
A cura di P. Alessandro Domenicale
“Più volte ho avuto occasione di varcare la soglia di monasteri di Clarisse e contemplare, oltre la grata, volti sereni e luminosi di creature palesemente in comunione con Dio, della quale avrei desiderato penetrare il segreto. Nel segreto mi introducono ora queste preghiere di Suor Chiara, una finestra aperta su una santità che dà le vertigini. Gesù e Maria si manifestano a Suor Chiara ovunque si diriga e si trovi. Per lei pregare è girarsi verso questi compagni di cammino e riprendere un discorso, appena interrotto: “Ti stavo dicendo, Gesù, - Ti stavo dicendo, Maria...”.
La preghiera è l’espressione più profonda delle fede di una persona; in questo libro potremo conoscere la profondità spirituale di Sr. Chiara attraverso i suoi scritti (vedere altre Opere: SUOR CHIARA SCARABELLI, Icona purissima della Vergine Maria e UN DONO per i Consacrati al mio Cuore Immacolato).
Lei viveva la preghiera con grande gioia, come il respiro della sua vita, nel senso più vero della parola.
Dal libro: “Fin da bambina aveva appreso che a Gesù era molto gradita la preghiera per la salvezza delle anime e pertanto “Anime, anime...” fu la sua richiesta più insistente fino al 1940. Ma, in quell’anno, la Vergine Santa le disse: «Tu chiedi “anime, anime...”, ma le anime sono tante... d’ora in poi chiedile tutte!». Con questa consegna Maria Ss.ma rendeva presente nel cuore della figlia il mistero della sua maternità universale. Alla Madre infatti non può bastare la richiesta generica della salvezza di tanti figli... per lei è importante la salvezza di tutti. Da quell’anno la preghiera di Sr Chiara per la salvezza di tutte le anime, divenne talmente insistente da sembrare quasi una fissazione. Nella sua richiesta di perdono si lasciava coinvolgere fino ad offrire se stessa ai rigori della giustizia divina in luogo dei “suoi amatissimi fratelli peccatori”. Quante volte, nei suoi scritti, troviamo espressioni come: “Fa’ cadere su di me i peccati di tutti i miei fratelli: fidandomi del tuo potere infinito, in te e con te tutto posso!”.
Quest'opera è un importante contributo offerto nel rintracciare ed esporre i criteri oggettivi che devono regolare e con i quali deve confrontarsi ciò che, nel nostro tempo, è considerato il più soggettivo degli argomenti. La riflessione di Edwards è un richiamo e un invito per tutti ad un serio e approfondito "esame di coscienza" e ad avere il coraggio di fare una severa cernita dei sentimenti religiosi e delle "esperienze spirituali" passate e presenti.
Tra i massimi esponenti della teologia evangelica contemporanea, W. Pannenberg si è dedicato allo studio dei temi essenziali della fede, in cui ricerca filosofica e intelligenza teologica si intrecciano con equilibrio senza mai prevaricare l'una sull'altra. Negli anni '50, con altri colleghi, fonda il Circolo di Heidelberg e vi ispira il programma La rivelazione come storia, alla cui tematica, sviluppata negli studi successivi di Pannenberg, il presente saggio critico si dedica.La storia nel pensiero di Pannenberg diventa il luogo nel quale non solo vive l'esperienza religiosa dei singoli uomini, ma anche la realtà personale di Dio che si rivela indirettamente proprio nel suo agire storico. In particolare, Dio non è tanto 'oggetto' della coscienza, ma 'soggetto' che si fa incontro alla coscienza e a cui la stessa coscienza può corrispondere.
Che significa rendere testimonianza? Cosa vuol dire essere testimoni? Di che cosa si può dare testimonianza? E nei confronti di chi? Questo testo di P. Martinelli, intende dare una risposta a questi interrogativi, chiarendo dapprima il significato della parola testimonianza, soprattutto dal punto di vista della sua rilevanza antropologica e comunicativa, poi mostrando come l'evento di Gesù Cristo nella sua singolarità, compia in modo assolutamente gratuito la testimonianza incondizionata della Verità di Dio in un soggetto umano; infine presenta la descrizione della testimonianza cristiana, la sua dinamica, i suoi elementi costitutivi, con particolare riferimento al valore del destinatario e le sue peculiari forme.
La paideia (qui intesa nel senso totalizzante di formazione dell'uomo), attraverso la proposta dei valori autentici attinti dal Vangelo. Questo libro non vuole essere ne un trattato di pedagogia, ne una esegesi dei testi evangelici. La paideia viene qui intesa nel senso totalizzante di formazione dell'uomo, traendo ispirazione dalle geniali suggestioni di Jaeger sul mondo greco, ed estendendole, per l'antichita, al mondo biblico e, per la stroa post-ellenica, al mondo che ha ascoltato, attraverso il Vangelo, l'insegnamento educativo" di Gesu di Nazareth. La paideia di cui qui si parla affonda le sue radici nel racconto della Genesi, che fa dell'uomo un collaboratore e un continuatore dell'opera del Creatore nel lungo processo di "abbellimento" dell'universo. Il capolavoro di questo opus ornatus dovra essere l'uomo, redento dalla colpa, reintegrato nella liberta interiore, trasumanato dalla grazia. In questa opera di dimensioni cosmiche il "maestro" ha un compito privilegiato: restaurare, secondo il disegno divino della creazione e, quindi, della redenzione in Cristo, non le cose inanimate, bensi l'uomo nel suo processo di formazione integrale. Attraverso la proposta dei valori autentici, attinti dal Vangelo, il maestro potra e dovra preparare, verbo e opere, i cittadini della Citta di Dio. "