
Uno strumento per adulti, per una piena comprensione (o ricomprensione) del sacramento eucaristico. È collegato al relativo testo per i bambini che si preparano alla Prima Comunione, ed è rivolto non solo ai genitori del bambini stessi, ma ogni a ogni adulto desideroso di interrogarsi sul suo modo di nutrirsi della parola e del corpo di Cristo. Il sussidio è articolato in sei incontri.
Cosa sono i nuovi media? Come si usano? Promuovono o limitano la comunicazione in famiglia? Quali rischi e quali opportunità derivano dall'uso delle tecnologie digitali? I Social Network e la Rete richiedono nuovi atteggiamenti educativi? Marco Deriu e Maria Filomia rispondono a queste e altre domande e mettono a fuoco i principali nodi relativi all'utilizzo dei mezzi di comunicazione di nuova generazione in ambito familiare e sociale. Gli autori si propongono di aiutare genitori ed educatori ad avere uno sguardo attento non soltanto sui rischi ma soprattutto sulle potenzialità che i media digitali offrono, per favorire una fruizione critica e consapevole degli stessi.
Duccio Demetrio (un uomo-non padre) e Francesca Rigotti (una donna-madre) sono accomunati da un "non più" che vale per chi i figli non li ha più presso di sé e per chi di figli non ne ha avuti e non ne potrà-vorrà più avere. Queste due condizioni convergono in un "senza figli" che è uno dei tratti caratteristici delle società contemporanee e che costituisce il tema di riflessione di questo volume. Con intelligenza e senza indicare facili soluzioni, gli autori indagano per la prima volta la condizione umana definita dall'essere "senza figli", insistendo sulla specificità e anche sul dolore provocato da tale stato, in un momento in cui si parla soltanto di legami non rescissi, di genitorialità permanente, di autonomia mancata.
Venti laboratori" per scoprire la fede con i bambini di 3-7 anni. Gli incontri interattivi proposti dal sussidio seguono l'anno liturgico; per ogni incontro: racconti biblici, canti e riflessioni. "
Guida al sussidio.
Ideale continuazione del sussidio Quante meraviglie in cieloe in terra!
Ideale continuazione del sussidio Quante meraviglie in cielo e in terra!
La tradizione della "Regola" ha accompagnato il costituirsi di tutte le comunità di vita consacrata: c'è un patrimonio di grande valore in questa tradizione e vale sempre la pena di leggere e meditare le Regole di sant'Agostino, san Benedetto, san Francesco e di tutti i fondatori di comunità di vita consacrata. Non voglio e non sono capace di raccontare questa storia. Vorrei solo proporre un aiuto per accompagnare il tuo presente e il cammino verso il tuo futuro: presente e futuro siano tempo di grazia, benedetti da Dio, tempo di crescita nella fede e nella sapienza, tempo di gioia e di lotta per il bene tuo e degli altri. Forse, quanto ti scrivo può esserti utile e ispirarti nelle tue scelte e nella stesura di una tua Regola di vita.
Fratelli, sorelle! Vorrei raggiungere ogni casa per portare la benedizione di Natale. Vorrei visitare ogni famiglia per ascoltare una confidenza, per raccontare una storia, per stringere le mani. Pensavo che l'impresa fosse impossibile e me ne intristivo. C'era persino una voce che mi rimproverava: «Dunque vuoi lasciare i tuoi fratelli e le tue sorelle senza un augurio di Natale? Ma che fratello sei?». Per fortuna ho incontrato il signor Angelo, gli ho confidato la mia inadeguatezza e il mio rammarico. E il signor Angelo ha trovato subito una soluzione: «Ma non preoccuparti: ci vado io!». E così io vi raggiungo tramite l'Angelo: lui visita tutte le città, lui entra in tutte le case. Per tutti avrà una parola, per ogni casa avrà una benedizione, ha persino tempo per ascoltare le confidenze e consolare qualche lacrima. Ecco, viene a nome mio il signor Angelo: accoglietelo bene! Ha il volto del vostro prete, ha il volto del diacono, della suora, degli altri amici della parrocchia che bussano alle vostre porte mentre dappertutto si prepara il Natale: sono belli e buoni come l'esercito del cielo che la notte di quel Natale rallegrarono la terra con il loro inno festoso e avvolsero di luce la vita della gente. Non so come esprimere la mia gratitudine al signor Angelo e non so come dirvi il mio affetto e il mio augurio, fratelli e sorelle. Forse vi sembrerà poco conveniente che io mi metta a raccontare storie mentre dovrei fare discorsi più seri. Però la colpa, se è una colpa, è del signor Angelo che aveva tanta premura di venire a casa vostra che non mi ha lasciato il tempo per scrivere messaggi più elevati e parole più convenienti. Prendetelo com'è! È un angelo... E che sia un buon Natale, per voi e per tutti: pace in terra agli uomini amati dal Signore!
Cari ragazzi e ragazze della Cresima, spero che ci siano quest’anno occasioni per incontrarci e conoscerci un po’ meglio: certo vi aspetto tutti a San Siro per l’incontro diocesano. Di me non c’è molto da raccontare, perché la mia vita è sempre stata facile e sono sempre stato aiutato da molti ad aver fiducia. Credo che di voi ci sia molto da dire e forse non per tutti la vita è stata facile e non sempre avete trovato gli aiuti necessari per amare la vita, essere lieti e crescere fiduciosi. Mi interessano le vostre storie e vorrei essere di aiuto alla vostra speranza.
L’Arcivescovo di Milano invita i ragazzi a prepararsi alla Cresima: la preparazione si può immaginare come il “viaggio verso la città felice”. Questo viaggio non è uno spostamento, ma una trasfigurazione: cioè entrano nella città felice coloro che si lasciano trasfigurare dalla potenza dello Spirito. Si può descrivere questa trasfigurazione con le immagini dello Spirito Santo che hai già imparato a conoscere: il fuoco, cioè il desiderio ardente, il vento, cioè la forza amica che spinge al largo, la fortezza, cioè la roccia che tiene ferma la casa anche nelle tempeste, la colomba, cioè lo stile della mitezza e della pace.
Se la Chiesa si guarda intorno, se apre gli occhi sul mondo contemporaneo, che cosa vede?
Con questa domanda inizia la riflessione suggerita da mons. Delpini a tutti i presbiteri, in occasione della Messa crismale.
Un invito esplicito alla profezia della Chiesa che non è in primo luogo un discorso da pronunciare, ma un esperienza di vita cristiana che si offre come proposta per tutti gli uomini e le donne.
Dio continua a benedire le persone e le famiglie, le case e i lavori, i sogni e le feste. Dio continua a effondere la sua benedizione per consolare le lacrime, per seminare speranza nella desolazione, per manifestare la sua presenza nella solitudine, per promettere vita eterna anche quando la morte sembra invincibile. Dio continua a benedire. La sua benedizione bussa discreta a ogni porta. Entra nella vita e nella casa per la porta della preghiera. La vita troppo indaffarata, troppo rumorosa, troppo superficiale, troppo arrabbiata, troppo gaudente può rischiare di non accorgersi che la benedizione di Dio sta alla porta, in attesa di essere accolta. Un po' di silenzio, un po' di preghiera, un po' di umiltà. Trovo sorprendente come sia facile e desiderato sperimentare la benedizione di Dio. È l'augurio e la preghiera con cui accompagno queste pagine: sono nomi e storie ordinarie, sono gesti minimi, sono esercizi semplici. Sono pagine appena cominciate. Chi sa quante se ne devono aggiungere per dire la verità del nostro vivere! Siamo benedetti da Dio e siamo capaci, lieti, fieri di diventare benedizione per chi vive vicino a noi. Siate tutti benedetti, nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Amen.