
Viviamo una situazione del tutto inedita: nel brevissimo spazio di pochi mesi sono crollate tante apparenti sicurezze di cui è emersa la loro ultima inconsistenza. Quante persone si sono scoperte fragili, impaurite, prive di speranza. Nel loro cuore si è aperta una crepa, un varco, un'attesa più o meno consapevole. In questo tempo di grande incertezza, che cosa abbiamo da offrire a coloro che incontriamo affinché il loro cuore possa ardere? I testi qui raccolti, scaturiti dagli incontri durante gli Esercizi Spirituali per Sacerdoti, organizzati da Comunione e Liberazione, guidati da don Julián Carrón e predicati con coinvolgente entusiasmo da don Franco Manzi, sono un prezioso contributo per leggere "i segni dello spirito" nei "segni dei tempi". Saldamente radicati nella Bibbia e nell'esperienza presbiterale, offrono uno strumento di riflessione non solo ai sacerdoti ma a chiunque desideri confrontarsi seriamente con il dramma dell'esistenza, sospesa tra «la tendenza disgregatrice che sentiamo in noi e nelle cose - è un'espressione potente di don Giussani, citata da don Manzi nelle sue profonde e attuali meditazioni - e l'esperienza sensibile della forza conservatrice di Dio che ci ha creati, lo Spirito di Dio... forza irresistibile di unità».
Bernardino da Siena (al secolo Bernardino degli Albizzeschi, 1380-1444), è stato un francescano e teologo italiano, appartenente all'Ordine dei frati minori. Nacque a Massa Marittima in provincia di Grosseto, l'8 settembre 1380, dalla nobile senese famiglia degli Albizzeschi, dove il padre Tollo era governatore, e lo stesso giorno venne battezzato nella cattedrale. Rimasto orfano a 6 anni, si trasferì a Siena dove frequentò gli studi e visse agiatamente, curato dalle zie. Dopo aver vestito l'abito a ventidue anni, iniziò un'intensa attività come predicatore girando e predicando con forbito linguaggio per tutta l'Italia settentrionale. La sua predicazione fu così incisiva da essere sprone di forte rinnovamento per la Chiesa cattolica italiana e per tutto il movimento francescano. Nelle sue prediche insisteva sulla devozione al Santissimo Nome di Gesù. Si ritiene che grazie a lui il Cristogramma JHS sia entrato nell'uso iconografico comune e sia divenuto familiare alla gente. Infatti ai fedeli che ascoltavano le sue prediche venivano fatte baciare delle tavolette di legno incise con il monogramma JHS, sormontato da un Crocifisso e attorniato da un sole d'oro in campo azzurro, al centro del cerchio del sole le tre lettere JHS. Il sole ha dodici raggi che san Bernardino, in relazione al nome Gesù, così descrive: I Rifugio dei peccatori; II Vessillo dei combattenti; III Medicina degli infermi; IV Sollievo dei sofferenti; V Onore dei credenti; VI Splendore degli evangelizzanti; VII Mercede degli operanti; VIII Soccorso dei deboli; IX Sospiro di quelli che meditano; X Aiuto dei supplicanti; XI Debolezza di chi contempla; XII Gloria dei trionfanti. Fu proclamato santo nel 1450 da papa Niccolò V, appena sei anni dopo la morte avvenuta a L'Aquila, il 20 maggio 1444.
Questo libro tratta della dottrina trinitaria di sant'Agostino così come viene presentata nei suoi Sermones ad Populum. L'insegnamento del vescovo di Ippona sulla Trinità è generalmente affrontato dalla prospettiva del suo trattato De Trinitate. Gli studi su questo trattato ruotano, per la maggior parte, intorno alla generazione eterna del Figlio, alla processione dello Spirito Santo e alle missioni delle persone divine, alle analogie psicologiche della Trinità nell'animo umano e all'intersoggettività umana come immagine della Trinità. Un gran numero di questi studi portano a conclusioni come al fatto che sant'Agostino avrebbe ignorato l'aspetto teologico-storico-salvifico della Trinità, a causa delle sue speculazioni ai margini del mistero, che non contribuiscono al rapporto del cristiano con il Dio-Trinità. Quest'opera mostra, attraverso lo studio delle prediche, che il vescovo di Ippona ha sufficientemente insegnato, nel contesto pastorale, l'importanza della Trinità nella storia della salvezza e nella vita del cristiano.
(...) Continuare a leggere ed accompagnare il “cantiere Unità Pastorali” per valorizzare appieno e in prospettiva il cammino di partecipazione di tutto il Popolo di Dio, ciascuno con il proprio ruolo e la propria vocazione. (dall’introduzione di mons. Alberto Nicelli)
La meticolosa composizione di questa fotografia del cantiere delle Unità pastorali aiuta a rendere conto della complessità della posta in gioco. Leggendo queste pagine, infatti, si può scoprire quante dinamiche e tensioni attraversino la trasformazione del modo ecclesiale di abitare il territorio. Come di un iceberg vediamo solamente la parte emersa che è una piccola percentuale della sua massa totale. (dalla postfazione di don Stefano Borghi)
Il testo illustra il processo di lavoro ed i risultati di un particolare accompagnamento dei Moderatori che la Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla ha promosso negli ultimi anni per sostenere lo sviluppo delle Unità Pastorali. L’obiettivo della Diocesi era duplice: offrire un sostegno a coloro sui quali primariamente ricade il peso della costruzione delle UP (cioè i Moderatori) e creare un laboratorio dove elaborare quadri di riferimento per portare avanti l’opera della costruzione delle UP. L’accompagnamento è consistito in percorsi centrati sulle esperienze portate dagli stessi Moderatori, facendo ricorso allo strumento dell’ “analisi del caso”, inteso come situazione reale che viene messa sotto la lente di ingrandimento e approfondita in gruppo. Questa metodologia nasce anche dalla convinzione che lavorare per far crescere le UP significa adoperarsi innanzi tutto per promuovere e accompagnare l’essere Chiesa delle comunità cristiane in contesti territoriali più ampi, dove i riferimenti (personali e di luoghi) si dilatano e si differenziano. Nel percorso si è toccato con mano quanto le UP non siano tanto “strutture” o “modelli” da realizzare e applicare nella realtà, bensì processi che chiedono di essere avviati (Evangelii gaudium, 223) ed insieme accompagnati, curati e fatti crescere. Frutto di uno scambio fra le comunità e i moderatori-presbiteri, essi cercano di tener conto delle differenze (di prassi, di progettazioni, di prospettive pastorali) presenti e si spendono per costruire integrazioni tra di esse.
Maurizio Serofilli: socio dello studio Diathesis di Modena (www.diathesis.it). Di formazione filosofica e psicosociologica si occupa di formazione, progettazione e consulenza di processo nel campo dei servizi socio-educativi e sanitari e in quello pastorale e religioso. Tra le attività svolte in quest’ultimo settore, indichiamo la consulenza al percorso di riorganizzazione di Caritas Italiana, quella per la costruzione della Provincia unitaria dei Frati Minori del Nord Italia e quelle con Dehoniani ITS e con la Congregazione Mariana delle Case della Carità.
Giorgia Gariboldi: socia dello Studio Diathesis di Modena (www.diathesis.it). Formatasi in ambito psicologico e psico-sociologico, si occupa di formazione, progettazione e consulenza di processo in ambito socio-educativo, sanitario e pastorale-ecclesiale. In quest’ultimo contesto ha collaborato con gli Uffici pastorali di alcune Diocesi (Catechesi, Pastorale giovanile, Caritas) e ha accompagnato realtà di Vita Consacrata in percorsi di unificazione, ridisegno, ripensamento dei servizi apostolici e dei cammini di formazione continua (Suore di Maria Bambina, Dehoniani ITS, Carmelitane minori delle Case della Carità).
I MODERATORI DELLE UP
che hanno partecipato
don Francesco Avanzi
don Roberto Bertoldi
don Paolo Bizzocchi
don Gino Bolognesi
don Roberto Bondioli
don Corrado Botti
don Carlo Castellini
don Andrea Contrasti
don Wojciech Darmetko
don Giovanni Davoli
don Giancarlo Denti
don Marco Ferrari
don Guerrino Franzoni
don Luigi Gibellini
don Gionatan Giordani
don Massimiliano Giovannini
don Luca Grassi
don Giuliano Guidetti
don Fernando Imovilli
don Tanoh Koffi Didier Kouman
don Stefano Manfredini
don Fortunato Monelli
don Angelo Orlandini
don Pietro Paterlini
don Sergio Pellati
don Davide Poletti
don Pietro Rabitti
don Gianni Repetti
don Domenico Reverberi
don Giovanni Rivi
don Luigi Rossi
don Bogdan Rostkowski
don Jacek Rudziewicz
don Giovanni Ruozi
don Paolo Tondelli
«Ho amato questa rilettura dantesca che fa salva la carne - che personalmente ritengo una formidabile macchina di preghiera - anche nel più alto dei cieli e la avvalla come strumento di elevazione in vita. Non è la carne ma il peccato che ci affonda. La lingua stessa di Dante è fortemente terrena, quasi fisicamente masticabile, anche quando esprime concetti elevati. La metrica fa il resto, con la capacità antica del verso e della rima di trasfigurare il mondo e di fissarne l'immagine nella memoria. Anche l'amore per il Divino, l'indicibile e l'incorporeo, passa attraverso un essere umano in carne e ossa, Beatrice, una donna, cioè il simbolo stesso dell'alterità e dell'inconoscibile per l'altro sesso. Allo stesso modo, le porte della Grande Luce sono aperte da Maria, il ventre che ha concepito. In un monastero femminile milanese ho visto un affresco di epoca giottesca dove a porgere la mela non è Eva ma Adamo. Il Medioevo di Dante era assai meno sessuofobo di quanto si creda. Non posso dunque che ringraziare don Pretto per avermi restituito il Paradiso, inteso non solo come luogo "altro- nella geografia dantesca dell'Oltremondo, ma come frutto finale del sofferto cammino interiore iniziato nella "selva oscura-». (Dalla Prefazione di Paolo Rumiz). Postfazione Claudio Gugerotti.
Nella felice ricorrenza del 50° anniversario del Documento Base, Il Rinnovamento della Catechesi (1970), il presente volume raccoglie i risultati più significativi di un’indagine sui catechisti italiani promossa dall’Istituto di Catechetica dell’Università Pontificia Salesiana (Roma). Ciò che appare è una nitida istantanea fotografica della situazione di quelli che sono i principali educatori nella fede in Italia.
Il volume si apre con la Prefazione del sociologo Roberto Cipriani, la Presentazione del Card. Marcello Semeraro e l’Introduzione dei catecheti Ubaldo Montisci e Antonino Romano.
L’originalità della presente Ricerca (2017-2020), oltre all’aggiornamento della situazione, sta nella sua duplice strutturazione qualitativa, a cura di Emanuele Carbonara e Antonino Romano, e quantitativa, curata da Teresa Doni, secondo il Mixed Mode attuato mediante un’innovativa metodologia di ricerca di cui si rende ragione nella prima parte del volume. D’intesa con i curatori, l’interpretazione dei dati è stata effettuata da vari esperti e cultori di catechetica, alcuni dei quali hanno fatto parte del team della Ricerca sin dall’ideazione.
La situazione catechistica in Italia è stata scandagliata secondo varie prospettive che richiamano i capisaldi del Documento Base: Cosa rimane del DB nella consapevolezza dei catechisti di oggi? (G. Ruta), La natura teologica, pedagogica e comunicativa della catechesi (S. Soreca), Una catechesi per l’integrazione e interiorizzazione del messaggio nella vita (L. Meddi), La catechesi in una pastorale integrata e la sua incidenza nella cultura (V. Bulgarelli), I catechisti italiani: identità e auto-percezione (R. Paganelli), Missione e immagine di Chiesa nei catechisti italiani (P. Triani), I molti volti della comunità educante (F. Vanotti), Competenze, metodo, pratiche (G. Barbon), Articolazione del messaggio cristiano (J.L. Moral), Linguaggio e catechesi (L. Donati Fogliazza). Infine, Ubaldo Montisci firma le Annotazioni conclusive e prospettive.
Il quadro che viene proposto offre la mappa e la bussola per rilanciare la catechesi in Italia nell’orizzonte della “nuova evangelizzazione” il cui volano è costituito dalla formazione dei catechisti e dalla promozione di comunità cristiane adulte, capaci di “generare” alla fede.
Il lemma Storia della Salvezza appartiene a quelle parole della fede che prendono le mosse dalla forma stessa dell'esperienza ebraico-cristiana. È un'espressione che prova a dire come la fede si dia un percorso di umanizzazione grazioso, preceduta sempre dal dono di Dio - che ama per primo (I Gv 4,29) - e al contempo donata all'esistenza dell'uomo.
Nel tentativo di dire la salvezza all'uomo contemporaneo, il Concilio Vaticano II ha fatto della storia il luogo in cui rinvenire Dio e ha detto Dio nel suo darsi in una storia. Il libro di Mario Bracci muove da questa feconda intuizione, indagando come il tessuto storico della Rivelazione abbia nella narrazione la forza con cui manifestare e rinsaldare il rapporto tra realtà e parole, ma anche come solo queste vicende per le Scritture siano la forma attraverso la quale Dio parla al mondo. Nel passato, nel presente e nel futuro per lo Spirito.
Un testo sulla “fraternità e l’amicizia sociale” può essere letto come un punto di confluenza di due linee di riflessione e di esperienza: da un lato il pensiero antropologico e politico sulla fraternità che scaturisce dalla utopia rivoluzionaria tardo-moderna, dall’altro il pensiero teologico ed ecclesiale che ha assunto anche la figura di magistero nei secoli XIX e XX. In questo modo una categoria è messa alla prova e l’esperienza di fraternità conosce nuovi orizzonti e nuovi problemi. Ne deriva una sfida inaggirabile per le forme di vita e per i concetti-chiave del nostro tempo, che il testo di papa Francesco affronta apertis verbis, alla luce del Vangelo e dell’esperienza umana, in vista di un chiarimento non soltanto delle evidenze della fede, ma anche della cultura etica e politica comune a tutti gli uomini e le donne del nostro tempo.
Andrea Grillo (Savona, 1961) è professore di Teologia dei sacramenti e di Filosofia della religione presso l’Ateneo S. Anselmo in Roma e presso l’ILP S. Giustina di Padova. Ha pubblicato di recente: Domande al Padre. La forma cristiana del pregare (2016) e Eucaristia. Azione rituale, forme storiche, essenza sistematica (2019)
Quindici canti (Sal 120-134) che segnano i passi di un pellegrino che sale verso Gerusalemme, verso il tempio. Chi ha cantato questi salmi? Un pellegrino? Forse un esule che ritorna nella sua patria? Oppure un levita durante la liturgia del tempio? Non lo sappiamo. Tuttavia, questi salmi delineano un cammino spirituale di ritorno alla nostra terra, e di incontro con Dio e con gli altri, che ogni lettore oggi può sperimentare. I Salmi delle salite diventeranno come uno specchio per rileggere la nostra vita, quel “pellegrinaggio” che è la nostra esistenza.
Matteo Ferrari, monaco benedettino camaldolese della Comunità di Camaldoli, è biblista e liturgista, autore di diversi libri. È vicedirettore dell’ISSR “Santa Caterina da Siena” della Toscana per il Polo di Arezzo e docente nel medesimo Istituto.
Fede e scienza sono nemici?
In un mondo scientificamente avanzato la Bibbia ha senso?
I miracoli sono possibili?
Che differenza c’è tra religione e fede?
Spesso può sembrare che, nel ventunesimo secolo, non ci sia più bisogno della fede perché la scienza ha già provveduto a svelare gran parte dei misteri dell’universo. Molti affermano che la concezione stessa di Dio sia una mera illusione, e la ricerca scientifica sia ormai capace di spiegare e dare senso a tutto. Ma è davvero così?
In questo libro il Professor John Lennox sintetizza le sue esperienze di scienziato e di cristiano evangelico, sviluppate in decenni di insegnamento e dibattito: ci fa comprendere come, in realtà, fede e scienza non siano nemici ma buoni amici che possono aiutarsi a vicenda.
Che tu sia un esperto o uno studente, uno scettico o un credente, questo piccolo e agevole volume ti mostrerà come la storia, la missione e il significato stesso della scienza possano connettersi alla Bibbia, a Gesù, e perfino ai miracoli.
INDICE
Introduzione: La chimica del cosmo
1. Puoi essere uno scienziato e credere in Dio?
2. Come siamo arrivati fin qui: da Newton a Hawking
3. Sfatiamo i miti I: la religione dipende dalla fede, ma la scienza no
4. Sfatiamo i miti II: la scienza dipende dalla ragione, ma la fede cristiana no
5. Possiamo davvero prendere sul serio la Bibbia in un mondo scientificamente preparato?
6. Miracoli: stiamo andando troppo oltre?
7. Puoi fidarti di quello che leggi?
8. Come confutare il Cristianesimo
9. La dimensione personale
10. Testare la verità del Cristianesimo in laboratorio
Consigli di lettura
JOHN C. LENNOX è professore emerito di Matematica all’Università di Oxford. Dopo aver conseguito diversi titoli accademici in Filosofia, Matematica e Bioetica (Università di Cambridge, Oxford e del Surrey) ha insegnato in università britanniche, tedesche e austriache. Il prof. Lennox ha realizzato diverse pubblicazioni a livello accademico e divulgativo sul rapporto tra fede, scienza ed etica, prendendo parte a numerosi dibattiti pubblici con esponenti dell’ateismo, tra cui Christopher Hitchens, Richard Dawkins, Lawrence Krauss, Stephen Law e Peter Singer. Parla tre lingue e viaggia in tutto il mondo presenziando a conferenze e lezioni di apologetica. John vive vicino a Oxford con sua moglie Sally, hanno tre figli e così tanti nipoti da mettere alla prova le sue doti di matematico.
Che cosa significa essere donna? La cultura dominante offre molte risposte, ponendo l’accento sulla bellezza esteriore, l’indipendenza e l’autorealizzazione.
La Parola di Dio invece aiuta le donne a trovare qualcosa di molto più sicuro su cui fondare la propria identità, senza sminuirla, né sopravvalutarla. L’autrice esamina l’identità di ogni donna nei suoi vari aspetti: nella vita da single, nel matrimonio, nel lavoro, nella maternità, nella sofferenza e altro ancora. Questo libro aiuterà le credenti a vivere la loro vocazione come donne libere, autentiche e preziose, coinvolte nella missione e nell’opera che Cristo ha affidato anche a loro.
INDICE DEL LIBRO
PRIMA PARTE – DONNE IN TUTTO E PER TUTTO IN CRISTO
1. Il significato delle parole: donna e cristiana
2. La fine è l’inizio
3. Interamente donne
4. Donne della Bibbia
5. Donne nel proprio corpo
6. Donne (a)tipiche
SECONDA PARTE – DONNE IN TUTTO CIÒ CHE FACCIAMO IN CRISTO
7. Donne trasformatrici
8. Donne single
9. Donne sposate
10. Donne madri
11. Donne lavoratrici
12. Donne esemplari
TERZA PARTE – DONNE LIBERE E SENZA PAURA IN CRISTO
13. Donne forti e deboli
14. Donne dipendenti
15. Donne afflitte
16. Donne libere
17. Cristo infinito in donne finite
ABIGAIL DODDS è una scrittrice.
Dopo essersi laureata alla Bethel University e aver conseguito un Master al Bethlehem College scrive e collabora regolarmente come blogger con la testata evangelica online Desiring God. Svolge studi biblici per le donne in una chiesa evangelica delle Twin Cities.
Ogni discepolo di Gesù affronta una lotta spirituale quotidiana contro il mondo, il peccato e Satana. Ma Dio non ci lascia impreparati e disarmati.
Ci ha messo a disposizione un’armatura perfetta e completa, che Gesù ha già indossato per noi fino alla croce, e ci fa realizzare la stessa potenza che ha reso possibile la risurrezione.
Questo libro è un vero e proprio manuale di battaglia che analizza ciascuno dei pezzi dell’armatura spirituale che Paolo descrive nella lettera agli Efesini, invitandoci a indossarla ogni giorno confidando nella vittoria di Cristo sul Calvario, nella certezza che la forza e la capacità per affrontare qualsiasi combattimento vengono da Lui.
INDICE DEL LIBRO
1. Preparati per la battaglia
2. La cintura della verità
3. La corazza della giustizia
4. Le calzature del Vangelo
5. Lo scudo della fede
6. L’elmo della salvezza
7. La spada dello Spirito
8. Pregare sempre
IAIN M. DUGUID è professore di Antico Testamento presso il Westminster Theological Seminary e pastore di una chiesa evangelica a Glenside, Pennsylvania.
Ha conseguito un PhD all’Università di Cambridge, ha servito come missionario in Liberia, e ha fondato chiese in Pennsylvania, California e Inghilterra.