
L'ospitalità e l'accoglienza nei vangeli: i commenti, le riflessioni e i suggerimenti di queste pagine avvicinano ed evidenziano la semplicità, la suggestione e la freschezza dello stile di vita che Gesù di Nazaret ha portato nella storia degli uomini. Il Vangelo viene così riletto negli incontri di Gesù con Marta e Maria, con il giovane ricco, con gli apostoli nel momento in cui lava loro i piedi, con la donna adultera... In essi il discepolo di oggi può trovare la via per una fede essenziale e viva. Per ogni capitolo viene proposto un dipinto che rappresenta l'episodio narrato. Sono immagini in cui si apprezza la saggezza interpretativa degli artisti, che da persone intuitive presentano la loro visione delle vicende evangeliche mostrando "tutto" in un colpo d'occhio.
La Prima lettera di Giovanni possiede un fascino e una forza di attrazione particolari. Nata all'interno di un gruppo biblico, la lettura meditata che il volume riprende è stata arricchita sotto due angolazioni diverse e complementari: l'esegesi biblica e l'indagine storica. I due momenti si compenetrano per produrre un'opera unica in cui l'analisi esegetica si completa nella interpretazione teologica. Le note e la bibliografia a piede pagina possono essere lette come un livello a parte; a volte propongono squarci di approfondimento, spesso indicazioni per la ricerca.
L'evangelista Giovanni accompagna dentro il mistero di Dio che ama l'uomo fino a dare se stesso; l'apostolo Paolo completa il percorso con la sua riflessione sull'amore, su Dio che è amore, sui comportamenti che l'innamorato è tenuto ad avere o a evitare. Per questo l'autore associa le sue meditazioni su passione, morte e risurrezione di Gesù in Giovanni a quelle sull'inno all'amore in Paolo. Attraverso le reazioni dei vari personaggi che si avvicendano negli ultimi giorni di Gesù, anche il lettore è chiamato a interrogarsi sul suo atteggiamento: sono forse io il Giuda che tradisce, il Pietro che rinnega, il Pilato titubante? Sono la Maddalena a cui Gesù affida il messaggio della risurrezione? Il CD allegato al volume propone le registrazioni delle meditazioni, tenute durante il tempo di Quaresima 2011.
La raccolta delle lettere di Paolo conserva due scritti indirizzati alla chiesa di Tessalonica, a quel tempo capitale della Macedonia e città importante per la posizione sulle vie di comunicazione. Scritta nel 50 o 51, la Prima lettera - la più antica lettera paolina e il più antico testo del Nuovo Testamento - racconta il primo annuncio del vangelo alla città, sostiene la fede e l’amore e alimenta la speranza nel ritorno del Signore. La Seconda lettera - della cui autenticità molti dubitano - incoraggia a perseverare nelle tribolazioni, in attesa del giusto giudizio del Signore, senza illudersi che il suo giorno sia già arrivato e senza trascurare il lavoro. Il commento esegetico e spirituale che accompagna i due testi paolini per la sua chiarezza e profondità offre illumi- nanti spunti di riflessione.
Questo volume fa parte della Nuova Versione della Bibbia dai Testi Antichi, una nuova collana curata dai maggiori biblisti italiani.
Destinatari
Studiosi, ricercatori, sacerdoti, gruppi di lettura biblici.
Autore
Filippo Manini. Ha conseguito il dottorato al Pontificio Istituto Biblico e insegna esegesi e lingue bibliche allo Studio Teologico Interdiocesano e all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Reggio Emilia.
Ha collaborato alla nuova Bibbia CEI e alla nuova edizione italiana della Bibbia di Gerusalemme.
Tra le pubblicazioni ricordiamo, nel 2006, Prima lettera di Giovanni: testo strutturato (Sussidi biblici 92) per le Edizioni San Lorenzo.
Se la rivelazione di Dio si compie nell'incarnazione, il mistero di Dio e il mistero dell'uomo saranno per sempre intrecciati. In questo intreccio emergono, nel Vangelo di Luca, tre grandi temi (il battesimo, il dono e il perdono), su cui si confrontano i due autori, ciascuno attraverso il suo specifico campo di ricerca. La lettura dello psicanalista trova i fondamenti di un'antropologia che non si chiude nell'autoreferenzialità del Sé e si spalanca al mistero dell'altro e dell'Altro. Il teologo propone una visione dell'identità del credente e del popolo di Dio offerta attraverso i lembi di quella ferita che la Rivelazione cristiana provoca nella apparente regolarità dell'esistenza umana.
Gianni Kaufman, analista junghiano, vive e lavora a Milano. È socio ordinario del Centro Italiano di Psicologia Analitica con funzioni di seconda analisi e di supervisione.
È docente della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia e del Corso per Psicologi Analisti del Cipa, nonché membro del Consiglio dei Docenti del Cipa, Per dodici anni giudice onorario presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, è stato redattore della rivista La Pratica Analitica. Oltre alla pubblicazione di numerosi articoli, ha curato il libro Fra Cristo e il Si. Saggi su Psicologia Analitica e Cristianesimo (2009) e ha collaborato ai volumi collettanei La coppia, incontri e scontri. Percorsi e conflitti nella relazione d'amore (2016) e Metafore del Si (2017).
Roberto Maier, sacerdote milanese, è docente di Teologia all'Università Cattolica del Sacro Cuore e al Centro Studi di Spiritualità della Facolt~t Teologica dell'Italia Settentrionale. Il suo lavoro di ricerca si colloca al confine tra la teologia fondamentale e altre discipline umanistiche. Oltre a diversi contributi in opere collettanee, ha pubblicato The Game of Sophia. Economy Ecology and Human Dwelling (2016) e Il turbante azzurro (2016). Ha curato la traduzione di J-L. Nancy, La custodia del senso. Necessità e resistenza della poesia (2018). Di prossima pubblicazione è Il fondo delle parole.
Poesia ed esperienza spirituale (2019).
Questo libro indaga la visione dell'uomo che emerge dagli scritti giovannei (il quarto vangelo, le lettere omonime, il libro dell'Apocalisse). Ne scaturisce un vero e proprio percorso antropologico, bene illustrato dall'espressione Camminare nella verità e completato dall'approfondimento, proposto in appendice, di alcuni temi scelti della letteratura sinottica. Il volume si pone così nell'ambito di un tentativo di sintesi dell'intera visione neotestamentaria dell'uomo nuovo in Cristo. Si rivolge in modo particolare agli studenti di teologia, ma guarda anche a quanti, a vario titolo, sono interessati alla conoscenza di una tematica centrale per la fede cristiana.
"Tre libri in uno" non è soltanto una frase evocativa, ma descrive accuratamente questo lavoro che tesse insieme tematiche apparentemente separate ma profondamente interconnesse, tutte radicate nella Bibbia e focalizzate sull'impatto dell'esperienza pentecostale nella vita di un credente consacrato a Dio. L'autore trasmette in questo volume la sua profonda conoscenza e il suo impegno nel sottolineare l'importanza del battesimo nello Spirito Santo e dei doni spirituali nelle comunità cristiane. Attraverso le pagine di questo volume, i lettori avranno l'opportunità di esplorare e approfondire il proprio cammino di fede, arricchiti dalla saggezza e dall'esperienza di uno dei più influenti pensatori pentecostali.
Si è portati facilmente a credere che il cuore dell'Antico Testamento sia costituito soprattutto dai profeti. Molti di questi furono grandi personalità religiose e le loro parole continuano a sorprendere per la freschezza e l'originalità, ma è d'altra parte vero che i profeti furono anche i grandi conservatori della tradizione israelitica. Con le parole di Isaia: "Alla legge! Alla testimonianza! Se non parlano così, non ci sarà aurora per loro!". Deposito della tradizione è soprattutto il Pentateuco, e in esso il Deuteronomio. È qui che s'incontrano la "legge" e il "codice". Il volumetto di Norbert Lohfink aiuta, in modo nuovo e vivo, a penetrare la teologia dell'alleanza.
I testi sacri del cristianesimo sono popolati di innumerevoli personaggi, protagonisti di storie che ci indicano ancora oggi le vie della fede e della speranza e ci fanno sentire l'insegnamento delle Scritture vicino, concreto, appropriato al nostro tempo. Papa Francesco ne ha scelti alcuni, nelle sue omelie e nei suoi discorsi, per farli conoscere meglio e offrire modelli di vita ai credenti di oggi. In queste pagine si incontrano, tra gli altri, Abramo e Mosè, pronti a rispondere con fiducia alla chiamata del Signore; la coraggiosa Giuditta, che vince la disperazione dei concittadini con il linguaggio della fede; il gioioso re Davide, che ci insegna a chiedere perdono; il profeta Giona, con la tentazione di sfuggire al proprio compito. Ci sono Maria, donna che ascolta e dice sì al Signore; Giuseppe, capace di abbandonare il suo progetto di vita per una missione più grande; i Re Magi, simbolo di uomini e donne instancabili nella ricerca della luce; Pietro con le sue paure; Paolo che, fatta la potente esperienza della grazia, è spinto a cercare la comunione con gli altri cristiani. Ripercorrendo le loro vicende, Francesco invita i fedeli a riscoprire e rileggere la Bibbia e ad accogliere il messaggio che attraverso di essa Dio ha affidato al suo popolo.
Giampiero Comolli ci invita a scoprire il testo forse più oscuro e inquietante delle Scritture con approccio narrativo e a tratti autobiografico, spiegandoci in che modo si possa «meditare con l'Apocalisse» e raccontandoci come questo libro sorprendente offra in realtà aperture nuove e rasserenanti per noi tutti, credenti e non credenti, oltre che per la nostra epoca. «Malgrado la pa-radisiaca visione finale della Gerusalemme celeste, l'Apocalisse di Giovanni viene spesso intesa come un'opera fosca e disturbante, un testo biblico su cui si ha poca voglia di soffermarsi. Eppu-re questa straordinaria "Rivelazione di Gesù" apre in noi, versetto dopo versetto, inaspettati oriz-zonti di fiducia e gioia, di beatitudine persino... Ce ne accorgiamo nel momento in cui assumia-mo un atteggiamento più disponibile e aperto, un ascolto attento e meditativo, cui ci invita lo stesso Giovanni. Diventa allora possibile intraprendere un cammino di meditazione prendendo a guida proprio l'Apocalisse: oltre al crollo del mondo, Giovanni descrive infatti la prospettiva del suo magnifico rinnovamento, illuminando la nostra vita e inondandola di una speranza piena».
L’Apocalisse dovrebbe regalarci una specie di patrimonio di fantasia, di immaginazione che vi permetta di ritrovare la presenza del Signore e il suo mistero in persone, avvenimenti, cose, immagini: insomma, una trasfigurazione della realtà e questo è un cammino prezioso anche perché dovrebbe aiutarci a purificare l’immaginazione.
Questa purificazione è uno dei grandi campi del cammino dell’ascetica. L’unico modo per purificare tutte quelle immagini che ci portiamo dentro al cuore e che sono fondamentalmente egoistiche, è quello di sostituirle con altre che vengono dal Signore e che ci riconducono istintivamente, facilmente a Lui.
È il cammino che hanno tentato di fare i padri del deserto attraverso l’abbandono della vita delle città, del mondo, per trovarsi soli con il Signore. Essi desideravano purificare anche i sentimenti profondi istintivi che non sono peccato, perché non dipendono ancora dalla volontà, ma che bloccano il cammino dell’uomo nella fede e nella carità e che hanno quindi bisogno di essere rigenerati, purificati, cristianizzati. Questo l’Apocalisse lo può fare molto bene.
Queste dunque le due premesse. State attaccati al testo e cercate di interiorizzare le immagini e le parole che il testo vi regala.
(dall’introduzione dell’autore)

