
Diventare uomo e umanizzare la propria umanità: questa è la vocazione consegnata alla creatura dal Dio che ha creato l’uomo a sua immagine e ha rivelato il suo volto nell’umanità di Gesù. Gesù e il suo messaggio plasmano la nostra vita di cristiani. Il suo vivere, il suo passare facendo il bene, il suo fare bene e bella ogni cosa, sono il Vangelo: siamo pronti a riandare a questa buona notizia, che è la persona stessa di Gesù?
I primi a farci conoscere i "genitori" di Gesù sono gli evangelisti Luca e Matteo. I loro testi meritano di essere letti con attenzione, quali documenti delle prime comunità cristiane. È ciò che fa l'autore di questo libro, ricostruendo il percorso di un "papà" e di una mamma speciali: da fidanzati a sposi, a genitori ed educatori... Il tutto, attingendo al ricco patrimonio di quanti, dai Padri della Chiesa ai nostri giorni, hanno continuato a esplorare i testi evangelici traendone sempre nuovi tesori.
Il Vangelo di Giovanni è il culmine della rivelazione del mondo interiore di Gesù di Nazaret. Se Matteo, Marco, Luca «raccontano», Giovanni scandaglia, va oltre i fatti, ne spiega il senso. Per questo, non è un testo per chi inizia il cammino della fede. Ci aiuta a riscoprire il mistero della nostra unità nel «Tutto», la nostra reciproca «prossimità», il mistero della nostra unione con Dio e con i nostri fratelli: è quanto dire l'approdo alla convivenza nella gioia e nelle pace dei figli di Dio. I brani scelti corrispondono, ai sentimenti suscitati in chi scrive, alle reazioni notate nei fratelli e nelle sorelle di fede con cui l'autore ha condiviso la lettura del testo sacro. Al termine dei brani commentati è proposta una preghiera.
La titolatura classica del libro di Qohelet è Ecclesiaste. La sua fisionomia letteraria è molto complessa a causa di diversi problemi fra di loro collegati: il genere letterario o i generi, lo stile, la lingua e il suo uso, le fonti, la struttura. Nel libro ci sono vari generi letterari utilizzati dall'autore per particolari finalità. Il problema sta nella difficoltà a individuare un solo genere che possa riferirsi all'intera opera e che sia meno ampio e più specifico del genere sapienziale. La lettura attenta del testo qoheletiano mostra un timbro indelebile e un marchio netto e riconoscibile impresso nelle molteplici caratteristiche stilistiche, caratteristiche che la presente traduzione è stata attenta a rendere in lingua italiana. Questa edizione presenta un'ampia introduzione, il testo antico a fronte, la nuova versione italiana, le note filologiche e il commento teologico al libro.
Testo ebraico della Biblia Hebraica Stuttgartensia; Traduzione interlineare italiana di Stefano Mazzoni; Testo greco dei Settanta, a cura di Rahlfs-Hanhart; Testo latino della Vulgata Clementina; Testo italiano della Nuovissima Versione della Bibbia dal testi originali In calce alle pagine pari; Rimando a passi paralleli; Note per un primo confronto critico tra TM LXX VG NVB In calce alle pagine dispari; Analisi grammaticale di tutte le forme verbali presenti.
Su Gesù sono proliferate nei secoli molte leggende e alcune autentiche fiabe, segno della curiosità di sapere chi lui fosse veramente prima che il mantello della teologia lo coprisse, celandone allo sguardo la figura storica. Corrado Augias ha dialogato su questo tema con uno dei massimi biblisti italiani, Mauro Pesce, rivolgendogli quelle stesse domande che molti di noi, cristiani e non cristiani, si pongono: sul periodo storico nel quale Gesù visse, sulle sue parole, sulla sua vita, sulla sua morte, sui tanti testi che ne parlano. Ma anche su ciò che seguì la tragica giornata del Golgota, fino alla nascita di una religione che da lui prese il nome, anche se egli non ha mai detto di volerla fondare. Il profilo di Gesù che questa "inchiesta" ci restituisce è quello di un ebreo, ligio alla Legge di Mosè, amante del suo popolo e delle sue tradizioni, eppure aspramente critico verso gli aspetti che giudicava "superati" o "secondari", e, soprattutto, portatore di un progetto di rinnovamento incentrato sul riscatto degli emarginati; una personalità complessa, mai svelata per intero nemmeno a chi gli era più vicino, una figura profondamente solitaria, coerente con i suoi principi fino alla morte in croce.
Negli ultimi decenni l'invito a riprendere in mano la teologia dell'ispirazione si è fatto sempre più pressante. Si sono pronunciati in tal senso un importante Simposio promosso dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (1999), il Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio (2008), l'esortazione postsinodale di Benedetto XVI Verbum Domini e l'ultimo documento della Pontificia Commissione Biblica su Ispirazione e Verità della Sacra Scrittura. La parola che viene da Dio e parla di Dio per salvare il mondo (2014). Le grandi immagini patristiche dell'agiografo plettro, strumento, recettore di un dettato, come anche il più recente profeta messaggero, o uomo su cui soffia lo Spirito favorendo in lui l'evento della Parola, conoscono elementi di parzialità. Meglio sarebbe porre al centro il concetto di relazione. Tra Dio e l'agiografo è in atto una relazione di amicizia, che deve giocoforza crescere insieme, richiedendo un coinvolgimento di scelta nel partner umano. Se fosse una realtà già cresciuta non sarebbe una relazione, ma un elemento preconfezionato, da assumere a prescindere. Dio, invece, non impone mai la relazione, ma la costruisce sempre insieme con i suoi agiografi. Relazione straordinaria, tale da sconvolgere visioni precostituite che dovranno oramai essere passate al vaglio di quella novità assoluta che sta prendendo vita all'interno della storia di alcuni uomini di Dio, prima di estendersi attraverso parole e scritti alla storia della gente che vive attorno a loro.
L’autore ha trascorso anni alla ricerca di tutte le testimonianze storiche che attestassero la veridicità dei reperti legati alla figura del Messia. Quegli studi, ormai più che trentennali, sono confluiti in questo libro, in cui troverete la storia avventurosa della corona di spine, dei chiodi della croce, del sangue di Gesù, della lancia di Longino e di decine di altri oggetti legati al supplizio di Gesù. E per molte delle reliquie indagate, una volta scrostata la patina di leggenda e di superstizione, non mancano le sorprese.
Nella "Premessa" alla prima edizione del 1996, Paolo De Benedetti scriveva: "Procurarsi un maestro per studiare la Scrittura, per conoscerla e capirla, è un'esigenza di tutti i tempi, e in ogni tempo è però difficile per tante ragioni. Questo libro non ha la pretesa di rappresentare un maestro, ma di offrire tante risposte alle domande che un lettore non accademico farebbe a un maestro. Le domande, però, molto raramente seguono un ordine sistematico, e non si può chiedere a un normale lettore della Bibbia (cioè proprio a colui per il quale la Bibbia è stata scritta) di rintracciarle in un corso di studi. La facilità di domandare e di avere risposta è quindi un'esigenza fondamentale per l'accostamento alla Bibbia da parte di un non specialista. Questa esigenza ha cercato di tenere presente, sia nella sua struttura sia nella disponibilità a ripetersi, il presente Vademecum, che non avrà nulla di nuovo da dire ai biblisti, e che ha soltanto l'ambizione, o la speranza, di condurre il lettore comune ad ascoltarli. In tal senso può forse occupare un posto vuoto tra la produzione scientifica da un lato, e quella confessionale dall'altro, ponendosi in un certo senso a servizio di entrambe. Il lettore noterà che, proprio per le finalità indicate sopra, questo Vademecum può essere aperto a qualsiasi capitolo, secondo le sue necessità". Parole che hanno ispirato il lavoro di revisione e ampliamento di quest'opera dopo più di vent'anni.
Il biblista Augusto Barbi, analizzando la sezione marciana «sulla strada» della croce (Mc 8,22-10,52), propone al lettore una via per intraprendere un cammino di maturità cristiana in piena libertà e responsabilità.
Del magistero universitario parigino del domenicano tedesco Eckhart (1260-1328 ca.), chiamato dai contemporanei proprio Meister, ovvero "magister", questo ''Commento al vangelo di Giovanni'' è senza dubbio l'opera maggiore e più rilevante, giunta fino a noi dopo l'oblio di molti secoli: non a caso è da essa che sono state estratte alcune delle proposizioni più sconvolgenti tra quelle condannate come eretiche dalla Bolla papale "In agro dominico" (1327). Il testo giovanneo - il vangelo di Dio come spirito e dell'uomo parimenti come spirito - permette infatti al "magister" di sviluppare appieno la sua dottrina mistica fondamentale: la generazione del Logos nell'anima dell'uomo completamente distaccato, che diviene così uomo divino, come il Figlio. Contro l'esclusivismo biblico, Eckhart afferma che la stessa luce ha sempre illuminato e illumina tutti i popoli - pagani, ebrei, cristiani -: "Mosè, Cristo e il Filosofo (Aristotele) insegnano la stessa cosa, che differisce soltanto nel modo, cioè in quanto credibile, dimostrabile o verosimile, e verità". Difendendo il primato della ragione che si fa spirito, il domenicano interpreta perciò la Scrittura in modo che essa sia sempre in accordo con la filosofia classica. Non meraviglia quindi che tanto pensiero occidentale, da Cusano ad Hegel, si sia nutrito dell'opera di quello che Heidegger chiamò "Lebemeister", maestro di vita, ben più che "Lesemeister", professore.
Perché nessun libro del Nuovo Testamento è stato scritto da una donna? Perché il ruolo delle donne è rimasto statico nella struttura gerarchica della Chiesa cattolica? Perché poi nella storia della Chiesa sono sempre state messe a tacere? E perché Maria Maddalena, che ha visto Gesù risorto prima degli apostoli, non è considerata un apostolo? Oggi più che mai, dopo secoli di dimenticanza, il ruolo della donna nella comunità cristiana è posto al centro delle questioni aperte e urgenti che la Chiesa cattolica ha di fronte a sé. Conoscere gli scritti del Nuovo Testamento e cosa dicono sulle donne è essenziale, soprattutto per gli uomini, i ministri, i padri di famiglia. Questo libro, attraverso 100 semplici e dirette domande che prendono spunto da episodi biblici concreti, vuole essere un aiuto in tal senso. Alla fine, non sarà poi così strano affermare che forse un'originalissima leadership della donna era stata già indicata tanto tempo fa.

