
Percorrendo il Vangelo di Giovanni l'autore affronta, in ciascuno dei 12 capitoli, un incontro con una o più persone, che Gesù provoca per introdurre i suoi interlocutori dentro il mistero di una relazione che è relazione di amore. Una serie di meditazioni che mettono a confronto con la Parola per comprendere il senso della storia della salvezza dentro cui si decide di vivere: sollecitano a mettersi in ascolto, ad accogliere la sua proposta, con le antenne tese per interrogarsi e interrogare la propria vita e quindi rispondere alla sua chiamata. In questo il lettore è aiutato dalle domande che gli sono poste per una riflessione personale alla fine di ogni capitolo. Tematiche: chi è stato il "mediatore" del mio incontro con Gesù; con chi mi confronto per crescere nella fede; quali desideri stanno a fondamento della mia vita, ecc. Tutti interrogativi esistenziali per verificare l'autenticità della nostra vita di fede e quindi della nostra relazione con il Signore.
Dio vive con la governante Bartje in una casa a forma di cubo. Impegna tutto il suo tempo nel miglioramento del creato, ma l'Uomo manda puntualmente all'aria i suoi piani. In preda alla frustrazione decide quindi di lasciare l'umanità a se stessa e di dedicarsi a passioni meno impegnative, come il fai-da-te e l'addestramento delle colombe, finché un pastore, Mosè, non irrompe in casa, dà una sbirciata alle bozze abbandonate della Genesi e sottrae i Dieci Comandamenti. È così costretto a interessarsi nuovamente delle sorti delle sue creature, ma stavolta, decide, sarà un Dio più severo. Dopo una prima avventura sulla terra all'insegna della dissolutezza, vuole coronare un suo vecchio sogno: quello di avere un padre che possa fargli da mentore. Cerca un ruolo che gli permetta di tornare sulla terra e di "aiutare gli uomini senza perdere la faccia". Sceglie quindi di rinunciare all'onniscienza e di incarnarsi in un bambino a cui spetterà il ruolo del Redentore. Giuseppe, padre prescelto dell'incarnazione di Dio, è consapevole dell'infausto destino che attende Gesù e, nel disperato tentativo di sottrarlo alla morte prematura e al disprezzo dei suoi contemporanei, lo rapisce. Insieme, padre e figlio tentano di raggiungere il confine dell'Impero romano, dando inizio a un viaggio biblico dai toni on the road. Intanto, nei cieli, la fuga getta nello scompiglio gli angeli, che a Gesù preferiscono il carismatico Giovanni, cugino del Messia...
La Lectio divina propone una lettura vocazionale dell'Esordio (1,1-23) della lettera ai Colossesi, che contiene l'inno cristologico (vv. 15-20) in cui si presenta il primato di Cristo nella creazione e nella redenzione. In Cristo immagine, primogenito e pienezza" ogni credente è invitato a rileggere la propria esistenza vocazionale e a vivere la propria missione nella misericordia di Dio. Dopo aver presentato il contesto della lettera e il suo sviluppo tematico, l'analisi del brano poalino si focalizza in tre tappe. "La redenzione e il perdono dei peccati", "La riconciliazione e il dono della pace" e "Santi, immacolati, irreprensibili". "
A causa della sua incredulità Israele ha forse cessato di essere popolo di Dio, cedendo il passo alla Chiesa? Oppure bisogna riconoscere l’esistenza permanente di un solo popolo che in Cristo ha conosciuto una svolta epocale aprendosi a tutti i popoli? L’ecclesiologia di Luca, testimoniata in modo particolare negli Atti degli apostoli, si qualifica secondo quest’ultima direttrice, come sintetizza Dupont nella conclusione della sua opera, frutto di pazienti e minuziose analisi del testo lucano.
«Israele non ha perduto il proprio privilegio di popolo eletto», scrive l’autore. «Non si può dunque attribuire a Luca l’idea che esistano due popoli di Dio, uno antico e uno nuovo. Al contrario, Luca è assai sensibile alla svolta che gli avvenimenti di Pasqua hanno fatto prendere alla storia dell’unico popolo di Dio, determinandone il passaggio dal tempo della promessa a quello del compimento».
Secondo Dupont l’angolo visuale più adeguato per affrontare l’ecclesiologia di Luca è quello che corrisponde alla sua costante preoccupazione di valorizzare la continuità del processo attraverso il quale la Chiesa cristiana si è progressivamente staccata dal giudaismo ufficiale, continuità che unisce il tempo delle promesse divine a quello del loro compimento.
Questo celebre libro del teologo francese Jean Daniélou, apparso in edizione originale nel 1956, costituisce una vera teologia missionaria, aperta e dialogante. Ricorda infatti a tutti che esiste una quantità di figure straordinarie – personaggi né ebrei né cristiani, apparentemente estranei all’alleanza di Abramo e di Cristo – che popolano quel grande e supremo ‘martirologio’ in cui sono registrati, accanto ai «144.000 di ogni tribù dei figli di Israele», anche tutti i membri della «moltitudine immensa e innumerabile di ogni nazione, razza, popolo e lingua».
Il classico volumetto sui salmi del grande monaco e scrittore di spiritualità, edito per la prima volta nel 1956 e da allora sempre ristampato, ci ricorda che "quando veramente facciamo dei salmi la nostra preghiera, quando realmente li preferiamo ad altri metodi ed espedienti, facciamo sì che Dio preghi in noi con le sue stesse parole. Ed è allora che penetriamo sul serio il senso dei salmi. Ed è proprio allora che essi diventano la nostra preghiera d'elezione".
La generazione è l'esperienza più fondamentale, intensa e imprevedibile che un essere umano possa vivere. Questa verità, comune a ogni cultura in ogni tempo, è attestata dalla Bibbia, con una stupefacente varietà di storie, dalla prima all'ultima pagina: essere padre, madre, figlio è uno dei primi modi della rivelazione di Dio, forse quello privilegiato. Esiste un intimo legame tra il mistero di Dio e la catena delle generazioni, come se Dio fosse il ?testimone' consegnato da una generazione all'altra e insieme il custode di quella realtà affascinante e temibile che è il generare. Il libro di Jean-Pierre Sonnet si apre con la esigente domanda sulle origini, che ogni genitore prima o poi si sente rivolgere: «Quando tuo figlio ti chiederà: perché?». L'interrogativo, tratto da un passo-chiave della Scrittura, impedisce di pensare e vivere in modo ripetitivo e automatico il rapporto tra le generazioni. Costringe i padri e le madri a raccontare che cosa li ha tenuti in vita e ha dato anima ai loro giorni, mettendoli così in condizione di essere genitori non solo secondo la carne, ma secondo la parola. Generare alla vita significa narrare, un atto sacro portatore di una fecondità segreta. La narrazione parla di come Dio si è fatto presente nella trama, quasi sempre nascosta, della storia, senza mai arrendersi ai rifiuti, ai rovesci, ai fallimenti, ma trovando con misericordia e ingegnosità incrollabili un varco sempre nuovo per incontrare gli uomini. Di tutto questo ci parla Sonnet attraverso un libro eccezionalmente luminoso, e a tratti commovente. La sua sapiente esplorazione restituisce alla fiducia i molti padri e le molte madri che in questo tempo rassegnato si scoprono privi di parole e racconti da dire ai figli. Saranno i figli stessi che reclameranno ai genitori il misterioso appuntamento tra le generazioni: «I più giovani possiedono l'arte di far tornare alla vita i loro genitori assenti, dimentichi della vita di Dio. Ancora e sempre, Dio visita il suo popolo attraverso la generazione che viene».
"Questo Volto ha gli occhi chiusi, è il volto di un defunto, eppure misteriosamente ci guarda, e nel silenzio ci parla. Come è possibile?? Attraverso la sacra Sindone ci giunge la Parola unica ed ultima di Dio: l'Amore fatto uomo, incarnato nella nostra storia; l'Amore misericordioso di Dio che ha preso su di sé tutto il male del mondo per liberarci dal suo dominio." (papa Francesco)
La riflessione sul tema della "narrazione" si articola in tre momenti: 1) dapprima ne scopre la matrice profonda che è la "parola" quale evento archetipo dell'essere, logos per mezzo del quale tutte le cose sono state create. La riflessione passa dunque a considerare; 2) il racconto nel quale la parola vive come evento fonetico, grafico e simbolico, mettendo insieme l'eterno e lo storico, l'assoluto e il relativo, la trascendenza e l'immanenza, la divinità e l'umanità. Il terzo momento della riflessione introduce un altro protagonista della vicenda della narrazione e cioè 3) colui che ascolta, perché il racconto suppone un elemento dialogico, suppone un'altra persona: siamo noi che ascoltiamo il Suo racconto e Lui che ascolta i nostri racconti.
Questo terzo volume completa il ciclo di studi sui temi teologici del Vangelo di Giovanni realizzati da Antonio García-Moreno nel corso del suo lungo lavoro di insegnamento e ricerca teologica. Sono scritti assai diversi tra loro ma che ruotano attorno al tema della teologia giovannea che conferisce un carattere unitario all'opera. In questo volume vengono trattati i seguenti temi: Cristo e la Chiesa, la Chiesa in preghiera e i Sacramenti. Tutti i temi ruotano attorno al perno centrale degli scritti e della teologia giovannea che vengono analizzati dall'autore dettagliatamente, con rigore teologico e all'interno dei più recenti sviluppi degli studi giovannei.
Un testo per la preghiera scritto da don Yoannis Lahzi Gaid, segretario personale del Santo Padre e speaker per la lingua araba nelle Udienze del mercoledì, scritto in occasione dell'ostensione della Sindone. L'intento dell'autore è quello di unire ciò che la scienza e la storia dicono sulla Sindone a quanto la Bibbia afferma sulla passione di Gesù! Questo libro si avvale di una preghiera autografa di papa Francesco, anch'egli pellegrino a Torino davanti alla Sindone a giugno 2015.
La «prima evangelizzazione» si colloca in un ambito storico e sociale ben definito, che va dalla morte di Gesù, avvenuta intorno all’anno 30, fino alla scomparsa di coloro che lo avevano conosciuto e ne erano stati discepoli.
Uno degli aspetti più caratteristici di quella prima generazione apostolica fu la proiezione all’esterno, l’avvio di un programma missionario originale; lo rivela il fatto che i testi della seconda generazione vi fanno riferimento come a un avvenimento del passato. Tuttavia, quell’enorme sforzo non sembra aver corrisposto a un piano tracciato in precedenza: nell’assemblea di Gerusalemme, Pietro e Paolo fecero una ripartizione improvvisata dei campi di missione e sembra che lo stesso Paolo non abbia avuto inizialmente un’idea precisa del proprio progetto missionario, in quanto ne poté dare conto solo alla fine della missione egea.
Nonostante la ricerca storica abbia dimostrato i risultati molto modesti dell’intensa attività missionaria svolta dalla generazione apostolica, la prima evangelizzazione diede inizio alla progressiva ascesa del cristianesimo fino a religione ufficiale dell’impero romano.
Sommario
Prologo. Ricostruire la storia per rinnovare la memoria. I.Una storia della prima evangelizzazione. 1. La storia di Aquila e Prisca. 2. Riflessioni sulla storia di Aquila e Prisca. II. Le notizie sulla prima evangelizzazione. 1. Catalogo delle fonti. 2. Valore storico delle fonti. Appendice. Fonti non cristiane sulla prima evangelizzazione. III.L’impulso al primo invio. 1. Gli invii missionari nei vangeli. 2. L’impulso post-pasquale alla prima evangelizzazione. 3. Il modello pre-pasquale della prima evangelizzazione. 4. Conclusione. IV. La prima evangelizzazione nella terra di Israele. 1. La patria di origine e la diaspora. 2. La missione a Gerusalemme. 3. La missione in Galilea. 4. La missione nei territori adiacenti della Giudea e della Galilea. 5. Conclusione. V. La prima evangelizzazione nella diaspora. 1. La novità della prima evangelizzazione. 2. Il «crogiolo» di Antiochia. 3. La missione alle genti. 4. La missione ai giudei. 5. La comunità di Roma. 6. Conclusione. VI. Il processo di conversione. 1. Adesione e conversione. 2. Due visioni del processo di conversione. 3. La conversione a un nuovo movimento religioso. 4. La conversione come processo. 5. Conclusione. VI.Il primo annuncio. 1. Tre rievocazioni del primo annuncio. 2. Come fu il primo annuncio? 3. Conclusione. Epilogo. Una memoria arricchita. 1. La continuità tra la missione di Gesù e la prima evangelizzazione. 2. Gli apostoli, protagonisti della missione. 3. La predicazione come principale strumento dell’evangelizzazione. 4. La formazione di nuove comunità. 5. Conclusione. Indici.
Note sull'autore
Santiago Guijarroè professore di Nuovo Testamento nella Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia di Salamanca e direttore dell’Associazione biblica spagnola. In italiano è apparsa la traduzione di Fedeltà in conflitto. La rottura con la famiglia a motivo del discepolato e della missione nella tradizione sinottica (San Paolo 2010).