
Leggere, nella fede della Chiesa e in modo unitario, le due "lettere che portano il nome dell'apostolo Pietro permette di intraprendere un cammino prezioso. Se già alcuni frammenti in particolare della Prima lettera di Pietro, possono essere noti (perché citati frequentemente nella liturgia), solo la lettura completa ed approfondita del testo può restituirci la sua ricchezza e la sua sorprendente attualità. Come è evidenziato nelle pagine introduttive di questo sussidio, preparato dalla comunità di Marango, si tratta di lettere che si rivolgono, più o meno direttamente, a comunità cristiane reali, alle prese non senza interrogativi e sofferenze, con i problemi quotidiani del loro tempo che, poi, sono quelli di ogni generazione. L'annuncio cristiano, ai tempi di queste lettere ed anche oggi, è la testimonianza serena e gioiosa di una verità detta con amore e di un amore vissuto nella verità. E' l'annuncio di una vita riconciliata e capace di speranza in una quotidianità fatta di luci e di ombre, di alti e bassi, di successi e insuccessi, di momenti lieti ma anche di frangenti tristi e scoraggianti. Annunciare la speranza è per ogni comunità cristiana, anche piccola, un dovere e consiste nel prendere per mano chi fatica o, addirittura, non trova più motivi per vivere. Annunciare la speranza è rendere evidente la differenza cristiana ed è il modo con cui beneficare il prossimo e l'intera società. (dalla Prefazione di Francesco Moraglia)
A Villaregia,frazione di Porto Viro (RO),è sorta agli inizi degli anni Ottanta la Comunità Missionaria di Villaregia (CMV),di cui questo volume presenta la storia, la spiritualità e le attività. La Comunità si è poi estesa, con varie sedi,in tutta Italia,nonché in Africa e in America Latina. In queste pagine la Comunità di Villaregia si racconta con l’intento di diffondere la conoscenza della nuova forma di vita evangelica generata dal suo carisma, che ha i tratti caratteristici della spiritualità trinitaria, della quale sono impregnate tutte le espressioni del servizio che essa presta alla Chiesa. Corredato di esperienze e testimonianze – oltre che di un inserto fotografico a colori – il libro fa memoria del provvidenziale intreccio delle strade dei fondatori e dei loro primi compagni di viaggio,e mette in luce i pilastri del carisma:comunità,missione, provvidenza. Con DVD.
AUTORI La Comunità Missionaria di Villaregia (CMV) è stata fondata nel 1981 da padre Luigi Prandin e da Maria Luigia Corona.Il carisma che ha dato origine alla CMV,e che è fondato su comunità, missione, provvidenza, è stato riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa, con decreto del Pontificio Consiglio per i Laici, il 26 maggio 2002. Oltre che in Italia, la CMV è diffusa in Africa (Costa d’Avorio) e in America Latina (Messico, Porto Rico, Perù, Brasile),dove opera a servizio dei più bisognosi di aiuto spirituale e materiale.
'L’annuncio di un Sinodo a due tappe sulla famiglia ha spiazzato un po’ tutti, ma ancor di più la volontà esplicita e fattiva di Papa Francesco di consultare cristiani e comunità ecclesiali di tutta la Chiesa cattolica per avere chiarezza di quello che pensano i fedeli su questa realtà estremamente delicata e complessa. In questo Francesco, nella sua precisa funzione di Vescovo di Roma che presiede alla carità di tutte le Chiese, non sta tanto praticando un sondaggio, ma sta cercando di fare emergere il sensus fidei del Popolo di Dio sparso per tutto il mondo. L’operazione è allora altamente teologica e sinodale. In questo contesto la comunità Kairòs si è sentita fortemente interrogata. Questo libro, scritto a più mani dai membri della comunità, vuole essere il modesto contributo che si vuole dare alla Chiesa in questo particolare tempo di discernimento ecclesiale. Questo libro manifesta così il vissuto ormai ventennale della comunità che ha incrociato tante situazioni di vita: i divorziati risposati, una comunità cristiana di omosessuali, l’affido di bambini ad una famiglia, la trasmissione della fede ai bambini in preparazione alla prima comunione secondo un catechismo biblico'.
"Gesù per amico" è il risultato di un lungo lavoro collettivo. Raccoglie il tentativo di mettere in comunicazione i disabili mentali con Gesù. Là dove c'è poca possibilità di comunicazione tradizionale e dove astrazione, organizzazione del pensiero, comunicazione lineare sembrano difficili, e difficile a volte è anche comunicare nella vita quotidiana, è maturata un'esperienza di grande speranza e che oggi si traduce in un percorso alla portata di tutti.
Il Pranzo di Natale della Comunità di Sant'Egidio a Roma, iniziato da una visione. Se ci si mette all'altezza dei poveri si scopre che Natale può diventare una maledizione, anziché una benedizione, per chi è solo. Per questo si sono aperte le porte della basilica di Santa Maria in Trastevere, come era accaduto con Gregorio Magno, come era successo nella basilica di San Pietro, perché i poveri trovassero da mangiare e una famiglia. Il Pranzo di Natale, negli anni, è diventato come un altro modo di dire Comunità di Sant'Egidio. Ma è anche, ormai, un patrimonio di tutti che chiede di raggiungere altri. Dal 1982 si è diffuso in molti paesi del mondo, e molti si sono ispirati fino a farne l'"Altro Natale".
DREAM (Drug Resource Enhancement against AIDS and Malnutrition) è un programma di controllo, prevenzione, trattamento dell'infezione da AIDS nato in Mozambico e replicato in altri paesi africani. Alla base c'è l'idea che gli abitanti dei paesi del sud del mondo debbano essere trattati come quelli del nord.
Dal Salvador al Malawi, passando per Buenos Aires fino a Napoli, questo libro ripercorre la storia dell'amicizia tra tanti giovani e i bambini, attraverso l'esperienza delle Scuole della Pace della Comunità di Sant'Egidio, presenti in oltre settanta Paesi. Ne descrive l'azione nelle periferie umane ed esistenziali del mondo globale e si sofferma sul loro particolare metodo educativo, disegnando un itinerario che può essere di aiuto e riflessione per genitori, maestri, educatori, insegnanti e quanti si trovano accanto ai bambini a diverso titolo. Un libro per ascoltare la voce di migliaia di bambini del mondo globale. Le loro domande, i desideri, le scoperte, la voglia di futuro. Uno strumento per dare risposte e ricevere un messaggio. La cultura del dialogo e dell'incontro è necessaria: educare alla pace costituisce un grande investimento sul futuro, perché imparare a vivere insieme, in pace, sugli orizzonti del mondo è un processo lungo e impegnativo.
C'è una grande letteratura sulla povertà. E c'è un importante dibattito statistico internazionale sugli strumenti per misurare la povertà: relativa, assoluta, estrema. Non è solo un problema terminologico. È necessario per cogliere alcuni passaggi del cambiamento in cui siamo immersi. Capire meglio la "povertà" per aiutare a combatterla, evitando che si radicalizzino sentimenti di fragilità sociale e di insicurezza nella popolazione, che possono fare crescere antagonismi sociali, fino a combattere i "poveri" e non la povertà: è una necessità. Questo Rapporto, nato dalla collaborazione tra la Comunità di Sant'Egidio e la Camera di Commercio di Roma, parte di un progetto assieme al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, scaturisce da questa esigenza. Il centro di questo Rapporto è Roma e il Lazio, anche se in molti casi c'è un raffronto nazionale e, in qualche misura, si offre un quadro del Paese, almeno delle tendenze. Non c'è la pretesa di fare il punto statistico, per l'impossibilità di unificare e confrontare fonti diverse, anche cronologicamente. Ma è uno sforzo di comprensione, dal basso, che cerca di leggere nelle fonti esistenti e attraverso approfondimenti che provengono dall'esperienza e dallo studio di ricercatori della Comunità di Sant'Egidio sulla marginalità, le linee di cambiamento, le tendenze, i tratti reali della sofferenza, avanzando, quando possibile, qualche suggerimento e linea di risposta e di contrasto del disagio.
Questo secondo Rapporto sulla Povertà a Roma e nel Lazio potrebbe avere un sottotitolo: "come vivere nella crisi". Ma anche: "come vivere meglio, invece che peggio, al tempo della crisi". In ogni capitolo c'è uno sforzo di analisi. Ma anche le storie e i percorsi per trasformare difficoltà straordinarie in chance per una nuova, possibile, qualità della vita.
"La forza degli anni" raccoglie contributi qualificati (tra cui tre interventi di Andrea Riccardi) su aspetti diversi della condizione degli anziani nel mondo contemporaneo (sociali, medici e culturali) e dell'attività di Sant'Egidio per gli anziani stessi (le iniziative per favorire la domiciliarità e per umanizzare gli istituti, le case famiglia, la religiosità, la vita spirituale e così via). L'attività della Comunità di Sant'Egidio con gli anziani ha ormai quarant'anni di vita: si tratta dunque di una lunga esperienza. Pertanto il libro si configura come una raccolta preziosa di indicazioni e consigli, anche pratici, per l'incontro con gli anziani e per la cura e l'assistenza, ma anche come un'articolata, colta e profonda meditazione sulla condizione degli anziani, espressione di una sapienza maturata in tutti questi anni di amicizia, di solidarietà concreta, di accoglienza, di compagnia, di condivisione di vita.
Se non facessimo mai un po' di manutenzione alla nostra automobile, prima o poi immancabilmente si guasterebbe. E il guasto potrebbe anche essere grave. Questo libro parte dal presupposto che anche la coppia è una realtà - molto più preziosa di un'automobile! - che non può essere lasciata a se stessa, ma ha bisogno anch'essa di manutenzione. Significa impegnarsi a prendersi cura l'uno dell'altro e, insieme, della relazione intessuta nella coppia. Sapendo che ogni coppia è unica ed è meravigliosamente originale, ma nello stesso tempo ha diversi elementi comuni con tutte le altre: ogni coppia è formata da un uomo e una donna e da Chi ha creato l'uno e l'altra, Dio che è Padre; ogni coppia vive del dono di sé e dell'accoglienza dell'altro. Perciò queste pagine sono una guida per la manutenzione della coppia, ma non un libro delle istruzioni da seguire schematicamente: piuttosto un quaderno degli appunti, da condividere e integrare con altre annotazioni, per aiutare chi è in cammino a raggiungere la meta, mettendo a disposizione del prossimo la propria esperienza, le proprie ferite, i propri incidenti e la condivisione di come si è riusciti a rimettersi in carreggiata.