
Il volume raccoglie, insieme ai Vangeli delle domeniche e delle solennità, il commento di poco più di un minuto curato per tre anni al Radiogiornale della Radio Vaticana: è un servizio semplice! Spesso offre solo una provocazione a chi desidera un breve incontro con la bellezza e la ricchezza del Vangelo. Del Vangelo della domenica. Nel commento si è sempre privilegiato l'aspetto kerigmatico - di buona notizia - del Vangelo, prima di tutto e sopra tutto, e sempre in relazione al contesto liturgico nel quale il Vangelo è proclamato.
Primo volume (ma ormai il sesto in ordine di uscita) della collana "Graphé", che si propone come corso completo di studi biblici di base. Questo volume introduttivo analizza dapprima la Sacra Scrittura in quanto "presunto" libro di Dio, per passare poi, nella seconda parte, all'analisi della sua formazione storica. Un epilogo, infine, tira le fila di questa "indagine" mettendo in luce il messaggio di incomparabile bellezza delle Scritture, rivolto non solo ai credenti, ma anche a ogni uomo alla ricerca del senso della vita.
Perché partire dal fondo, dall'ultimo testo delle Sacre Scritture? Perché iniziare i propri studi teologici proprio dall'Apocalisse? Forse perché è uno dei testi più enigmatici di tutti, quello di cui lo stesso san Girolamo diceva che ogni parola racchiudeva in sé un mistero e meritava riflessione e considerazione; forse perché è uno dei testi più dibattuti, per cui Beda può (e vuole) inserirsi in un ampio e vario dibattito. Forse perché l'inizio dell'VIII secolo fa sentire il giorno del Giudizio particolarmente vicino? Certo le pagine di Beda affascinano il lettore anche moderno, nella loro capacità di costruire giochi di immagini e significati, sempre avendo in mente lo scopo primo: aiutare il lettore nella crescita della sua fede. E questo fine ha cercato di rispettare anche la presente traduzione, unendo il rispetto per il testo con la comprensibilità che non allontana il lettore.
Moglie di Abramo e madre di Isacco, Sara è una figura chiave nella Bibbia anche solo per il suo ruolo nella nascita del popolo di Israele. Per gli studiosi tradizionali, tuttavia, è spesso un personaggio insignificante, passivo, quando non una donna meschina, dura ed egoista. Tammi J. Schneider la rilegge in ottica femminista mettendola al centro della storia della Genesi.
ll commentario di Thomas C. Oden alle epistole a Timoteo e Tito si fonda sulla tradizione interpretativa classica: esegeti quali Atanasio, Giovanni Cristostomo, sant'Agostino, san Girolamo, nonché Lutero, Calvino e Wesley, ne sono per l'Autore i migliori interpreti, non solo perché più vicini nel tempo, ma per il minore debito verso le teorie speculative e la maggiore attenzione alla tradizione condivisa.
Il titolo dello scritto ci dice da subito che esso costituisce la seconda delle lettere di Paolo scritte alla comunità di Corinto e presenti nel Nuovo Testamento. La nostra lettera è considerata dai lettori e dagli interpreti difficile ed enigmatica. Ma, come spesso avviene nell'epistolario paolino, la fatica della ricerca è ripagata dalla ricchezza delle scoperte che si fanno nell'addentrarsi nella lettera. Così 2 Corinzi si rivela come il più personale dei testi dell'apostolo, poiché qui egli mostra le sue gioie e le sue tristezze, i suoi timori e le sue speranze, le sue incertezze e le sue convinzioni.
L'amore, quando accade, ha sempre il senso del miracolo, il sapore della prima volta e porta con sé la nostalgia della durata. Questo dice il Cantico dei Cantici: non una storia a lieto fine, ma una dinamica che sempre si rinnova. L'Amata e l'Amato si incontrano in mezzo a una folla di persone, si cercano, si uniscono, si smarriscono, attraversano prove e difficoltà e infine si ritrovano per una corsa d'amore verso un amore ancora più alto. Corsa che si fa eterna come eterno è l'Amore, il nome di Dio da cui è scaturito. Se l'Amata e l'Amato rimangono aperti a questo Mistero non temono nulla, neppure la morte. L'Amore è forte più della morte. Un commento e una rilettura originali del Cantico dei Cantici.
"Il libro di don Pierluigi Plata è certamente un libro per tutti, credenti e non, interessati a capire meglio come il messaggio di Gesù abbia tenuto il regno animale in grande considerazione, tanto da trasformare questi ultimi in simboli ricchi di significati. Soprattutto è un interessante nuovo punto di vista per coloro che hanno utilizzato come alibi la poca attenzione della Chiesa al mondo naturale per 'usare' tutti gli animali a seconda delle proprie necessità. Personalmente, ritrovarmi a riflettere su alcuni passi del Vangelo, accompagnata per mano da don Pierluigi che accende la luce su alcuni soggetti animali per troppo tempo considerati comparse insignificanti, è stato anche motivo per ritornare sulla parola di Gesù e sui suoi insegnamenti, che ci ricordano sempre l'importanza del rispetto di tutto il creato." (Dalla Prefazione di Licia Colò)
Il presente volume offre una panoramica sugli studi riguardanti la tradizione sinaitica della Bibbia e una analisi dei testi biblici che ne trattano, in relazione alle culture coeve.
L'autore ricompone, tratto dopo tratto, le fattezze del Cristo e men disegna con molta verosimiglianza la figura umana. Egli vaglia attentamente le affermazioni della Valtorta per quanto riguarda la Passione del Cristo e i riflessi laceranti dei tormenti del suo corpo, dal sudore di sangue fino alla morte di Croce. Inoltre interroga i sindonologi più quotati, medici illustri, chirurghi… e ascolta come in preghiera il pensiero dei pontefici da Pio XI a Paolo VI. Alla fine viene fuori un'indagine approfondita, da cui affiorano particolari impensati e precisazioni di grande interesse che, oltre a ritrarci il Cristo, quale dovette apparire agli uomini del suo tempo, ci fanno rivivere con più comprensione e amore il dramma della sua Passione.