
Una chiara e puntuale monografia sul biblico «resto di Israele», intelligentemente applicata all’attualità ecclesiale: puntare sulla quantità o sulla qualità dei cristiani?
Descrizione
Le chiese cristiane si svuotano e di anno in anno aumenta l’emorragia di praticanti. C’è chi dice che il peggio deve ancora venire; altri, più ottimisti, sostengono che la Chiesa ne ha passate tante e che anche questa volta, da un “piccolo resto”, rinascerà la speranza.
Il biblista Walter Vogels è andato alla ricerca di questo “resto” nelle Scritture. Più volte il popolo di Dio viene messo alla prova da un disastro collettivo: il diluvio, la distruzione assira del Regno del Nord, la deportazione a Babilonia… Ma ogni volta, per quanto grande e traumatica sia la catastrofe, rimane qualche sopravvissuto. E dallo sparuto residuo di superstiti può sorgere la speranza: l’alleanza con Dio viene rinnovata, una comunità santa rifiorisce.
Ritornando all’attuale situazione di declino per la Chiesa, Vogels si chiede: «E se la manciata di fedeli pronti a mantenere viva la fede in Cristo svolgesse oggi la stessa missione dei superstiti dell’Antico Testamento?». Fervore, coraggio e speranza costituiscono le condizioni del rinnovamento cristiano a cui questo libro ci chiama.
«La chiesa è quello che è oggi soltanto perché ha saputo legare insieme continuità e discontinuità: ha saputo svilupparsi, per portare in modo sempre nuovo il vangelo nel suo presente. È questo il fine per il quale essa è inviata» Michael Seewald.
«Tracciando la storia della teoria sullo sviluppo dei dogmi, Seewald illustra sia la mutevolezza delle espressioni dogmatiche sia i diversi sforzi compiuti per comprenderle. La determinatezza del contenuto del dogma è qualcosa che continua a provocarci e indubbiamente richiede sempre nuove determinazioni, ma in definitiva corrisponde al fatto che il Dio di Gesù Cristo si è voluto determinare facendosi umano. E vale la pena rifletterci, proprio in un tempo stanco dei dogmi come quello che abitiamo» (Jan-Heiner Tück, Christ in der Gegenwart).
Descrizione
Indicando dei punti fermi, i dogmi hanno il compito di assicurare la trasmissione inalterata della fede nel corso del tempo. Ora, che il rapporto esiste fra vangelo e dogma? Anzi, che cosa s’intende per “dogma”: una dottrina fissa, definita una volta per sempre? Oppure un insegnamento vivo, realmente aperto allo sviluppo?
Nella storia del cristianesimo forse mai quanto oggi si è discusso di cambiamento. Di rado, però, si riflette su ciò che significa esattamente in senso teologico “sviluppo” – e sviluppo del dogma, in particolare. Eppure la chiesa è stata fin dal principio una comunità dinamica che ha cercato di annunciare il vangelo, nel mutare dei tempi e delle culture, in modo comprensibile. Altrettanto ricca è la tradizione, spesso dimenticata, di teorie dello sviluppo in campo dogmatico. Vale la pena, allora, disseppellire questi approcci e dar loro criticamente nuova vita.
La chiesa in passato è stata assai più capace di cambiare di quanto molti non siano disposti a concedere. Perché non dovrebbe essere capace di farlo anche in futuro?
Come una folla di altri visitatori, anch’io ho sostato affascinato, per certi versi persino abbacinato, di fronte a quella straordinaria distesa musiva di 6340 metri quadri e 130 pannelli iconografici che rendono la cattedrale di Monreale uno dei capolavori ineguagliabili, espressione altissima di quella «diaconia della bellezza», che dà il titolo a questo volume e ne costituisce quasi il motto e l’insegna. Immagini del mistero della fede, segni mistagogico-liturgici, forme nobili di catechesi, i mosaici di Monreale continuano a parlare a tutti con una loro pedagogia visiva spirituale ed esistenziale. E questo avviene all’interno di uno spazio e di un’architettura di pietre che, però, è simile a un corpo vivente, la cui esistenza è iniziata nel 1174 col normanno Guglielmo II, avrà il suo battesimo nella consacrazione del 1267 e, come accade per tutti i corpi, ha subìto nei secoli malattie e ferite, ossia incendi, restauri, trasformazioni, protesi, secondo una biografia complessa che tuttavia non ha mai sfigurato la sua gloriosa identità. C’è un sottofondo armonico che pervade questo gioiello di fede e di arte, ed è la bellezza, secondo quella che nel Medio Evo era denominata la via pulchritudinis, nella consapevolezza che l’arte abbellisce e illustra la fede.
(dalla «Prefazione» del card. Gianfranco Ravasi)
Questo testo è un viaggio iniziato nel cuore della pandemia e che prosegue oltre. Un viaggio a registro doppio: il primo, è dentro l’animo umano: i passi silenti e mortali del virus lasciano una traccia indelebile che costringe a chiedermi se voglio ritornare alla vita del prima-Covid o scelgo di essere una persona con uno stile di vita inedito. Il secondo viaggio è all’interno della Chiesa, della parrocchia e delle relazioni che di ecclesiale hanno sempre meno e di individuale sempre più. Touch-vs-touch: dall’impossibilità di toccare gli altri, al toccare spasmodicamente lo schermo del mio smartphone e tablet per seguire la Messa in streaming che mi porta a chiedermi: che senso ha, allora, la comunità, se posso fare tutto da solo, da casa? È il virus a contenere il vaccino per la Chiesa di domani che, per quanto potrà argomentare, non potrà più essere la Chiesa di ieri.
Prefazione al testo di Eugenio Borgna.
La scienza ci offre sempre nuove scoperte a proposito dell'affascinante storia dello sviluppo della vita sul nostro pianeta e sull'ominazione: l'insieme dei "progressi" che ha segnato lo sviluppo della specie umana così come oggi la conosciamo e di cui facciamo parte: l'andatura eretta, lo sviluppo del cervello e del linguaggio, l'emigrazione su tutto il pianeta delle prime specie di "uomo". Nello stesso tempo, l'uomo rimane l'unica specie vivente a porsi interrogativi a proposito del senso e delle giuste modalità della propria presenza nel mondo. Questo libro, opera di uno dei massimi esperti a livello internazionale in tema di evoluzione, ci aggiorna a proposito della meravigliosa storia della vita (dal Big Bang a oggi) e della ancor più sorprendente storia dell'umanità (dai primati all'uomo tecnologico).
Una esposizione succinta, ordinata, chiara, della fede cattolica; ecco il proposito di questo libro. Senza soffermarsi sulle diverse condizioni di età, di linguaggio, di cultura dei destinatari (come è consuetudine felicemente acquisita e riconosciuto dovere dei moderni testi di catechesi), esso si preoccupa di garantire la compiutezza della dottrina e la sua interiore organicità. La proposta viene fatta a tre diversi livelli: presentazione essenziale dell'annuncio, ricavata dalle formule del Nuovo Testamento; analisi degli articoli del Credo, alla luce dell'insegnamento perenne del Magistero ecclesiale; sintesi sistematica dei contenuti della fede elaborata con l'ausilio di una precisa e originale visione teologica. È un piccolo contributo all'impresa, da più parti invocata, di uscire dalle nebbie della confusione al sole delle certezze.
Il dottorato di santa Teresa di Gesù Bambino, proclamato nel 1997, è stato presagito e desiderato prima di tutti dal beato Maria Eugenio di Gesù Bambino, il quale ha lavorato tutta la vita per far conoscere la profondità della dottrina teresiana e metterla alla portata di tutti. Convinto della sua universalità, ha scritto: «Semplicità e profondità, qualità che fanno i grandi maestri. Tramite queste qualità la piccola Teresa entra in punta di piedi nella famiglia dei grandi maestri spirituali di tutti i tempi» (Conferenza “Santa Teresa di Gesù Bambino, dottore della vita mistica”, luglio 1947).
Questo libro ci fa penetrare al cuore del messaggio di santa Teresa di Gesù Bambino: la scoperta sperimentale di Dio-Amore. Pone anche i fondamenti dell’infanzia spirituale, dottrina evangelica così feconda per la Chiesa di oggi. Con Prefazione di Mons. Guy Gaucher, ocd.
Per chi desidera addentrarsi nella dottrina di santa Teresa di Gesù Bambino e nel dogma trinitario.
Maria Eugenio di Gesù Bambino (1894-1967),
formatore, missionario nel mondo, è autore del famoso Voglio vedere Dio. Ha contemplato in modo profondo la figura dello Spirito Santo e di Maria ed è stato un grande divulgatore della dottrina dei Santi del Carmelo. È stato proclamato beato il 19 novembre 2016.
Nel 1982 il papa san Giovanni Paolo II, rivolgendosi alle donne e agli uomini che facevano parte dell'Ordine Francescano Secolare, li esortava: «Studiate, amate, vivete la vostra Regola: essa è un autentico tesoro nelle vostre mani e risponde a quanto la Chiesa si attende da voi».
Proprio per favorire una conoscenza esistenziale e amorosa della Regola l'autore, francescano, Assistente di numerose Fraternità OFS, ha scritto queste pagine, convinto che la Regola, donata da Paolo VI ai francescani laici, costituisca un testo semplice, bello, profetico, sempre attuale; un testo che trae la sua forza da una triplice fedeltà. Al carisma di san Francesco,; all'ecclesiologia del concilio ecumenico Vaticano II; alle necessità e attese del mondo contemporaneo.
Il libro presenta una prospettiva umanistica delle sfide comunicative e ambientali, lasciando le questioni più tecniche agli scienziati e ai professionisti dell'informazione. Questo libro ha come ipotesi iniziale: la causa principale dell'attuale crisi socio-ambientale, individuata nella concezione antropologica-dualistica che ha prevalso nella filosofia occidentale; obiettivo: quello di identificare i fondamenti teologici, antropologici ed etici che consentano di superare l'attuale paradigma tecnocratico e ci permettano di assumere un paradigma maggiormente relazionale. A partire dall'enciclica Laudato si' e dalla tradizione filosofico-teologica francescana vengono individuate alcune basi teologiche, antropologiche ed etiche che possono aiutare ad assumere un paradigma più relazionale, per offrire una riflessione sulla rete della vita che si riflette nella vita in rete. La presente riflessione, facendosi eco della voce della Chiesa, si sofferma sull'immersione dell'umanità nell'ecosistema «che l'era digitale ha reso possibile» e invita ad abitare questa rete di rapporti in modo responsabile. Il testo è corredato da ampia bibliografia e da indici dei nomi e delle materie.
Il dolore provoca e interroga da sempre l'essere umano. Interessa dimensioni intime, le relazioni, il corpo, l'anima, la psiche, la medicina, nei suoi diversi aspetti, l'etica, la politica, l'economia, la legislazione, la spiritualità. Il ?ne è di ridurre il più possibile il dolore, di favorire la serenità nelle persone perché la vita sia la più umana possibile. Due medici e un prete propongono una ri?essione sui diversi aspetti, attingendo alle loro esperienze e competenze. In calce al libro, un approfondimento in presa diretta durante e dopo l'esperienza del lockdown dovuto all'emergenza del Coronavirus, offre uno spaccato quanto mai attuale del tema.
Il volume prende di mira il dato estetico e quello religioso, nel punto dove uno interseca l’altro, mostrando il loro stretto rapporto, che non si può risolvere in una semplice identità, ma neppure sono reciprocamente estranei. La riflessione deve fare i conti con situazioni critiche e con una estrema diversità ermeneutica, che poi apre in realtà una straordinaria molteplicità di percorsi. In ambito teologico la prospettiva estetica ha offerto già in tempi recenti studi di alta qualità. Sovente tali proposte si sono fermate ad un livello per lo più di carattere epistemologico, non hanno avuto un grande riflesso nella formazione teologica, e hanno conosciuto sviluppi differenziati. Il nostro libro con i suoi otto contributi non potrebbe avere la pretesa di chiudere la questione e neppure di dare una visione esaustiva della prospettiva estetica in teologia, ma vuole attirare l’attenzione ad un ambito di produzione che nei tempi recenti si dimostra molto vivace, e tuttavia può rimanere lontano dai nostri pensieri.
Chi è stato Gesù di Nazareth? Quale fu la sua pretesa e come prese forma il suo ministero? Fu un maestro, un sapiente o un carismatico guaritore? Sono domande attuali che richiedono risposte aggiornate e non blande ricostruzioni ripetitive. Partendo dall'esigenza di fondare la fede sulla ricerca del Gesù storico, l'analisi di Francesco Testaferri si concentra sul binario profeta e messia, mostrando che il compito di Gesù è stato concepito come un ministero profetico sul cui sfondo si coglie la chiara pretesa messianica, per la quale il salvatore è stato condannato in ragione della quale i credenti lo confessano nella fede come Cristo.
Il volume è pensato per gli studi istituzionali e in genere per quanti, interessati a cogliere il nesso tra storia e fede e a sondare gli sviluppi successivi della riflessione teologica, intendono immergersi per gradi e ordinatamente nella conoscenza di Gesù di Nazareth.