
Perché andare in chiesa? Il dramma dell’eucaristia
di Timothy Radcliffe.
Molti trovano noioso e inutile andare in chiesa. A che cosa serve?
Secondo Timothy Radcliffe, l’eucaristia opera ad un livello profondo, trasformando la nostra umanità per condividere così la vita di Dio. L’ascolto delle letture, l’omelia e il Credo ci conducono attraverso le crisi e le sfide della fede. Dall’offertorio fino al termine della preghiera eucaristica siamo immersi nella speranza, che è stata quella di Gesù, quando ha dovuto affrontare il Venerdì Santo. Infine, dal Padre Nostro fino al congedo finale, soprattutto al momento della Comunione, veniamo formati come persone capaci d’amore.
Perché andare in chiesa? Per essere mandati.
destinatari
Un libro per tutti i credenti.
autore
Timothy Radcliffe è padre domenicano. Ha studiato a Oxford e Parigi, ha insegnato teologia a Oxford e ha lavorato nella pastorale rivolta alle persone malate di AIDS. È stato Provinciale dell’Ordine in Inghilterra e successivamente, da Maestro dell’Ordine Domenicano, ha viaggiato a lungo in Asia, Africa e America Latina. Con l’editore San Paolo ha pubblicato: Le sette parole di Gesù in croce (2006); Il punto focale del cristianesimo. Che cosa significa essere cristiani? (2008). Vive a Blackfriars, Oxford.
Teologia e musica: due universi che raramente si visitano, due mondi a torto ritenuti incompatibili tra loro. Questo saggio intende dimostrare come musica e teologia entrambi linguaggi di trascendenza -possano vibrare in perfetta consonanza in quanto tentano di dire qualcosa di ineffabile.
Jordi Piqué guida il lettore in un percorso affascinante tra suono e pensiero, che ci immerge nella bellezza del Dio che si rivela. Uno sguardo ampio e sfaccettato su una relazione complessa attraverso un’analisi innovativa di opere e autori (sant’Agostino, von Balthasar, Sequeri ,Thomas Luis de Victoria, Schönberg e Messiaen).
Il concilio Vaticano II, preceduto da importanti studi ed esperienze artistiche nel campo dell’architettura sacra in Francia e soprattutto in Germania nell’ambito del Movimento liturgico, ha avviato un vasto processo di riflessione e di creatività anche in Italia. Nell’arco di quarant’anni si è vista un’ampia fioritura di studi, esperienze, dibattiti e ricerche. Il volume si propone di rendere conto, attraverso gli scritti di teologi liturgisti e architetti, di questa lunga e controversa esperienza ecclesiale, nel tentativo di coglierne le motivazioni, i percorsi e gli esiti.
Destinatari
Architetti e progettisti, liturgisti, studenti.
Autore
VIRGINIO SANSON attualmente è direttore dell’Ufficio per i beni culturali della diocesi di Vicenza. È docente di liturgia allo Studio teologico del Seminario di Vicenza e all’Istituto superiore di scienze religiose di Vicenza e di Padova; insegna musicologia liturgica all’Istituto di liturgia pastorale Santa Giustina di Padova; tiene corsi di legislazione ecclesiastica ai master di secondo livello in architettura sacra presso l’Università La Sapienza 3 di Roma; collabora con «Rivista di Pastorale Liturgica» su argomenti di architettura sacra e arte cristiana.
Nel volume sono raccolti gli Atti del Congresso Internazionale "Chiesa e Cultura: 50 anni dopo l'Istruzione Musicam Sacram", che si è tenuto in Vaticano il 3-5 marzo 2017 e che ha rappresentato un'occasione di riflessione culturale sullo stato della musica - compresa la musica sacra - nel mondo di oggi. Diciotto autori, guidati dal cardinale Gianfranco Ravasi, tracciano la storia dell'incontro della Chiesa con il mondo della musica e delineano nuove priorità attraverso il dialogo e la condivisione di esperienze. Oltre a un opportuno recupero del patrimonio musicale della Chiesa e al desiderio di una proposta musicale costruttiva per il culto cristiano nella diversità delle culture, il volume dà voce alle sfide e ai desideri costanti di compositori e musicisti, direttori ed educatori, musicologi e teologi che operano con le loro diverse comunità. Il panorama degli interessi musicali qui espressi orienta lo sguardo della Chiesa verso nuove prospettive in un orizzonte di grande rilievo culturale, spirituale e pastorale.
L'odierno populismo fa ricorso, a livello planetario, all'uso politico di devozioni tradizionali. I suoi esponenti più in vista - da Bolsonaro a Orbán, da Le Pen a Salvini - collegano l'ostentazione di simboli religiosi depositati da secoli nella memoria cristiana al successo di una risposta nazional-identitaria alla crisi della globalizzazione. In un mondo percepito come sospeso tra secolarizzazione e fondamentalismo religioso, anche la Chiesa rilancia la pietà popolare. Si tratta in effetti di un punto centrale nel programma di papa Francesco. Bergoglio, che pure non esita a denunciare le derive populiste, espunge però dal suo discorso ogni considerazione del ruolo attribuito in passato dalla Chiesa alle forme di culto. Il libro, ripercorrendo l'intensa politicizzazione cha ha caratterizzato la vicenda di devozioni care ai fedeli (Immacolata Concezione, san Giuseppe, Sacro Cuore, san Francesco, Cuore immacolato di Maria), evoca le possibili strumentalizzazioni populistiche di un recupero avulso dalla storia.
I saggi qui raccolti sono animati dal confronto serrato con la tradizione e la teologia cattolica. Tre sono i temi centrali che attraversano questi saggi di j ngel raccolti in questo testo. Il primo rimanda al sacramento come alla realta che non pur pretendere una qualche autonomia dal suo fondamento che starsonale dell'uomo, non sono p err dimenticati, svalutati, in quanto, e qui interviene la seconda grande tematica dell'o pera, ciascuno, accogliendo la precedenza dell'azione divin a in cristo, le riconosce l'i ntrinseco carattere insuperabile ed universale. In questa direzione rimanda la dottrina protestante della giustificazione, nodo sostanziale dell'inte ra riflessione di j ngel. Ed h grazie al sacramento che l'u omo appare determinato come colui che accoglie, come colui che corrisponde a dio. L'impor tanza dell'affermazione sta n ell'essere in grado di mostra re la coincidenza tra il sacramento e l attuazione della fede aprendo lo spazio per il terzo tema, la valenza ecumenica
Dopo il Concilio Vaticano II il dibattito sulle immagini nelle chiese cattoliche in Italia ha conosciuto una stagione molto vivace, anche se le opere realizzate non sono particolarmente soddisfacenti. Il Concilio da una parte ha ribadito la dottrina tradizionale del Concilio di Nicea sulla legittimità delle immagini negli edifici di culto e le norma del Concilio di Trento sull'autorità del Vescovo in materia e, dall'altra, ha promosso una linea di sobrietà accanto a una cauta apertura a favore dell'arte contemporanea, dopo un lungo periodo di ostracismo. Il libro di Giancarlo Santi mette in luce il ruolo e il comportamento della committenza ecclesiastica negli ultimi cinquant'anni in generale e in rapporto a casi concreti (il crocefisso). Richiama l'insegnamento dei pontefici fino a Benedetto XVI e Francesco. Rende conto di numerosi interventi di Valentino Vago, un pittore milanese, in alcune chiese milanesi. Presenta un breve rassegna di opere di artisti contemporanei nelle chiese della metropoli ambrosiana e, infine, pubblica un documento contenente gli orientamenti circa i rapporti tra le diocesi italiane, gli artisti e l'arte contemporanea.
Ilario di Poitiers è stato anche poeta. Suo è il Liber hymnorum, primo innario cristiano in lingua latina. Ilario lo compone negli ultimi anni di vita, e in esso riversa tutta la sua sensibilità culturale, molto arricchitasi negli anni di esilio in Oriente: validamente vi coniuga l'intelligenza della fede nicena e della polemica con gli ariani, la familiarità con la pagina biblica e l'evidente formazione retorica della scuola tradizionale. Così echi classici, citazioni scritturistiche, dichiarazioni conciliari si miscelano, accanto a veri neologismi linguistici; il Liber appare difatti segnato da una netta scelta di originalità e da una qualità poetica complessa, non oscurata dalla frammentarietà della tradizione. Questo volume si offre quale studio complessivo del Liber hymnorum, a un secolo dalla sua ultima edizione commentata. La struttura è in tre parti: introduzione, testo critico con traduzione e commento. Nell'introduzione è descritto il contesto storico-religioso, oltre che la pregressa innografia cristiana; vi si presentano poi le fonti e i criteri per la nuova edizione, una dettagliata analisi metrica, i temi teologici del Liber e le ipotesi di una sua resa liturgica. Il commento affronta, procedendo ad verbum, le questioni filologiche, di lingua e stile, di contenuto. E' così valorizzata una produzione poetica tanto singolare e significativa, prima del suo genere in Occidente.
Commento alle letture festive dell'Anno C. Un contributo per la comprensione dei testi, lasciando a ciascuno la gioia di scandagliare nelle pieghe del testo per proporlo alla comunita orante. L'omelia e per i predicatori un ministero piacevole e difficile, per i fedeli un appuntamento abituale, per altri ancora un curioso oggetto di indagine. L'omelia ha una sostanzialita che viene, oltre che dal contenuto biblico, da fattori quali il linguaggio, la chiarezza, l'espressione e il tono della voce, la gestualita, la coerenza di vita del predicatore, la sua capacita di coinvolgere l'uditorio. Il libro e un commento alle letture festive dell'Anno C e offre a tutti la gioia di analizzare il testo per poi proporlo alla comunita.
Il volume suggerisce un percorso di lectio divina a partire dal Vangelo di Matteo, considerato il primo 'catechismo' per l'educazione alla fede dei credenti.