
Nell’odierno ambito ecclesiale non è inconsueto doversi confrontare con mentalità e orientamenti contrastanti in merito al modo di concepire e attuare la liturgia. C’è chi sostiene che la liturgia codificata dalla Chiesa dovrebbe essere considerata alla stregua di un semplice canovaccio da adattare alle esigenze del momento e chi la ritiene immodificabile. Altri ancora pensano che la riforma realizzata dopo il Vaticano II sia per se stessa illegittima e fallimentare. Questa situazione di precarietà sembra favorire un atteggiamento di sfiducia nei confronti del Magistero e compromettere la formazione liturgica.
L’Autore della presente riflessione intende dimostrare come la preghiera della Chiesa non possa essere oggetto di manipolazioni arbitrarie e come la vigente forma liturgica sia coerente con lo sviluppo storico della liturgia romana.
«Guardando alla storia bimillenaria della Chiesa di Dio, guidata dalla sapiente azione dello Spirito santo, ammiriamo, pieni di gratitudine, lo sviluppo, ordinato nel tempo, delle forme rituali in cui facciamo memoria dell’evento della nostra salvezza. Dalle molteplici forme dei primi secoli, che ancora splendono nei riti delle antiche Chiese di Oriente, fino alla diffusione del rito romano; dalle chiare indicazioni del Concilio di Trento e del Messale di san Pio V fino al rinnovamento liturgico voluto dal Concilio Vaticano II: in ogni tappa della storia della Chiesa la Celebrazione eucaristica, quale fonte e culmine della sua vita e missione, risplende nel rito liturgico in tutta la sua multiforme ricchezza » (Benedetto XVI).
Don Enrico Finotti, nato a Rovereto (TN) nel 1953, dopo il liceo ha seguito gli studi teologici presso il Seminario Diocesano di Trento. Ordinato sacerdote nel 1978, è attualmente parroco a Rovereto. Collabora con l’Ufficio Liturgico Diocesano di Trento nei percorsi di formazione liturgica. È curatore della rivista Liturgia «culmen et fons». Ha tra l’altro pubblicato: L’anno liturgico. Mistero, grazia e celebrazione e La centralità della Liturgia nella storia della salvezza.
RICERCA SULL APPORTO CHE LE SCIENZE UMANE POSSONO OFFRIRE ALLA LITURGIA. Il volume, attraverso i contributi di alcuni specialisti, offre un'approfondita riflessio ne sulle ragioni e sul modo in cui la scienza liturgica dialoga con le scienze umane. La liturgia, alla luce della riforma conciliare, si confronta con la storia, la filosofia, la urano il cammino fatto dalla scienza liturgica e aprono nuov
Il volume, corredato da dettagliati indici di nomi e luoghi, si pone come un nuovo tassello per la comprensione e ricostituzione del variegato mosaico liturgico e sociale dell'abbazia della Novalesa.
Ogni religione del mondo, ogni civiltà, ogni epoca ha trovato un unico modo per esprimere il comune sentire dell'uomo che si rivolge al suo dio: la preghiera. Dalle invocazioni dei popoli senza scrittura agli inni dell'antichità classica greco-romana, dalle testimonianze della tradizione giudaica e cristiana a quella islamica: si raccolgono qui le più belle preghiere dell'umanità. Si scopre altresì che al di là delle differenze culturali, geografiche, storiche e di lingua, sempre e in ogni luogo, l'uomo che prega percorre un medesimo cammino spirituale.
Testo ufficiale per la celebrazione liturgica della professione religiosa temporanea o perpetua dei frati minori, minori conventuali e cappuccini, nonché per le congregazioni maschili e femminili appartenenti al Terzo Ordine regolare francescano.
In questi anni si è assistito ad un crescente interesse per le vicende storiche di singole comunità cristiane e a più attente indagini sulle origini della prima evangelizzazione in una o in un'altra area geografica. Quest'opera, oltre che atto di amore al Santuario del monte della Madonna, offre un contributo alla conoscenza delle sue vicende nel corso dei secoli: una rivisitazione di pagine di storia che interessano non soltanto l'Abbazia di Praglia ma anche le varie comunità parrocchiali distribuite sui Colli Euganei. Dal testamento di Wirixolo del 1253 - il primo documento che accenna alla chiesa del Monte - fino ai nostri giorni, la storia del Santuario, con le sue alterne vicende, è ripresentata nel suo lento e non sempre lineare svolgersi. Meta di pellegrinaggi il Santuario resta sempre, nel fluire del tempo, luogo di forte richiamo alla vita cristiana e alla devozione a Maria Santissima.
in questo libro l autore analizza l interessante tema della catechesi mistagogica dei padri della chiesa. Lo studio ha gia riscosso un grande interesse in campo internazionale e viene ora ripresentato in ed. Ampliata.
battesimo ed eucaristia nell antica prassi della chiesa africana, l unica che detiene frammenti della piu`antica e migliore liturgia della chiesa latina. Testo in lingua s pagnola L'AUTORE E`PROFESSORE DELL'U NIVERSITA DI NAVARRA. TESTO IN LINGUA SPAGNOL
Senza domande, la Scrittura non parla, ma non sempre è facile riuscire a formulare gli interrogativi pertinenti. Raramente davanti a un testo evangelico ci chiediamo: ciò che viene detto, in rapporto a che cosa va compreso? A quale invito risponde il brano? Eppure, individuare la domanda che fa da perno al racconto aiuta a fornire le coordinate giuste per vedere più in profondità. Il volume si propone di suggerire un itinerario di comprensione lasciandosi condurre, nello scandaglio del testo evangelico, dalla liturgia della Chiesa con i suoi continui rimandi alle Scritture. È un dato acquisito dalla tradizione: l'intelligenza della Parola si sviluppa nella convergenza tra l'esperienza di fede della comunità ecclesiale e la domanda più personale dei cuori.
Per la prima volta viene reso pubblico lo scambio epistolare fra Prospero Gueranger, pioniere del movimento liturgico, e Giovanni Battista de Rossi, iniziatore dell'archeologia cristiana. Queste lettere focalizzano non solo le personalita di Prospespero Gueranger e Giovanni Battista de Rossi, ma forniscono nuovi elementi su due importanti tematiche della vita della Chiesa (la liturgia e l'archeologia). Con Prospero Gueranger inizia il momento storico della riscoperta delal liturgia come fonte di vita cristiana, mentre con Giovanni Battista de Rossi quello della scienza dei monumenti cristiani come documenti dell'antichita. Il volume rende noto e documenta, attraverso le lettere, l'amicizia, il dialogo personale e i rapporti professionali tra queste due eminenti figure.