
Un viaggio senza pause alle origini dello stile di vita, in cui l'infanzia è solo un pretesto per raccontare come nasce la personalità, perché sistemiamo in un certo modo i mattoni del nostro edificio interiore e attraverso quali vie diventiamo ciò che siamo. L'approccio è innovativo e spiazzante, figlio di una psicologia del profondo ottimistica, lontana da oscure elucubrazioni e da autocompiacimenti, che pesca nella rivoluzione operata dal grande dissidente della psicoanalisi, Alfred Adler. Un modo diverso per parlare di noi, che ci rende familiare il nostro mondo interiore, svelando la straordinaria logica che lo presiede.
Riflessione sulle problematiche presenti negli asili-nido nella relazione delle educatrici con i bambini problematici, con i loro genitori, nonche delle educatrici tra di loro. A partire da un'esperienza di lavoro con gruppi di educatrici di asili-nido del VII Municipio del Comune di Roma, si propone una riflessione sulle problematiche presenti nella relazione delle educatrici con i bambini problematici, con i loro genitori, nonche delle educatrici tra di loro. L'obiettivo della proposta si fonda sul riconoscimento delle dinamiche affettive che intervengono nella relazione educativa, allo scopo di attivare idonee capacita di ascolto e di attenzione per rafforzare la fiducia nell'identita professionale di ciascuna educatrice, favorire la comunicazione all'interno del Gruppo Educativo e promuovere costruttivi e creativi rapporti con i bambini e i loro genitori.
Riconoscere in noi stessi gli stili e gli atteggiamenti del bambino che siamo stati è importante perché essi continuano ad agire nella nostra vita adulta causandoci spesso sofferenza e difficoltà. Gli schemi psicologici introiettati dai nostri genitori con l'educazione sono i più diversi: il perfezionismo (e tu allora devi lottare per "fare ancora meglio"), la coercizione (e tu allora tendi a rimandare), la remissività (e tu allora sei impulsivo), l'eccessiva indulgenza (e tu allora sei sempre insoddisfatto), l'abbandono (e tu allora non riesci a provare un senso di "appartenenza"), il rifiuto (e tu allora cerchi di isolarti e ne soffri) ecc. Affrontando questi schemi, è possibile imparare a gestire le relazioni interpersonali e il rapporto con se stessi.
In anni in cui i più sofisticati giocattoli tecnologici sono al centro del desiderio dei bambini e degli adulti, parlare di un gioco antico come quello che vede il bimbo al lavoro con gli elementi della natura, può sembrare ingenuo. Ma non c'è gioco che aiuti maggiormente il bambino a raggiungere quello stato di rilassamento e di concentrazione interiore che, solo, gli consente di percepire e poi esprimere al meglio le sue possibilità creative, evolutive e cognitive. I numerosi esempi di situazioni concrete presentati nel volume sono affiancati da una trattazione teorica puntuale che rende il testo un utile strumento di lavoro e riflessione non solo per psicologi e riabilitatori, ma anche per tutti coloro che si occupano di bambini.
Raccogliendo nel 1974 interventi apparsi nell'arco di circa un decennio, Elvio Fachinelli additava proprio negli scarti e nelle devianze di un «procedere asistematico» le ragioni della loro intima coerenza. Snodi decisivi della psicanalisi, e più in generale dei mutamenti della società contemporanea, vengono anzitutto affrontati attraverso chiose e commenti a testi di maestri quali Freud, Reich, Benjamin o a narrazioni di pazienti: il saggio di Freud sulla «negazione», ad esempio, consente a Fachinelli di rileggere con magistrale acutezza il «disagio della civiltà » e il rapporto tra «analità » e «denaro» (da cui il «bambino dalle uova d'oro» del titolo), mentre il referto clinicamente delirante di una paziente psicotica, Rose Thé, è sorprendentemente eletto a metafora dell'ambiguità dell'utopia sessantottesca, fondata su «intelaiature ideologiche» già obsolete all'atto di nascita. E anche laddove lo sguardo si appunta su temi disparati e in apparenza eccentrici - dai deficit delle politiche per l'infanzia all'identità dei «travestiti» e dei loro clienti, dal marxismo in Cina alla lettura in prospettiva freudiana dell'Otello di Shakespeare o della Lettera rubata di Poe -, sempre riaf fiorano e si impongono possibilità interpretative sorprendenti e interrogativi radicali sulla psicanalisi stessa.