Già alla fine dell'Ottocento la teologia cristiana stava elaborando l'idea di un Dio vivente, che si trasforma e muta nella storia. Questa idea avrà grande sviluppo dopo Auschwitz, evento scioccantee ingiustificabile. Solov'ev è uno dei pionieri di questa teologia universale. In questo libro egli salda l'idea di un trionfo morale e storico di Cristo a quella di una nuova spiritualità che ha radici nella Russia mistica della sofiologia. Obiettivo principale di questo libro denso e profetico è quello di mostrare la profonda unità non solo di tutto il cristianesimo, orientale e occidentale, ma anche anche tra la Chiesa di Gesù, l'Ebraismo e l'Islam. L'armonia a cui invita Solov'ev non è frutto di buonismo superficiale: è speculazione visionaria che attraversa tutto il potenziale universale dell'immagine e della storia simbolica di Gesù, Dio che si è fatto uomo.
L'impegno ecumenico della Chiesa cattolica, testimoniato nei documenti del Concilio Vaticano II, ha avuto precursori e pionieri in ambito non solo teologico, ma anche spirituale. Il volume presenta alcune personalità che, con sensibilità e modalità diverse, hanno incarnato l'ideale della piena unità dei cristiani: san Leopoldo Mandić, santo dell'ecumenismo spirituale e della riconciliazione; la beata Gabriella Sagheddu, trappista, che ha consacrato la propria vita per l'unità della Chiesa; san Luigi Orione, santo della carità ecumenica; san Giovanni Calabria, santo della carità e dell'ecumenismo dialogale. Essi hanno vissuto ante litteram quell'ecumenismo spirituale che consiste nella conversione interiore, nel rinnovamento dello spirito, nella santificazione personale della vita, nella carità, nell'umiltà, nella pazienza e nella preghiera. L'esempio di queste persone ci mostra come l'impegno ecumenico possa riguardare veramente tutti i fedeli. «I cristiani di oggi, che nella diaspora ecumenica pregano per l'unità di tutti i cristiani, possono essere convinti che questa loro preghiera tiene insieme il mondo», ricorda il cardinale Walter Kasper nel suo saggio conclusivo.
Sommario
Presentazione (A. Borghino - P. Martinelli). Saluto del rettore del santuario di san Leopoldo Mandić in Padova (F. Gusella). Introduzione (P. Martinelli). «Per la salvezza del mio popolo». L'ecumenismo spirituale di san Leopoldo Mandić (L. Bianchi). L'offerta senza riserve della vita nella Beata Maria Gabriella Sagheddu (M.A. Tescari). La dimensione ecumenica dell'evangelica carità di san Giovanni Calabria
(M. Galzignato). Don Orione e il quotidiano ecumenismo della carità (A. Fusi). Spunti teologici sull'ecumenismo spirituale (W. Kasper). Omelia in occasione della Giornata di studio sull'ecumenismo spirituale (Padova, Santuario di san Leopoldo Mandić, 22 novembre 2012) (W. Kasper). Appendice. Nota sul quadro storico del movimento ecumenico (M. Galzignato).
Note sui curatori
Angelo Borghino, frate cappuccino, è professore di Sacra Scrittura presso lo Studio teologico «Laurentianum» di Venezia, del quale è preside. È direttore della rivista dei frati minori cappuccini Italia Francescana. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo La «Nuova Alleanza» in Isaia 54. Analisi esegetico-teologica (Pontificia Università Gregoriana, 2005).
Paolo Martinelli, frate cappuccino, è professore ordinario di Teologia degli stati di vita all'Istituto Francescano di Spiritualità, di cui è preside, presso la Pontificia Università Antonianum, e professore invitato alla Pontificia Università Gregoriana. Collabora con diverse riviste specialistiche ed è consultore della Congregazione per la dottrina della fede e della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi. Per EDB ha pubblicato, insieme a L. Lehmann e P. Messa, Eucaristia, Vita Spirituale e Francescanesimo (2006); ha curato i volumi: Il rinnovamento della vita consacrata e la famiglia francescana (2007); Autorità e obbedienza nella vita consacrata e nella famiglia francescana (2008); Parola di Dio, vita spirituale e francescanesimo (2009); La grazia delle origini. Studi in occasione dell'VIII centenario dell'approvazione della prima regola di san Francesco d'Assisi (1209-2009) (2009); Santità francescana oggi. Significato figure formazione (2010); La vocazione francescana oggi nel mondo: sfide e risorse (2011); con L. Bianchi, In caritate veritas. Luigi Padovese. Vescovo cappuccino, Vicario Apostolico dell'Anatolia. Scritti in memoria (2011); La teologia spirituale oggi. Identità e missione (2012); Maschile e femminile, vita consacrata e francescanesimo. Scritti per l'VIII centenario dell'Ordine di Santa Chiara (1212-2012) (2012) e Nuova evangelizzazione e carisma francescano. Prospettive e testimonianze (2012).
Nel contesto delle celebrazioni legate all'Anno Costantiniano, l'incontro tra Bartolomeo, Patriarca ecumenico di Costantinopoli, e l'Arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, ha assunto un valore altamente simbolico. I discorsi e le omelie pronunciati in occasione della visita di Bartolomeo a Milano, dal 14 al 16 maggio, sono raccolti nell'instant book dal titolo "Chiese in dialogo per la vita buona delle nostre città", pubblicato dal Centro Ambrosiano. Il testo offre uno spunto per riflettere sull'importanza della libertà di culto e, contemporaneamente, sul ruolo delle religioni nella costruzione di società giuste e solidali. Al cuore degli interventi sta la lectio magistralis a due voci tenuta da Bartolomeo I e Scola. In appendice il messaggio di Papa Francesco, inviato il 15 maggio dalla Città del Vaticano in occasione del XVII centenario dell'Editto di Milano.
Un nuovo importante tassello del Cortile dei Gentili. Filo conduttore del volume è il tema della bellezza, declinata nelle sue diverse e variegate sfumature: nel suo dialogo con la fede, con la cultura, con l'arte, con la spiritualità e con la società. Ad aprire la discussione, il provocatorio intervento di Jean Clair, uno dei massimi storici dell'arte contemporanei, il quale afferma: "Un Dio senza la presenza del Bello è più incomprensibile di un Bello senza la presenza di un Dio". C'è un'intera tradizione legata al pensiero religioso che ci ricorda come la poesia, senza la bellezza di Dio, rischi di rimanere un'astrazione, e la fede, senza la bellezza, corra il pericolo di non riuscire a parlare al cuore dell'uomo. È soprattutto la forza rivoluzionaria della bellezza a emergere dalle righe dei vari interventi, la sua "terribile" capacità di sconvolgere, di destabilizzare; è una finestra che lascia intravedere una realtà altra. E la discussione non poteva non investire il campo dell'immagine, dell'arte, e in primo luogo l'arte sacra, in cui la figura umana, recando in sé una divina somiglianza, è investita di un valore e di un significato sublimi. Non a caso ad accompagnare il dibattito interviene un ulteriore dialogo, quello che le immagini, contenute nell'inserto iconografico, intrattengono con la parola scritta.
Un ecumenismo della recezione, dell'ospitalità e della spiritualità: tre termini per individuare un nuovo paradigma ecumenico, ma anche per mostrare che il cantiere ecumenico non è solo aperto, ma anche capace di rinnovare il proprio metodo di lavoro e i propri obiettivi.
Negli ultimi anni, numerose chiese protestanti si sono occupate dei problemi etici sollevati dalle recenti possibilità mediche di prolungare la vita, dall'accompagnamento ai morenti alla possibilità di sospendere i trattamenti, dal rifiuto dell'accanimento terapeutico alla discussione sull'eutanasia. Il Documento del Consiglio della Comunione di chiese protestanti in Europa è il frutto di un percorso di studio e riflessione pluriennale volto a definire una posizione evangelica comune a partire dai testi elaborati sui temi del fine vita dalle singole chiese. La sua pubblicazione è particolarmente rilevante in un contesto, come quello italiano, in cui la specificità dell'impostazione etica protestante e il suo possibile contributo al dibattito pubblico sono scarsamente conosciuti.
Paolo De Benedetti
Teologia del debito di Dio
DESCRIZIONE: Biblista, direttore editoriale, marrano – tra i protagonisti del dialogo ebraico cristiano –, Paolo De Benedetti è qui letto come teologo: una teologia che, radicandosi nella tradizione rabbinica, fa del debito la categoria chiave per rendere conto dell’esperienza di Dio dopo Auschwitz. Debito di Dio verso gli uomini ma – ed è l’aspetto più sorprendente della riflessione debenedettiana – anche verso gli animali e ogni creatura vivente: ognuna in attesa di redenzione nel “mondo che verrà”. Teologia come disputa con Dio, interrogando la Torà, la letteratura talmudica e testi extra canonici, siano essi poesie, saggi o pagine di letteratura. Un gesto che fa di PDB il rabbi di Asti.
COMMENTO: Il pensiero del maggior ebraista italiano che ha elaborato una originale teologia del debito di Dio verso tutte le creature, dall'uomo, agli animali, all'ultimo filo d'erba.
Nel 2008 a Sidney, in Australia, si celebrò la XXIII GMG (Giornata Mondiale della Gioventuù). Nell'ambito del confronto spirituale che questo evento creò, così come accade dal 1985 in ogni parte del mondo, si sviluppò anche un dibattito con l'evangelismo australiano che nella diocesi anglicana di Sidney ha una delle roccaforti mondiali. Ray Galea, di origine maltese, e proveniente da una famiglia cattolica, dà vita a un confronto dialogico "vecchia maniera", rivisitando i punti che distanziano evangelici e cattolici di fronte al messaggio della salvezza. Sono tre i registri usati da Galea: quello personale la sua è infatti una testimonianza su come, messo a confronto con la Bibbia e il suo messaggio di salvezza, decise di abbandonare la religione della sua famiglia. Quello storico: l'autore sostiene che resta ancora in piedi il succo della protesta dei riformatori del XVI secolo espressa con i famosi "sola" (sola Scrittura, solo Cristo, sola fede e sola grazia). Quello biblico: sostiene che la Bibbia rende testimonianza al ruolo esclusivo di Gesù Cristo, a fronte di tutti i tentativi di affiancargli altri mezzi o sussidi di salvezza quali la tradizione, il magistero della chiesa, i sacramenti, ecc. Galea riassume le differenze tra cattolicesimo e messaggio biblico che gli evangelici vorrebbero incarnare con l'immagine delle mani vuote: gli uomini non possono presentarsi davanti a Dio con dei meriti propri.
«Questo libro, come tutti i classici, parla del proprio tempo, ma sa interloquire con i problemi e la sensibilità delle donne e degli uomini del tempo successivo. È un libro che resta. È l’incredibile attualità dei testi che vanno in profondità. Per questo lo si vuole riproporre al lettore del XXI secolo, convinti che la conoscenza di queste pagine sia un apporto rilevante per andare in profondità nei temi dello spirito, della fede cristiana e della storia del nostro tempo, come può esserlo un libro espressivo di sapienza spirituale e di umanesimo cristiano».
Andrea Riccardi
È il secondo anno che il SAE affronta il tema – delicato e controverso nelle relazioni culturali e religiose –dell’etica, questa volta sotto l’aspetto dell’etica globale. È una tematica che trova spesso nella società forti contrapposizioni, e le chiese cristiane non sono estranee a questo travaglio e patiscono anch’esse, al loro inter-
no e nelle loro relazioni reciproche, tensioni conflittuali. Le relazioni di questa sessione, dopo aver affrontato il rapporto tra etica, società
e legge, in senso generale, analizzano la tematica dell’etica nelle diverse confessioni religiose, e quindi nell’orizzonte economico e nel rapporto tra culture sempre più diversificate ma “conviventi”.
Ne vengono quindi tratte le conclusioni per una “cittadinanza” solidale, per la costruzione di un mondo in cui “regni la giustizia”
«Ama il diritto e la giustizia» (Salmo 32). Parole antiche, ma che ci raggiungono inalterate nel nostro presente e non cessano di indicarci la via per un futuro umanamente vivibile. A renderci avvertiti non solo della loro attualità, ma della loro bruciante urgenza, non occorrono parole: basta guardarci intorno, basta non chiudere occhi e orecchi alle notizie che quotidianamente ci investono... Basta, insomma, considerare quanto il diritto sia continuamente violato, a tanti livelli, nel nostro vivere sociale, quanto spesso la giustizia sia elusa, offesa e derisa.
Per non perdere la speranza dell'unità visibile di tutti i cristiani.
La divisione dei cristiani è un peccato e uno scandalo evidente, che va a scapito della testimonianza resa al vangelo di Cristo. Con estrema lucidità l'autore presenta l’attuale situazione dell’ecumenismo, mettendo in evidenza le varie “pietre d’inciampo” che oggi ostacolano il cammino verso l’unità visibile dei cristiani, e propone scelte concrete da compiere nel futuro. Senza rassegnarsi alla realtà della divisione, il cardinale Koch invita alla riscoperta di una peculiare spiritualità ecumenica che diventi un solido ponte per un’unità nella diversità. Il presente libro offre nuovi impulsi a tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell’ecumenismo.
Kurt Koch (Emmenbrücke 1950), vescovo di Basilea dal 1995 e impegnato da tempo nel dialogo ecumenico, il 1º luglio 2010 viene nominato presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Dal 1985 fino alla nomina episcopale è stato docente di dogmatica e di liturgia alla Facoltà teologica dell’Università di Lucerna. Presso le nostre edizioni ha pubblicato Quale futuro per i cristiani? (2010).
Un testo innovativo e originale, per la scuola e per la vita, promosso dall’esperienza del Centro Pro Unione di Roma e che risponde a requisiti di completezza, di rigore epistemologico e di aggiornamento sui temi dell’ecumenismo.
Questo Manuale di ecumenismo è strutturato in quattro ‘moduli’ tematici (ciascuno corredato di svariati sussidi): metodo, spiritualità, storia, sistematica. Offre una ricognizione della fisionomia del movimento ecumenico moderno, nel suo sviluppo storico e nelle sue articolazioni principali; una esposizione esaustiva della teologia ecumenica (princìpi fondamentali, snodi concettuali, correlazioni teoretiche e implicazioni pratiche); una analisi del contributo specificamente cattolico al dialogo ecumenico.
Il manuale propone inoltre delle prospettive sistematiche inedite che, frutto dell’esperienza maturata nella prassi del dialogo, sono tese a suscitare una conoscenza operativa, utile a fini pastorali. Il testo fornisce cioè un accesso all’ecumenismo inteso non solo come sistema di pensiero, ma anche come preghiera e stile di vita cristiana; un’iniziazione all’ermeneutica appropriata dei documenti prodotti all’interno del dialogo; una rassegna della prassi e dei procedimenti specificamente ecumenici.
Il presente Manuale di ecumenismo si propone allora autorevolmente per i corsi sull’argomento che si tengono nelle Facoltà di teologia e negli Istituti di scienze religiose.