
L'Apocalisse di Mose, La Vita di Adamo ed Eva, La Caverna dei Tesori e il Combattimento di Adamo sono gli apocrifi adamitici, raccolti nel volume, i cui attori principali sono: Dio, Adamo ed Eva, Satana e Michele l'arcangelo custode della tomba di Adamo. L'origine del male, la gloria e le vesti di luce di Adamo ed Eva prima la ricerca che si riscontrano dell'olio della nella misericordia lettura dei testi. del paradiso, sono alcuni dei temi apocrifi nel tempo hanno saputo influenzare la teologia, la liturgia, l'arte e la pietà popolare con la loro singolare ricchezza di contenuto narrativo; tale influenza durante Medioevo ha riguardato autorevoli e stimati pensatori compresi Dante e Milton. Di particolare rilievo il canone iconografico che si imporrà dall'VIlI secolo, secondo il quale sotto la croce è posto il cranio di Adamo redento dal sangue di Cristo. Nell'apocrifo Combattimento di Adamo leggiamo le parole di Dio ad Adamo: "Il riposo nel mio paradiso sarà alla fine del mondo nel giorno in cui verserò il mio sangue sulla tua testa nella terra del Golgota, poiché il mio sangue sarà per te ma per tutti quelli della tua progenie che credono in me."
La domanda che Dio rivolge ad Adamo all'inizio della Bibbia - "Dove sei?" - risuona oggi nella sua intatta attualità. Le vere e proprie mutazioni antropologiche in atto segnano un panorama inedito nella vicenda umana: si pensi alle nuove frontiere della genetica e delle neuroscienze, all'intelligenza artificiale, al transumanesimo dei cyborg; ma ancora all'infosfera, ai social network, fino allo sfumare della differenza sessuale nella teoria del gender. Questa transizione pone interrogativi sull'uomo davvero radicali, a cui il sapere, anche della religione, fa fatica a rispondere. Il card. Ravasi in questo libro descrive il nuovo paesaggio dell'umano, evitando gli opposti del rimpianto di un mondo che non esiste più o dell'acritica accettazione di quanto accade. Rinnova piuttosto in queste pagine l'atteggiamento di una ricerca sapiente, che attinge la sua forza e vitalità a quel "grande codice" della visione umana occidentale che è stata la Bibbia. In quest'epoca di profondi cambiamenti sociali e culturali, per inoltrarci nel futuro ignoto è indispensabile tenere insieme presente e passato, classicità e modernità, arti e scienze, filosofia e tecnologia. "Lo stesso cristianesimo, mantenendosi fedele alla sua identità e al tesoro di verità ricevuto da Gesù Cristo, sempre si ripensa e si riesprime nel dialogo con le nuove situazioni storiche, lasciando così sbocciare la sua perenne novità."
Leggendo il Libro della Genesi e ripercorrendo la storia dei progenitori e dei patriarchi ci troviamo di fronte a un racconta che non riguarda un’epoca antica e lontana da noi, ma in cui possiamo vede come la parola di Dio racconta i loro desideri e le loro angosce e, attraverso di loro, anche le nostre. Impareremo, così, come Dio si fa compagno di cammino dell’uomo per educarlo a leggere nella propria anima. Le storie i personaggi della Genesi saranno un prezioso specchio per conoscere noi stessi, i nostri vissuti e le nostre attitudini fondamentali rispetto al Signore che ci viene incontro e ci offre la sua alleanza.
Il libro si consegna come l'evangelica lanterna della donna che cerca, sul pavimento della propria casa, la moneta perduta. Attraverso riflessioni esegeticamente fondate su ciascuno dei dodici apostoli, il libro diventa un vero e proprio campionario di toni e tratti di humanum redento e si propone quale strumento semplice, coinvolgente e particolarmente adatto a chi - giovane o adulto, consacrato o laico - voglia ripercorrere l'itinerario di coloro che per primi hanno sperimentato la possibilità di vivere pienamente il proprio essere uomini.
Il testo, da un lato mette in risalto, con semplicità e profondità, la specifica esperienza di Gesù da cui è nato il quarto vangelo. E dall'altro la pone in parallelo con la testimonianza epistolare di una suora di clausura: con sorprendenti e illuminanti affinità fra queste pagine e il testo giovanneo.
L’antica prassi di meditazione della Scrittura è ancora oggi insospettabilmente ricca e feconda. Questo libro la illustra in due parti. Nella prima, l’autore descrive l’articolata prassi di lettura del testo biblico, che fin dai primi secoli ha accompagnato la vita della Chiesa, adattandosi ai diversi contesti: episcopale, individuale o monastico. Nella seconda si recuperano alcuni elementi tradizionali che hanno caratterizzato l’accostamento alla sacra pagina, al fine di guadagnare una prospettiva per il presente.
Sommario
Introduzione. I. Una prassi di lettura diversificata nel tempo. 1. La prassi episcopale. 2. La lettura individuale della Scrittura. 3. La prassi monastica. II. La lectio divina, una prospettiva per il presente. 1. Scrittura e mistero ecclesiale. 2. Accostarsi alla Parola per gustare la gioia di un incontro. 3. «Ogni giorno»: una frequentazione assidua della Parola. 4. « Concepire la Parola»: la memoria del cuore. 5. Trasfigurati dalla Parola: la lectio divina trasforma il lettore. Conclusione: «Sortir du Livre».
Note sull'autore
Antonio Montanari è docente di Storia della Spiritualità antica e medievale e Storia dell'Ermeneutica biblica alla Facoltà Teologia dell'Italia Settentrionale (Milano); inoltre, di Storia della spiritualità presso il Centro studi di spiritualità della stessa Facoltà, di cui è anche direttore. È autore di studi su temi di spiritualità patristica e medievale.
Il Decalogo è un testo fondamentale della tradizione cristiana. Ma come è possibile pretendere che un testo così antico abbia ancora rilevanza oggi, in un contesto sociale, culturale e valoriale molto diverso? Non si rischia di continuare a proporre, nel catechismo e nella predicazione, un pezzo d'antiquariato che non ha più alcun rapporto con la realtà? Provare a rileggere i comandamenti nel loro contesto anticotestamentario riserva però diverse sorprese circa la loro attualità e la loro efficacia. Con un linguaggio accessibile, questo libro offre le chiavi per comprendere i testi e i contesti del Decalogo, basandosi sui risultati della più moderna ricerca esegetica. Rivolto in particolare a quanti lavorano nell'ambito della pastorale, che potranno trovarvi spunti per rinnovare il loro approccio ai comandamenti, sarà utile anche a chiunque voglia interrogarsi sulla questione fondamentale di cosa può essere «bene» nella molteplicità delle esperienze che la vita ci pone di fronte.
Si può leggere la Bibbia nella prospettiva del dialogo interculturale e interreligioso? Come si è confrontata Israele con le altre culture che ha incontrato nella sua storia? Affacciarsi ad alcune storie collocate nei momenti epocali della storia biblica potrà aiutare a superare i pregiudizi che molti nutrono su questioni come la violenza nella Bibbia o la giustizia di Dio, e offrire spunti rilevanti anche ai nostri giorni per comprendere il cammino del dialogo interculturale e interreligioso. L'avventura dell'esodo dall'Egitto, la conquista della Terra, la sedentarizzazione in Canaan, l'esperienza della diaspora esilica, la ricostruzione del Tempio al ritorno da Babilonia, l'impatto con la cultura ellenistica hanno offerto al popolo d'Israele occasioni infatti di confronto con persone e culture diverse, che hanno lasciato una traccia viva nella sua storia, a volte segnando in profondità la maniera stessa con cui viene espressa la relazione con JHWH. Gli stranieri in Israele, gli ebrei in terra straniera, e infine i Maccabei a Gerusalemme, sfidano i cristiani a superare le discriminazioni ed affermare la libertà religiosa e di coscienza, con la consapevolezza ecclesiale e la fiducia che tutte le differenze sono ordinate all'unico popolo di Dio (cf. Lumen Gentium n. 1).