
Dagli scritti inediti della Madre Cànopi, un testo per l'uomo di oggi, sempre in bilico tra scelte transitorie e non scelte. Decidere invece significa tagliare: ma cosa tagliare nella nostra vita? Tutto quello che non è per il nostro bene. Lavorare con la preghiera, la frequenza assidua dei sacramenti e con la ragione e la volontà per scegliere di scegliere, capire la volontà del Signore, che ci vuole fedeli e stabili anche nei giorni tristi e nelle difficoltà.
Come e perché si è passati dallo stile epistolare di Paolo al genere letterario dell'Apocalisse di Giovanni di Patmos? Come si è passati dalla chiesa di Paolo che accoglie l'ellenismo nel cristianesimo alla posizione audace della chiesa di Giovanni di Patmos che vuole restaurare il giudaismo nel cristianesimo ellenizzato? Come spiegare l'impatto enorme che l'Apocalisse ha avuto nell'impero romano e nelle comunità ecclesiali di allora e nella vita della chiesa di tutti i tempi? Quale contributo antropologico ed ecclesiologico ha dato Ignazio di Antiochia nella leadership pastorale della chiesa? Le risposte si possono intravvedere nel presente volume. L'Apocalisse continua oggi la sua vocazione universale di annunciare il vangelo eterno.
Pagine coraggiose che affrontano, con onestà intellettuale e parresia, questioni centrali: «Parliamo di politica da cattolici», affermano gli autori, «non scriviamo per offrire soluzioni, ma per raccontare che cosa intendiamo per vita cristiana, per combattere le menzogne che la deturpano, menzogne che a volte ci fanno ridere». Il cattolicesimo non può essere strumentalizzato né da un "ordine civile" né da un "ordine morale", né quando si tratta di far valere le «radici cristiane» né quando ci sono «valori da difendere». La vita cristiana, vita incarnata da Cristo, è fatta di gesti e di parole che rendono possibile la comunione. Non la comunità, sempre capace di inglobare e amalgamare, ma la comunione come articolazione reale e possibile dell'eterogeneo, del diverso. Prefazione di Andrea Grillo.
Il rapporto tra liturgia e pietà popolare è venuto alla ribalta della riflessione teologico-liturgica e pastorale in seguito alla riforma liturgica, che nella sua attuazione ha ridimensionato le varie espressioni di pietà popolare. La problematica è stata esasperata dal fenomeno della secolarizzazione che in nome della scienza e della tecnica ha fatto piazza pulita di tutte le forme della pietà popolare. Negli ultimi decenni si è fatta strada una riflessione che studia la pietà popolare in se stessa come universale e ineliminabile dato antropologico che rivendica la sua autonomia e il suo valore catechetico, spirituale, teologico e missionario e si interroga sulle legittime istanze che essa pone alla liturgia.
Valerio Corghi dialoga con: Cardinale Matteo Maria Zuppi Matteo Gandini, Chiara Panciroli, Maurizio Ambrosini, Valerio Quercia, Enrico Barchi. Un libro a più voci. Un dialogo aperto e schietto tra varie figure che si occupano di relazione in ambiti professionali tra i più diversi. Partendo dalle domande di Valerio Corghi, Referente del Coordinamento regionale Immigrazione Caritas Emilia Romagna, il volume cerca la potenziale descrizione di una contemporanea "Lavanda dei Piedi".
Da duemila anni, ciascuna Chiesa cristiana ha amato, onorato, formato una sua dottrina nei riguardi della Madre di Dio, tanto che talvolta Maria appare causa di divisione. In questo volume tre teologhe appartenenti alle principali confessioni cristiane provano a interrogarsi su Maria, nella consapevolezza che ciascuna Chiesa può offrire alle altre la sua specifica spiritualità e teologia, foriera di nuovi sviluppi dal punto di vista ecumenico. Nel primo contributo, Adriana Valerio mette a fuoco la ricezione femminile presente nella storia della spiritualità cattolica avendo in filigrana i pochi brani biblici che riguardano Maria di Nàzaret. Segue il saggio della patrologa siro-ortodossa Mervat Kelli, che concentra lo sguardo su Maria nella Chiesa delle origini, declinandolo in particolare in cinque ambiti: teologia, poesia, dogma, liturgia e icone. Chiude il volume la storica luterana Nicole Grochowina che, partendo da Martin Lutero e giungendo agli ordini evangelici contemporanei, offre una prospettiva nuova sulla figura di Maria.
Un viaggio straordinario nel gesto più semplice e profondo del sentire umano, la carezza. Esplorando il suo significato antropologico, e poi la prospettiva teologica con le preziose piste che ci sono state lasciate dall’Antico Testamento e dal Vangelo, fino alle carezze racchiuse nei sacramenti, don Carlo Rocchetta mostra la straordinaria portata trasformativa del linguaggio delle carezze. Un'esperienza dl continuo rinnovamento dell'amore coniugale, ma anche nuova grammatica delle relazioni umane, antidoto a una cultura di odio e di morte per un modello di relazionalità fondato sul rispetto e l'apprezzamento, la reciprocità paritaria, l'affetto, la gentilezza.
«Il libro che avete tra le mani è scritto con la carne e con il sangue. Trasuda l'esperienza di un prete innamorato di Cristo, che oggi il Signore ha chiamato all'episcopato e che non ha perduto la capacità di stupirsi e di commuoversi. Parla di storie vissute, di preti fragili e umani e non di "santini" con il volto angelico. Soprattutto parla a loro, ai preti: perché pur dentro cadute e fallimenti non perdano il coraggio di ritornare sempre alla sorgente e la gioia di abbracciare nuovamente il Vangelo. E perché il Signore, come scriveva l'amato e rimpianto vescovo Tonino Bello, gonfi sempre il cuore dei suoi preti di passione, riempia di amicizie discrete la loro solitudine, li conforti con la gratitudine della gente e con l'olio della comunione fraterna, li ristori da ogni stanchezza. E, soprattutto, li liberi da ogni paura» (dalla Prefazione di don Francesco Cosentino).
42 uomini e donne, alcuni consacrati, molti di più laici, professionisti di diverse discipline - medici, insegnanti, magistrati, ufficiali, casalinghe... -, in qualche caso scrittori o poeti pubblicati, giovani e meno giovani, la maggior parte liguri come le due curatrici, si interrogano sul senso dell'esistenza e del reale. Scavando nella profondità del loro io ne scoprono le carni nude, la piccolezza, rinvenendo non di rado fra le ombre della fatica e della sofferenza le luci della fede e della speranza in Qualcuno, altro da sé, infinitamente più grande, più buono, davanti a cui potersi arrendere e dire: «io minuscolo CREDO».
Marco Cardinali porta il lettore alla scoperta della parte conclusiva della "Dei Verbum". Si focalizza con dovizia di particolari sull'intero capitolo sesto che ha per titolo "La Sacra Scrittura nella vita della Chiesa". Pur rimanendo ancorati alla profondità teologica che si respira nei cinque capitoli precedenti, col capitolo finale si entra gradualmente in un orizzonte più pastorale, più esistenziale e certamente affascinante ed attuale riguardante il nostro cammino di credenti. Si delineano, così, percorsi e tematiche che coinvolgono in profondità la vita di fede anche negli aspetti più inerenti alla sua quotidianità. L'appendice termina la lettura della "Dei Verbum" e apre uno sguardo sull'esortazione apostolica di papa Francesco "Evangelii Gaudium" e sul discorso di Benedetto XVI al clero di Roma.
Alcuni tra i santi che maggiormente hanno inciso la loro impronta nella storia del Cristianesimo sono vissuti in un'epoca, il Medioevo, caratterizzata da grandi contrasti ma di grande fervore religioso. E tra le tante figure che dal Portogallo all'Oriente hanno rischiarato con la fede, la carità e la preghiera questo mondo così spesso oscuro svettano alcuni tra i santi più cari al cuore dei cristiani, come san Francesco d'Assisi, santa Ildegarda di Bingen e santa Brigida di Svezia, solo per citarne alcuni. Con questo volume prosegue la collaudata collaborazione tra un sacerdote, massimo esperto italiano in angelologia, e un medico cardiologo con interessi in campo nutrizionale e diploma di chef, che ripropongono senza annoiare brevi notizie sulle vite dei santi, ricette della tradizione e informazioni su storia e proprietà dei cibi che ci porteranno a fare un giro culinario dell'Europa e del Medioriente.
In questo volume sono raccolti i messaggi che Ines ha ricevuto dal Cielo negli ultimi cinque anni. Sono messaggi di grande attualità, dai quali emerge una ferma condanna del male, ma anche e soprattuttto l'Amore profondo e incondizionato di Dio, che non ci abbandona mai. Da tutto questo viene un'indicazione: impariamo a discernere i "segni dei tempi", a partire dal nostro vissuto quotidiano, lasciandoci interrogare dalla Parola di Dio.