
I volumi contengono il testo integrale dei Vangeli (Matteo, Marco, Luca, Giovanni) e degli Atti degli Apostoli nella traduzione ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana. Un'edizione economica, che mantiene tutti i contenuti in un numero ridotto di pagine, con caratteri chiari e leggibilità inalterata grazie anche alla carta bianca pregiata. Il volume è inoltre arricchito da un'introduzione generale ai Vangeli e da introduzioni ai singoli libri curate dal monaco benedettino dom Mariano Grosso con chiarezza di linguaggio e semplicità; da cartine dei luoghi evangelici; da un indice analitico dettagliato di termini, che rimandano alle parti del testo dove sono menzionati.
I volumi contengono il testo integrale dei Vangeli (Matteo, Marco, Luca, Giovanni) e degli Atti degli Apostoli nella traduzione ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana. Un'edizione economica, che mantiene tutti i contenuti in un numero ridotto di pagine, con caratteri chiari e leggibilità inalterata grazie anche alla carta bianca pregiata. Il volume è inoltre arricchito da un'introduzione generale ai Vangeli e da introduzioni ai singoli libri curate dal monaco benedettino dom Mariano Grosso con chiarezza di linguaggio e semplicità; da cartine dei luoghi evangelici; da un indice analitico dettagliato di termini, che rimandano alle parti del testo dove sono menzionati.
Santa Camilla Battista da Varano, umile suora clarissa, ricevette da Gesù una rivelazione sulla sua Passione interiore nel Getsemani e il Signore stesso la incaricò poi di metterla per iscritto. L'opera, dal titolo “I dolori mentali di Gesù nella sua Passione”, ebbe numerose edizioni e venne stampata in diverse lingue; molti Santi meditarono questi scritti. Rispondendo alla richiesta che Gesù fece ai suoi discepoli, nell'Orto degli Ulivi, di pregare e di vegliare con Lui, il presente libro ci propone di meditare per otto giovedì consecutivi sulle pagine del Vangelo che riguardano l'agonia di Nostro Signore, anche alla luce dei preziosi scritti di Santa Camilla.
Il 12 settembre 1612, interpretando il decreto di Paolo V Sanctissimus Dominus Noster, la Monarchia Cattolica introdusse la pratica del giuramento di fedeltà all'Immacolata Concezione per tutti i ministri del sovrano, che fu poi esteso a università, municipalità, ordini cavallereschi e confraternite, in tutti i suoi domini. Questa decisione, indipendente dalla volontà della Chiesa di Roma, si tradusse in un intenso dibattito politico e alimentò controversie teologiche già esistenti riguardo alle posizioni immacoliste. La difesa della causa dell'Immacolata Concezione rientrò nel discorso politico della Monarchia Cattolica, tanto attraverso la pubblicistica come tramite la produzione artistica e letteraria, convertendosi, per i territori appartenenti alla Corona asburgica, in un elemento di promozione dell'unità, tale da esaltare fortemente la coesione tra di essi pur appartenendo a un sistema policentrico.
«È più facile che un cammello passi per la cruna d'un ago, che un ricco entri nel regno di Dio»: questo passo del Vangelo di Marco è senza dubbio uno di quelli su cui tutti i cristiani si sono prima o dopo interrogati. Proprio a partire da esso, Adriana Zarri sviluppa la sua riflessione sul tema della povertà, chiamando in causa dall'Antico e dal Nuovo Testamento episodi e personaggi salienti - Abramo e Isacco, Zaccheo, Lazzaro, Marta e Maria, il figliol prodigo, la giovane adultera... - per far giustizia di sovrastrutture, semplicismi e interpretazioni non aderenti ai valori essenziali della tradizione cristiana. Attraverso la «narrazione teologica» che è stata la cifra distintiva della sua originalissima opera, in questo testo la Zarri riepiloga così i temi cardine della sua spiritualità, dando vita a una densa meditazione scritturistico-sapienziale sull'insegnamento di Cristo ritenuto più importante: imparare a essere poveri, intendendo la povertà come accettazione del limite umano e capacità di rendersi vuoti per la chiamata dello Spirito. «Liberaci dall'indigenza che è un vuoto vuoto - scrive l'autrice - e dacci la povertà che è un vuoto pieno, un vuoto ricco, un deserto fiorito, un cammello che passa dalla porta; dacci quella povertà che è ricchezza colma di te e di ogni bene della terra. [...] Dacci, quindi, Signore, la tua povertà ricca; liberaci dalla segregazione e dacci la solitudine e il silenzio, densi di Amore e di Parola, ricchi di Spirito e di Verbo. Perché il solitario non è un misantropo, ma uno che alberga l'amicizia; il silenzioso non è un muto, ma uno che alberga la parola; e il povero non è un indigente, ma uno che semina ricchezza; e il ricco non è chi molto possiede, ma chi tutto ha perduto e ritrovato».
Nel 1841 fu pubblicato il libro di Ludwig Feuerbach, L'essenza del Cristianesimo, nel 1907 quello di Adolf von Harnack con lo stesso titolo. I due celebri scritti, che tante controversie accesero nel mondo cristiano e fuori di esso, appaiono, il primo, distruttivo e, il secondo, riduttivo di ciò di cui intendevano precisare l'essenza: né certo la religione "umanistica" feuerbachiana, né l'orientamento "liberale" harnackiano con la limitazione drastica del kérygma evangelico alla sola proclamazione del Regno, sono adeguati all'oggetto della loro indagine. Con quest'opera, che in brevi ma incisive pagine affronta il medesimo sgomentante tema, Romano Guardini propone alcune idee fondamentali sull'essenza di quella realtà che ha inserito nella storia del mondo l'esigenza tormentosa e beatificante della scelta: il messaggio di vita divina, l'annuncio di salvezza, la rivelazione della verità trascendente nel Cristo. Quest'essenza, messa a confronto con la sostanza di altre predicazioni "religiose" come quella buddhistica, l'eleva da esse nella sua assoluta eterogeneità: non è un discorso di consolazione, non è un metodo etico, non è un'elaborazione teoretica dell'esistenza umana e del mondo.
I profeti della Bibbia sono figure spesso poco conosciute. Si tratta di persone provenienti da tutti gli strati della società, con vite radicalmente diverse: tra di loro ci sono stati membri della corte reale e coltivatori di sicomori. Ma quello che accomunò questi uomini nei secoli fu la loro dedizione nel comunicare il messaggio di Dio agli uomini, un messaggio spesso scomodo che metteva con le spalle al muro l'intera cultura. In questo testo potrai scoprire come i profeti: denunciarono ingiustizie, corruzione e pregiudizio; portarono speranza agli oppressi; fecero appello alla responsabilità e al pentimento; annunciarono l'amore e la giustizia di Dio, la Sua grazia e il Suo giudizio;lottarono con i loro stessi dubbi.
Lo studio presenta il valore simbolico del Cuore di Cristo attraverso una disamina attenta, rigorosa e completa di tutti i formulari di Messe con i quali dal 1668 ad oggi il popolo di Dio ha celebrato l'amore e la misericordia incarnati in Gesù. L'indagine non si limita alla recensione delle fonti liturgiche, ma ne ricerca i rimandi biblici e patristici, le mette a confronto con la riflessione spirituale, teologica e con i vari pronunciamenti magisteriali. La parte conclusiva, infine, si propone di studiare, a partire dall'analisi delle varie Messe, l'intimo rapporto che sussiste tra la lex orandi e la lex credendi, presentando in maniera sistematica alcuni elementi della teologia del Cuore di Cristo desunti dalle Celebrazioni liturgiche ed evidenziando la loro ricchezza spirituale e fecondità pastorale.
Come pensare oggi, alla fine dell'epoca moderna, la formazione in senso cristiano di un giovane? Con un gesto felicemente inattuale, in questo libro Guardini disegna le figure ideali di un'educazione: dalla rettitudine del cuore e della parola alla dignità del donare e ricevere, dalla necessità della preghiera alla concezione cristiana della libertà e dello Stato. Figure in cui il soggetto cristiano - la coscienza - ritrova le tappe della sua autoformazione. Ma l'importanza del libro sta anche nello stile della scrittura. Guardini si rivela qui maestro di quella particolare forma di comunicazione che è la lettera: un rapportarsi all'interlocutore mantenendone l'alterità, ovvero rispettandolo nella sua intima vocazione. Quasi che in queste lettere Guardini abbia sintetizzato la cifra dell'agàpe cristiana: cristiano è chi sta, al cospetto dell'Altro e degli altri, in perenne tensione caritativa.
La storia di Giuseppe non è soltanto la narrazione di un individuo che Dio guida misteriosamente al successo, ma coinvolge tutta la comunità, appunto la famiglia di Giacobbe, che è al centro di tutto il racconto biblico. In questa complessa vicenda Giuseppe appare come una figura esemplare e virtuosa, che nel suo percorso esistenziale matura un’estrema fiducia in Dio, imparando a leggere la propria esperienza e quella dei suoi familiari con gli occhi della fede. Nel corso della narrazione Dio sembra assente, ma in realtà opera senza lasciarsi vedere: solo attraverso la fede si scopre la sua presenza.
L’auspicio è che, meditando la storia di questa famiglia, lo Spirito Santo aiuti tutti a scoprire l’opera misteriosa di Dio nelle nostre esistenze e il senso di molti avvenimenti apparentemente incomprensibili che, visti alla luce della fede, acquistano un nuovo significato.
Saverio Lorusso è nato ad Andria nel 1976. Laureato in scienze infermieristiche, ha poi conseguito un master di specializzazione come case manager e la laurea in scienze religiose presso la facoltà teologica pugliese.
Sposato e padre di tre figli, esercita la professione di infermiere da più di due decadi. Insieme alla moglie è membro della comunità papa Giovanni XXIII e co-responsabile della casa famiglia “Giovanni Paolo II” all'interno del Villaggio Madonna di Guadalupe di Andria.
Il celebre storico della Chiesa slesiano, con la sua Storia del Concilio di Trento e con numerosi studi sulle vicende della Chiesa, soprattutto nell'epoca delle Riforme cattolica e protestante e della cosiddetta Controriforma, ha dato insostituibili contributi alla conoscenza di quel periodo, e si è collocato nell'orientamento più decisamente innovatore della storiografia ecclesiastica. In questo volume Jedin espone con chiarezza e concisione l'oggetto e il metodo, la suddivisione o periodizzazione, e il valore d'attualità della storia della Chiesa, accanto a quella profana e in rapporto con le discipline teologiche. In un secondo capitolo sono passate in rassegna le scienze ausiliarie della storia della Chiesa (cronologia, paleografia, biblioteconomia, diplomatica, archivistica, araldica, geografia e cartografia, statistica). Il terzo capitolo, che delinea una storia della storiografia ecclesiastica densa di notizie, è forse quello di maggior interesse, principalmente valido per l'intelaiatura dei giudizi critici e per la vasta bibliografia. Introduce il libro un ampio saggio di Giuseppe Alberigo, che affronta con coraggio e con impostazioni originali i problemi metodologici e mostra le prospettive, anche problematiche, aperte oggi alla storia della Chiesa.