
Madre Teresa Maria di San Giuseppe (1900-1985) era una monaca carmelitana di clausura. La grande affinità spirituale tra lei e Maria Valtorta portava entrambe ad una confidenza completa, che poté esprimersi soltanto attraverso un serrato rapporto epistolare. Nel primo volume abbiamo raccolto le lettere dal dicembre 1945 al dicembre 1946. Nel secondo volume raccogliamo le lettere degli anni dal 1947 al 1957. Poiché i due volumi hanno quasi lo stesso numero di pagine, riteniamo che siano appartenute al secondo periodo le lettere (circa duecento) che la Madre Teresa Maria bruciò su richiesta della Valtorta, che sempre obbediva a disposizioni divine.
Ciclo di conferenze tenute al Centro Culturale S. Fedele di Milano
Sabato 2 marzo 1996
Le lettere pastorali: genesi storica, letteraria, teologica
Sabato9 marzo 1996
Prima lettera a Timoteo: un profilo essenziale e una guida di lettura
Sabato 16 marzo 1996
Prima lettera a Timoteo: temi teologici e pastorali
Sabato 23 marzo 1996
Seconda lettera a Timoteo: la trama letteraria e spirituale dello scritto
Sabato 30 marzo 1996
Lettera a Tito: la trama letteraria e spirituale dello scritto
Ciclo di conferenze tenute al Centro Culturale S. Fedele di Milano
Sabato 16 novembre 1991
LE "Confessioni" di Geremia. Diario intimo del profeta
Sabato 23 novembre 1991
Geremia e le ore fatali di Giuda. Una teologia della storia
Sabato 30 novembre 1991
il "Libro della Consolazione" di Geremia (CC. 30-31)
Sabato 14 dicembre 1991
Il messaggio della raccolta di oracoli del profeta Geremia
Sabato 21 dicembre 1991
Le cinque grandi lamentazioni e il libro di Baruc
Il rapporto di papa Francesco con le donne appare del tutto alieno da antichi pregiudizi e da moderni conformismi, ma fondato su una forte attitudine empatica, nata probabilmente nel rapporto con le figure femminili incontrate nella sua vita familiare e nel suo ministero di prete e di vescovo. Essa sa manifestarsi nella schiettezza di un richiamo scherzoso alle suore come nella capacità di descrivere in modo toccante, ma pieno di realismo, la vita delle famiglie nelle gioie e nelle difficoltà. Più volte Francesco ha rimarcato la necessità che le donne assumano un ruolo più attivo nella vita ecclesiale e sociale, un desiderio che nasce dalla constatazione, profondamente' teologica, che "Ia Chiesa è donna". I doni e le peculiarità proprie del femminile sono un elemento essenziale del ministero della misericordia, che per Francesco è il compito più urgente.
"Nella lettura di questo libro mi sono reso conto di avere a che fare con un'opera nata in seguito ad un lungo percorso educativo e ad innumerevoli riflessioni, presentate con virtuosismo da questo straordinario autore. Un altro aspetto degno di nota è la perfetta conoscenza degli scritti di papa Francesco. Don N'cek, nel suo libro, mostra di aver compreso profondamente l'insegnamento del Pontefice in merito alla comunicazione nella Chiesa. L'autore capisce alla perfezione le riflessioni del Papa, basandosi sui Suoi documenti, sulle omelie quotidiane pronunciate in Santa Marta e sugli interventi di fronte ai mass media. Don N'cek si rende conto dell'importanza del documento di Aparecida come punto di riferimento per il Santo Padre. Occorre ricordare che il cardinale Bergoglio ha svolto un ruolo di primo piano nella preparazione di questo documento per gli Episcopati dell'America Latina e dei Caraibi." (Cardinale Luis Hector Villalba)
Nelle dense pagine che lo compongono, il testo ci fa guardare al ministero di Francesco, alle sue parole e ai suoi gesti facendoci scorgere, come in controluce, l'evento del Concilio e l'afflato che lo ha accompagnato. Lo spirito conciliare emerge nitido e chiaro, nel progetto di Francesco di una Chiesa più giovane e aperta al mondo. Il libro, che riporta testimonianze di teologi e storici, aiuta a comprendere quanto e come il magistero conciliare riecheggi nel pontificato di Francesco.
Sarebbe un errore considerare l'umiltà una virtù di dettaglio, come se fosse un ornamento prezioso, ma non necessario. Eppure, nonostante sia una caratteristica fondamentale del Figlio di Dio, essa non gode la fama di altre virtù ritenute più eccellenti. In realtà è il terreno sul quale crescono tutte le altre, tanto da poter dire che l'umiltà è la misura della santità. Infatti, se è vero che la carità è la regina di tutte le virtù, è per la presenza dell'umiltà che essa "non si gonfia", rischiando di corrompere se stessa. Il direttore di Radio Maria rileva la messa ai margini di questa virtù da un contesto sociale che esalta l'arroganza e l'arrivismo, ma mette in guardia anche dalla "falsa umiltà", quella di coloro che fanno finta di sminuirsi per fare carriera, per compiacere il potente di turno, per piegarsi servilmente agli interessi altrui e ottenere guadagni personali. Le riflessioni che si snodano nei vari capitoli hanno come scopo quello di portare il lettore nel santuario della propria interiorità, per conoscerne miseria e grandezza, per giungere a uno sguardo di verità su se stessi. L'uomo non è mai così grande come quando riconosce di essere un peccatore, guardando se stesso e gli altri con lo sguardo della compassione. Ma non è mai così in pericolo come quando si crede superiore ai suoi simili e si indurisce nell'incapacità di chiedere perdono. Solo la virtù dell'umiltà è la medicina che consente all'uomo di liberarsi dalla tirannia dell'"io" e di gustare la pace del cuore.
Questo piccolo libro, che riscosse grande successo in Germania, è il risultato di tre conferenze tenute da Ratzinger poco prima della sua nomina a cardinale di Monaco. Dopo la lunga crisi della devozione a Maria nella Chiesa, egli ci mostra il suo fondamento e spazio nella teologia come nella vita spirituale dei cristiani. Siamo così portati a scoprire una teologia della donna nel Vecchio Testamento; proprio attraverso le grandi figure di donne - Eva, Sara, Rachele, Anna, Ester e Giuditta - prende concretezza la promessa del Messia. Ovviamente il Vecchio Testamento trova il compimento nel Nuovo, ma questo non vuol dire la dissoluzione della Scrittura, e se Cristo è il nuovo Adamo, Maria è la nuova Eva. La mariologia, conclude Ratzinger, ha un proprio spazio nella teologia e non deve essere considerata un'imitazione, quasi un sottoprodotto della cristologia. Vengono infine presi in esame i principali dogmi mariani, in cui è visibile l'unità del vecchio e del nuovo popolo di Dio e, più profondamente, il mistero di creazione e alleanza.
In queste pagine il cardinal Martini accompagna il lettore in un cammino di scoperta degli inesauribili tesori del Padre Nostro, una preghiera che ben a ragione è stata definita da Tertulliano la "sintesi di tutto il vangelo". Il Padre nostro - afferma Martini - poteva dirlo soltanto Gesù e solo lui poteva insegnarlo. Perché c'è una corrispondenza, una omologia perfetta tra Padre nostro, insegnamento evangelico, vita di Gesù Figlio di Dio morto e risorto per noi. Con stile semplice e sobrio, queste meditazioni permettono di comprendere il cuore della preghiera insegnata da Cristo, a partire da quella che per molti è la sua invocazione centrale, ossia le parole "venga il tuo regno", con le quali i cristiani non implorano una restaurazione di un ordine costituito, ma si impegnano a realizzarlo.
Il volume presenta il testo integrale della Evangelii gaudium, arricchito da schede per il lavoro individuale e di gruppo.
Questo piccolo libro presenta una trentina di lettere che don Efrem Cirlini scrisse a Emanuela Ghini, monaca carmelitana scalza. Nella Introduzione essa traccia il percorso spirituale del suo interlocutore dentro la vicende della comunità orante della Piccola Famiglia dell'Annunziata, fondata nel 1956 da Giuseppe Dossetti nella Chiesa di Bologna, e chiamata dagli arcivescovi Manfredini prima, e Biffi poi, a prestare il suo servizio monastico diocesano nel luogo delle stragi naziste di Monte Sole (Marzabotto, 1944). Il libro ha un'attenta Prefazione di don Athos Righi, per molti anni superiore della Comunità di don Efrem.