
Il testo ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana in formato "leggero" e con un "design" essenziale, per una facile e scorrevole lettura in ogni occasione e in ogni luogo. In una piccola appendice, le cartine con i viaggi di Paolo di Tarso, negli anni della prima "globalizzazione" delle fede in Gesù di Nazaret.
Il dono più: grande... in piccolo formato, da regalare per il Primo Incontro con Gesù:: la Parola con la quale si è: donato al mondo, attraverso le testimonianze dei suoi discepoli.
Articolando l'analisi narrativa con l'indagine retorica e quella intertestuale, questo studio tenta di cogliere il centro del libro di Giona nel passaggio a un nuovo modo di intendere l'esperienza profetica in Israele su una teologia aperta alla prospettiva universalistica. Il personaggio protagonista è colto come paradigma di una linea di pensiero nazionalista che, se perseguita a oltranza, rischia di mettere fine al ministero del profeta in Israele. Il racconto è colto come un tentativo audace e senza compromessi di fare autocritica all'interno del corpus dei Dodici Profeti minori per trovare una via di innovazione necessaria a orientare il cammino d'Israele alla luce dei risvolti sempre inediti della parola di Dio.
«... Sulla linea del complessivo rinnovamento della lettura di Qohelet, si muove Maggioni, valorizzandone lo spessore del contributo di una riflessione pienamente credente e, parimenti, altrettanto critica. Sfatando il mito di un Qohelet incredulo questo libro viene letto restituendo, con efficacia unica, il senso della nostra finitezza e del nostro limite come parte integrante dello stesso senso di Dio. (...) Ma quello che vale di queste brevi pagine sta nella loro capacità di farci respirare il cuore pulsante di questo libro biblico, valorizzandone appieno la portata limitatamente irrinunciabile».
Preghiere davanti all’Eucaristia nate «spigolando» il vangelo di san Giovanni.
Come per spigolare ci si inchina fino a terra, così la Parola va letta in ginocchio, in adorazione, come davanti all’Eucaristia.
Tutta la Parola è riscoperta e richiamata per formare un “pane” robusto e nutriente.
Queste pagine sono soltanto un esempio, una proposta per coloro che vogliono lasciarsi plasmare della Parola di Dio; sono una strada che conduce ad adorare Gesù Eucaristia, con una lettura amorosa e meditata della sua Parola.
L'autore passa in rassegna le parabole di Gesù per presentare in modo semplice il loro contenuto e significato. Il linguaggio figurato può essere di aiuto a capire qualcosa su determinate realtà solo se si individua la realtà a cui si riferisce. Le parabole evangeliche però non hanno come oggetto di riferimento sempre la stessa realtà, e nemmeno la medesima parabola, perché spesso si trova in contesti diversi, quindi con riferimenti a realtà diverse...
«Il titolo di questa sezione dell'Opera Omnia indica chiaramente l'oggetto delle opere presentate e subito si può intuire come siamo condotti al cuore dell'esistenza della Chiesa, che vive della Parola e del Pane, nutrendosi alla Tavola dei due alimenti necessari all'esistenza. I volumi di questa sezione hanno una data lontana nel tempo (1949, 1950, 1959-1993, date delle prime edizioni francesi), e tuttavia corrispondono a questioni che oggi sono più che mai importanti e difficili per la teologia e per l'esistenza cristiana; soprattutto, come si vedrà, la questione della lettura e interpretazione della Scrittura. [...] Le opere di de Lubac contenute in Scrittura ed Eucarestia trattano due grandi temi, che coincidono con i fondamenti della fede e della teologia cristiana. La Chiesa, infatti, vive della Parola testimoniata e portata dal Libro, e della Eucarestia, nella memoria di Gesù, celebrazione ma anche sintesi di tutta la storia e del mistero della salvezza. Sono opere che hanno fecondato la riflessione teologica del periodo immediatamente precedente il Vaticano il, e, anche se non citate, hanno nutrito alcuni documenti conciliari tra i più importanti (sulla rivelazione, sulla Chiesa, sulla liturgia). [....] È questo il significato delle opere di de Lubac, che rimangono dei classici della teologia del XX secolo, e proprio perché classici si presentano sempre attuali. Non si può capire la Chiesa senza pensare all'Eucarestia, e viceversa. L'esegesi, ricerca attenta, rigorosa, di tutta la dimensione storica e filologica della Scrittura, ha assoluto bisogno della lettura sempre attenta al "senso spirituale": solo così la Parola vivifica. Altrimenti rimane lettera morta, addirittura portatrice di morte.» (Dall'Introduzione di Azzolino Chiappini alla Sezione quinta dell'Opera Omnia)
I Salmi biblici mettono a confronto con un mondo intriso di ostilità e violenza. Gli uomini e le donne che pregano gridano la loro angoscia di fronte a nemici dai molti volti e soprattutto di fronte al loro Dio. Accusano Dio come nemico che li sgomenta e li tormenta, e con i Salmi lottano contro la propria angoscia e contro gli stereotipi del nemico che ne conseguono, mostrando in tal modo che i Salmi sono anche un mezzo con il quale privare gli stereotipi del nemico della loro distruttività per trasformarli in forza costruttiva.
Questa è la tesi del quarto volume con cui il commento di Erich Zenger al libro biblico dei Salmi giunge a conclusione. I salmi del nemico affrontano la violenza subita e temuta, parlano di un Dio che è «Dio di vendetta» e a questo Dio rivolgono lamenti, richieste e desideri. Se per molti cristiani sono un enigma e un oltraggio, in realtà sono un aiuto a non disperare e a non crollare nel mondo di violenza in cui si vive.
Cuore pulsante dell'etica biblica, il comandamento dell'amore del prossimo sta al centro del Nuovo Testamento ed è al cuore del messaggio cristiano: se infatti affonda le radici nell'Antico Testamento e nel giudaismo, con Gesù è diventato la parola-chiave della morale cristiana. Cristo, la cui etica si fonda essenzialmente sull'annuncio di Dio come Padre amorevole, ha rideterminato l'idea del "prossimo" (chi è il mio prossimo e perché l'amore va rivolto proprio a costui?) così come la pratica concreta dell'amore (che cos'è l'amore del prossimo e come si manifesta? chi lo esige? a chi è rivolto questo comandamento? come si rapporta l'amore del prossimo con l'amore di Dio e con l'amore di se stessi? che valore ha?). E l'eco del comandamento dell'amore, che per Gesù include sempre anche l'amore dei nemici, dal cristianesimo delle origini continua a risuonare con forza fino ai giorni nostri. In questo libro viene ricostruito il profilo dell'etica neotestamentaria e ne vengono ridiscusse le posizioni qualificanti, andando oltre i dati più naturali e scontati, e confrontandosi coraggiosamente con le obiezioni e le riserve più critiche. Non da ultimo, si intende riscoprire quali implicazioni e quale forza di orientamento - sul piano psicologico, su quello sociale e politico, su quello squisitamente teologico - derivino oggi per noi dal comandamento dell'amore. Un testo indispensabile per riscoprire su solide basi l'amore del prossimo, fulcro dell'etica cristiana.
Il racconto di una vertiginosa avvenuta umana e allo stesso tempo una riflessione sulla fede. Renan, in gusto libro, incrocia gli eventi narrati negli Atti degli Apostoli con altre fonti antiche e ricostruisce magistralmente la vita dell’Apostolo Paolo: dalla sua conversione fino ai viaggi e alla predicazione.
L'ultimo discorso di Mosè Poco prima di morire alla fine del libro del Deuteronomio, Mosè affronta per l'ultima volta il popolo di Israele. Tiene allora un discorso: è un messaggio coraggiosamente originale sulla religione, il potere e l'umanità. Nell'interpretazione di Micah Goodman Mosè cerca qui di modellare il futuro del proprio popolo reinterpretando radicalmente la Bibbia dei libri precedenti. In questo senso il Deuteronomio è anche il primo vero libro umano della Bibbia in quanto consiste nelle parole scelte da Mosè in persona. Secondo Goodman, il messaggio di Mosè anticipa Platone come anche i padri fondatori americani per il suo contenuto sorprendentemente progressista e democratico. Innovativo e provocatorio, questo testo può anche essere di grande ispirazione per comprendere come nei testi religiosi si possano trovare concetti rilevanti per le sfide cui devono fare fronte le società contemporanee.
Trovare, dopo aver speso tempo ed energie per cercare, è il sogno di ogni uomo. Ogni giovane si definisce come creatura capace di desiderare, come domanda aperta, portatore di un sogno di felicità e di pienezza di vita… una ricerca il cui oggetto, alla fine, non è una cosa ma una Persona.
Questa ansia, questa ricerca è riletta dall’Autore alla luce di personaggi biblici, come Abramo, Geremia, il Discepolo amato, Maria di Nazaret. Tutti sono sollecitati da domande a cui non ci sono risposte preconfezionate. Proprio questo li stimola a mettersi in cammino e incontrare la gioia del Vangelo.
Attraverso una lettura sapiente dei testi biblici l’Autore mostra quanto sia fondamentale favorire un dialogo personale dei giovani con Gesù, per aiutarli a fermarsi con Lui, a dimorare con Lui, offrendo occasioni per ascoltare il proprio cuore e per specchiarsi nella Scrittura.
Ne risulta che la Parola può ispirare nuovi percorsi per accompagnare i giovani a tale incontro, passo dopo passo, perché come il Discepolo amato ogni giovane giunga a posare il capo sopra il cuore di Gesù e lì trovare risposta alle sue domande.