
Un sussidio ricco di stimoli quello che ci offre Don Sembrano, in occasione dell'anno Santo della Misericordia!
Con l'aiuto di queste schede potremo infatti rileggere alcune pagine bibliche e lasciarci guidare dalla Parola, per contemplare il mistero dell'amore infinito di Dio per l'uomo.
Si tratta di un vero percorso biblico, da fare personalmente ma mai senza la condivisione di altri compagni di viaggio.
Le dodici proposte bibliche sulla Misericordia, contenute in questo breve testo, possono aiutarci a vivere il Giubileo della Misericorda come discepoli missionari, con una testimonianza di vita più forte ed efficace.
L’apostolo Paolo procedeverso la fine della sua missione. Dopo essere stato costretto a fuggire daEfeso, sale a Gerusalemme, dove viene arrestato. Inizia qui il capitolo finaledella sua vita, segnata da nuove tribolazioni che lo porteranno a Roma, ove,nella capitale dell’impero pagano, la Parola raggiunge la sua meta finaleiniziando il suo cammino nel tempo, verso le generazioni future.
Gli Atti non ci dicono comesi conclude la vita di Paolo. Il finale aperto sottolinea che a importare non èpiù ora l’apostolo, ma la Chiesa, una Chiesa chiamata ad aprirsi al mondo e anon rimanere ostaggio della tradizione.
Il volume indaga la struttura poetica e la ricca simbologia che servono da supporto al salmista per descrivere situazioni di vita, atteggiamenti interiori, esperienze umane drammatiche e altissime tensioni religiose.L'analisi del linguaggio poetico, le parole e le figure, la costruzione dei periodi e i piani prospettici consentono di fare emergere l'organizzazione interna dei poemi e la loro unità, mentre l'approfondimento del ricco repertorio dei simboli religiosi permette di esaminare il vasto patrimonio di ogni comunità orante.I salmi, infatti, sono soprattutto preghiera, espressioni poetiche di intense esperienze religiose.
Sant'Ambrogio raffigurava il respiro della preghiera durante il canto dei Salmi come «il maestoso ondeggiare dei flutti dell'oceano». E un commentatore del Settecento paragonava il salterio a un arazzo carico di colori.
Testo privilegiato della liturgia cristiana, il libro dei Salmi è opera di mistica e di teologia, ma anche impresa di alto qualità poetica, costellato di simboli lampeggianti, costruiti su vigorose e complesse espressioni letterarie. Questo microcosmo simbolico, esuberante «giardino dell'immaginazione», racchiude mirabili tesori che esprimono la dimensione orante attraverso la poesia e il canto.
Considerato tra i massimi interpreti del Cantico dei cantici, a cui dedicò una raccolta di quindici folgoranti omelie, Gregorio di Nissa si rivela seguace di Origene nell'interpretazione allegorica delle Scritture, di cui sostiene tuttavia anche il valore letterale. In questi testi, Gregorio condensa la riflessione teologica dell'età matura e vede nel libro sapienziale l'allegoria dell'iniziazione a Dio. La potenza creatrice della Parola, presenza stessa del Verbo, è attingibile in un processo di purificazione e di sintonizzazione mistica a cui l'interpretazione allegorica facilita il cammino. La scrittura interpretativa è a sua volta una celebrazione del potere della parola, che crea infinite immagini, fantasie di cose, piante, animali e racconti fino a ricoprire il già ricco testo biblico.
Nel corso dei secoli, la Bibbia è stata spesso citata per desumere argomentazioni finalizzate a giustificare la condizione di inferiorità e di assoggettamento delle donne nella vita familiare e sociale. Su questo tema il volume sonda il testo sacro con l'intento di cogliere i tratti negativi da cui, a prima vista, non appare del tutto immune, di mettere in risalto il personalismo che attraversa l'intera Scrittura e di cogliere, attraverso i temi dell'eros dell'agàpe, le istanze del femminismo contemporaneo e dell'esegesi femminista.
Il Cantico dei Cantici, cioè il Cantico per eccellenza, celebra l'amore reciproco di un amato e di un'amata, che si raggiungono e si perdono, si cercano e si trovano. L'amato è chiamato «re» e «Salomone», cioè «il Pacifico»; l'amata è chiamata «la sulammita», «la pacificata», «colei che ha trovato pace». Le ammirate descrizioni fisiche, non lontane dalle consuetudini della poesia egizia, hanno indotto a considerare l'opera una raccolta di canti d'amore o un repertorio di circostanza per i matrimoni. Lo stupore creato dal linguaggio passionale, le interpretazioni più divergenti e i dubbi sulla sua canonicità non hanno impedito al Cantico di essere celebrato come uno dei testi più poetici della Bibbia.Del Cantico dei cantici il volume propone: il testo della Bibbia CEI 2008 con introduzione e note dalla Bibbia di Gerusalemme; per l'ebraico il testo masoretico della Biblia Hebraica Stuttgartensia che riporta il Codex Leningradensis B19A(L), datato circa 1008; la versione interlineare in lingua italiana eseguita a calco, che cerca di privilegiare il più possibile gli aspetti morfologico-sintattici del testo ebraico, anche a scapito, in alcuni casi, della semantica. Va letta da destra a sinistra seguendo la direzione dell'ebraico. Diversi i neologismi creati per rendere meglio il senso originario.Lo strumento consente anche a chi non conosce o conosce solo parzialmente le lingue antiche di cogliere le specificità e il ritmo del libro biblico, per una fruizione più piena di un contenuto che non è solo testo sacro ma anche opera letteraria. Questo testo, come gli altri della stessa collana, è adatto anche a un pubblico laico.
Il manuale offre brevi presentazioni dei dati storici e letterari delle singole Lettere di Paolo e delinea un'originale biografia teologica dell'apostolo. Del resto egli stesso, come si evince soprattutto dalla Seconda lettera ai Corinzi, si è orientato verso un'autobiografia teologica: missionario e, proprio per questo, teologo, ha fatto della sua stessa vita un «discorso» credibile sul «Dio» di Gesù Cristo. Il testo è rivolto, in particolare, ai seminaristi del biennio introduttivo, agli studenti di facoltà teologiche e di istituti superiori di scienze religiose, e ai laici che intendono accostarsi alla Scrittura con il desiderio di passare dall'esegesi della Bibbia a una vita secondo la Bibbia.
L'edizione quadriforme del libro dell'Esodo, utile per recepire il testo biblico in lingua originale e affrontare le difficoltà delle lingue antiche, propone: ? il testo ebraico masoretico (TM) della Biblia Hebraica Stuttgartensia, basata prevalentemente sul Codex Leningradensis B19A, datato circa 1008;? il testo greco nella versione dei Settanta (LXX) di Rahlfs, basata prevalentemente sul Codex Vaticanus (B) risalente al IV secolo dopo Cristo;? il testo latino della Nova Vulgata, redatta nel post-concilio e normativa per la liturgia cattolica;? il testo della Bibbia CEI 2008, normativa per la liturgia italiana, con paralleli essenziali a margine e segnalazione dei termini difformi dall'ebraico;? la traduzione interlineare italiana di ebraico e greco, eseguita a calco e orientata a privilegiare gli aspetti morfologico-sintattici del testo originale.
François Mauriac ci presenta un Gesù lontano da qualsiasi tipo di intellettualismo o storicismo e invece vicinissimo alla vita e all'umanità ferita dell'uomo. Il racconto si snoda veloce e fedele lungo il percorso segnato dagli appunti evangelici, cogliendo l'umanità e la divinità di Gesù attraverso le pieghe e gli istanti degli incontri e dei rapporti che egli intraprese nei suoi anni di vita terrena. Come ebbe a rimarcare il cardinale Paul Poupard, "tutto il talento del geniale romanziere è già presente in questa Vita di Gesù. Le scene della samaritana e dell'adultera, del cieco nato e del buon samaritano, del figliol prodigo e del giovane ricco sono di una bellezza meravigliosa e sconvolgente". Così si può seguire il cammino terreno di Gesù, fino alla via crucis e poi alla resurrezione, quel fatto prorompente che anticipa la permanenza e l'immanenza amorosa di Gesù nella storia.
Peter Ciaccio e Andreas Köhn ci guidano in un affascinante viaggio tra mondi e universi stellarmente lontani, tra concezioni e teologie diverse e diversamente sfaccettate, tra dimensioni irriducibilmente parallele che, pur tuttavia, convergono nella speranza in una luce che illumini le tenebre.
«Questa introduzione al Nuovo Testamento non si rivolge solo ai credenti, ma a tutti. E perciò non ne affronta lo studio alla luce di un determinato punto di vista confessionale. Lo affronta invece in una prospettiva storica, alla ricerca di che cosa possiamo sapere dei contenuti del Nuovo Testamento, dei suoi autori, dell’epoca in cui scrissero e delle questioni che cercarono di affrontare. Nella convinzione che un’indagine storica di questo tipo si riveli preziosa per tutti, credenti e non».