
Una linea non minoritaria dell'esegesi lucana continua a ritenere che il terzo evangelista abbia notevolmente affievolito il ruolo della croce di Gesù e le abbia negato uno specifico valore salvifico. A differenza di Paolo e di Marco, Luca non conosce una Theologia crucis ma solo una Theologia gloriae. Il presente studio intende sottoporre una simile convinzione al vaglio critico di un'indagine esegetica del racconto lucano della passione. Essa prende le mosse dal testo di Le 22,37 ed è impostata secondo una metodologia che tende a coniugare l'istanza storico-critica con quella sincronico-narrativa. Il passo di Le 22,37, contiene la citazione di ls53,12d e quindi rinvia al quarto carme del servo di jhwh. La ricerca, che mira ad identificare il peso e la funzione ermeneutica di ls53,12d prima all'interno del quarto carme isaiano e poi nella sezione narrativa di Le 22-23, approda a conclusioni diametralmente opposte rispetto alla tesi sopra ricordata. Proprio il riferimento alla figura profetica del servo di jhwh, sottostante all'interno lucano della passione, permette di affermare non solo che Luca attribuisce alla morte in croce di Gesù un preciso valore salvifico ma che egli ne fornisce una propria singolare interpretazione, in rapporto coerente ed anzi fondativo con le prospettive che la critica gli riconosce peculiari, vale a dire la rivelazione della misericordia di Dio e la teologia della storia.
Il Cantico dei cantici è un cantico per tutte le stagioni. Non è solo un cantico del primo innamoramento, dell’amore felice della giovinezza. Ogni amore conosce una storia, con i suoi alti e bassi; si misura sulla durata, cioè sulla fedeltà o sull’infedeltà. L’interpretazione di Rashi al Cantico assume un punto di vista esilico: Israele si trova lontano dallo sposo, vive nella nostalgia dell’amore di un tempo, anela al ricongiungimento. Rashi interpreta il Cantico alla luce di una nozione negativa: la vedovanza. Ma si tratta della vedovanza di un marito vivente e capace di riannodare i fili di una storia d’amore apparentemente spezzata. Possiamo parlare, paradossalmente, di una vedovanza nuziale, il che non è privo di un suo valore profetico.
E LA VERSIONE IN SPAGNOLO DEL PREGATE IL SANTO ROSARIO.
Dal 1980 il periodico Parola Spirito e Vita si è affermato come prezioso strumento di lettura spirituale della Bibbia. Ogni sei mesi un numero monografico di Parola Spirito e Vita conduce all'incontro con le Scritture, non solo come libro di riferimento per i fedeli, ma come parola viva capace di portare l'uomo contemporaneo alla scoperta di Dio: un appuntamento di riflessione essenziale per gruppi biblici, comunità, operatori pastorali e per tutti coloro che aspirano a una conoscenza più intima e profonda della Parola.
L'affascinante storia della "lieta notizia" portata dal Signore e diventata il libro più amato del mondo.
Il libretto tascabile, curato da S. Prandini, raccoglie alcune citazioni delle lettere di San Paolo. I brani scelti sono suddivisi nelle tematiche: Servo di Cristo e apostolo, Giustificati dalla grazia, Eredi per fede, Gli ingiusti sono inescusabili, Compimento della legge è l'amore, Tribolazione e speranza.