
In questo libro l'autore rivisita gli scritti teologici di Mons. Bruno Forte (vescovo della diocesi di Chieti-Vasto), cogliendovi, con sintonia spirituale e intelligenza teologica, il filo rosso del rapporto fra il dono della salvezza offerto in Gesù Cristo e la storia degli uomini, che si rende particolarmente visibile e tangibile nel vissuto della Chiesa, la fidanzata dell'Agnello.
«Il senso che la Chiesa, e l'appartenenza ad essa, riveste per il credente in Cristo, per il suo essere uomo e la sua salvezza è tutt'altro che scontato: verrebbe anzi da dire che è sempre meno scontato. Quale sia il motivo per cui, in altri termini, la salvezza si realizzi - pur in modo incipiente - in forma ecclesiale e perché il credere del cristiano sia strutturalmente un con-credere rimane quasi sempre questione inevasa. [...] La visione ecclesiologica di de Lubac resta a tutt'oggi, tra gli studi occidentali, una delle poche all'altezza di una tale fondamentale questione. Ciò è evidente quando si leggano i testi a carattere ecclesiologico del teologo di Lione in raffronto con gli altri suoi studi, soprattutto quelli sul soprannaturale: cosa assolutamente legittima e forse doverosa dal momento che, come ha notato un autorevole commentatore come Balthasar, in Cattolicismo c'era già in nuce tutto quanto si sarebbe sviluppato nella monumentale opera di de Lubac. In un tale orizzonte appare infatti evidente come esista, per così dire, un "aspetto sociale del soprannaturale": tanto più visibile quanto più si passi da una sua considerazione in termini formali a una sua lettura che ne rifletta la concretezza cristologica. L'uomo è creato non solo in una generica immagine di Dio, ma porta impressa in sé l'immagine del Viglio fatto uomo, dell'Unigenito che si è fatto il "primogenito di molti fratelli" (Rm 8,29): per questo non esiste altra vocazione umana che non sia quella alla filiazione divina e, dunque, alla fraternità con gli altri uomini. Il senso per il quale la Chiesa sia la forma incipiente della salvezza è rinvenibile quando si consideri che non esiste uomo se non in Cristo e, dunque, vocato alla filiazione divina e alla fraternità inter-umana. Per l'uomo essere è partecipare dell'essere di Cristo e dunque, co-essere con gli altri uomini, suoi fratelli. Si tratta di dimensioni fondamentali e in certo senso previe a qualunque altra riflessione ecclesiologica, su cui l'opera delubachiana può ancora beneficamente indirizzare.» (Dall'Introduzione di Roberto Repole alla Sezione terza dell'Opera Omnia)
«Il senso che la Chiesa, e l'appartenenza ad essa, riveste per il credente in Cristo, per il suo essere uomo e la sua salvezza è tutt'altro che scontato: verrebbe anzi da dire che è sempre meno scontato. Quale sia il motivo per cui, in altri termini, la salvezza si realizzi - pur in modo incipiente - in forma ecclesiale e perché il credere del cristiano sia strutturalmente un con-credere rimane quasi sempre questione inevasa. [...] La visione ecclesiologica di de Lubac resta a tutt'oggi, tra gli studi occidentali, una delle poche all'altezza di una tale fondamentale questione. Ciò è evidente quando si leggano i testi a carattere ecclesiologico del teologo di Lione in raffronto con gli altri suoi studi, soprattutto quelli sul soprannaturale: cosa assolutamente legittima e forse doverosa dal momento che, come ha notato un autorevole commentatore come Balthasar, in Cattolicismo c'era già in nuce tutto quanto si sarebbe sviluppato nella monumentale opera di de Lubac. In un tale orizzonte appare infatti evidente come esista, per così dire, un "aspetto sociale del soprannaturale": tanto più visibile quanto più si passi da una sua considerazione in termini formali a una sua lettura che ne rifletta la concretezza cristologica. L'uomo è creato non solo in una generica immagine di Dio, ma porta impressa in sé l'immagine del Figlio fatto uomo, dell'Unigenito che si è fatto il "primogenito di molti fratelli" (Rm 8,29): per questo non esiste altra vocazione umana che non sia quella alla filiazione divina e, dunque, alla fraternità con gli altri uomini. Il senso per il quale la Chiesa sia la forma incipiente della salvezza è rinvenibile quando si consideri che non esiste uomo se non in Cristo e, dunque, vocato alla filiazione divina e alla fraternità inter-umana. Per l'uomo essere è partecipare dell'essere di Cristo e dunque, co-essere con gli altri uomini, suoi fratelli. Si tratta di dimensioni fondamentali e in certo senso previe a qualunque altra riflessione ecclesiologica, su cui l'opera delubachiana può ancora beneficamente indirizzare». (Dall'Introduzione di Roberto Repole alla Sezione terza dell'Opera Omnia)
«Il senso che la Chiesa, e l'appartenenza ad essa, riveste per il credente in Cristo, per il suo essere uomo e la sua salvezza è tutt'altro che scontato: verrebbe anzi da dire che è sempre meno scontato. Quale sia il motivo per cui, in altri termini, la salvezza si realizzi - pur in modo incipiente - in forma ecclesiale e perché il credere del cristiano sia strutturalmente un con-credere rimane quasi sempre questione inevasa. La visione ecclesiologica di de Lubac resta a tutt'oggi, tra gli studi occidentali, una delle poche all'altezza di una tale fondamentale questione. Ciò è evidente quando si leggano i testi a carattere ecclesiologico del teologo di Lione in raffronto con gli altri suoi studi, soprattutto quelli sul soprannaturale: cosa assolutamente legittima e forse doverosa dal momento che, come ha notato un autorevole commentatore come Balthasar, in 'Cattolicismo' c'era già in nuce tutto quanto si sarebbe sviluppato nella monumentale opera di de Lubac. In un tale orizzonte appare infatti evidente come esista, per così dire, un 'aspetto sociale del soprannaturale': tanto più visibile quanto più si passi da una sua considerazione in termini formali a una sua lettura che ne rifletta la concretezza cristologica. L'uomo è creato non solo in una generica immagine di Dio, ma porta impressa in sé l'immagine del Figlio fatto uomo, dell'Unigenito che si è fatto il 'primogenito di molti fratelli' (Rm 8,29): per questo non esiste altra vocazione umana che non sia quella alla filiazione divina e, dunque, alla fraternità con gli altri uomini. Il senso per il quale la Chiesa sia la forma incipiente della salvezza è rinvenibile quando si consideri che non esiste uomo se non in Cristo e, dunque, vocato alla filiazione divina e alla fraternità inter-umana. Per l'uomo essere è partecipare dell'essere di Cristo e dunque, co-essere con gli altri uomini, suoi fratelli. Si tratta di dimensioni fondamentali e in certo senso previe a qualunque altra riflessione ecclesiologica, su cui l'opera delubachiana può ancora beneficamente indirizzare.» (dall'introduzione di Roberto Repole)
Il Giubileo dei Sacerdoti e dei Seminaristi - tenutosi nelle tre basiliche romane (San Giovani in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo Fuori le Mura) - è stato forse il più grande ritiro spirituale della storia e ha visto papa Francesco predicare a oltre seimila sacerdoti invitandoli a pregare e impegnarsi ogni giorno per essere ministri di misericordia. Questo volume raccoglie tutti gli interventi e le omelie pronunciate da Bergoglio durante il ritiro; parole capaci di rendere appieno il messaggio d'amore del papa, parole che rincuorano i sacerdoti e li sostengono nel loro compito.
Il Giubileo ha riportato al centro dell'attenzione di tutti i cristiani - e non solo - il tema della misericordia. La Chiesa, così come il cuore di ogni uomo, ha bisogno di un'opera di rinnovamento costante che solo l'esperienza viva e vivificante della misericordia di Dio può garantire. Proprio per onorare l'impegno a purificare e rinnovare i nostri cuori e le nostre anime, in questo volume sono raccolte tutte le Udienze Generali e Giubilari di papa Francesco dedicate al tema della misericordia. Le sue parole ci ricordano la necessità di "vivere da credenti, perché solo così il Vangelo può toccare il cuore delle persone e aprirlo a ricevere la grazia dell'amore, a ricevere questa grande misericordia di Dio che accoglie tutti". Le Udienze Giubilari sono state pensate da papa Francesco in modo da comporre l'acrostico della parola misericordia (Missione, Impegno, Servizio, Elemosina, Riconciliazione, ecc.).
Il libro di preghiere della Bibbia è l’ultima opera pubblicata da Dietrich Bonhoeffer prima che il regime nazista gli imponesse il silenzio. Dato alle stampe nel 1940, si tratta del libro dei Salmi commentato da Bonhoeffer con uno scopo preciso: offrire ai giovani un’iniziazione alla preghiera. Un volume che nasce dall’esigenza, sempre più sentita in quegli anni drammatici, di un servizio da rendere alla comunità,
e in cui emerge l’anima più profonda del grande teologo, preoccupato non tanto e non solo di una conoscenza scientifica del testo biblico del salterio, ma piuttosto teso a comunicare l’esigenza della radicalità cristiana, come affermazione della più autentica pienezza umana.
A 75 anni dalla sua prima pubblicazione, questo testo mantiene la sua forza originaria e rimane un perfetto viatico per chiunque voglia avvicinare il mistero della preghiera nel testo biblico.
La saggezza di padre Brown, pubblicata per la prima volta nel 1914, segna il ritorno del piccolo prete dell'Essex, un goffo omino con la faccia rotonda e l'espressione assente, ancora impegnato a risolvere misteri, spesso con l'aiuto dell'amico ed ex criminale Flambeau. In questa seconda raccolta, padre Brown non limita le sue esperienze all'Inghilterra, ma lo troviamo impegnato in Francia, al centro di in un caso di spionaggio internazionale, in Germania, dove affronterà un enigma di portata storica, e in Italia. Chesterton, che amava molto l'Italia e che nel corso della sua vita vi tornò più volte, mette padre Brown a confronto col più famoso dei briganti del Meridione, capace di attirarlo, insieme a una nutrita comitiva, nel suo covo: il paradiso dei ladri. Come al solito, però, la vicenda finirà in modo del tutto inaspettato...
L'esortazione Amoris laetitia ha dato luogo ad interpretazioni diverse. Approfondire le sue affermazioni teologiche richiederà tempo e pazienza. L'esortazione Amoris laetitia ha dato luogo ad interpretazioni Ciò che tuttavia non può attendere, giacché nessuno può astenersi dall'azione, sono le questioni pratiche che essa ha sollevato: quelle dei pastori che ascoltano le confessioni; quelle dei vescovi che indicano linee di azione pastorale ai loro sacerdoti; quelle delle famiglie attive nella pastorale familiare... E proprio a loro che intende rivolgersi questo vademecum: esso si propone di offrire delle linee di azione sicure in una materia così importante.
Madre Teresa, la santa dei più poveri dei poveri di Calcutta, degli abbandonati e dei non amati di Oriente e Occidente è stata canonizzata il 4 settembre 2016 da papa Francesco. Per celebrare questo evento, AsiaNews ha organizzato un Simposio internazionale con la presenza di sr Mary Prema, l'attuale superiora generale delle Missionarie della Carità, p. Brian Kolodiejchuk, postulatore della causa della Madre, insieme a personalità da varie parti del mondo, che mostrano l'impatto della sua vita nella vita dei popoli, soprattutto la Cina e il mondo islamico. La sua personalità, il silenzio, l'adorazione dell'eucaristia, il perdono, il suo impegno per gli affamati e i non amati vengono qui testimoniati dalle persone che più le sono state accanto. La santità di Madre Teresa supera ogni confine: spinge i cristiani alla testimonianza ed è un suggerimento per tutti, credenti e atei, a vivere una rivoluzione dell'amore e della tenerezza nella società mondiale.
Pope Benedict made history by being the first Pope in over 700 years to resign from office. The Catholic Church the world over was stunned. Worn out by corruption in the Church and by an endless series of clerical sex scandals, he decided that the resolution of all these problems was outside his power for a man of his age.
Last Testament is nearest to an autobiography from the shy and private man who has remained “hidden to the world” in a former convent in the Vatican gardens. He breaks his silence on issues such as:
- The “Vatileaks” case in which his butler leaked some of his personal letters that alleged corruption and scandal in the Vatican
- The presence of a “gay lobby” within the Vatican and how he dismantled it
- His alleged Nazi upbringing
- His attempts at cleaning up the “dirt in the church” (clerical sexual abuse)
- The mysterious private secretary “Gorgeous George”
On a more personal level he writes with great warmth of his successor Pope Francis, who he admits has a popular touch, a star quality which he has lacked. Much controversy still surrounds Pope Benedict`s Papacy--in this book he addresses these controversies and reveals how at his late age, governing and reforming the Papacy and particularly the Vatican, was beyond him. - See more at: http://bloomsbury.com/us/last-testament-9781472944672/#sthash.EhXhPmG9.dpuf
Sono passati cento anni da quel 13 maggio 1917, giorno della prima misteriosa manifestazione della Madonna ai tre pastorelli di Fatima: Lucia, Francesco e Giacinta. Da quel giorno la Madonna del Rosario si mostrò sei volte ai bambini: tra il 13 maggio e il 13 ottobre. Ripercorrere oggi quella straordinaria vicenda significa essere inevitabilmente trasportati a Medjugorje, dove la Regina della Pace, dal 24 giugno 1981, è apparsa migliaia di volte a sei veggenti: Marija, Vicka, Ivanka, Mirjana, Ivan e Jakov. C'è dunque un legame che unisce le due epifanie mariane? In un messaggio del 25 agosto 1991, la Vergine Maria ha affermato esplicitamente di esser discesa dal Cielo nel piccolo villaggio della Bosnia-Erzegovina per realizzare quanto cominciato coi segreti di Fatima. C'è dunque un piano che va gradualmente compiendosi e che diventa chiave di lettura per comprendere il «secolo della prova» che intercorre nel centenario e che illumina il «tempo dei dieci segreti» di Medjugorje, ormai alle porte. Il direttore di Radio Maria dipana il filo rosso che lega le apparizioni del Portogallo a quelle della ex Jugoslavia e si chiede: «Siamo dunque alla vigilia del tempo dei dieci segreti?». Per quanto il soprannaturale faccia sempre irruzione nella storia dell'uomo in modo sorprendente, le domande sul futuro del mondo e della Chiesa sono interrogativi urgenti che ogni credente deve porsi nell'ottica della propria salvezza. E le risposte giungeranno solo dopo aver considerato con la dovuta serietà l'appello che continuamente la Madonna rivolge ai suoi figli da Medjugorje: «Affrettatevi a convertirvi».