
LA BIBBIA PER TUTTI (36 volumi) Ogni volume comprende: l'edizione completa del testo biblico (traduzione CEI); – breve introduzione letteraria e teologica ai singoli libri; – commento articolato sul senso teologico delle varie pericopi; – esesegi condotta su solida base scientifica ma in linguaggio accessibile a tutti; – proposta di quesiti e argomenti per la discussione.
La condizione umana e la ricerca del senso della sofferenza
L'attenzione al carattere letterario del testo di Giobbe
Le interpretazioni del testo come possibili accessi al testo da offrire al
lettore
Perché il bene e il male? E perché - a maggior ragione - la sofferenza del giusto?
Il libro di Giobbe ruota intorno a questi interrogativi universali sul senso della sofferenza, ossia sul senso stesso della nostra esistenza umana.
Janzen lo esamina non tanto dal punto di vista storico-critico quanto come testo letterario, prestando particolare attenzione alla forma, ossia al modo in cui il significato viene veicolato, senza dimenticare di inquadrarlo nella storia della religione di Israele.
Testo ebraico della Biblia Hebraica Stuttgartensia; Traduzione interlineare italiana di Stefano Mazzoni; Testo greco dei Settanta, a cura di Rahlfs-Hanhart; Testo latino della Vulgata Clementina; Testo italiano della Nuovissima Versione della Bibbia dal testi originali In calce alle pagine pari; Rimando a passi paralleli; Note per un primo confronto critico tra TM LXX VG NVB In calce alle pagine dispari; Analisi grammaticale di tutte le forme verbali presenti.
Una grande opera in 12 volumi: 8 dedicati all’Antico Testamento, 4 al Nuovo Testamento. Un’edizione ricca di commenti, approfondimenti e illustrazioni, per guidare il lettore nell’interpretazione del libro più complesso e amato di tutti i tempi.
Diretta da Gianfranco ravasi
Con l’aiuto del commento biblico suddiviso su tre livelli di note (spiegazione dei versetti, commento narrativo, commento visivo) e grazie alla guida sapiente di Gianfranco ravasi curatore dell’opera, il lettore viene condotto gradatamente alla scoperta di quel tesoro prezioso che è La Bibbia, aiutato da approfondimenti tematici nella prospettiva familiare (Zattoni - Gillini).
Il libro di Giobbe e un poema sinfonico nel quale varie voci si uniscono per penetrare nel mistero del dolore umano, nel mistero di Dio che permette la sofferenza dell'uomo.
Attraverso uno studio di esegesi spirituale, il libro accompagna il lettore a focalizzare il rapporto Giobbe-Dio, che, pian piano, si trasforma in un più corretto rapporto Dio-Giobbe. "Questo Giobbe fa: si lancia nell''impossibile' umano verso un futuro, che sembra enigmatico, e in questo sforzo di tutta la sua persona incontra il volto vero del suo Dio, che lo invita a discernere ogni cosa eleggendo e scegliendo il linguaggio del più, del meglio, dell'amore. 'Ti conoscevo per sentito dire, ora i miei occhi ti hanno veduto'(42,5)". Poi, nel libro l'esegesi spirituale cede il posto alla contemplazione, per tentare, nell'ultimo capitolo, il parallelo Giobbe-Cantico. La prima cosa che Giobbe chiede a Dio è quella di incarnare il Cantico dei Cantici. La prima cosa che il Cantico dice al Giobbe, che è ognuno di noi, è che il Dio amico è un Dio amante. Alla domanda sulla relazione tra Giobbe e il Cantico l'autore risponde: 'Se si entra nel mistero profondo di questi due libri, si scopre che essi incarnano una ricerca del vero volto di Dio. Giobbe è una ricerca spasmodica della Giustizia di Dio, il Cantico una ricerca viscerale e continua dell'Amore'.
"Un suggestivo parallelo tra Giobbe e Kafka e la loro interpretazione del male. - Il rapporto tra Dio e il male nel libro di Giobbe confrontato con la sofferenza dei personaggi di Kafka. Da una parte il grido di Giobbe a Dio “Tu dov’eri?”; dall’altra l’uomo di Kafka che interpella Dio sul destino ultimo della creazione. - Un testo che mostra un Kafka inedito e di bruciante attualità."
Il Libro di Giobbe, presente da sempre nei canoni della Bibbia, offre spunti di lettura e di interpretazione sorprendenti, non solo sul piano teologico ma anche sul piano filosofico. L'autore parla dell'esperienza di Dio che vive, indissolubilmente "buona" e "cattiva" a un tempo, e afferma una verità che fa scalpore: l'eccesso del male è una teofania, un "tocco" di Dio. I dialoghi del Libro di Giobbe si possono considerare uno dei luoghi principali in cui si compie la rivoluzione etica ed escatologica della Bibbia: l'invenzione di una morale del tutto nuova, quella dell'amore, per la quale il male non è tollerabile e grazie alla quale, proprio per questo motivo, il senso della vita umana non può che essere quello di lottare contro il male, anche oltre la morte. L'autore del libro biblico ne illumina in particolare la dimensione personale, quel momento in cui un'anima vede approssimarsi l'inferno per sé sola, e fonda in risposta una legge d'amore. Proposto in una nuova edizione profondamente rinnovata, il presente studio si giova anche di un commento al libro di Emmanuel Levinas, intitolato Trascendenza e Male.
Il problema del male e della sofferenza innocente ha sempre interrogato l'essere umano. Ma negli ultimi tre secoli questo problema è diventato domanda sulla bontà e sull'esistenza stessa di Dio: come può un Dio buono permettere questo? Il libro biblico di Giobbe ripropone il grido di Giobbe che chiede a Dio conto delle sue azioni. Quando, verso la fine del libro, compare Dio, non fornisce nessuna risposta alle domande di Giobbe. Lo mette davanti allo spettacolo della creazione che rimanda a una presenza creatrice. Con Gesù, volto concreto della misericordia del Padre, è entrata nella storia una Presenza buona che ci permette di guardare in faccia le nostre sofferenze nell'orizzonte delle sofferenze assunte dal Figlio di Dio. Anche oggi possiamo imbatterci in persone che vivono la loro malattia con una serenità che ci interroga. «Come fanno a vivere così?».

