
Gesù ha affidato a questa religiosa semplice, senza istruzione, ma forte e infinitamente fiduciosa in Dio, una grande missione: il messaggio della Divina Misericordia rivolto al mondo intero.
La missione di Santa Faustina consiste nel ricordare una verità di fede da sempre conosciuta, ma dimenticata, riguardante l'amore misericordioso di Dio per l'uomo e la trasmissione di nuove forme di culto della Divina Misericordia, la cui pratica dovrebbe portare al rinnovamento della vita di fede nello spirito di fiducia e misericordia cristiana.
Il culto della Divina Misericordia consiste nella fiducia nella infinità bontà di Dio e nelle opere di misericordia verso il prossimo.
La missione di Santa Faustina trova una forte ispirazione nella Sacra Scrittura e si riflette nei documenti della Chiesa.
A partire dal III secolo dopo Cristo e fino alla fine del Medioevo, l'elezione del papa avveniva spesso in un clima molto conflittuale, che dava adito a contrasti e contestazioni. Il più delle volte questi sfociavano nella presenza contemporanea di due pontefici, uno dei quali definito, appunto, antipapa. Nel nostro immaginario questi personaggi sono rappresentati come individui corrotti, assetati di potere, nemici della Chiesa e dell'unità dei cristiani. In realtà, lungi dall'essere creature tenebrose che tramano nell'ombra, molti sono devoti uomini di Chiesa divenuti antipapi perché sostenitori di posizioni teologiche poi sconfitte o per una serie di motivi fortuiti. Questa storia dei 'perdenti' rispetto alla tradizione ufficiale della Chiesa ci farà scoprire così che dei trenta e più antipapi, uno è venerato come santo e martire e altri sono morti in odore di santità. Che per lunghi secoli su molti di loro la Santa Sede ha preferito non prendere posizione e su alcuni si mantiene tuttora cauta, ammettendo che potrebbero essere considerati papi legittimi. Si scoprirà anche che alcune figure che la storiografia tradizionale ha considerato burattini in mano al potere secolare, hanno contribuito in modo decisivo alla definizione delle regole che stanno alla base del papato e, per questo, in modo del tutto inatteso, alla storia e all'autocoscienza della Chiesa stessa.
In seguito alla rovinosa caduta della Repubblica Napoletana del 1799, tra le vittime più illustri della prima Restaurazione borbonica vi fu, senza dubbio, l'anziano cardinale Giuseppe Maria Capece Zurlo (1711-1801), arcivescovo di Napoli dal 1782. Sulla base di una approfondita indagine archivistica e bibliografica, l'autore ricostruisce il periodo della fatale collaborazione con le autorità repubblicane e del successivo esilio di Capece Zurlo. Viene Inoltre evidenziato come le forzate - ma, di fatto, mai accettate - dimissioni di Capece Zurlo avessero contribuito a logorare non poco le relazioni tra il Regno di Napoli e la Santa Sede agli albori del XIX secolo.
La traduzione inedita di Emidio Vergani ci restituisce tutta la bellezza e la profondità degli Inni che Efrem il Siro (306-373), padre della Chiesa siriaca, ha dedicato a Nisibi, sua città natale e avamposto dell'Impero romano più volte assediato dai Persiani. In questa raccolta si trovano tutti gli aspetti centrali e fondamentali della teologia di Efrem e la sua ammirevole poetica. «Le prove che la città e i suoi abitanti hanno subìto, e la salvezza che viene loro data, provengono dall'opera redentrice di Colui che per noi si è incarnato, ha accettato volontariamente la sua passione e ci ha fatto rinascere, germogliare, essere ricreati grazie alla sua rugiada di risurrezione», spiega padre Manuel Nin (vescovo titolare di Carcabia ed esarca apostolico per i cattolici di tradizione bizantina in Grecia) nella Presentazione del volume. Oltre agli Inni di Nisibi, viene presentato nel volume un inedito Inno sulla Chiesa. Efrem utilizza simboli e allegorie bibliche per illustrare la natura della salvezza e la guarigione del mondo, raffigurando Cristo come il medico divino che cura l'umanità malata. Il libro esplora anche il tema della risurrezione del corpo, usando la metafora del seme e della terra per spiegare la dinamica escatologica della risurrezione. Efrem confuta gli increduli che negano la risurrezione, sottolineando l'importanza dell'incarnazione e la centralità di Cristo nella speranza cristiana. Una lettura edificante per il suo valore spirituale e poetico
Non c'è paragrafo del Nuovo Testamento che non rinvii all'evento della Crocifissione. Quale parola può dunque fl uire da una morte così turpe? Come può l'arte della persuasione declinarsi con l'evento più scandaloso della storia umana? Tale paradossale congiungimento è stato possibile soltanto a condizione che gli autori raggiungessero il grado zero della retorica: una retorica senza orpelli, dove forma e contenuto sono inscindibili poiché, in tal caso, la forma è il contenuto, lo stile è il messaggio, la parola è il silenzio. Se fin dall'epoca patristica si è cercato di cogliere il messaggio persuasivo del Nuovo Testamento, tuttavia nel corso dei secoli troppe volte si è sminuito o addirittura trascurato il nesso tra stile e contenuto. È quanto si propongono i due autori. Essi hanno individuato 105 voci che riassumono sistemi argomentativi, figure e tropi che innervano gli scritti del Nuovo Testamento. Se ne offre la definizione, se ne elencano esemplificazioni testuali e se ne illustra la funzione contenutistica. Dopo la Sinossi paolina bilingue (San Paolo, 2013), gli autori offrono un altro strumento innovativo e completo, in grado di condurre verso la bellezza dei contenuti nel Nuovo Testamento.
Per le scuole cattoliche affrontare emergenze educative fa parte della propria identità. Queste emergenze in particolare oggi sono identificabili con le nuove povertà, la disabilità, l'inclusione scolastica, l'accoglienza degli studenti di origine straniera. Non solo dunque sfide da affrontare, ma in gioco vi è l'antropologia cristiana e la missione della Chiesa, una tradizione pedagogica e tanti carismi educativi che hanno prodotto i loro effetti su tutto il sistema scolastico, a livello nazionale e mondiale. Il Rapporto si conclude con la consueta appendice statistica, che descrive numericamente la situazione delle scuole cattoliche italiane nell'anno scolastico 2023-2024.
Esponente di un'illustre casata della nobiltà calabrese, Fabrizio Ruffo, dopo avere ricoperto importanti incarichi presso la Santa Sede, nel 1794 è nominato cardinale e si trasferisce a Napoli. Con l'avvento della Repubblica e la fuga in Sicilia di Ferdinando IV di Borbone, il Ruffo, in qualità di vicario regio, nel febbraio 1799 intraprende la spedizione sanfedista che in 4 mesi porta alla riconquista del Regno di Napoli. Partito fra lo scetticismo generale con pochi uomini e scarsi mezzi finanziari, il suo impegno di salvare la vita ai giacobini napoletani viene però disatteso dai Sovrani borbonici, con l'avallo dell'ammiraglio Nelson. Il cardinale Ruffo, sebbene oggetto di controverse interpretazioni, rimane un personaggio di rilievo indiscutibile per avere compiuto una straordinaria impresa militare e politica.
Calendario-almanacco "Incontro alla Luce" di Voce di Padre Pio "I GIUBILEI NELLA STORIA DI PADRE PIO"
VIVI L'ANNO SANTO 2025 SEGUENDO LA SPIRITUALITA' DI UNO DEI PIU' VENERATI TESTIMONI DELLA FEDE DELLA NOSTRA EPOCA.
SCANDISCI OGNI GIORNO CON IL CALENDARIO ALMANACCO "INCONTRO ALLA LUCE DI VOCE DI PADRE PIO" DEDICATO AI GIUBILEI CHE HANNO ILLUMINATO LA STORIA DELLA CHIESA DALLA NASCITA DEL FRATE DI PIETRTELCINA FINO AL TEMPO PRESENTE.
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Formato (chiuso): cm 30x22,25
Ha ancora senso dire Dio? Dipende da come lo diciamo, da quale prospettiva e per cosa. Dipende se pronunciamo Dio a partire dalla coscienza della radicale ambiguità del termine e degli infortuni della sua storia, della sua assoluta relatività e della sua non-necessità. Dio come entità metafisica suprema, il crea-tore onnipotente, estraneo al mondo (teismo), non ha più posto nell'attuale cosmovisione generale. Ma allora, c'è un Dio che non è né qualcosa né qualcuno, ma che è "la pura relazione creativa di Tutto con tutto"? Non è in gioco un mero "cambio di dio", ma una trasformazione del mondo. La ricerca della Presenza Suprema che abita nel profondo Infinito oltre il "dio" storico richiede il passaggio da una teologia teista a una realmente in linea con le scienze, mistica, trans-teista e trans-religiosa. È una sfida culturale decisiva, un compito filosofico-teologico e politico perentorio, se vogliamo portare al culmine quell'esodo che i più saggi intuirono e alimentarono 2.500 anni fa, e transitare verso un'altra umanità necessaria e possibile, verso un'epoca inscindibilmente spirituale, economica e politica realmente nuova per questa nostra problematica specie. Seguendo un percorso storico "dal sacro a Dio" e "da dio a Dio", l'autore delinea quindi i passi necessari per una transizione verso il Dio del Soffio Vitale, verso "l'Infinito prima di dio". In particolare, propone reinterpretazioni indispensabili di alcune categorie centrali del cristianesimo tradizionale, semplici metafore per una nuova teologia e per un (possibile?) nuovo cristianesimo del futuro.
Gesù ha dedicato molto tempo all'insegnamento dei suoi discepoli, come rivelano i vangeli. Oggi la Chiesa, oltre ai cammini di iniziazione, investe relativamente poco tempo nella formazione dei nuovi credenti e dei suoi ministri, come vescovi e preti. Una preoccupazione urgente per il sinodo. Il sinodo stesso è un'importante occasione di formazione che promuove uno stile e una logica di condivisione. «CredereOggi», in questo numero, suggerisce una trasformazione del cammino di fede focalizzandosi su una comunità di credenti che pratica il discernimento e il pensiero critico per superare fanatismi e ideologie e per migliorare il dialogo con chi ha opinioni diverse.
Che cos'è davvero Halloween? Al di là dell'aspetto prettamente commerciale, che cosa può accadere in una delle feste sempre più diffuse anche nel nostro Paese? Quali linguaggi, quale cultura, quali riti si stanno velocemente diffondendo, sostituendo quelli più tradizionalmente legati alla nostra cultura cristiana? La forma a intervista permette al lettore di essere accompagnato da padre Bamonte - conosciuto esorcista - in un percorso di scoperta di questo fenomeno che si sta ormai imponendo nelle nostre società e che sta sempre più progressivamente svuotando di senso religioso la festa dei Santi. Le risposte di padre Francesco possono aiutare a interpretare alcuni riti, segni e linguaggi particolarmente tipici dell'occultismo e di un mondo oscuro e non innocuo, per permettere a ognuno di fare scelte consapevoli per la propria vita, famiglia e nella pastorale.
Ci sono segni che sommessamente, ma anche perentoriamente, ci indicano la direzione evolutiva di questo tempo e ci permettono di cogliere il senso vero degli anni che stiamo vivendo, in particolare il settennio 2020-2026. Tutto il piombo di questi anni difficili può essere trasformato in oro: nell'oro di un nuovo pensiero, nell'oro di una nuova interpretazione salvifica della storia, nell'oro di un Io umano finalmente conscio di essere uno spirito creatore, cioè eterno e immortale. Nel libro trova spazio anche il resoconto delle Feste della Nuova Umanità, che si sono tenute in molte città italiane secondo lo spirito espresso in queste pagine.