
Il volume è un'antologia dei sermoni di Newman (Londra 1801-Birmingham 1890), universalmente considerato precursore del Concilio Vaticano II. La scelta è fatta in modo da costruire una vita meditata di Gesù. I temi trattati vanno dalla Incarnazione e nascita di Gesù all'Ascensione, con alcune pagine particolarmente intense sulla passione. Gli ultimi tre sermoni sono sulle virtù teologali.
È la comune esperienza della conversione ad avvicinare John Henry Newman a Paolo di Tarso, a cui il religioso anglicano dedica i quattro sermoni qui raccolti. La conversione di san Paolo risale al 1831, quando Newman è ancora attivo nel Movimento di
Oxford; lo schema su san Paolo missionario è del 1851, mentre Il dono caratteristico di san Paolo e Il dono della simpatia di san Paolo sono tenuti a Dublino nel 1857. L’appassionata riflessione di Newman sul rapporto fra la natura umana e la grazia divina che alimenta la santità è ancora più significativa oggi, quando egli stesso è destinato ad essere proclamato Santo.
John Henry Newman
(Londra, 1801 – Birmingham, 1890) Scrittore molto prolifico in teologia, filosofia, storia, ma anche predicatore affascinante, poeta e romanziere raffinato, polemista arguto, Newman fu figura prestigiosa dell’Università di Oxford e della Chiesa Anglicana, prima di essere ricevuto nella Chiesa Cattolica (1845), all’interno della quale sarà sacerdote (1847) e cardinale (1879), oltre che padre invisibile del Concilio Vaticano II. Tra le sue opere vanno ricordati gli studi sulle origini del Cristianesimo; i Sermoni Universitari (1843); i discorsi e le conferenze che accompagnarono la nascita dell’Università Cattolica in Irlanda; l’autobiografia spirituale Apologia pro vita sua (1864); e soprattutto la Grammatica dell’assenso (1870), vera e propria fenomenologia dell’atto di fede come esercizio della ragione, e la Lettera al Duca di Norfolk (1875), che fa di Newman il “Dottore della coscienza”.
Gli scritti religiosi di Newton sono databili tra il 1660 e il 1680. Tenuti nascosti per secoli, ora tornano finalmente alla luce. Considerati come opera senile, se non minore, il reale motivo di tale colpevole dimenticanza è certamente il fatto "sconcertante" che Newton assegnasse alle Scritture un valore conoscitivo non dissimile da quello scientifico e che applicasse in questa lettura dell'Apocalisse e dei libri profetici lo stesso metodo deduttivo che ha trionfato nella sua opera fondamentale, i Principia Mathematica. Le Scritture diventano così strumento di dimostrazione e di conoscenza razionale delle verità ultime. Trascritta direttamente dai manoscritti originali, corredata da un'ampia introduzione e dal testo inglese a fronte, quest'opera si propone come un importante contributo alla conoscenza del grande Newton.
Questo saggio di Jerome Neyrey dedicato alla preghiera nel Nuovo Testamento è interessato a mettere in luce in particolare l'alterità - ossia la diversità culturale - dei moduli espressivi e delle pratiche cultuali nel cristianesimo delle origini. Dal Padrenostro al Magnificat, passando per la preghiera giovannea di Gesù al Padre e prendendo in esame anche le notizie fornite dalla Didachè e dalla Prima Apologia di Giustino Martire, nelle pagine di Neyrey si approfondisce una gran quantità di materiali e di documentazione riguardo al culto e alla preghiera in età neotestamentaria, e al tempo stesso si mette alla prova una nutrita serie di modelli allo scopo di evitare le sabbie mobili dell'etnocentrismo e le trappole di una critica anacronistica. Quello che qui si propone è: fornire testi e lenti nuove all'impresa dell'interpretazione, non per mero gusto della novità ma perché i materiali culturali e i mezzi forniti dalle scienze sociali sembrano gli strumenti che meglio consentono di riconoscere l'alterità del mondo che vide emergere il cristianesimo, e anche di iniziare a vedere le cose come allora le si vedevano.
LA BIBBIA PER TUTTI (36 volumi) Ogni volume comprende: l'edizione completa del testo biblico (traduzione CEI); – breve introduzione letteraria e teologica ai singoli libri; – commento articolato sul senso teologico delle varie pericopi; – esesegi condotta su solida base scientifica ma in linguaggio accessibile a tutti; – proposta di quesiti e argomenti per la discussione.
Questo studio innovativo esamina il vangelo di Matteo sotto il profilo dell’etica dell’onore e della vergogna, che per la morale popolare del tempo erano valori centrali e strutturanti della vita quotidiana. L’attenzione a questo aspetto nell’interpretazione di un testo come il vangelo matteano non è dunque qualcosa di facoltativo: è impossibile leggere Matteo adeguatamente senza avere un’idea di base della struttura culturale del mondo mediterraneo antico. L’analisi sistematica che Jerome Neyrey sviluppa dei presupposti del primo vangelo mette in luce come la predicazione di Gesù significasse il ribaltamento del modo di vivere comune e la negazione delle nozioni correnti di onore e vergogna.
Il libro di Numeri, con i suoi temi importanti e soprattutto le immagini suggestive, rappresenta una miniera per la rilettura e la riflessione teologica nei periodi successivi del giudaismo e nelle tradizioni del Nuovo Testamento. La storia del cammino nel deserto con i suoi episodi significativi (alcuni esclusivi di Numeri) viene rinarrata e riflettuta nei Salmi. Anche nei profeti si può menzionare l’uso di Numeri e pure i libri del Nuovo Testamento ricordano parecchi motivi letterari e teologici e li leggono alla luce della nuova alleanza in Cristo.
Questo libro contiene l'analisi morfologica e sintattica del Libro di Rut (85 versetti in totale). Nella parte morfologica il lettore è guidato ad un'analisi completa del testo ebraico, con particolare attenzione alle forme verbali. La parte sintattica guida alla scoperta di un metodo di lettura di un testo narrativo. Il libro è destinato sia agli studenti di ebraico, sia alla schiera sempre più numerosa di uomini e donne che nella Chiesa si accostano alle Scritture nelle lingue originali.
Il libro della Sapienza, o Sapienza di Salomone, riflette un mirabile incontro tra la rivelazione biblica e la filosofia greca. Costituisce un legame importante tra l’Antico e il Nuovo Testamento e, con la sua forte apertura universalistica, ha spianato la strada al diffondersi del cristianesimo in ambiente ellenistico. È un libro di non facile lettura, ma che offre una visione affascinante della dignità dell’uomo creato a immagine di Dio. Alla luce del NT, questa Sapienza prende il volto del Figlio di Dio che si fa uomo per renderci figli insieme con lui in un cosmo redento e rinnovato.
Destinatari
Per la lectio divina, in gruppi di ascolto, comunità o in forma individuale. Utile anche per lo studio e l'approfondimento del testo biblico.
Autore
ALVIERO NICCACCI, francescano, è professore ordinario di esegesi dell’AT e di lingua ebraica allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme.
A più di trent'anni dalla prima edizione, viene riproposta l'importante opera di Alviero Niccacci ofm, interamente rivista, aggiornata e notevolmente ampliata. Nel corso dei lunghi anni di insegnamento, l'Autore ha più volte messo mano al testo, facendo tesoro del confronto con altri studiosi e dell'utilizzo della Sintassi con i suoi studenti. Qualche anno prima della sua scomparsa, avvenuta nel 2018, padre Niccacci ha affidato il completamento del suo lavoro a Gregor Geiger ofm, oggi suo successore sulla cattedra di ebraico biblico dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Integrazioni importanti di questa nuova edizione riguardano il capitolo dedicato alla poesia.
Il grande impulso che lo studio dell'ebraico biblico ha avuto in questi anni, in ambito accademico ma anche a livello pastorale, rende ragione dell'esigenza di proporre una nuova edizione de "Il Libro di Giona. Analisi del testo ebraico e del racconto", come già accaduto in precedenza per il volume di M. Pazzini e A. Niccacci "Il Rotolo di Rut. Analisi del testo ebraico" (Edizioni Terra Santa, 2008). Gli autori affrontano la novella di Giona (48 versetti distribuiti in quattro capitoli) con lo stesso orientamento usato per l'analisi del Rotolo di Rut. Le tre parti che compongono il volume sono opera di Alviero Niccacci (analisi sintattica, capp. 1 e 3), Massimo Pazzini (analisi morfologica, cap. 2) e Roberto Tadiello (analisi narratologica, cap. 4). L'approccio narratologico permette una lettura del testo di tipo "teatrale", con una trama che si snoda in diverse scene suddivise, a loro volta, in quadri narrativi. Il volume è destinato non solo agli studenti di ebraico che abbiano una base elementare della lingua ma anche agli amanti della Scrittura nelle lingue originali.