
A fronte dell'assenza della dimensione regale del Popolo di Dio nelle pubblicazioni teologiche postconciliari, l'autore si è interrogato se il concilio presenti unicamente in termini funzionali la regalità, oppure, se e in che termini, essa possa esser rintracciata come dimensione del soggetto ecclesiale riscoperto dal Vaticano II quale Popolo di Dio. I risultati raggiunti in questa ricerca mostrano quanto ancora poco è stato fatto per porre al centro dell'ecclesiologia e della prassi ecclesiale l'esistenza cristiana, categoria attraverso la quale LG presenta la regalità. Uno sviluppo coerente della teologia del "Popolo di Dio" in prospettiva regale, infatti, implica una configurazione della sintassi ecclesiale propria dello "stile sinodale". Solo in esso il Popolo di Dio potrà essere restituito ad una soggettualità regale, nella quale la centralità riconosciuta alla vita teologale sosterrà anche quella sacerdotale e quella profetica.
Il libro indaga il contributo che l'enciclica Fratelli tutti ha donato all'umanità, chiedendosi in modo particolare quale sia la migliore politica in grado di generare fratelli e costruire sociale.
Papa Francesco ha la piena percezione che solo una politica di altissimo livello può aiutarci ad affrontare il cambiamento d'epoca che stiamo vivendo.
Il volume si compone di due parti. La prima è dedicata ai fondamenti (la scrittura, l'antropologia, il testo di Fratelli tutti, evidenziando in particolare la valenza della parola "popolo"); la seconda prende in considerazione le scelte necessarie, partendo dalla prospettiva dell’impegno cattolico, per arrivare al ruolo dei partiti, alla necessità di ricostruire il Welfare State, per capire come l'ambiente possa essere un attrattore essenziale per le decisioni future.
Il volume si conclude con l’appello alla speranza.
MATTEO PRODI (1966), laureato in Economia e Commercio all'Universita di Bologna nel 1990, ordinato presbitero nel 1997, dal 2008 è professore di Morale sociale alla FTER e ha collaborato con UNIBO per seminari sull’Etica d’impresa.
Dal 2018 insegna anche presso la PFTIM — Sezione "San Luigi" ed è responsabile della Scuola di Impegno Socio-Politico della Diocesi di Cerreto Sannita. Ha pubblicato numerosi volumi con Cittadella Editrice, tra i quali ricordiamo Per una nuova umanità,
L'orizzonte di papa Francesco (2018), Rigeneriamo il mondo.
La visione "superiore" di papa Francesco (2019) e Fratelli, tra briganti e locandieri? Fraternità ed economia (2021).
Il volume rappresenta la terza tappa di un percorso voluto come proposta pastorale per gli Uffici diocesani per la pastorale della salute e per il dialogo con il mondo sanitario - nelle sue diverse espressioni presenti in Italia -, che chiede risposte di senso di fronte alle domande che quotidianamente l'essere-uomini pone. Il dialogo diventa poi più urgente e pressante quando la domanda viene posta dalla persona malata, e in questo periodo pandemico anche ulteriormente gravata dall'isolamento e dalla solitudine. Lo sguardo volutamente si allarga. Si intrecciano le dimensioni più operative con la riflessione teologica e le proposte spirituali: è l'integralità della persona che chiede attenzione.
«Vescovo divisivo». Con questa sbrigativa battuta, molti tra il clero e nel laicato evitarono di confrontarsi con la coerenza evangelica della lettera pastorale Camminare insieme. Nulla di strano: la stessa ostilità con cui viene letto il messaggio e lo stile di vita di papa Francesco, cinquant'anni dopo. Testimonianza di due credenti che indicano un chiaro orizzonte alla loro Chiesa.
Le tracce di interpretazione di questo libro non intendono esaurire la ricchezza del testo dell'Enciclica Fratelli tutti: il loro intento è quello di individuare possibilmente gli antecedenti dell'Enciclica, la sua struttura e le tematiche fondamentali affrontate. Il richiamo ad alcune prospettive per il domani offre essenziali indicazioni non tanto di conclusione, bensì di invito alla lettura e all'approfondimento. Non va disatteso il fatto che la Lettera Enciclica si colloca nel contesto storico attuale caratterizzato dalla situazione creatasi a causa della pandemia mondiale da Covid-19, che ha evidenziato la criticità sostanziale di un pragmatismo tecnocratico assolutista, accentuato da una deriva di onnipotenza delirante. In questa prospettiva, l'Enciclica Fratelli tutti, ben più delle risposte, offre la possibilità di interrogativi decisivi, che fanno appello all'intelligenza, alla maturità e alla fatica della ricerca della verità di senso dell'esistenza degli umani, nello stile della fraternità che caratterizza ogni relazione
Papa Francesco, nel suo Messaggio per la 56a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, recupera l'invito di sant'Agostino («Non abbiate il cuore nelle orecchie, ma le orecchie nel cuore») e rilancia l'esortazione di san Francesco d'Assisi a «inclinare l'orecchio del cuore». La capacità di ascoltare è preziosa soprattutto nel nostro «tempo ferito»: la buona comunicazione «presta attenzione alle ragioni dell'altro e cerca di far cogliere la complessità della realtà», mentre oggi «in molti dialoghi noi non comunichiamo affatto», cerchiamo soltanto di imporre il nostro punto di vista. Questo volume vuole accompagnare giornalisti, operatori dei media, direttori diocesani, sacerdoti, insegnanti, catechisti e famiglie nella lettura e nell'approfondimento del Messaggio del Santo Padre, offrendo commenti e riflessioni ma anche spunti operativi da declinare in ambito pastorale ed educativo.
Nell'attuale contesto mondiale già molto provato dalla pandemia e poi dalla guerra in Ucraina, si sta per celebrare l'11a Assemblea generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese. Si terrà in Germania, a settembre prossimo, sulla traccia: «L'amore di Cristo muove il mondo verso la riconciliazione e l'unità». Nel volume l'Autore spiega come, nel dialogo ecumenico e in ogni altra forma dialogica, sia fondamentale cominciare possibilmente sempre dalle ragioni del cuore. Tre sono le dimensioni caratterizzanti l'ecumenismo del cuore, qui descritte con motivi biblico-teologici: agapica, kenotica e minoritica. Dopo aver collocato il cuore al centro, un grano di ecumenismo francescano potrebbe rappresentare l'ingrediente più semplice e naturale, la finitura mancante. Da Karlsruhe, la "città a ventaglio" (Fächerstadt), molti auspicano che si alzi un vento di speranza e di pace, per riaccendere desideri di unità nelle chiese e nella società degli uomini. «L'impegno per l'unità dei cristiani non può essere considerato appannaggio di pochi specialisti, ma appartiene a tutti coloro che hanno "a cuore", da un lato, la persona di Gesù e la sua volontà, e dall'altro, la sorte dei propri fratelli e sorelle oggi più che mai assetati di pace e di giustizia» (dalla Prefazione di Mons. A. Palmieri).
La pubblicistica cattolica e lo stesso Magistero della Chiesa degli ultimi cinquant’anni hanno ignorato il tema della moda cristiana che ha invece importanti conseguenze sul piano della vita individuale e sociale.
Virginia Coda Nunziante ci propone una serie di documenti che a questo argomento hanno dedicato i Papi del secolo XX, soprattutto il venerabile Pio XII (1938-1958). L’antologia delle pagine pontificie è preceduta da un’ampia introduzione di carattere storico e dottrinale che invita le donne a rendersi consapevoli della missione che esse hanno nella società. Come scrive la curatrice del volume, "attraverso il nostro abbigliamento esprimiamo infatti una visione del mondo e se è vero che l’esempio conta quanto le idee, è anche nel modo di vestirci che potremmo esprimere il nostro ‘cristianesimo vissuto’”.
Virginia Coda Nunziante, presidente dell'Associazione Famiglia Domani, è stata dal 2011 al 2021 presidente della Marcia per la Vita italiana. É dirigente in un ente di ricerca italiano.
Che cosa porta di nuovo Amoris laetitia rispetto al magistero tradizionale della chiesa? In questo suo commento all'Esortazione apostolica di papa Francesco, Brambilla mostra che il documento getta uno sguardo nuovo sulla vita di coppia e della famiglia: introduce uno stile, un linguaggio e un'attenzione particolare all'esistenza concreta delle famiglie, alla fenomenologia della coppia e alla storia della trasmissione fra le generazioni.
Il dibattito suscitato dall’Esortazione papale sull’amore nella famiglia non tiene sufficientemente conto che ogni atto di magistero è una ripartenza dall'inizio, per fare un ulteriore passo avanti, no è la prima volta e non sarà neanche l'ultima. E' l'atto dell "traditia tradens"che non si limita a trasmettere dottrina e morale, ma cerca di interrogarle sempre da capo, ritornando alla freschezza della sorgente e al gesto di mettere il lievito del Vangelo nella pasta del vissuto umano. In cinque percorsi pastorali di introduzione al matrimonio cristiano, così ci viene dato di sperimentare che dono del Vangelo e vita della coppia possono rinascere e rinascere insieme.
Franco Giutio Brambilla, già ordinario di cristologia e di antropologia teologica alla Facoltà teologica dell'Iltalia settentrionale (e preside della stessa dal 2006 al 2012), nel 2012 è diventato vescovo dl Novara. Presso l'Editrice Queriniana ha pubblicato: Il Crocifisso risorto (2021); Antropologia teologica (2014); Liber pastoralis (2018); Praticare e raccontare i “santi segni” (2020).
Il volume, curato da tre importanti rappresentanti delle principali confessioni cristiane, quella ortodossa, quella cattolica romana e quella protestante valdese, presenta altrettanti possibili sguardi sull'esperienza della sinodalità ecclesiale. Le differenze nella riflessione teologica, negli ordinamenti giuridici, nella prassi fra le tre tradizioni, ma anche all'interno di ciascuna di esse, non devono però portare all'immobilità, alla rinuncia a credere e a sperare nell'unità. È attraverso la conoscenza reciproca e l'approfondimento della propria e dell'altrui tradizione, tramite la promozione di una "teologia interconfessionale" che si realizza infatti quello "scambio di doni" grazie al quale i cristiani si riconoscono uniti in Cristo dallo Spirito Santo, in cammino verso la piena comunione.
Percorsi di fraternità è un sussidio pensato allo scopo di far entrare il messaggio di Fratelli tutti nella vita, nel cuore e nelle scelte delle persone. Uno strumento che propone una varietà poliedrica di linguaggi capaci di toccare le corde dell'emotività, la sostanza dei contenuti e le azioni concrete da intraprendere. La prima parte del sussidio è utile per organizzare specifici incontri ed iniziare la riflessione, la terza parte è pensata per promuovere e avviare percorsi di cambiamento concreti che coinvolgano tutte le generazioni in maniera trasversale. Quest'ultima è caratterizzata da una sezione call to action, una proposta nella quale tutta la comunità riceve mandato di compiere - in stile fraterno e collaborativo - gesti di concretezza da attivare insieme.
"Cari sposi e spose di tutto il mondo!-. È con queste parole che ha inizio la lettera che papa Francesco ha voluto indirizzare a tutti gli sposi in occasione dell'Anno "Famiglia Amoris laetitia". Si tratta di un testo di grande profondità spirituale che affronta - pur se in poche pagine - tutti i temi che stanno a cuore agli sposi: le gioie e le difficoltà della vita in due, diventare genitori ed educare i figli, l'impegno costante nella società e la partecipazione alla vita della Chiesa, in particolare nella pastorale familiare. Scrive il Papa: "Le tante sfide non possono rubare la gioia di quanti sanno che stanno camminando con il Signore. Vivete intensamente la vostra vocazione. Non lasciate che la tristezza trasformi i vostri volti. Il vostro coniuge ha bisogno del vostro sorriso. I vostri figli hanno bisogno dei vostri sguardi che li incoraggino. I pastori e le altre famiglie hanno bisogno della vostra presenza e della vostra gioia: la gioia che viene dal Signore!".