
Frutto di una meticolosa ricerca e di una profonda passione, questo libro mira a delineare il potente legame tra l'individuo e il proprio Albero Genealogico, avvalendosi delle lenti interpretative della Psicogenealogia e delle Costellazioni Familiari. Nella prima parte - introduzione alla Psicogenealogia e alle Costellazioni Familiari - sarete guidati dalla dott.ssa Maria Luisa Mirabella. Questa sezione, aperta a tutti i credi e retroterra culturali, ha l'obiettivo di fornire una panoramica completa di queste discipline. Nella seconda parte del testo vengono presentati collegamenti biblici con l'Albero Genealogico proposti da don Marcello Stanzione che approfondisce la risonanza tra Enneagramma, Psicogenealogia e contesto cristiano-cattolico, illustrando come determinati fondamenti trovino eco nei passi della Sacra Bibbia. Questa sezione, pur mantenendo una rigorosa impostazione accademica, offre una visione spirituale delle materie trattate. Un capitolo a parte è dedicato ad alcune preghiere di guarigione e liberazione dell'Albero Genealogico formulate dalla tradizione cristiana. Il libro è arricchito dalla postfazione di AlbaSali, una delle più importanti esperte italiane di Costellazioni Familiari. Ogni lettore, indipendentemente dalle proprie convinzioni filosofiche e religiose, potrà trovare in queste pagine spunti di riflessione e approfondimento per un illuminante e affascinante viaggio alla scoperta delle proprie radici e delle cause di tante sue situazioni esistenziali attuali che risalgono al proprio Albero Genealogico.
Uno strumento prezioso per la compattezza della Comunita cristiana, per l'autoformazione e che mira alla maturita del credente.
Un itinerario utile per i catechisti e per quanti - giovani e adulti - vogliono per proprio conto interiorizzare il sacramento della Cresima, rendere matura la fede e radicarla nella vita quotidiana. La riscoperta dei sacramenti e per il cristiano la possibilita di entrare nel cuore dell'amore di Cristo e nella speranza del Risorto che, qui e oggi, continua nello Spirito a rendere vivo il suo messaggio. Il piccolo volume Cresima - Itinerario di fede e di vita" ci guida in questa riscoperta; e un cammino in varie tappe: il binomio testimonianza-fede, le ragioni per credere, la fede come assenso al desiderio di infinito che e in noi. "
Il testo vuole essere un itinerario di fede matura che faccia sintesi fra le ragioni di Dio e le ragioni dell'uomo" e che garantisca un patto al futuro. "
In un periodo in cui l'età media dei fedeli è sempre più alta, l'autore, vescovo di Noto, si interroga sul futuro della Chiesa attraverso una domanda provocatoria: sono i giovani ad aver abbandonato la Chiesa, o è la Chiesa ad aver abbandonato i giovani? E dove sono andati, allora, i giovani? Mons. Staglianò ''rincorre'' i giovani nelle strade, nei locali, sugli schermi, attraverso i trend dei social e le canzoni pop. Riesce così a trovare un inatteso segnale di speranza dentro quei linguaggi che, pur non passando all'interno del cattolicesimo convenzionale, riescono ancora a portare un messaggio d'amore: lo stesso di quel giovane incredibile che è stato Gesù di Nazaret.
Che cos'è il cattolicesimo convenzionale? Una religione vuota di carità e dunque - per dirla con le parole di san Giacomo - una «fede morta» (Gc 2,26). Una fede che lascia praticare i riti sacri, le assemblee liturgiche, le feste religiose, le devozioni e le "tradizioni popolari", ma non converte i cuori delle persone, non fa incontrare Gesù nei sacramenti (oggi troppo spesso "appaltati" alla mentalità consumistica del centro commerciale) e, dunque, non accompagna le persone e le comunità alla pratica dell'amore. Questo libro, una raccolta tematica di editoriali dell'autore, vescovo di Noto, prova a dare una risposta alla questione fondamentale: come vincere il narcisismo dell'anima e andare oltre il cattolicesimo convenzionale, vivendo una fede che operi attraverso la carità e sia capace, come chiede papa Francesco, di «uscire, andare, accompagnare, discernere, accogliere»? Fra i "grandi temi" del volume: "Nuovo umanesimo, sofferenza e libertà", "Oltre la maschera di un Dio violento", "Oltre le prediche noiose, i giovani e l'amore", "Come superare il cattolicesimo convenzionale", "Sul narcisismo universale (e la via cristiana per uscirne)".
"150 mini-omelie? No, piuttosto 'pensieri' alla Pascal (ovviamente molto più modesti) o una specie di 'zibaldone' alla Leopardi (con meno pessimismo). Ma forse, solo la ricerca di immagini da abitare per poter sognare a occhi aperti". Il libro raccoglie 150 lettere-messaggi che il vescovo di Noto, ideatore del "progetto" teologico-pastorale della "pop theology", ha inviato per e-mail o WhatsApp ai presbiteri della sua diocesi e agli amici. "Pensieri da cui, in particolare, emerge la ricerca di modalità e strumenti nuovi per rendere più aperta la nostra vita cristiana", afferma l'autore. "Volentieri ho condiviso la loro pubblicazione, perché tutti, nel popolo di Dio, possano attingere ciò che serve a vivere un cristianesimo autentico e incarnato ed essere aiutati a vincere quel 'cattolicesimo convenzionale' che mortifica le nostre energie dentro una religione esteriore e insoddisfacente, perché non più cristiana".
L'immagine di Mons. Staglianò, vescovo di Noto, che, con tanto di mitra dorata e pastorale canta Mengoni e Noemi durante la celebrazione di una cresima ha fatto il giro del web e dei media tradizionali diventando presto un classico tormentone. La performance canora del presule non è rimasta però isolata, tanto da diventare una precisa cifra comunicativa che il vescovo Staglianò, autore di serissimi testi pubblicati dalle principali case editrice cattoliche italiane, con tanto di studi in teologia alla Gregoriana e in Germania, ha scelto per comunicare direttamente al cuore dei giovani, mai come in questo momento croce e delizia della Chiesa. In questo libro, pensato per un target ampio che va dagli operatori pastorali, alle famiglie, ai giovani stessi, don Tonino (come ancora lo chiama con affetto chi lo conosce da sempre) racconta la sua passione per la musica e per l'educazione dei ragazzi; la sua voglia di andare oltre l'ecclesiale per usare il linguaggio più universale, quello delle cosiddette canzonette che, poi, a rileggerle bene, come fa l'autore in questo libro, non sono poi da considerare in maniera così indulgente ma hanno testi che possono e sanno veicolare verità profonde che, talvolta, non sappiamo più come comunicare. Prefazione di Giovanni D'Ercole.
L'uomo si sta lentamente riducendo a consumo, merce, numero, massa. Eppure, gli esseri umani sono straordinari, fantasiosi, creativi, con grande successo nel campo della tecnologia. Sul terreno dell'amore, però, appaiono carenti, delusi e frustrati. Fatti per amare (Nek), proprio l'amore, non riesce. Perché? La risposta si trova nell'ultima canzone di Renato Zero Gesù: "Gesù non ti somigliamo più". Quando l'umanità si allontana dall'umanità di Gesù, "la terra in ginocchio sta, soli più soli di sempre". Nelle attuali condizioni di paura dell'umanità odierna, colpita dalla barbarie del terrorismo internazionale mascherato di religione fondamentalista, è necessario presentare ai giovani "con intelligenza e umiltà" il modello umano di Gesù, la sua umanità ricca di amore e di pace, di tolleranza e di dedizione, di fiducia e di rilancio delle energie positive, belle e buone, di ogni essere umano. La Pop-Theology, in quanto, "teologia popolare" s'incarica di pensare criticamente il "cattolicesimo convenzionale", svecchiando la predicazione cristiana, affinché la fede non rischi di diventare solo una maschera religiosa senza riferimento al Dio di Gesù e alla sua "umanità". È Teologia "pop", "carità intellettuale", sapendo che i giovani di oggi si esprimono con un loro particolare linguaggio, quello della musica. Prefazione di Antonio Spadaro.
Visto e considerato come vanno le cose nel nostro Meridione, parafrasando una famosa frase del Vangelo, verrebbe da dire: dal Sud cosa mai potrà venire di buono. Eppure questo libro, scritto da un teologo del Sud, da più di due anni anche vescovo di Noto (SR), una diocesi del profondo Sud, non ha esitazioni a proporre il Mezzogiorno come una risorsa, umana e civile, per l’intero Paese.
In un tempo certo non facile per l’Italia, dove da una parte si festeggiano i 150 anni dell’Unità, e dall’altra si cerca di dividere il Paese, il Sud, anche se resta una terra amara per i pesi che ancora porta, può costituire una speranza, una sorta di laboratorio della speranza per l’Italia tutta, proprio per alcune sue caratteristiche essenziali: la voglia di riscatto, di voltar pagina, il desiderio di affrancarsi da certi poteri, la capacità di accogliere lo straniero, i rapporti sociali improntati a franchezza, le nuove generazioni che tornano a coltivare la terra, la cura e il rispetto per il territorio, una religiosità che, se ben orientata, mantiene ancora solide radici nella fede.
Sono tutti questi valori che, coniugati e riletti alla luce degli Orientamenti pastorali della CEI per il prossimo decennio, possono costituire una efficace proposta per educare alla vita buona (e bella!) del Vangelo.
Punti forti
Attualità dell’argomento: 150 anni dell’Unità d’Italia, federalismo, rapporti Nord-Sud. Il riferimento agli orientamenti pastorali della CEI per il prossimo decennio. La prefazione è del card.Angelo Bagnasco
Destinatari
Larghissimo pubblico, ma anche e soprattutto, educatori e giovani.
Autore Antonio Staglianò, nato a Isola Capo Rizzuto (KR) nel 1959, ordinato sacerdote nel 1984, è dal 2009 vescovo di Noto (SR). Dopo aver conseguito il Dottorato in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana e la Laurea in Filosofia presso l’Università della Calabria (Cosenza), ha insegnato per diversi anni Teologia fondamentale, Teologia trinitaria, Cristologia in varie università e ISSR. Dal 1989 al 1995 è stato membro del Consiglio nazionale dell’Associazione Teologica Italiana, dal 1997 teologo consulente del Servizio nazionale della CEI per il progetto culturale.Ha diretto per dieci anni la rivista di Scienze teologiche Vivarium. Tra le sue più recenti pubblicazioni: Vangelo e comunicazione, EDB, Bologna 2002; Pensare la fede, Città Nuova, Roma 2004; Cristianesimo da esercitare, Studium, Roma 2007; Madre di Dio. La mariologia personalistica di Joseph Ratzinger, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2010.
Avete mai trascorso tutto il giorno ad accudire il vostro bambino piccolo o grande che sia, finendo per sentirvi come se non aveste "fatto nulla"? Faticate a sentirvi soddisfatte di quello che state facendo e dite a voi stesse che dovreste ottenere di più dal vostro tempo? Forse è perché non riuscite a vedere quanto state già facendo. Invece di predicare ciò che le madri dovrebbero fare, la psicoterapeuta Naomi Stadlen spiega ciò che esse fanno nel corso di ogni faticosa giornata di lavoro con il loro bambino. Attingendo da innumerevoli conversazioni con centinaia di madri per più di un decennio, l'autrice fornisce una visione lucida della vera esperienza della maternità e risponde alla domanda perenne comune nelle madri in tutto il mondo: Che cosa ho fatto tutto il giorno?
Che cos’è mai diventato l’uomo nel mondo post-moderno? un’efflorescenza inutile dell’universo? una combinazione fortuita del caso? una coscienza assurdamente infelice afflitta da doveri morali infondati? un semplice consumatore che deve smaltire la sua parte di effimero godimento per mandare avanti la macchina della produzione prima di ritornare nel nulla? E se invece fosse un “miracolo superfluo” dentro la prodigiosa gratuità del mondo? Gilberto Squizzato rilegge il Credo e il Padre Nostro alla ricerca di parole forti che possano sfidare l’uomo contemporaneo assumendo tutte le sue fondatissime obbiezioni alle fede cristiana e interpellando la profondità più intima del suo cuore per un atto di coraggiosa libertà creativa.
A chi è rivolto il libro? ai giovani curiosi davanti alla domande sostanziali che mettono radicalmente in crisi il cristianesimo in cui sono stati prevalentemente formati, e non solo a loro, perché il destinatario privilegiato del libro è semplicemente l’uomo del dubbio che non cessa di interrogarsi sulla fatica (insignificante?) del vivere…
Ma soprattutto sono pagine destinate a chi non crede e a chi coraggiosamente rinuncia alle consolazioni della religione, rifiutandone ambiguità ed equivoci, con la speranza di riuscire a suggerire a tutti costoro una possibilità di credere ancora, e con più forza, nell’annuncio scandaloso del Gesù di Nazareth, morto in croce ma ancora Vivente, seppure di una vita del tutto diversa da quella che noi conosciamo.
Gilberto Squizzato (1949), appassionato cultore di studi biblici, giornalista, autore e regista, ha girato centinaia di inchieste e reportage per i TG Rai (Pianeta Est, Interset, La frontiera nascosta, Così vicino così lontano), inventato il genere del docufilm (I racconti del 113, La guerra dell’acqua rossa) e del real-movie (I racconti di Quarto Oggiaro, Atlantis, La città infinita, Il tunnel). Alla figura di don Primo Mazzolari ha dedicato il tv movie L’uomo dell’argine. Con Giuseppe Genna ha creato il noir post-pop Suor Jo, i gialli dell’anima. Ha ottenuto il premio internazionale Flaiano per la fiction e molti altri riconoscimenti in tutta Europa. Insegna al Master di giornalismo dell’Università Statale e al Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano. Ha pubblicato La Tv che non c’è: come e perché riformare la Rai, Minimum Fax, 2010.
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