
Il dialogo non è semplicemente una forma di comunicazione; è una messa in gioco dell’umanità della donna e dell’uomo, dentro quella presenza che è l’umano, nel mondo e di fronte al divino.
Martin Buber conduce il lettore dentro una riflessione modernissima sull’arte della parola che attraversa le distanze tra l’io e il tu, alla ricerca di quella tensione unica (ma non univoca), unitaria (ma che salvaguarda la dualità), che appartiene a ciascuno di noi.
E che svela noi a noi stessi, proprio mentre incontriamo l’altro.
L'autore
Martin Buber (1878-1965) è stato un filosofo e teologo ebreo nato a Vienna ed emigrato a Gerusalemme nel 1938. Ha insegnato filosofia della religione ebraica all’Università Johann Wolfgang Goethe di Francoforte sul Meno e antropologia e sociologia all’Università Ebraica di Gerusalemme. Presso le Edizioni San Paolo: Due tipi di fede. Fede ebraica e fede cristiana (19992)
e Il principio dialogico e altri saggi (a cura di Andrea Poma, 2011).
Le catechesi di Benedetto XVI in versione artistica. Le riflessioni riguardanti il tema della fede, su come approfondirla e rafforzarla. Terminato il ciclo di catechesi dedicato alla Preghiera, Benedetto XVI ne sviluppa uno riguardante l'Anno della Fede, da lui indetto con la Lettera Apostolica Porta Fidei in occasione del cinquantesimo anniversario dell?apertura del Concilio Vaticano II.
Composti nel 1522 in spagnolo in una stesura non definitiva, trascritti poi in latino e pubblicati nel 1548 a Roma, gli Esercizi spirituali rappresentano la "chiave di volta" della spiritualità di Ignazio di Loyola. Tale pratica infatti, anteriore ad Ignazio, fu elaborata per la prima volta da lui in forma sistematica: sotto la guida di un direttore, l'esercitante dovrà vivere in silenzio e solitudine per un mese. La prima settimana è centrata sull'esame di coscienza; la seconda e la terza, sulla contemplazione dei misteri e della passione di Cristo; nell'ultima settimana l'esercitante giunge infine ad una vita di unione con Dio. Nata dall'esperienza diretta di Ignazio di Loyola che percorse infatti egli stesso le tappe sulle quali è strutturato il suo metodo -, l'opera è, prima che una composizione letteraria, il cammino e il progetto di un uomo. Un "classico" della storia della spiritualità.
Il 16 ottobre 2010 a Buenos Aires, nella XIII Giornata di Pastorale Sociale, il cardinale Jorge Mario Bergoglio, futuro papa Francesco, ha tenuto il discorso da cui è nato il libro "Noi come cittadini noi come popolo". Si tratta di un discorso diretto a tutti, ma Bergoglio si rivolge esplicitamente ai governanti. L'Argentina è un grande Paese che in quell'occasione iniziava a festeggiare i 200 anni della sua indipendenza. L'Argentina veniva dalla catastrofe della dittatura e dalla crisi economica dell'inizio del XX secolo. Questo testo, rivolto anzitutto al suo Paese e ai suoi governanti, è premonitore della responsabilità che papa Francesco ha assunto di fronte a tutto il mondo. Non c'è piena cittadinanza senza giustizia e ricerca del bene comune, non c'è giustizia se non c'è cosciente solidarietà col popolo, non c'è un popolo se un Paese non riscatta i poveri: "Non possiamo ammettere che si consolidi una società duale". Presentazione di Mario Toso.
In occasione della terza visita pastorale del Pontefice Emerito in Germania, l'Istituto Papa Benedetto XVI di Regensburg ha tratto dagli scritti di Joseph Ratzinger una piccola brochure in forma di libro teologico di consultazione, affinché il pensiero del grande Papa teologo fosse accessibile ad un pubblico più vasto. Quella brochure, debitamente ampliata e arricchita, è diventata ora questo utile manuale che da un lato consente una rapida consultazione di fondamentali temi teologici, dall'altro suscita anche l'interesse a leggere gli altri scritti del fine teologo Joseph Ratzinger.
In queste pagine si trova la lettera scritta, lo scorso ottobre, dall'allora Cardinale Jorge Bergoglio alla sua Diocesi di Buenos Aires, nella quale il neoeletto Papa Francesco incoraggia i fedeli a guardare oltre le difficoltà del momento e ad affidarsi fiduciosamente alla grazia di Dio per poter comprendere il mistero della fede e darne così viva testimonianza a tutti i cristiani sparsi nel mondo. Per celebrare l'inizio dell'Anno della Fede i vescovi e i cardinali di tutto il mondo hanno scritto una lettera pastorale alle rispettive diocesi di appartenenza per dare maggior significato e concretezza alla celebrazione di questo evento di grazia, indetto dal Papa Emerito Benedetto XVI.
Un dialogo: è la cosa più comune al mondo; questo però, spicca per la sua originalità. Lo scambio di idee tra domanda e risposta prende, di solito, la forma dell'intervista: momento pressato, tempo misurato, argomento predeterminato. Qui abbiamo un appuntamento fuori orario e su temi a circonferenza totale. L'autore non ha intervistato Papa Benedetto, ha ricuperato le dichiarazioni originarie; non lo ha ingabbiato in una griglia di domande preconfezionate, semplicemente ha collocato il lettore davanti a lui; ha raccolto quello che il Papa ha detto nel susseguirsi del tempo e lo ha disposto in un'organicità di trattazione, che è efficienza didattica per agevolarne la recezione. L'area nella quale ci si muove è di fondamentale importanza; è quella della politica, area privilegiata di esercizio della carità. Le grandi centrali formative soffrono oggi difficoltà di respiro; stagna sulla società attuale un'atmosfera nebbiosa che affanna il respiro e offusca lo sguardo. Con una sveglia perspicacia il Papa si è impegnato a diradare questa foschia e ad imprimere un nuovo slancio all'attività politica, commentandola in tutte le sue valenze. Il Papa dal Vaticano entra nella stanza di ogni persona, si mette a sua disposizione in ogni momento. Il dialogo si fa confidenza e il Magistero diventa amicizia personale. Donato Petti si è fatto fine e premuroso introduttore.
Questo libro non ha la pretesa di dire tutto quello che ci sarebbe da dire su un «Francesco» che sta rivoluzionando la Chiesa (il mondo) e, soprattutto, non vuole essere irriverente né contro Dio né contro Colui del quale parla. È una frase mutuata dal giornale (e ripresa dal pèubblico giovanile che ha seguito le ultime fasi del Conclave in tv). Questo non vuol dire che nei Conclavi passati Dio abbia «fallito il bersaglio»; vuol solo dire che – grazie a certi particolari che Papa Francesco ci ha fatto vedere, e che crescono con l'anima – Egli è «entrato» subito nel cuore di chi l'ha visto in televisione.
Una antologia di interventi che il Card. Carlo Maria Martini ha dedicato ai Consacrati e alle Consacrate nel corso del suo lungo ministero pastorale. Nessuno può prevedere ciò che Dio sta facendo nascere attraverso le doglie della nostra travagliata storia contemporanea, tuttavia i religiosi sanno bene che cosa è chiesto loro di essere, come suggerisce il titolo del volume: Per amore, per voi, per sempre. Essere vite donate per il servizio dell’uomo, fraternamente radicate nell’amore di Cristo e capaci di una fede risplendente come lampada in una società talora confusa e dimentica dei valori essenziali.
Il pensiero di Papa Francesco sulla famiglia, la fede e la missione della Chiesa nel XXI secolo.
Con la sua immediatezza e la sua spontanea umanità Jorge Mario Bergoglio, il primo pontefice del continente americano, ha conquistato il cuore dei fedeli e l'ammirazione dei non credenti. Ma chi è Francesco, il papa «venuto dalla fine del mondo»? A raccontarcelo in queste pagine è lui stesso, attraverso un colloquio amichevole e appassionato - avvenuto quando era ancora arcivescovo di Buenos Aires - con Abraham Skorka, rettore del Seminario rabbinico della capitale argentina. Non un manifesto dottrinario, dunque, né un trattato teologico sulla Chiesa del XXI secolo, ma un dialogo interreligioso con un uomo di profonda spiritualità, che è uno dei modi privilegiati per assolvere il compito essenziale di ogni cristiano: «avvicinare l'anima dell'uno a quella dell'altro», finché «l'anima dell'uno si riflette nell'altro», e questo è possibile solo se si è capaci di «abbassare le difese, aprire le porte di casa e offrire calore umano». In queste riflessioni con il «fratello» ebreo sui temi fondamentali della vita dell'uomo - la nascita e la morte, le forme della convivenza civile, le insidie del potere, la possibilità di un'etica condivisa tra laici e credenti, l'omosessualità, l'eutanasia - conosciamo Jorge Mario Bergoglio e la sua strada maestra, quella dell'incontro e della costruzione della fraternità. Con gli atei, nella comune scoperta delle ricchezze dell'animo umano; con chi opera per la giustizia sociale, nello sforzo di tradurre in pratica quotidiana la verità del Vangelo; con le gerarchie ecclesiastiche, per ritrovare l'antica umiltà e il valore del dubbio, cifre di una dimensione pastorale gradita al Signore e benefica per il suo popolo. Ma a emergere nitidamente è anche il profilo di un cardinale che ha affrontato con decisione e senza compromessi gli anni più difficili della storia del suo Paese, e che non risparmia giudizi netti su questioni di respiro universale e di bruciante attualità: il ritorno della Chiesa a un percorso di santità, la selezione del clero non più basata su criteri corporativi, il pericolo insito in qualsiasi tipo di fondamentalismo, la deriva nichilista del capitalismo globalizzato, l'attenzione ai poveri e agli ultimi come impegno confessionale non più derogabile. Un libro che offre importanti spunti di riflessione ai credenti e ai laici desiderosi di conoscere il pensiero del nuovo Papa, una figura destinata a segnare la storia della Chiesa e la nostra contemporaneità.
“Dio vive già nella nostra città e ci spinge a uscire incontro a lui per scoprirlo, per costruire relazioni di prossimità, per accompagnarlo nella sua crescita e per incarnare il fermento della sua Parola in opere concrete”. Con uno sguardo lucido e colmo di misericordia, Papa Francesco si sofferma sul tema della città, del vivere comune tra le persone. In
una società segnata da ingiustizie e squilibri, i cristiani sono chiamati allo stesso sguardo di Dio, testimoniato innanzitutto in Gesù. Uno sguardo che porta ad atteggiamenti di misericordia. “La misericordia - continua il Papa
- crea la vicinanza più grande, che è quella dei volti”. Perché “ la fede vuol vedere per servire e amare, non per constatare o dominare”.
In queste pagine, nelle quali si respira lo spirito di semplicità e di tenerezza che ha conquistato il mondo intero, Jorge Mario Bergoglio offre ai lettori credenti e non credenti un’anteprima della sua visione dei rapporti umani.
L’AUTORE
Nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936 da una famiglia di origini italiane, laureato in chimica, Jorge Mario Bergoglio entra nel seminario di Villa Devoto e nel 1958 comincia il noviziato presso la Compagnia di Gesù, prima in Cile e poi a Buenos Aires, dove nel 1963 si laurea in filosofia. Riceve l’ordinazione presbiterale nel 1969. Nel 1992 è nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires da papa Giovanni Paolo II, e nel 1997 arcivescovo coadiutore della stessa città. Nel 2001 lo stesso pontefice lo crea cardinale. Dal 2005 al 2011 è a capo della Conferenza Episcopale Argentina. Durante il suo mandato come vescovo ha optato per uno stile di grande semplicità, rinunciando a trasferirsi nella sede dell’Episcopato e vivendo invece in un comune appartamento. La sera del 13 marzo 2013 è eletto papa al quinto scrutinio: assume per primo il nome di Francesco, in onore di san Francesco d’Assisi. È inoltre il primo gesuita a diventare pontefice e il primo papa proveniente dal continente americano e dall’emisfero australe.
Ha conquistato il mondo con la sua semplicità, con parole chiare e profonde, con un messaggio rivoluzionario: in questo libro le lezioni di umiltà, di verità e di amore del papa che sta già cambiando la storia della Chiesa.
“Voglio una Chiesa povera per i poveri, ecco perché ho scelto di chiamarmi Francesco”: con queste parole Jorge Bergoglio si è rivolto ai giornalisti nella sua prima udienza pubblica. “La Chiesa non ha natura politica, ma spirituale. È il santo popolo di Dio. Con le sue virtù e i suoi peccati. E al centro non c'è il papa. Cristo è il centro.” La gioia e l’amore per i poveri, che hanno ispirato Francesco d’Assisi e che sono stati al centro della vita e dell’apostolato di Jorge Bergoglio in Argentina, sono i valori che dobbiamo comprendere e ricercare nella vita vissuta giorno per giorno, come relazione personale con Dio. In questi quattro esercizi spirituali, papa Francesco ci invita a meditare e riflettere sui valori fondamentali, nel silenzio della solitudine o in comunità, sull’essere felici “nel fare per gli altri”, sulla ricerca delle tracce di Cristo nel mondo, per dare un nuovo senso alla nostra vita e alla nostra fede.
JORGE BERGOGLIO è nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, figlio di un ferroviere piemontese. Perito chimico, a 21 anni è entrato come novizio nella Compagnia di Gesù. Laureato in filosofia, ordinato sacerdote nel 1969, vescovo di Auca nel 1992, arcivescovo di Buenos Aires nel 1998, creato cardinale nel 2001, è stato eletto papa il 13 marzo 2013 con il nome di Francesco.

