
Il volume, il primo di una trilogia, parla dell'esperienza del male e del peccato, a partire dal testo biblico di Genesi, ma calato nella condizione della modernità. Noi tutti viviamo non solo nel peccato, ma nella condizione di coloro che devono "scusarsi" per averlo commesso: il senso di colpa attanaglia le donne e gli uomini religiosi. E il nostro peccato si declina in forme che sconvolgono le nostre vite: ci sentiamo soli, inadeguati, cancellati; siamo insofferenti, infedeli, idolatri; ma viviamo anche nel dolore (siamo muti, ciechi, fuggiaschi) e, forse, è proprio Dio l'unico che ci guarda nella certezza che, a volere tutto questo, non siamo stati noi. Dio, paradossalmente, è l'unico che può condurci fuori dal senso di colpa, restituendoci la vista, la parola e un sentiero da camminare insieme.
Madre Maria degli Angeli (1841-1906), priora del Carmelo di Bergerac, può dirsi una santa dimenticata, della quale si sa molto poco. La fonte da cui si è attinto per ricostruire questa straordinaria figura mistica della spiritualità francese è una raccola di testimonianze e stralci di lettere della priora carmelianta, curata da autore anonimo e risalente a una decina d’anni circa dopo la sua morte. Il messaggio di suor Maria è legato al dolore di Gesù. Il Signore le manifesta tutto il disappunto per la corruzione della Chiesa e del clero, in particolare. Suor Maria diviene la discepola del dolore di Gesù. In questa partecipazione profonda al dolore di Cristo, suor Maria prova l’abisso insondabile della notte oscura di san Giovanni della Croce, che in un certo senso è peggiore dell’inferno, ma anche la sublimità dalla pace dell’Eterno Trinitario. Renendo omaggio a questa fiaccola ardente d’amore di Cristo, questo libro vuole affidare alla comunità cristiana le sue preziose riflessioni mistiche, affinché possano servire ad edificazione di tutto il popolo di Dio.
«Le RIFLESSIONI contenute in questo libro sono state registrate in occasione di incontri tenutosi a Roma nella Casa Generalizia dei Padri Verbiti da Don Carlo Molari con un gruppo di amici. La trascrizione mantiene deliberatamente la caratteristica di conversazione tra amici in cui la riflessione si era svolta, quindi non vuole avere l’impostazione rigorosa di un libro elaborato a tavolino. Le RIFLESSIONI di Don Carlo Molari sono una opportunità di apprezzare la sua visione teologica e la sua attività pastorale; nell’Indice vengono espresse le seguenti tematiche: L’appartenenza alla Chiesa. 2010; Il significato del Natale. 2010; Educare alla fede. 2011; Il pluralismo culturale e religioso. Perché e come viverlo. 2011; Il Concilio Vaticano II: tradizione e novità. 2011; La svolta linguistica e la teologia. 2012; Rivelazione, redenzione, salvezza possibilità del fallimento dell’individuo e della società. 2012; Questioni di Cristologia. 2013; Regno di Dio sulla terra. Responsabilità sociale e politica. 2013; Dubbi e difficoltà nel cammino di fede. 2013; Esortazione apostolica EVANGELII GAUDIUM. 2014; La morte come criterio della vita. 2014; Il difficile pluralismo nelle comunità delle origini 2014; Il cammino delle prime comunità. La presenza delle donne nella comunità di Gesù; Modelli Cristologici, nel Nuovo Testamento. 2015».
C'è un senso alla storia? I fatti hanno un senso e rispondono a un disegno provvidenziale? Se molti pensano che tutto sia frutto del caso o che la storia sia il grande palcoscenico sul quale si realizza l'opera dell'uomo, il cristiano è invece invitato a pensare diversamente. Infatti, tutto quello che accade è la realizzazione di un progetto divino, al cui centro sta l'avvenimento più grande che l'umanità conosca: l'Incarnazione del Verbo, la venuta del Figlio di Dio, il Cristo. La storia si realizza quindi attraverso personaggi che testimoniano le insidie del diavolo (le eresie e le aberrazioni) e la sollecitudine divina (i santi e i miracoli). Compito dello storico cristiano è quello di illuminare i credenti sulla corretta interpretazione senza cedimenti o concessioni, in nome della verità.
In questo volume a tema è la vita cristiana che scaturisce quando l'uomo, entrando in contatto vivo con Cristo, annunciato e celebrato dalla Chiesa, agisce nel mondo.
Sulla scia del Concilio Vaticano II e del magistero dei Pontefi ci che l'hanno preceduto, Papa Francesco, costatando che il laicato costituisce l'immensa maggioranza del Popolo di Dio, invita a superare ogni forma di clericalismo che umilia la dignità dei battezzati e a riconoscere la chiamata dei laici per l'evangelizzazione e l'edifi cazione della Chiesa nel mondo contemporaneo. I ministeri ecclesiali, come risposta al dono dello Spirito Santo che rende bella la Sposa di Cristo nella varietà dei doni e delle funzioni, possono contribuire a questa riscoperta del laicato nella sua duplice funzione, nella Chiesa e nel mondo. Di fronte alla diminuzione di ministri ordinati, i laici possono costituirsi come animatori della pastorale e, al tempo stesso, come legame vivente tra il vescovo e le comunità, affi ancandosi ai presbiteri e ai diaconi nel loro insostituibile ministero. La storia della Chiesa ci dice che in tante parti i laici hanno alimentato e trasmesso la fede, anche laddove non vi erano ministri ordinati. Questa strada può essere intrapresa pure dalla Chiesa di oggi, non più come supplenza ma come manifestazione della pluriformità ministeriale del Popolo di Dio. I giovani, nel Sinodo a loro dedicato, hanno espresso il desiderio di essere protagonisti della vita della Chiesa, ponendosi al suo servizio. Il cammino della Chiesa è nelle mani di Dio, a noi spetta lasciarci condurre da quelle mani che accompagnano e custodiscono il suo Popolo.
In questo volume:
- ”Battezzate nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo”
(S.A. Panimolle)
- Fondamenti veterotestamentari del dogma cristiano della SS. trinità
(A. Niccacci)
- Monoteismo e s. trinità negli scritti giudaici intertestamentari
(F.Manns)
- La Santa Trinità nei Vangeli e negli Atti degli apostoli
(S.A. Panimolle)
- La Santa Trinità nell’epistolario del NT e nell’Apocalisse
(R. Fabris)
Forse è la prima monografia che studia insieme 1Cor 1,26-31 e 1Cor 2,1-5 formalmente paralleli. Il rigoroso metodo di studio adottato permette di chiarire il senso e la funzione non solo delle due pericopi parallele, ma anche dell'intera sezione in cui esse sono inserite, la quale, diversamente, risulta essere frammentaria e priva di un legame logico. Dalla ricerca emerge la grande abilità di Paolo nel comunicare il Vangelo e la grande ricchezza teologica dei due brani, che spingono i lettori, di ieri e di oggi, a concentrare la propria attenzione su Dio e su Cristo per quanto hanno fatto per noi. Su di loro, infatti, si fonda l'identità della Chiesa e dei suoi ministri. Lo studio dimostra, inoltre, che i due testi non parlano di opposizione e incompatibilità tra fede e ragione.
Descrizione
La divinità di Gesù rappresenta il nucleo essenziale della predicazione cristiana, fin dai suoi albori. Essendo da sempre presso il Padre (Gv 1,1-3), egli è quindi il Differente da tutto e da tutti: per natura, origine, missione e finalità. Seguendo un approccio interdisciplinare, il presente saggio vuole offrire un contributo significativo alla riflessione sulla persona di Gesù, e sull'oggettiva differenza che deriva dalla sua divinità rivelata, definita, testimoniata e annunziata dalla Chiesa.
Edoardo M. Palma, nato nel 1973, è laureato in Ingegneria Civile all’Università degli Studi della Calabria. Ordinato Presbitero per la diocesi di Catanzaro-Squillace, ha conseguito la Licenza e il Dottorato in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico di Roma. Attualmente è Docente Incaricato Associato alla Pontificia Università Gregoriana. Vive la spiritualità del Movimento Apostolico.
Contributi di:
Edoardo M. Palma, Emmanuele Rotundo, Remo Fiorentino, Nicola Rotundo, Davide Riggio.
Un lavoro di Teologia Spirituale sulla figura di San Filippo Neri che nasce dalla consapevolezza della grande attualità della sua testimonianza.
DESCRIZIONE
La Chiesa si trova sempre in stato di discernimento per leggere i segni dei tempi. Tra resistenze venate di nostalgia e spinte in avanti ancora incerte, la teologia cerca di dare il suo contributo perché i percorsi pastorali siano ancorati ad una visione di fede solida ed aperta alle novità dello Spirito. La teologia spirituale ha il compito di cercare nella Tradizione quelle tracce di percorso che dalla memoria viva del passato sono capaci di aprire veri orizzonti di speranza. San Filippo Neri, padre nello spirito, parla al nostro tempo assetato di relazioni vere, che mentre desidera libertà si ritrova bloccato, senza itinerari capaci di togliere la paura di girare a vuoto nel supermercato delle infinite proposte della postmodernità. Accogliere la sua testimonianza, cercarne il fondamento in una antropologia teologica positiva, lasciarsi portare dalla sua gioia può essere un tassello importante nel mo mosaico di una
visione realmente spirituale del presente.
AUTORE
Andrea Franceschini è presbitero della diocesi di Senigallia. Dopo la laurea in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Milano ha conseguito la Licenza in teologia dogmatica ed il Dottorato in teologia spirituale a Roma presso la Pontificia Università Gregoriana. Dopo essere stato responsabile di Pastorale giovanile e vocazionale nella sua diocesi, ora è Parroco ed Assistente dell’Azione Cattolica diocesana. Attualmente insegna teologia pastorale presso L’Istituto Teologico Marchigiano. Questa è la sua prima pubblicazione.
La collana GESTIS VERBISQUE è il frutto della collaborazione editoriale di Cittadella Editrice con l’Istituto Teologico Marchigiano di Ancona. Nella collana compariranno gli studi dei docenti dell’Istituto e gli Atti dei convegni.
Christianity Today nel 2006 ha definito questo libro uno dei più importanti libri che hanno influenzato l'evangelismo di tutto il mondo. In italiano il libro fu pubblicato per la prima volta nel 1979 da Voce della Bibbia Edizioni, con traduzione di Ginetta Manfredi e rivisto successivamente da Haulwen Morgan e Gianfranco Piccirillo. La ristampa che pubblichiamo ha ricevuto un ulteriore aggiornamento linguistico sempre a cura di Gianfranco Piccirillo.
DESCRIZIONE
In un tempo di crisi, quando la morte si intrufola nelle case, quando ci si può sentire in salute ma essere portatori del virus, quando ogni estraneo diviene una minaccia, quando si va in giro con le mascherine, quando le chiese sono chiuse e le persone muoiono senza nessuno che preghi al loro capezzale, allora questo è il tempo per il lamento. Per ammettere che non abbiamo risposte facili. Per rifiutarsi di usare la crisi come un altoparlante per ciò che dovremo dire in ogni occasione. Per piangere sulla tomba dei nostri amici. «Gioite con chi gioisce», ha detto Paolo, «e piangete con chi piange». Sì, e il mondo in questo momento sta piangendo. La chiamata della chiesa è innanzitutto quella di prendere il proprio posto, umilmente, al fianco di chi fa cordoglio.
AUTORE
Il Professor Tom Wright, autore di oltre ottanta libri, tra cui The Resurrection of the Son of God (2003, tr. it.2006), Paul: A biography (2018) è Research Professor di Nuovo Testamento e Cristianesimo delle origini all’Università di Saint Andrews e Research Fellow a Wycliffe Hall, Oxford. Precedentemente è stato vescovo di Durham (2003-2010).