
Nei monasteri del XII secolo una delle occupazioni fondamentali era la lectio divina secondo il metodo dell'antica tradizione. Poiché si riteneva che la semplice lettura del testo non fosse sufficiente per coglierne il senso profondo, l'unità interiore e il messaggio trascendente, si praticava una "lettura spirituale" di quella che veniva definita "Sacra Pagina" e, alla scuola dei Padri della Chiesa, la Bibbia veniva interpretata in modo allegorico. Se una tradizione culturale ispirata ai canoni dell'illuminismo aveva rigettato come insignificanti molti scritti di spiritualità monastica, gli studi più recenti ne hanno, al contrario, messo in luce il rilievo sapienziale e, come ha più volte ribadito Benedetto XVI, l'attualità e l'importanza nella vita della Chiesa. Raccordandosi con l'epoca patristica, la teologia monastica ne accoglie e sviluppa il metodo, i contenuti e lo stile, che si arricchiscono e si perfezionano nel corso dei secoli. Essa si differenzia dalle altre teologie, in particolare da quelle speculative, che sorgeranno più tardi, come la Scolastica, pur avendo in comune il riferimento alla Sacra Scrittura. La teologia monastica, infatti, non si propone primariamente l'elaborazione speculativa e razionale del dato biblico, ma la sua "comprensione spirituale" mediante una lettura "sapienziale" al fine di portare l'anima all'intimità con Dio.
"La mia missione - scrive Franco Cagnasso, da anni operante in Bangladesh - è anche questa: aprire il cuore, farvi spazio per coloro che incontro con le loro pene, gioie, peccati, paure. Poi, quando prego, apro il cuore a Dio e loro sono tutti lì: cristiani, musulmani, buddhisti, lontani, vicini". Il libro, più che una riflessione teologica sulla missione della Chiesa nel postconcilio, è una testimonianza di vangelo annunciato e vissuto in contesti diversi dall'Occidente europeo e offre uno spaccato sulle contraddizioni che i missionari incontrano, sulla fatica del dialogo con religioni e culture, sulla difficoltà di amare e di aiutare i poveri senza idealizzarli o umiliarli. Il volume raccoglie scritti inediti e altri diffusi in rete o "pro manoscritto" tra gli amici. Il tema conduttore è l'amore appassionato nei confronti dell'uomo e di Cristo e lo "stupore" di vedere lo Spirito all'opera, anche quando umanamente non si vede che disperazione. È questo che dà la forza all'autore di "sporcarsi i sandali" con i mille problemi della sua gente, senza confini confessionali e culturali.
Descrizione dell'opera
Fatti drammatici della cronaca e della vita quotidiana ripropongono ogni giorno come il perdono sia qualcosa di difficile, al limite delle possibilità umane.
Esistono tuttavia molti equivoci sull'idea di perdono, che complicano ulteriormente un percorso già molto arduo: perdono non è dimenticare, non è negare i fatti, non è scusare, non è riconciliazione automatica e neppure rinuncia alla tutela di un diritto leso, riguardando la persona e non l'atto.
Il perdono ha i suoi tempi, psicologici ancor prima che spirituali, ed è un dono di grazia. Dopo aver ricondotto il perdono all'interno di una corretta visione, l'autore accompagna a conoscere la "carta d'identità" del Dio misericordioso, amorevole e materno, che aiuta a rialzarsi chi è caduto, che è pace e riconciliazione.
In un mondo che spesso privilegia la vendetta e la volontà di punizione, il testo è strumento prezioso per affrontare la complessa problematica e comprenderla alla luce della Parola di Dio e della vocazione cristiana.
Sommario
I. Difficile e necessario perdono. II. Perdono impossibile? III. Modi diversi di rifiutare il perdono. IV. Perdono e falsi perdoni. V. Le grandi tappe del perdono. VI. La tenerezza misericordiosa di Dio. VII. Gesù, volto del perdono di Dio. VIII. Il perdono: dono dello Spirito del Cristo pasquale. IX. Il perdono creatore. X. Fino a che punto bisogna perdonare? XI. Il perdono è l'apice della giustizia. XII. La parabola del padre misericordioso. XIII. La confessione aiuta l'uomo a crescere senza umiliarlo. XIV. Testimoni e creatori di riconciliazione. XV. Il sacramento della crescita pasquale. Preghiera.
Note sull'autore
MICHEL HUBAUT è francescano, conferenziere, animatore di ritiri e incontri spirituali; ha lavorato a lungo nei media ed è ora responsabile del santuario delle Grotte di Sant'Antonio a Brive-la-Gaillard. Ha pubblicato decine di volumi di spiritualità, tra cui Non disperare mai, EDB, Bologna 2010.
Descrizione dell'opera
L'autore riflette sul alcuni proverbi o espressioni tratti dai capitoli 36 e 37 del libro del Siracide, che commenta in maniera esortativa con stile nitido e piano. Sono "spigolature" di grande fruibilità morale, che respirano l'atmosfera della sapienza tradizionale e riflettono la quotidianità dell'esistenza in cui l'umanità da sempre si trova coinvolta. «La sapienza nel saper scegliere, giudicare, vivere è una luce che brilla e può riscaldare l'esistenza di tutti, anche se molti preferiscono vie tenebrose e scivolose» (dalla Presentazione del card. G. Ravasi).
Sommario
Presentazione (G. Ravasi). Introduzione. I. Necessità del discernimento. II. Vera e falsa compagnia. III. Veri e falsi amici. IV. Veri e falsi consiglieri. V. Vera e falsa sapienza. Conclusione.
Note sull'autore
CARLO GHIDELLI (1934) ha conseguito la Laurea in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e la Licenza in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico di Roma; è stato docente nel Seminario Teologico diocesano di Crema e alla Facoltà Teologica di Milano. Segretario del Vescovo di Crema (1964-1982), assistente diocesano dell'Azione Cattolica, già consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, è stato sottosegretario della CEI (1983-1986) e assistente ecclesiastico generale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore (1986-2000). Arcivescovo di Lanciano-Ortona dal 2001 al 2010, presidente della Conferenza Episcopale Abruzzese e Molisana dal 2004 al 2011, è membro del Centro Studi dell'Unione Apostolica del Clero (UAC). Biblista noto in campo nazionale e internazionale, ha collaborato alla traduzione interconfessionale della Bibbia in lingua corrente, nonché all'ultima revisione della Bibbia CEI. Autore di numerose pubblicazioni, ha approfondito in particolare lo studio dell'opera lucana.
"Grani di Vangelo" nasce dal desiderio di divlugare il contesto delle riflessioni del Vangelo di Marco e il suo profondo messaggio salvifico. Nasce dall'esigenza di un accostamento diretto al noto evangelista, eludendo gli impervi sentieri di carattere strettamente esegetico, per i quali spesso non si possiede la dovuta preparazione. Tutto questo è stato possibile attraverso il lavoro dell'autrice, che ha sapientemente "reso in briciole" il Pane della Parola, in modo che tutti possano cibarsene e portare frutto, per "gustare" quanto è buono e soave il Signore.
Una esperienza spirituale e mistica di profonda unione con Dio alla base del nascente Movimento dei Focolari.
"Proprio nell'ordinarietà dei luoghi del quotidiano si è incessantemente speso Vittorio Barducci: nella famiglia teneramente amata; nell'impegno missionario e apostolico; nella costruzione della comunità ecclesiale e nella promozione dell'Azione Cattolica, a cui ha fortemente avvertito di appartenere; nel lavoro; nell'attenzione al territorio, al sociale, al civile, alla realtà politica. Questo l'ha reso un testimone generoso, autentico e credibile, capace di comunicare mediante la sua stessa esistenza la bellezza di una fede vissuta con semplicità e forza." (dall'Introduzione al volume)
Biografia di Anfrosina Berardi: una vita vissuta al di sopra di ogni umana, ordinaria prospettiva. La storia di una bambina di tredici anni che mostra una capacità di saper vivere intensamente e con dignità strabiliante la patologia che l'ha strappata all'affetto dei suoi cari e dei suoi amici.
Una serie di proverbi e citazioni, in tono spesso leggero e umoristico, sui temi della vita. Un proverbio è una piccola opera d'arte, è un modo discreto per entrare in punta di piedi nella vita e nella cultura di un popolo, è una perla di saggezza che prende forma in poche parole, limitando l'inutile. In questo libro, assieme ai proverbi, troverete parecchie citazioni molte delle quali umoristiche; scoprirete così come la vita possa essere vissuta con saggezza ma anche in leggerezza.
I giorni della settimana santa potranno essere vissuti con un compagno di viaggio speciale: Angelo Casati, ci conduce con il suo stile poetico e profondo nel cuore dei giorni di Pasqua. La Pasqua può essere attesa e vissuta nella lettura quotidiana di questo percorso adatto alle meditazioni di singoli come alle veglie di gruppi.
Un viaggio nei giorni del mistero pasquale, nel cuore della fede cristiana. Angelo Casati ci accompagna nei giorni cruciali della vicenda di Gesù, nel luogo decisivo di ogni incontro con Lui. Le sue meditazioni accendono una luce delicata e poetica sui giorni della settimana santa. La sua Via Crucis scandisce i principali momenti della Passione di Gesù per trasformarli in orizzonti di libertà.
Nota biografica
Prete, poeta, teologo, Angelo Casati ha dedicato gran parte dei suoi ottant’anni all’ascolto dei cammini della gente e della parola di Dio. Un cammino che restituisce nei suoi libri, nei quali alla delicatezza e intimità del suo stile aggiunge il coraggio e la coerenza del suo cammino di fede.
Descrizione dell'opera
Prima di diventare pagine scritte, le storie bibliche sono state trasmesse, di generazione in generazione, solo attraverso racconti orali. E dai quei racconti, ricchi di immagini, di intricate vicende, di piccoli gesti e di grandi eventi, si poteva apprendere la sostanza della fede e comprendere il modo di celebrarla. Per riassumere questo patrimonio sono nati il Simbolo degli apostoli e il Padre Nostro, che l'autore legge come testi fondamentali dell'identità cristiana in grado di rispondere alle esigenze più profonde del sentire umano.
Sommario
IL SIMBOLO DEGLI APOSTOLI. Introduzione. Il Credo Apostolico. IL PADRE NOSTRO. Introduzione. Il Padre nostro.
Note sull'autore
PETER KÖSTER, (1936), gesuita, ha studiato Filologia, Filosofia e Teologia, è stato cappellano degli studenti a Münster e a Monaco e attualmente è responsabile del settore teologico-spirituale dell'Istituto di formazione permanente dell'Ordine, di cui è stato direttore dal 1981 al 1997. Si occupa, in particolare, di fondamenti biblici e antropologici della vita spirituale.
Nel nostro corpo si rivela il desideriodi Dio: Dio fin dall'eternità ha voluto avere un corpo come il nostro. Gesù parla del nostro mondo, parla della vita. Parla dei nostri corpi, di sorrisi e di lacrime. E noi fremiamo d'orrore. Il motivo? Vogliamo essere più spirituali di Dio. L'umanità di Dio ci mette a disagio. Ma per parlare di sè, Dio si fece uomo. Un discorso su Dio a un discorso su un uomo. La parola si è fatta carne, nostro fratello, uno di noi.
Perché il cristiano crede alla resurrezione del corpo?
In questo corpo così piccolo, così effimero, vive tutto un universo, e se potesse darebbe la sua vita per la vita del mondo. Nel nostro corpo si rivela il desiderio di Dio: Dio fin dall’eternità ha voluto avere un corpo come il nostro. Gesù parla del nostro mondo, parla della vita. Parla dei nostri corpi, di sorrisi e di lacrime. E noi fremiamo d’orrore. Il motivo? È che noi vogliamo essere più spirituali di Dio. L’umanità di Dio ci mette a disagio. Ma per parlare di sé, Dio si fece uomo. Un discorso su Dio è un discorso su un uomo. La parola si è fatta carne, nostro fratello, uno di noi. Nacque, visse, morì...
Rubem A. Alves (Boa Esperança 1933), teologo, filosofo, psicanalista, poeta e autore di racconti per bambini brasiliano, ha studiato teologia presso il seminario presbiteriano di Campinas, quindi presso l’Union Theological Seminary di New York, e filosofia presso il Princeton Theological Seminary. Primo a coniare l’espressione “teologia della liberazione”, negli anni sessanta è stato denunciato quale sovversivo e perseguitato dal regime militare. Presso le nostre edizioni ha già pubblicato Parole da mangiare (1998).

