
Oggi la morte è diventata come un tabù: una realtà da ignorare, da non nominare, quasi abbia un potere malefico, un’efficacia di condizionamento negativo il solo pensarla, il solo considerarla; una realtà da bandire, da tenere ai margini del proprio vissuto interiore, da rimuovere psicologicamente, per impedire di rattristare, con la sua lugubre ombra, il quotidiano slancio di vivere. E invece – ci dice l’Autore – dovremmo ritrovare il coraggio di guardarla e di pensarla, per vivere di più e meglio.
Note sull'autore
Nino Sammartano è nato nel 1952 a Marsala, dove vive dopo aver lavorato come docente di materie letterarie al Liceo Classico. Impegnato come Salesiano Cooperatore nella formazione dei giovani e delle famiglie, nonché nel volontariato sociale, ha scritto numerosi saggi pedagogico-spirituali, fra i quali sono da ricordare almeno Il vangelo dell’uomo (La Medusa Editrice, 2009), Genitori del sì, genitori del no (Effatà Editrice, 2010), La frontiera dell’ecologia umana (La Medusa Editrice, 2016).
La presente ricerca si muove nel campo dell'esegesi patristica e vuole fare luce sul rapporto fra due grandi autori del pensiero patristico: Origene e Massimo il Confessore. Se il primo si pone agli esordi del cammino teologico della Chiesa, il secondo si colloca in una fase già di piena maturità per la patristica greca e per la teologia cristiana in generale. Il presente lavoro, prendendo in esame le Quaestiones ad Thalassium, la maggiore fra le opere esegetiche del Confessore, ribalta alcune valutazioni divenute abituali fra gli studiosi e mette in luce come proprio in riferimento all'interpretazione della Sacra Scrittura, Massimo consideri irrinunciabile il ricorso ai principi ermeneutici messi a punto da Origene e ne difenda il valore ecclesiale contro le critiche veementi di vari detrattori. L'indagine si allarga anche ai molteplici temi spirituali dell'opera massimiana, alla delicata questione dell'antigiudaismo, ad approfondimenti storici relativi all'ambiente monastico del tempo e alle tensioni ancora molto vive all'interno della Chiesa, dovute alle aspre polemiche fra rigidi letteralisti e difensori dell'interpretazione spirituale della Scrittura.
Se la devozione a santa Rita, la santa delle cause impossibili, ha raggiunto distanze infinite, lo si deve alla beata Maria Teresa Fasce: una donna di slanci e ideali, eppure prudente, con uno spiccato senso della giustizia divina, prima che umana. Forte, temperante, innamorata di Cristo. Una beata che ha trascorso la propria esistenza a imitazione di una Madre. Cascia com'è oggi - con il santuario, le opere di carità, la spiritualità senza rughe - non sarebbe esistita senza Maria Teresa Fasce. Il perché lo scoprirete immergendovi nella lettura di un testo agevole, affidabile per l'approfondita ricerca storica, anche inedita. Il volume è diviso in due parti: nella prima si descrive la vita della Beata; nella seconda si approfondiscono gli aspetti principali della sua spiritualità anche attraverso testimonianze di chi l'ha conosciuta e brani tratti dalle sue lettere.
La Quaresima è il simbolo della vita di ogni persona che, soprattutto nella prova, ha bisogno di essere consolata e orientata dalla Scrittura. Qualsiasi sia la prova, essa può sempre diventare il tempo privilegiato per ascoltare l'invito del Signore che conduce alla pienezza. Non siamo nati per soffrire. E nessuna sofferenza deve restare sterile. L'arrivo della Pasqua, intesa come vittoria del bene sul male, della vita sulla morte, si applica sempre e a tutto. Se hai chiaro l'orizzonte, tutta la fatica diventerà più leggera. Queste brevi meditazioni, nate dal cuore di un parroco a sostegno della sua comunità, sono uno strumento semplice per nutrire la fede e la speranza per chi sta affrontando un tempo di sofferenza.
Il libro contiene gli Acta del Simposio Internazionale e della Mostra al Consiglio d’Europa dei 46 paesi, a Strasburgo, dedicati a Friedrich Josef Haass, cattolico, laico (nato a BadMünstereifel nel 1780, Land Rhein- Westfalen, con solida formazione umanistica). Sceglie di restare in Russia dove era stato invitato come medico della principessa Repnina. La sua capacità di aiutare i più poveri, i prigionieri, gli esiliati in Siberia è cresciuta con la nomina a membro del Comitato di Tutela delle prigioni di Mosca. Lo chiamano al modo russo più familiare Fëdor Petrovic Gaaz. La sua fama è viva presso cattolici e ortodossi: una leggenda metropolitana. La sua spiritualità e carità passa le frontiere dell’Occidente e dell’Oriente, le frontiere culturali e confessionali, interreligiose, raggiunge i non credenti, come medico degli ultimi. Muore nel 1853. Scrittori come Dostoevskij lo hanno apprezzato. Dal 28 settembre al 4 ottobre 2008, con un Simposio presso l’ENA e una Mostra nel Foyer desMinistres del Conseil d’Europe, abbiamo ricordato la luminosa figura di Friedrich Josef Haass con eminenti personalità del mondo accademico germanico, russo e italiano, addetti al mondo carcerario, uomini e donne di buona volontà.
L'Istituto Serafico di Assisi nacque nel 1871, a favore di ciechi e sordomuti, ad iniziativa del francescano San Ludovico da Casoria. Si è venuto specializzando con gli anni nella cura di ragazzi affetti da gravi disabilità. Si distingue per la professionalità ma anche per l'atmosfera di amore che assicura ad ospiti in cura, alle loro famiglie e a quanti lo frequentano. Quest'anno (2021) ha ricevuto dal Santuario della Spogliazione il Premio Internazionale Francesco di Assisi e Carlo Acutis per un'economia della fraternità. Vive del sostegno pubblico e della generosità di quanti ne condividono la missione. I disegni del libro sono tutti della mano dei ragazzi del Serafico: artisti dell'essenziale. L'autore dedica questo libro in particolare a loro - "fragili da abbracciare e maestri di abbraccio".
C'è una cosa di cui abbiamo disperatamente bisogno per affrontare la vita del 21° secolo: la saggezza. Nella Bibbia troviamo un intero libro di saggezza senza tempo: proverbi. Proverbi esamina l'ampio spettro delle attività e delle preoccupazioni che caratterizzano la vita: dall'alimentazione alla comunicazione, fino alle relazioni familiari e sociali, al sesso e così via. Proverbi ci chiama a vedere tutte le esperienze della nostra vita in relazione al Dio che ha creato e governa il mondo. È Lui stesso a mostrarci come vivere con saggezza. Scopri come godere una vita in linea con la saggezza in questi otto studi biblici coinvolgenti e pratici.
Contemplando la Sacra Famiglia siamo chiamati a vivere intensamente la nostra esistenza con un amore aperto alla vita, illuminato dalla luce che sgorga dalle Sacre Scritture, per valorizzare al massimo il concetto di paternità sia fisica che spirituale. Guardando al presepio scopriremo che ogni giorno può essere Natale. Perché è Natale quando crediamo in quella povertà che fa di Dio l'unica ricchezza. È Natale quando creiamo un mondo nuovo ospitando nel nostro sguardo chi è solo. È Natale quando ci fidiamo degli altri come Dio si è fidato di noi. È Natale quando ci chiniamo su di un bambino vedendo in lui i lineamenti di un Dio che si fa uomo perché l'uomo si faccia Dio.
Questo opuscolo prepara alla pace proclamata a Natale, tenendo presente quanto la Chiesa desidera conservare della tradizione legata alla pietà popolare, mentre guarda contemporaneamente ai testi della liturgia dei singoli giorni della novena. Ogni dì metteremo in evidenza alcuni versetti biblici o tratti dalla liturgia, come spunto per la meditazione. Il tutto verrà ricondotto al tema della pace, vista non come uno dei tanti doni del Signore, ma come Cristo stesso, che da noi si aspetta opere di giustizia e una vita di preghiera, perché la pace si fa in ginocchio.
Santo Francesco ci presenta un tipo di cultura cristiana da vivere in letizia. Una santità che cercheremo di leggere e scoprire nel suo cammino verso la santità. Francesco ha vissuto la giovinezza in modo molto normale finché si scontrò con l'intuizione spirituale del messaggio evangelico. Il capovolgimento di interessi e di vita non furono particolarmente lunghi, ma lunghi abbastanza per farlo considerare pazzo. Poi gli uomini intorno a lui, nei tempi a seguire, si ricredettero e lo venerarono, come si fa con la gente arrivata.
La pubblicazione integrale e inedita degli scritti di San Vincenzo Romano ha lo scopo di diffondere e far conoscere il carisma spirituale e pastorale del Santo nel suo contesto storico, politico, sociale e religioso. Il testo, primo dei cinque volumi della collana, contiene: 36 Prediche rivolte ai Sacerdoti - in Appendice il «Testamento spirituale» del Santo parroco napoletano.
Sollecitata da papa Francesco, la Chiesa universale ha iniziato una lunga fase sinodale che coinvolgerà per alcuni anni le comunità cristiane in un cammino di discernimento e conversione spirituale e pastorale. Essa va intesa e vissuta «dal basso» e «insieme». Dal basso non già per ribadire una visione gerarchica della Chiesa, ma per sottolinearne la dimensione popolare: ciò implica l'impegno di valorizzare le voci e la corresponsabilità di tutti i battezzati, donne e uomini, giovani e adulti. Insieme significa che ogni credente in Cristo è sollecitato a portare il suo contributo, nella certezza che sarà accolto e considerato. Eguale cura e considerazione ciascuno dovrà avere verso gli altri. Traspare così il volto della Chiesa come comunità in ascolto, fraterna, aperta, dialogica, dinamica. E missionaria. Attraverso i contributi di diversi autori ? accomunati dalla formazione ricevuta in Azione Cattolica e dall'esperienza di servizio alla Chiesa locale ? il testo offre spunti concreti per mettersi in tale prospettiva. Vengono proposte dieci parole-chiave (Popolo di Dio, Fraternità, Comunione, Ascolto, Partecipazione, Franchezza, Discernimento comunitario, Corresponsabilità, Trasformazione missionaria, Il volto del cristiano) che suggeriscono una serie di irrinunciabili condizioni, atteggiamenti, esercizi, disponibilità, virtù per essere realmente «Chiesa sinodale», come chiede il Papa. Ciò indica sia un metodo per assumere decisioni nella Chiesa sia, al contempo, uno stile necessario dell'essere Chiesa "in uscita", nella quale si favorisca e si realizzi il senso di corresponsabilità per la missione. Un metodo e uno stile che potrebbero persino essere - se adeguatamente interpretati e testimoniati - d'aiuto per la comunità civile e la società nel suo complesso.