
Il cofanetto propone in un unico CD formato MP3 le quattro conferenze del card. Gianfranco Ravasi, tenute nella Quaresima 2002 e già disponibili in audiocassette, che affrontano un percorso di riflessione sull’amore di Dio, l’amore dell’uomo e l’amore tra gli uomini, attraverso cui egli accompagna il lettore.
«L'amore, come passione, non ha un carattere determinato: nel superbo diventa esigente e tirannico, nel sensuale diventa bizzarro e incostante, nell'egoista diventa materiale e volgare, nel geloso diventa cupo e sospettoso, nel sensibile diventa timido e delicato». Nei primi anni Sessanta, David Maria Turoldo sta ideando una trilogia di film sul Friuli. Per mettere nero su bianco la sceneggiatura recluta un giovane che scrive a macchina velocemente. Si chiama Carlo Santunione: ha terminato il noviziato e ha fatto la professione solenne per diventare religioso. Il loro accordo di collaborazione deve rimanere segreto perché il Sant'Uffizio tiene Turoldo sotto osservazione.Come compenso, il giovane chiede di poter trascrivere di tanto in tanto commenti alla liturgia che il poeta friulano detta all'impronta con «quelle braccione che remavano nel vuoto della stanza» e «quel vocione che violentava il silenzio». Quelle parole che «vibravano di sublime teologia calata nella realtà della vita», rimaste inedite per oltre mezzo secolo, vengono ora riproposte in forma integrale.
Questo libro riproduce per la prima volta due saggi di un'attualità sconcertante: stesi nel 1955 e mai editi prima d'ora «per motivi non più ricostruibili», oggi vengono pubblicati a cura di un profondo conoscitore dell'opera balthasariana, il teologo svizzero A.M. Haas, e con una documentata e illuminante Postfazione del teologo di Vienna J.-H. Tück. In queste pagine von Balthasar riesce a delineare una teologia delle cose ultime nel senso di «una teologia della finitezza» (W. Löser). Con l'affascinante forza linguistica della sua prosa teologica, von Balthasar presenta l'insegnamento escatologico della chiesa in alcuni aspetti che segneranno il suo pensiero successivo: risultano decisivi, in particolare, il recupero della centralità di Cristo e della speranza universale, ma anche il riferimento alla teologia della croce e alla "discesa agli inferi". Quest'ultimo elemento è stato indicato da Joseph Ratzinger come il vero contrassegno del pensiero balthasariano. «Queste righe vengono consegnate alle stampe, superando le mie esitazioni, unicamente per far risplendere meglio possibile nella dottrina tradizionale della chiesa - dalla quale non ci si deve scostare in alcun punto - la centralità cristologica». Così lo stesso von Balthasar in una sua Prefazione, che concludeva richiamando l'importanza della "discesa agli inferi": «Chi si rifiuta di guardare in quella profondità difficilmente potrebbe riuscire a sviluppare tutto il concetto di grazia e redenzione che ci è accessibile nella fede».
Con chiarezza e capacità di coinvolgimento il testo si propone di far conoscere don Lorenzo Milani nella sua complessa personalità. Il suo insegnamento profetico ha ancora tanto da dire su alcune questioni nevralgiche dei nostri giorni, come la potenza rivoluzionaria del messaggio cristiano, la centralità della scuola per la costruzione di una civiltà più a misura d’uomo e la sfida di una convivenza pacifica fra i popoli. La lettura del testo è utile a chi, giovane, ha sentito soltanto il nome di don Milani e a chi lo ha letto in passato, per riscoprirne la testimonianza in occasione del cinquantenario della morte (26 giugno 1967).
L'umanizzazione del lavoro, che è il grande tema dell'età moderna, si è riproposto nel mondo globale di oggi, caratterizzato dalle nuove schiavitù. Se ne è occupata soprattutto Simone Weil, filosofa, mistica francese, militante sindacale e politica, che alla riflessione sul suo lavoro ha affiancato l'esperienza personale di una non trascorso in fabbrica. Entrando in contatto con il lavoro sventura, inteso come oppressione che rende muto il pensare, la ricerca di Simone Weil è volta al possibile riscatto dei lavoratori dallo sradicamento.
Lezione magistrale di Giuseppe Dossetti sull'Eucarestia e la Città (1987). Rappresenta l'apice della sua riflessione spirituale e teologica sulla società, l'impegno del cristiano, il valore dell'Eucarestia, il rapporto del fedele con le tre persone della Trinità. Ricca di citazioni di autori antichi e moderni e di spunti di riflessione.
Meditazione nell'incontro con i parroci della Diocesi di Roma, 2 marzo 2017.
«Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio» (2Cor 5,20). L’accorato appello di San Paolo ai Corinzi risuona nelle parole e nei gesti di Papa Francesco, il cui pontificato si caratterizza in modo speciale per il ricorrente invito alla confessione. La via della Chiesa è la misericordia e questa si concretizza nel confessionale dove ogni cuore sinceramente pentito sperimenta il miracolo di una nuova creazione. Siamo tutti peccatori, ci ricorda il Papa anche accostandosi pubblicamente al sacramento della riconciliazione, e tutti abbiamo bisogno di lasciarci ricreare dalla misericordia di Dio.
Qual è il tempo della misericordia? Oggi stesso, ci dice Papa Francesco, ogni momento è prezioso per non lasciare che il peccato prenda dimora fissa nella nostra anima, indurendo il cuore e trasformandoci da peccatori in corrotti. È il demonio che ci fa rimandare la confessione, mentre Dio non vede l’ora di riabbracciarci come il Padre della parabola, di restituire l’innocenza al nostro cuore macchiato dal peccato e trasformarci a immagine del Figlio, che si è fatto mettere in croce per noi affinché noi potessimo diventare come Lui.
Papa Francesco chiama «situazioni di fragilità» segnate dall'«a-mo-re ferito» le convivenze di coppia uomo-donna senza matrimonio religioso: divorziati civilmente risposati, sposati con solo matrimonio civile, conviventi registrati, conviventi di fatto. Nei confronti di queste situazioni invita ad assumere «un'attenzione pastorale misericordiosa e incoraggiante», in modo da favorire in esse «una maggiore apertura al Vangelo del matrimonio nella sua pienezza» e una «crescita umana e spirituale». Il Papa riconosce che nel recente Sinodo sulla famiglia è emersa una molteplicità di punti di vista e di preoccupazioni pastorali, che egli paragona alle molte sfaccettature di «un prezioso poliedro». Questa immagine geometrica suggerisce che le diverse prospettive, nella misura in cui corrispondono alla realtà, si possono armonizzare tra loro. Lo abbiamo sperimentato noi stessi, confrontando le nostre interpretazioni dell'esortazione apostolica postsinodale sull'amore nella famiglia. Rilevando che la trattazione del tema dei conviventi senza matrimonio sacramentale è basata sulla distinzione tra l'ordine etico oggettivo e la responsabilità personale soggettiva, abbiamo potuto chiarire alcune affermazioni, che sono oggetto di discussione nel mondo ecclesiale, e trovare la convergenza su alcuni orientamenti per la prassi, che ci sembrano equilibrati e prudenti.
Ogni essere umano è animato da una dimensione spirituale che trascende il corpo e la psiche e si esprime come una tensione verso la bellezza, il bene, la felicità, la verità. Nel cristianesimo questo atteggiamento di ricerca e di apertura è lo spazio per l’accoglienza dello Spirito santo, la vita di Dio in noi. La vita spirituale cristiana implica un lavoro di discernimento che si configura come attenzione e ascolto di ogni multiforme manifestazione dello Spirito.
La riflessione approfondisce le tappe della vita spirituale cristiana e delinea una guida pratica sulla vita interiore, che è quella dimensione dell’esperienza umana in cui si cerca e si decide il senso della nostra vita. La vita spirituale non si contrappone alla concreta esistenza quotidiana, perché è una vita vissuta nella storia, senza evasioni o esenzioni; una maniera di pensare e di agire con gli altri e tra gli altri. Avere cura della dimensione interiore è essenziale per vivere in modo consapevole; per non consentire alla propria coscienza di lasciarsi omologare; per non permettere che altri decidano e pensino per noi.
In questo doppio CD è inciso il ritiro di Avvento predicato da fr. Enzo Bianchi a Bose il 29 novembre 2009.
Il volume offre un'esposizione dettagliata dei temi principali dell'enciclica "Laudato si'" di papa Francesco. Non è una valutazione critica del testo: l'autore ha cercato di fornire una piccola guida per capire meglio l'enciclica delineando i contesti più ampi delle riflessioni del pontefice prendendo spunto dalle scienze ecologiche e dalle discussioni ambientali pertinenti.
Il libretto propone spunti di riflessione sul dono dello Spirito Santo valorizzando brevi testi tratti dai discorsi e dalle omelie di papa Francesco, soprattutto in occasione della Pentecoste; alcuni hanno un carattere colloquiale, altri vertono più direttamente sullo Spirito Santo come dono di Cristo risorto. Papa Francesco vuole indicare ai ragazzi che lo Spirito è un «compagno di viaggio», che cammina con noi nel ritmo della vita di ogni giorno. E indica loro una modalità concreta per conservare viva tale presenza: chiedersi al termine della giornata: «Che cosa ha fatto oggi lo Spirito Santo in me? Quale testimonianza mi ha dato? Come mi ha parlato? Che cosa mi ha suggerito?». Input per imparare a percepire Gesù presente nella storia mediante il dono dello Spirito Santo.

