
L'idea dell'arte in comunione nella libertà trova origine nell'esperienza mistica di Chiara Lubich che la incoraggiò, durante la sua esistenza, quale fondatrice del Movimento dei Focolari. La sua visione è stata assunta da alcuni artisti con cui l'autore ha condiviso e condivide il percorso descritto in questo libro. Sulla base della storia artistica maturata è possibile articolare anche la proposta inedita di un'alleanza fra arte ed economia, come anello di congiunzione capace di umanizzare entrambe. È auspicabile questa complicità di comunione per un'estetica nuova, come dimostrano le «sintonie creative» di testi poetici, canzoni, dipinti... tra più autori. Prefazione Stefano Zamagni.
'L'Ascesa a Dio' di Alessandro Vettori fornisce un'attenta analisi del fenomeno della preghiera nella 'Commedia' di Dante. L'Autore considera la preghiera quale metaforico pellegrinaggio verso un luogo sacro, collegandola con l'ascesa del pellegrino alla visione della Trinità. Se la preghiera è movimento nel Purgatorio e nel Paradiso, la stasi eterna è la punizione delle anime blasfeme nell'Inferno. Nel poema, la rappresentazione fittizia dell'itinerario del pellegrino è speculare all'esperienza reale dell'esilio di Dante. E l'interazione tra uomo e Dio della preghiera offre al poeta la fuga necessaria dal travolgente senso di fallimento nella politica e nell'amore. Che sia supplichevole, liturgica, riconoscente, lodante o contemplativa, la preghiera esprime il desiderio del supplice di raggiungere uno stato spirituale superiore.
Da "Abito" a "Zwingli", le 588 voci di questo Dizionarietto illustrano i concetti, le figure e i documenti più importanti per il sapere teologico e il Magistero e forniscono il significato delle parole - anche delle meno comuni, il cui senso può essere difficile da ricostruire o da precisare - che si incontrano nei discorsi e nei testi delle autorità ecclesiastiche. Si sono tenute presenti le varie discipline interessate (Bibbia, Catechetica, Diritto canonico, Filosofia, Liturgia, Pastorale, Patristica, Storia, Teologia dogmatica, fondamentale e morale) per offrire uno strumento utile soprattutto alle persone che - per professione, interesse personale o motivi di studio - si accostano al linguaggio teologico. Una grande mappa delle parole che hanno formato la cultura religiosa dell'Occidente, nel dialogo-confronto con le altre fedi mondiali, innanzitutto ebraismo e islam.
Il Credo Niceno-costantinopolitano - unità di base dell'insegnamento cristiano - definito e commentato dai Padri della Chiesa. Il quarto volume della collana raccoglie testi relativi al ministero dello Spirito, alla persona e ruolo dello Spirito santo nella giustificazione, salvezza e vita santa.
La vicenda personale, davvero unica, di Anastasio di Albania, primate della Chiesa Ortodossa Autocefala di Albania, rimette in discussione quel fenomeno tipico del mondo ortodosso che vede la religione unita o addirittura subordinata alla nazione, a danno dell'universalità. Il vissuto della Seconda guerra mondiale nella sua Grecia, poi un'intensa esperienza missionaria e una prolungata esperienza di ricerca scientifica, sono le premesse di una severa presa di distanza dai nazionalismi. Sollecitato dallo storico Roberto Morozzo della Rocca e dal sacerdote Tommaso Opocher, l'arcivescovo di Tirana, Durazzo e di tutta l'Albania ripercorre la sua vita, dal Pireo delle origini al mondo intero, fino alla sorprendente opera di ricostruzione dell'Ortodossia albanese dopo il comunismo. Ne emerge il profilo di un "uomo dalle molte patrie", non solo dal punto di vista geografico ma antropologico: capace di capire e abbracciare le più diverse forme della spiritualità e dell'umanità contemporanea. Dinanzi alle crisi e alle guerre del mondo contemporaneo, la figura di Anastasio di Albania risalta come costruttore di coabitazione pacifica tra i popoli, mediante il dialogo e l'incontro, nel rispetto delle tradizioni storiche. Prefazione Andrea Riccardi.
Dall'esperienza di Dossier Catechista, un poster con disegni che rappresentano visivamente il lungo percorso della storia dell'umanità, che si intesse con l'opera provvidente di Dio. Per dare immediatezza al lungo percorso della storia della salvezza, vengono fissati i momenti significativi: otto grandi quadri dall'inizio del mondo e dell'umanità, passando per l'alleanza con Noè, Abramo e i patriarchi, Mosè e la liberazione dall'Egitto, la scelta dei re, dei giudici e dei sacerdoti, l'esperienza dei profeti, l'esilio e la liberazione, per giungere a Gesù e aprirsi alla vita nello Spirito con la Chiesa. Nel retro del poster, per ogni tappa ci sono i commenti ricchi e profondi, e ogni testo si lascia provocare dalle domande dei ragazzi e delle ragazze in cammino nel percorso dell'iniziazione cristiana. Un aiuto alla catechesi adatto ad essere esposto in ogni sala del catechismo
Sfolgorante è la sapienza e non appassisce, coloro che la amano la contemplano con facilità, la trovano coloro che la cercano, precede nello svelarsi coloro che la bramano. Se per lei all'alba ti levi, non proverai stanchezza. La troverai assisa alle soglie della tua dimora Composta probabilmente alle soglie dell'era cristiana da un ebreo della diaspora di Alessandria d'Egitto, la Sapienza di Salomone testimonia il dialogo interculturale e interreligioso tra il mondo giudaico e quello ellenistico. Da un lato infatti è una meditazione intellettuale che allude a pensatori e atmosfere della classicità greca; dall'altro è saldamente ancorato alla Bibbia e alla teologia giudaica, e a figure, narrazioni, simboli tipici della fede ebraica. La dottrina dell'immortalità beata dei giusti, la sapienza come dono divino che pervade i fedeli e li guida nella loro esistenza, la vicenda dell'esodo biblico di Israele dall'Egitto come simbolo dell'eterna lotta tra bene e male, sono i tre grandi temi che si snodano in questo libro sotto il patronato di Salomone, il sapiente regale per eccellenza. Un testo che infonde speranza e fiducia interiore, e ci richiama alla presenza di Dio oltre gli scandali della storia.
Il testo, redatto con un approccio storico-critico dal taglio ecumenico, si è posto l'obiettivo di esaminare puntualmente i maggiori documenti magisteriali della chiesa cattolica romana in cui le chiese orientali furono protagoniste. Il saggio prenderà avvio con Papa Leone XIII passando per Pio XII, raggiungendo così il Vaticano II, l'ecumenismo di Giovanni Paolo II, sino a lambire i papati più recenti di Benedetto XVI e Francesco. Per meglio perimetrare l'oggetto della disamina e comprendere a fondo che «la Chiesa vive ancora delle ricchezze dottrinali, spirituali, culturali ed umane [...] Esse restano un patrimonio comune, da riscoprire e valorizzare, perché la Chiesa possa tornare a respirare "con ambedue i polmoni", quello orientale e quello occidentale» (Giovanni Paolo II), lo studio sarà corredato di un capitolo introduttivo contenente i cenni di storia e teologia delle chiese orientali, al quale farà da pendant un epilogo, affidato alle riflessioni di due contemporanei autori ortodossi: Nicolas Afanassieff (T1966) e Ioannis Zizioulas (1931-).
Dialogo e verità sembrano termini in antitesi: se dialogo con qualcuno, cedo sulla mia convinzione di verità. Come far coesistere la passione per il vero e il confronto con l’altro? Adrien Candiard, che vive a Il Cairo, ci offre una risposta che parte dalla Spagna medievale, approda all’Illuminismo e arriva fino a noi. Con la certezza che dialogare sia meglio che tollerare: "Il dibattito, anche acceso, è più rispettoso dell’indifferenza garbata, perché prende in considerazione l’altro e le sue idee".
L'esperienza dell’Andalusia del XII secolo ha qualcosa da insegnarci, sostiene Candiard: "La Spagna medievale ci stimola a pensare a una tolleranza religiosa che non sia sinonimo di agnosticismo dotto, ma che rifiuti di rinunciare a includere le questioni religiose nel campo del reale". Con un’esposizione convincente, Candiard ci conduce lungo un itinerario chiarificatore: "Il sincretismo, con la sua aria di più elevata tolleranza, è veramente totalitario: preclude la stessa possibilità teorica di disaccordo!".
Questo libro, tanto breve quanto intrigante, ribalta molti luoghi comuni: "Il più solido fondamento della tolleranza è l’affermazione di convinzioni forti e basate sulla ragione".
Il 13 aprile 1945, a pochi giorni dalla fine della Seconda guerra mondiale, Rolando Rivi, giovane seminarista appena quattordicenne, fu ucciso da partigiani comunisti in odio alla sua fede cristiana: «Domani un prete di meno». Partendo da questa vicenda particolare, lo sguardo si allarga alle vicende della Resistenza, specie in Emilia-Romagna, con le lacerazioni dolorose del terrorismo, fino ai giorni nostri. Tutti questi temi sono affrontati senza censure o pregiudizi ideologici da una parte, ma senza alcuna volontà di rivalsa o di demonizzazione dell'avversario dall'altra. Al contrario, la volontà è quella di capire come anche attraverso le ferite del passato possa maturare un clima di riconciliazione per il bene comune. La stessa vicenda del beato Rolando illumina tale cammino di speranza a partire dal sorprendente e storico gesto di riconciliazione avvenuto il 15 aprile 2018 nel Santuario del seminarista martire. In quel giorno la figlia del partigiano comunista, che nel furore della guerra alzò la mano armata contro Rolando, si è presentata con una corona di alloro e gigli bianchi in segno di pace e ha ricevuto dai familiari del Beato un dono più grande, quello del perdono.
«La tesi sovversiva di Terminio è che grazie alla psicoanalisi possiamo imparare a pregare in un modo nuovo. Non si tratta in questa nuova forma della preghiera di invocare un Altro magico e protettore, ma, innanzitutto, di "affidarsi al silenzio". In fondo a chi ci rivolgiamo quando preghiamo, si chiede, senza sconti, Terminio, se come psicoanalisti crediamo nell'inesistenza dell'Altro? Nella preghiera il primo passo non è quello - diversamente da quello che pensava Freud - di consolidare l'Altro della fede come prolungamento dell'imago paterna idealizzata, ma di operare il suo radicale svuotamento; "anziché riempire la mancanza dell'Altro si tratta di acconsentire che l'Altro faccia emergere la nostra mancanza". Il capovolgimento è risoluto: non si prega per essere perdonati o amati dall'onnipotenza dell'Altro, ma si prega, se si vuole pregare, per incontrare la nostra mancanza, per scorgere come questa mancanza possa trasfigurarsi in un atto di donazione verso l'Altro. E questa la sovversione profonda che sconcerta il paradigma freudiano: non si prega affinché l'Altro esaudisca le nostre richieste, ma per amare l'Altro». (Massimo Recalcati)
«Gesù, il Salvatore e Redentore del mondo, è qui!». Prima di venire in Terra Santa, avrei giurato di possedere una fede concreta, secondo l'insegnamento che i miei maestri mi hanno trasmesso. Eppure, senza accorgermene, avevo relegato le vicende di Gesù al di fuori della storia, nella sfera dell'inconoscibile. La visita ai luoghi del Vangelo mi ha riempito di gioia e di stupore. Ho potuto dire: «È andata proprio così, è successo esattamente ciò che dicono i Vangeli!». Oggi, dopo tanti anni, sto ancora scoprendo le conseguenze di quella bellissima sorpresa". Don Vincent Nagle