
Oltre l'idea di Dio come mera istanza accogliente
Dio giudice e Dio di amore
Dal giudizio divino alla speranza del superamento di odio, ingiustizia e sfruttamento
Il pensiero del Dio giudice - che nella prassi religiosa si tende a tralasciare - è irrinunciabile per un vero riconoscimento del Dio di amore: il giudizio divino è infatti il rifiuto da parte di Dio di quanto è contro il suo amore.
Dalla quarta di copertina:
Oggi, nella prassi religiosa si tende a rinunciare all'immagine del Dio giudice in quanto si ritiene che mal si concili con il Dio biblico dell'amore.
Il Dio in qualche misura "innocuo" che ne discende, l'istanza accogliente da cui, tutt'al più, provengono impulsi di carattere etico, è però un Dio irrilevante per molti contemporanei.
Zeindler intende viceversa mostrare che, per un vero riconoscimento del Dio d'amore, l'idea del Dio giudice è irrinunciabile: il giudizio divino è infatti rifiuto di quanto va contro il suo amore, spazio liberato per la speranza che – un giorno – odio, ingiustizia e sfruttamento saranno superati.
La signoria di Dio, insomma, non si realizza senza il confronto con le ingiustizie.
Le caratteristiche e l’intento del Deuteronomio
Un testo veterotestamentario consapevolmente rivolto a generazioni diverse
Il Deuteronomio e il Nuovo Testamento
Pochi libri dell’Antico Testamento vanno dritti al cuore della fede di Israele quanto il Deuteronomio e pochi libri biblici mostrano una preoccupazione altrettanto intensa per la trasmissione della fede alle nuove generazioni.
Ultimo libro del Pentateuco, il Deuteronomio lascia Israele di fronte alla terra promessa, chiudendo l'era del deserto e aprendone una nuova, in cui il suo popolo dovrà vivere giorno per giorno secondo le prescrizioni date da yhwh a Mosè.
Esplicitamente teologico, il commentario di Patrick D. Miller affronta in modo particolare l'impatto del libro nel suo tempo, la sua lettura ai tempi della Riforma luterana e il modo in cui esso può istruire le comunità di fede contemporanee.
Non si può diventare cristiani se non cominciando da Gerusalemme. Non esiste rottura tra la fede di Israele e il vangelo di Gesù. Esiste piuttosto una "continuità trasfigurata". Con questa convinzione, Francesco Rossi de Gasperis presenta la figura di Paolo di Tarso, apostolo delle genti, ma prima di tutto evangelista di Israele, rimasto un fariseo zelante anche dopo esser diventato discepolo di Gesù. Paolo, contemplato e studiato come persona-figura di questa unità e continuità trasfigurata, svela come la Nuova Alleanza conduca la Torah di Mosè al suo ultimo rinnovamento.
Indice: L'evangelo di Paolo * Alcune proposte di cronologia paolina * L'esperienza messianica neotestamentaria dei Dodici e della chiesa di Gerusalemme * L'ora di Damasco * La conoscenza che Saulo aveva di Gesù prima di volgersi a lui * La trasfigurazione operata in Paolo dalla sua "ora di Damasco" * Paolo e Israele * Paolo e la tradizione ecclesiale * Conclusione.
· Una panoramica generale sul tema della vita, che spazia fra Antico e Nuovo Testamento. Al centro dell’analisi sono soprattutto i racconti di guarigione e risurrezione presenti nei Vangeli.
· I volumi pubblicati nella collana “Parola di vita” sono orientati allo studio e all’approfondimento della Scrittura. La collana “In cammino” propone opere di meditazione a partire dalla Scrittura (Lectio).
· Un testo di teologia biblica su un tema al centro dell’attenzione, scritto in modo piano ed essenziale, fruibile anche dal lettore non specialista.
Spesso la lettura e la spiegazione della Sacra Scrittura, soprattutto a livello catechistico, trascura elementi importanti, non dà risposte agli interrogativi che ci poniamo oggi, stravolge il senso profetico della Parola di Dio. L'opuscolo offre alcune notizie essenziali per introdurre alla lettura della Bibbia in modo corretto ed efficace. I criteri esposti nelle sei brevi schede costituiscono la base di lettura per tutti i cristiani. Favoriscono un primo contatto con la Bibbia e hanno lo scopo di far nascere il desiderio di approfondirne la lettura.
Lou Andreas-Salomé (1861-1937), affascinante figura di intellettuale, tedesca di origine russa, frequentò intensamente le avanguardie culturali del suo tempo, stabilendo legami profondi con Nietsche, Rilke e Freud, del quale divenne una fervente seguace. La sua produzione poetica, letteraria e scientifica consta di venti volumi e più di cento tra articoli e saggi.
Il volume contiene una breve rassegna della vita del sacerdote José Gabriel del Rosario Brochero, pastore dell'Arcidiocesi di Córdoba (Argentina) canonizzato da Papa Francesco il 16 ottobre 2016.
I Vangeli descrivono Gesù come Messia assolutamente apolitico, disinteressato alle questioni della Palestina del suo tempo e impegnato a precisare che il suo Regno "non è di questo mondo". Ma allora perché i Romani lo avrebbero crocifisso, comminando una condanna riservata unicamente agli agitatori politici? E perché mai il Sinedrio avrebbe dovuto esigere una simile pena, se quella prevista per la blasfemia era la lapidazione? Per il professor Eisenman, uno dei più rilevanti esperti degli antichi manoscritti del Mar Morto, il quadro offerto dal Nuovo Testamento è a dir poco sospetto. Anzi, è un quadro palesemente falsificato, il risultato di un'opera di mistificazione messa in atto in primo luogo da Paolo di Tarso, ellenizzante, antisemita e pesantemente compromesso con il potere di Roma. La scoperta dei Rotoli di Qumran, e di testi come il Vangelo di Giuda e le Apocalissi di Nagh Hammadi, permette ora di smascherare la manipolazione, e di comprendere così la vera natura della Chiesa delle origini, una comunità in cui Giacomo, il fratello di Gesù, ebbe indubitamente un ruolo di primo piano.
Molti dei fatti principali narrati nella Bibbia si svolgono su alture. Ecco allora che è possibile leggere le scritture con bussola e carta geografica. In questo testo originale un celebre scrittore profondo conoscitore ed esegeta delle Scritture, oltre che appassionato alpinista, e un teologo ci accompagnano in un viaggio straordinario nei luoghi sacri e soprattutto nelle parole della rivelazione.
Il libro racconta la vicenda di Paolo attraverso uno stratagemma letterario:l’apostolo scrive le sue confessioni e affida il manoscritto a Timoteo,alla vigilia della sua partenza da Corinto per un terzo viaggio a Gerusalemme, prima di imbarcarsi per la Spagna.In queste “confessioni”,suddivise in nove ampie parti, c’è tutto Paolo: le intuizioni, le lotte, le ferite, le parole delle Lettere scritte alle giovani comunità cristiane di tutto il Mediterraneo. Il suo sorprendente racconto fa conoscere l’itinerario e la storia personale di un Paolo sensibile,riflessivo,entusiasta e profetico. Attraverso le sue parole entriamo nella storia del cristianesimo delle origini,nello straordinario dibattito ideologico di un mondo sottoposto alla collisione di religioni e culture,di universalità e particolarismi. Queste confessioni presentano una nuova visione del personaggio e del suo pensiero,lontana dai comuni stereotipi:Paolo è innanzitutto un paladino della libertà, il difensore rivoluzionario dell’uomo come soggetto libero e responsabile, un avventuriero nell’impero cosmopolita e nel mondo globale.Per lui,la fede nel Cristo crocifisso e risorto sconvolge il vecchio ordine e rinnova la nostra visione della persona e della comunità. “La questione al centro del bilancio provvisorio che inizio oggi e che sostanzialmente faccio per me stesso è quella della verità. E’ la questione che mi fa vivere e che da sempre dà senso al mio impegno e alla mia ricerca”. (dal Preludio)
I miracoli sono un argomento delicato. Lo sapevano bene gli evangelisti, quando mostrano la riservatezza di Gesù sulla questione.Nonostante la loro ambiguità,perché Gesù compiva i miracoli? E,facendo un passo indietro,Gesù ha veramente compiuto dei miracoli? Il volume cerca di rispondere a queste domande,innanzitutto analizzando la posizione di una precisa letteratura teologica che, con la scusa dei miracoli come segni (non fatti veramente accaduti),ha proposto negli anni passati una specie di Gesù “light”, cioè un Gesù senza miracoli. Le attuali ricerche sulle fonti bibliche ed extrabibliche confermano invece che un Gesù senza miracoli non solo non è storico,ma non è neppure concepibile. Se Gesù ha compiuto dei miracoli avrà avuto allora un buon motivo.Quale? Attraverso l’analisi del racconto di alcuni miracoli,il testo cerca di risalire alla natura,alla funzione e alla finalità che essi hanno nei Vangeli,ma anche,oggi,nella vita dei cristiani,visto che i miracoli avvengono ancora.È vero,la fede non può nascere che da un atto libero,ma può anche essere accesa da un’opera di Dio inattesa. Come direbbe von Balthasar, il sorriso della mamma provoca quello del suo bambino. “Nelle guarigioni miracolose del Signore e dei Dodici, Dio si rivela nel suo potere benigno sul mondo. Sono,secondo la loro essenza,“segni” che rimandono a Dio stesso e tendono a mettere in movimento l’uomo verso Dio” (Benedetto XVI,Gesù di Nazaret)
Questo quarto libro di Pino Fanelli,come già i precedenti,offre ai giovani lettori uno “spaccato” del Vangelo. Oggetto di tale spaccato sono le beatitudini nella versione di Matteo. Di ogni beatitudine l’autore prende in visione il riferimento all’Antico Testamento, l’aggancio al Nuovo Testamento, l’attualizzazione nel mondo d’oggi. Il tutto in un linguaggio accessibile al mondo giovanile e attento ai riferimenti della cultura musicale. Ogni beatitudine è corredata da una preghiera, da un canto tratto dal repertorio dell’autore,e da spunti per la riflessione. L’insieme è preceduto da un’ambientazione generale e dalla presentazione delle due versioni delle beatitudini (Matteo e Luca). L’accattivante prefazione di Primo Gironi, biblista, offre ulteriori precisazioni sul contesto biblico e sulla salita al monte delle beatitudini.