
I successi e gli insuccessi di quotidiani e settimanali, giornalisti ed editori; gli scontri e gli incontri tra la televisione e la carta stampata e tra quest'ultima e la politica nel racconto di un protagonista che indica anche le possibili strade da percorrere per uscire dalla crisi in cui il giornalismo attuale si trova.
Oggi non è più possibile tenere separati i discorsi che riguardano i diversi mezzi di comunicazione di massa. C'è l'esigenza di cogliere insieme, in un confronto costante, l'evoluzione del sistema dei media in un paese come l'Italia, che non ha conosciuto a suo tempo una larga diffusione dei quotidiani e che dagli anni Ottanta registra una centralità del mezzo radiotelevisivo. Questa edizione aggiorna la storia della stampa italiana ai profondi rivolgimenti avvenuti nel campo dell'informazione con la diffusione di Internet, discutendone pregi e difetti e non trascurandone gli effetti sulla stampa quotidiana nazionale. Dalle importanti trasformazioni che hanno caratterizzato negli ultimi decenni sia il settore dell'informazione scritta e radiotelevisiva sia il più vasto contesto della società italiana, il libro giunge a esaminare le questioni più scottanti che hanno animato il passaggio nel nuovo millennio. Particolare attenzione viene dedicata all'influenza della televisione sulla stampa e sul mercato pubblicitario.
La fine del libro cartaceo si avvicina? Qualche anno fa, i primi e-book non facevano certo temere per un'estinzione del sapere stampato; di recente, tuttavia, la tecnologia ha molto migliorato la funzionalità del libro elettronico, rendendolo più maneggevole ed efficace. Alcuni si entusiasmano per le innumerevoli possibilità editoriali che questo cambiamento epocale comporta; altri, invece, evocano scenari apocalittici. Poco meno di seicento anni fa, la comparsa del libro stampato aveva suscitato altrettanti entusiasmi e timori in una società che sino ad allora aveva conosciuto solo la scrittura a mano. A Venezia, città che aveva intensamente vissuto la nascita e gli sviluppi dell'"ars typographica" il rapido propagarsi della stampa aveva rivoluzionato i meccanismi socio-culturali, provocando situazioni contrastanti. Se disponiamo di ampie testimonianze circa le vicende giuridiche e amministrative relative ai primi esperimenti editoriali, documentare le diffidenze e i timori che li avevano accompagnati è invece impresa meno agevole. Qualche interessante testimonianza ci proviene da pochi e frammentari scritti marginali (in genere poesie), stesi talvolta a corredo di opere più importanti e raccolti ora in questa antologia. Grazie a essi, l'euforia e l'ostilità nei confronti della stampa, conosciute soprattutto attraverso cifre e statistiche industriali, trovano anche un'espressione lettetaria.
L'elezione di Obama è stata accolta in tutto il mondo come l'inizio di una stagione politica radicalmente diversa da quella di Bush. Una stagione orientata alla pace e al dialogo. E gli appassionati discorsi del neopresidente americano sembrerebbero giustificare questa speranza.
Ma nell'ambito della politica estera e militare, la nuova amministrazione differisce davvero così tanto da quelle precedenti? Al di là dei titoli della stampa internazionale - e del Nobel per la pace assegnato al presidente per le sue buone intenzioni - si scopre una realtà molto lontana da quella ufficiale: ad esempio, il primo budget militare del nuovo governo (ben 680 miliardi di dollari) supera persino gli ultimi stanziamenti per le truppe dell'era Bush. Dove vanno a finire tutti questi soldi? In gran parte servono a finanziare l'immensa rete di basi militari americane all'estero: a vent'anni dalla caduta del muro di Berlino, ne restano ancora 716, sparse in quaranta paesi nel mondo. Come si spiega, quindi, questa aggressiva politica espansionistica alla luce della crisi economica e della retorica pacifista di Obama? Chi tira le fila della politica estera USA?
Su questi temi riflettono gli autori del documentario e del volume di approfondimento Standing Army. Un'inchiesta a trecentosessanta gradi sulle basi militari americane nel mondo, che unisce alle parole di esperti mondiali- quali Noam Chomsky, Gore Vidal, Chalmers Johnson, Edward Luttwak- le scioccanti testimonianze di chi è stato toccato in prima persona dalla presenza delle basi: gli abitanti di Vicenza, che si oppongono a una nuova struttura militare a pochi passi dal centro cittadino; la popolazione dell'isola giapponese di Okinawa, che condivide il suo piccolo lembo di terra con 25.000 soldati statunitensi; gli indigeni dell'isola di Diego Garcia (Oceano Indiano), cacciati per far spazio a un campo militare americano; e gli uomini e le donne che spesso vengono spediti a prestare servizio in paesi lontani, senza sapere cosa esattamente li aspetterà.
Il montaggio del documentario è di Desideria Rayner, pluripremiata montatrice di documentari quali L'orchestra di Piazza Vittorio e Improvvisamente l'inverno scorso.
Thomas Fazi è nato nell'82, è traduttore e interprete per varie case editrici italiane.
Enrico Parenti è nato nel '78, si è formato presso la scuola di cinema IDEP di Barcellona ed è oggi un film maker freelance. Lavora regolarmente per varie televisioni e produzioni italiane e straniere. Ha da poco finito un documentario sul problema della cecità in Etiopia e ha lavorato come direttore della fotografia su vari documentari, tra cui Giving Voice di Alessandro Fabrizi.
Un uomo e una donna.
Un paziente confinato alla degenza ospedaliera e una psicoterapeuta che forza i suoi confini. Due mondi che si incontrano nelle tessiture della carta da lettere; due mondi che - tra emozioni viscerali e visioni oniriche - imbastiscono la trama di un romanzo epistolare. E questi mondi raccontano coraggiosamente la storia della vita; scrivono di un viaggio che ha come meta l'incontro con la parte più vera e autentica di sé, quella maltrattata dal dolore e accarezzata dalla consapevolezza, quella che non si rassegna agli aloni del tramonto e sempre anela alla gioia piena.
Questi mondi parlano di tutti coloro che prima di cercare le risposte hanno a cuore il senso delle domande.
In queste pagine c'è il racconto della vita, del dolore, della solitudine, della malattia, della libertà, della morte. E dell'amore.
Jimi Hendrix (Seattle 1942-Londra 1970) è apparso come una meteora ma, pur essendo scomparso da tempo, la sua musica e il suo spirito sono ancora ben vivi nei fan di tutto il mondo. Charles R. Cross in questo libro ne racconta la storia, dalla difficile infanzia e adolescenza a Seattle all'incredibile ascesa alla celebrità nella swinging London degli anni Sessanta, fino a Woodstock e agli ultimi giorni. È la storia di una parabola breve quanto significativa, che ha lasciato un segno indelebile nella storia del rock e della chitarra elettrica, la storia di una vita leggendaria, ricca di eccessi, ma anche la storia di una resistenza ad accettare il proprio ruolo di idolo, nella nostalgia di un'esistenza normale. Cross parla della vita privata e di quella pubblica, della famiglia, degli amori, degli amici, della musica e dei concerti. Ricostruendo il percorso artistico del chitarrista mancino mette in evidenza anche gli aspetti complessi e contraddittori del divo. Basandosi su documenti spesso inediti, su lettere private e sulle interviste a quanti lo conobbero bene, scrive una biografia su una delle più longeve leggende musicali. In appendice le foto dell'archivio privato della famiglia Hendrix.
Il dialogo quotidiano con i lettori è stato uno dei momenti più importanti del lavoro di giornalista di Montanelli e la sua "stanza" era uno dei punti di forza del "Corriere della Sera". In queste pagine Montanelli esprime penetranti giudizi sulla politica, la cronaca, il costume dei nostri anni e rievoca gli incontri con i protagonisti del secolo scorso ed episodi della sua vita avventurosa, fornendo così al lettore, allineati in ordine sparso, i frammenti di quell'autobiografia che non ha mai scritto.
Il segreto per star bene con se stessi è vivere senza inseguire modelli irreali o illusori. Questa che sembra una regola scontata di benessere in realtà è disattesa, anche perché i modelli che ci vengono proposti sono spesso fuori dalla realtà, con il rischio che, misurandosi su di essi, si cada nel tranello della scarsa autostima. L'autore propone un percorso che non si affida solo alla ragione, ma tiene presente il cuore, come risorsa per accettare se stessi e gli altri, senza inseguire modelli illusori e, per ciò stesso, frustranti.
L'obiettivo del testo è fornire agli insegnanti degli strumenti semplici, ma efficaci, per promuovere il benessere relazionale in classe e per intervenire nella gestione di situazioni conflittuali prima che sfocino in episodi di violenza e di bullismo. Nei vari capitoli il lettore troverà: una breve presentazione di un caso/storia; il riferimento narrativo/letterario di stimolo; la descrizione di prassi educative abituali e ormai quasi inefficaci; l'introduzione di nuove ed alternative strategie; esperienze e attività da vivere e sperimentare in classe. Nel testo emergono le nuove sfide relative alla condizione giovanile; la realtà degli insegnanti oggi e l'esigenza di un atteggiamento proattivo, l'importanza di una educazione emotiva ai fini dell'apprendimento.
Il metodo integrato per l’educazione socio-affettiva nella scuola, esposto in questo volume, ha per scopo la promozione del benessere psico-emotivo dei bambini e costituisce per gli insegnanti un valido aiuto ai fini d’una efficace gestione della classe, soprattutto in presenza di alunni difficili. La prima parte del libro descrive tre diverse metodologie di educazione socio-affettiva. Nella seconda vengono presentati i risultati di una ricerca svolta in diverse scuole italiane dove queste metodologie sono state sperimentate da psicologi e insegnanti con risultati positivi. L’ultima parte è costituita dal diario di classe di una delle autrici e fornisce al lettore validi spunti e idee-guida per l´attuazione pratica del metodo descritto. Il volume, oltre che per i docenti riveste particolare interesse per quegli psicologi che, operando nei servizi territoriali, sono impegnati in iniziative di prevenzione nella scuola e sono chiamati a collaborare con gli insegnanti per favorire un’efficace integrazione dei bambini con difficoltà.