
Questo libro è una mano tesa ai genitori, per accompagnarli nei loro sforzi educativi, nella consapevolezza che genitori non si nasce e che, soprattutto, lo si diventa educandosi a educare. Passa in rassegna i problemi che si presentano tra la fine dell'infanzia e l'inizio dell'adolescenza, parlando di scuola e di insegnanti, di gruppi di coetanei e di formazione della personalità, di valori e di nuove identità, di grandi scelte sociali e di problemi occupazionali, di volontariato e di impegno politico. Il tutto con tono agevole e divulgativo.
Lo scorso anno, in Italia, ci sono state circa 90mila separazioni e oltre 50mila divorzi. Dietro queste cifre c’è un esercito di persone che vive una delle sofferenze più acute che si possano sperimentare: il fallimento del proprio progetto di vita. Come può essere affrontata questa emergenza? Quali risorse mettere in campo per accompagnare i genitori separati? La ricerca che presentiamo in questo volume – avviata dall’Istituto di Antropologia per la Cultura della Famiglia e della Persona, in collaborazione con il Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia dell’Università Cattolica di Milano e l’Associazione Famiglie Separate Cristiane – non solo apre prospettive nuove sulla comprensione di un mondo molto chiacchierato e molto poco indagato, ma permette di individuare percorsi di vicinanza e di accompagnamento che potrebbero suggerire una serie di buone prassi politico-amministrative. Una tra le tante è la valorizzazione dell’associazionismo specificamente riservato alle persone separate che, come emerge dalla ricerca, risulta spesso un approdo decisivo – se non frequentemente l’ultimo – per persone a cui il mondo è crollato addosso.
L’AUTRICE
Paola Tettamanzi è responsabile del coordinamento dei progetti di ricerca dell’Istituto di Antropologia per la Cultura della Famiglia e della Persona, oltre a curarne l’ufficio stampa. Da anni si occupa di temi sociali e collabora con varie testate
Sono quanto mai numerose le riflessioni che negli ultimi anni si sono sviluppate riguardo alle famiglie cristiane in situazioni difficili e irregolari, in particolare sulla questione delle coppie divorziate e risposate. Tra i credenti l'interesse dominante è la posizione nella Chiesa di queste coppie, e in modo più specifico la loro ricezione dei sacramenti della riconciliazione e dell'eucaristia. Per la verità la pastorale coniugale familiare riveste un ambito assai più vasto e non meno impegnativo: infatti il primissimo compito della Chiesa non è di riservare una pur doverosa attenzione alle "ferite" che colpiscono la vita concreta delle famiglie, bensì di mostrare tutta la singolare bellezza umana ed evangelica del matrimonio secondo l'eterno e quotidiano disegno di Dio circa l'uomo e la donna. Solo il riconoscimento della bellezza e grandezza dell'amore coniugale e familiare può far cogliere da un lato la seria problematicità di queste situazioni difficili e irregolari, e dall'altro lato la necessità, anzi l'urgenza di affrontare le crisi e i fallimenti e di impegnarsi in cammini di guarigione e rilancio della fede nelle concrete situazioni di vita.
Un aspetto importante del magistero di Paolo VI, della sua parola viva e dei suoi gesti concreti, riguarda la famiglia. Molteplici contenuti di questo magistero si possono qualificare come 'profezie". Profezie non semplicemente perché papa Montini, oggi proclamato beato, individua e segnala nel presente storico gli sviluppi futuri delle scelte coniugali e familiari, ma più precisamente perché egli trova la sorgente ispiratrice del suo insegnamento nella voce dello Spirito. È dallo Spirito che Paolo VI trae il coraggio e la serenità per aderire in modo incrollabile alla verità del Vangelo, anche quando è scomoda e controcorrente. Punto centrale e decisivo del suo insegnamento è la spiritualità, ossia la 'vita secondo lo Spirito" tipica di quanti celebrano e vivono il matrimonio 'nel Signore", come grazia ed esigenza del sacramento di Cristo: una spiritualità che ha come soggetto la famiglia cristiana per il bene della Chiesa e della società.
Un'opera assolutamente originale, unica nel panorama editoriale. Duplici i testi contenuti, scritti in forma diretta ed efficace di lettera e rivolti uno ai genitori ed uno ai ragazzi. Una grafica accattivante, molto colorata e con immagini finemente tratteggiate. Una struttura "ad apertura", senza cuciture, che le fa raggiungere, aperta, le dimensioni di cm. 48 x 68. Un poster da affiggere ovunque si desideri.
Carissime ragazze e carissimi ragazzi della Cresima,
forse vi stupirete un po’ nel ricevere una lettera dal vostro Arcivescovo. Voi di solito siete velocissimi nello scambiarvi molti sms, magari scrivete qualche mail, ma può essere che qualcuno ancora non abbia mai ricevuto una lettera personale. Perché mi è venuto in mente di scrivervene una?
Perché ricevere una lettera è bello e fa sempre piacere: vuol dire che qualcuno ha pensato a noi, che ha qualcosa da dirci, insomma… che ci vuole bene! E per me è proprio così, cari ragazzi: anche se non posso incontrarvi tutti, ogni giorno mi ricordo di voi, prego per voi e vi porto nel cuore. Immagino i vostri volti e le vostre giornate: la scuola, la famiglia, l’oratorio, lo sport, gli amici. Penso ai vostri desideri e alle vostre domande, alla bellezza e alla fatica di diventare grandi, di essere felici, di capire tante cose. Insomma… vi penso e vi voglio molto bene! E ho anche una cosa importante da dirvi. Perciò ho deciso di scrivervi.
Voglio essere sincero con voi: perché i sogni diventino realtà, non basta aspettare qualche anno o avere un po’ di pazienza. Sì, tutte le cose grandi e belle richiedono tempo per crescere, ma il tempo da solo non è sufficiente; e poi, spesso, l’attesa ci sembra vuota e troppo difficile da vivere… Servirebbe un amico capace di accompagnarci, di sostenerci, di consigliarci, di consolarci... Ma dove trovare un amico così?
Il buon samaritano è il brano evangelico scelto dal cardinale Tettamanzi per il suo dialogo, ormai tradizionale, con i ragazzi e le ragazze che si preparano a ricevere il sacramento della Confermazione. Quest'anno l'Arcivescovo sottolinea che i doni dello Spirito sono come dei 'colori' capaci di prendere forma su una tela: occorre imparare ad accostarli l'uno all'altro per far sì che la nostra vita acquisti un significato e abbia un senso e una direzione e, soprattutto, abbia uno stile che somiglia molto a quello del buon samaritano. Santi? Si può! L'arcivescovo evidenzia come diventare santi non sia un'avventura per pochi eroi ma un'opportunità per la vita di tutti ...anche per i ragazzi.
Un prezioso volume che raccoglie la catechesi dell’arcivescovo Dionigi Tettamanzi, per accompagnare chi desidera vivere come pellegrino il cammino di santità che papa Benedetto XVI ha indicato come obiettivo dell’Anno Sacerdotale. Perché anche nella frenesia tipica del tempo in cui viviamo possiamo riconoscere e vivere i grandi doni di Dio, rispondere alla sua chiamata e partecipare attivamente all’edificazione di una Chiesa viva e missionaria, mettendo sempre Cristo al centro della nostra vita. Insieme ai contenuti della catechesi, la pubblicazione propone per la meditazione e la preghiera personale alcune omelie con le quali l’arcivescovo ha guidato il pellegrinaggio diocesano in Francia nel mese di luglio, la lettera inviata dall’arcivescovo ai sacerdoti della Diocesi di Milano per l’inizio dell’Anno Sacerdotale e alcune preghiere di sant’Ambrogio.
Uno sposo scrive alla sua sposa dopo venticinque anni di matrimonio e racconta tutto d'un fiato la loro storia d'amore. Lo fa con una bellissima lettera alla sua Franca che è un vero e proprio viaggio nella memoria dove ogni cosa viene letta come un dono del Signore. Il racconto attraversa le fasi del fidanzamento, della preparazione e del matrimonio, la gioia per il dono dei figli, l'impegno gioioso per la loro educazione e quello nel mondo e nella Chiesa tra gli scout e poi nel servizio diaconale di lui è di tutti e due come famiglia. Sullo sfondo si delineano scenari di futuro che lasciano intravedere un cammino con il Signore della vita e della storia. Un compagno di viaggio che con discrezione accompagna e guida verso l'eternità. È una storia semplice, sobria ed essenziale: una storia che può aiutare i fidanzati, le giovani coppie di sposi e non solo?
Il matrimonio è l'incontro, il donarsi esclusivo, completo, totale, necessariamente a due. Ognuno è essenziale e con l'altro realizza l'universo umano, raccoglie ogni differenza e la sublima. Unirsi con una persona è cosa ben diversa che dividersi tra due o tra più persone. Il donarsi eleva e trasforma la soggettività in un Noi ove l'Io è eterno perché è un Noi di corpo e di spirito, che si espande dal passato immemorabile ad un futuro illimitato, grazie alla carne e al sangue che quell'unione crea. Questo libro vuole essere uno strumento per reclamare la presenza e lo spazio nell'ordinamento giuridico non di una "riserva indiana", ma di una scelta di vita che, pur tra tentennamenti, incertezze ed errori, ancora milioni di uomini e donne hanno affrontato e si sentono in grado di realizzare.