
L’orizzonte delle sfide, l’orizzonte dei significati, l’orizzonte dell’ecumène: tre proiezioni che la famiglia, agenzia periferica della comunione trinitaria, deve esplorare per vivere la diaconia della pace.
"Si è fatto tardi, Giuseppe. Nella piazza non c'è più nessuno. I grilli cantano sul cedro del tuo giardino. Nelle case, le famiglie recitano lo 'Shemà Israel'. E tra poco Nazareth si addormenterà sotto la luna. Di là, vicino al fuoco, la cena è pronta. Cena di povera gente. L'acqua della fonte, il pane di giornata, e il vino di Engaddi. E poi c'è Maria che ti aspetta. Ti prego: quando entri da lei, sfiorala con un bacio. Falle una carezza pure per me. E dille che anch'io le voglio bene. Da morire. Buona notte, Giuseppe!"
"Sì, verrò di nuovo. Anzi, perchè non vieni tu, Signore, a trovarmi? Io nel deserto ci sto da sempre. Ma se arrivi tu diverrà un giardino, e germoglieranno i fiori tra le rocce. Ecco, vedi, sotto i tuoi piedi è già spuntata una ginestra. La colgo, perchè voglio portarmela come presagio di una imminente primavera che già incombe sulla storia."
"Se voi riuscirete a liberarvi dalla rassegnazione, se riporterete maggiore fiducia nella solidarietà, se la romperete con lo stile pernicioso della delega, se non vi venderete la dignità per un piatto di lenticchie, se sarete così tenaci da esercitare un controllo costante su coloro che vi amministrano, se provocherete i credenti in Cristo a passare armi e bagagli dalla vostra parte, non tarderemo a vedere i segni gaudiosi della risurrezione."
"Cenere in testa e acqua sui piedi. Tra questi due riti, si snoda la strada della quaresima. Una strada, apparentemente, poco meno di due metri. Ma, in verità, molto più lunga e faticosa. Perché si tratta di partire dalla propria testa per arrivare ai piedi degli altri. A percorrerla non bastano i quaranta giorni che vanno dal mercoledì delle ceneri al giovedì santo. Occorre tutta una vita, di cui il tempo quaresimale vuole essere la riduzione in scala."
"Leggere in trasparenza! Arrestare il corpo al di qua del cristallo, ma spingere l'anima e l'occhio al di là. Oltrepassare lo spessore dell'alabastro, per assaporare la fragranza 'dell'olio profumato, di vero nardo'. Scavalcare il muro d'ombra di ciò che appare, per cogliere l'intimità di ciò che vive nel profondo delle cose, incalzare l'ulteriorità della persona che ti sta dinanzi, per intuirne il mistero. Superare il banco di nebbia degli avvenimenti per capirne le linee di tendenza e afferrarne il senso definitivo. Leggere in trasparenza."
"Oggi - diceva don Tonino Bello, esperto e funambolo della lingua italiana - le parole sono diventate così multiuso che non puoi più giurare a occhi bendati sull'idea che esse sottendono, [...] un guaio che è capitato soprattutto ai termini più nobili; alle parole di serie A; a quelle cioè che esprimono i sentimenti più radicati nel cuore umano come pace, amore, libertà." Una stessa parola può essere un seme luminoso di bene oppure un atomo opaco del male. Una pietra per costruire ponti o per innalzare muri, per edificare la casa dei sogni oppure caserme in cui sequestrare gli spartiti della verità e le ali della libertà. Questo agile strumento di lavoro potrà servire ai giovani a ritrovare il gusto di alcune parole nobili ma a rischio di usura, di fraintendimento e di oblio, a identificare meglio la parola Pace, la cui nobiltà va dalla A di audacia alla Z di Zeta passando dalla D di Danza e dalla S di Speranza. Sono pagine chiave intese come piste di partenza per ulteriori arricchimenti di pensiero affidati alla riflessione personale e di gruppo e alla rielaborazione attiva e creativa. Le parole così rigenerate potranno ancora fecondare i sogni diurni della speranza e dare respiro a più sana e conviviale umanità.
Calendario per il 2015 da parete. Riporta date, festività religiose, ricorrenze particolari e memorie di santi delle principali tradizioni cristiane presenti in Terra Santa.
Il sacerdote non è semplicemente un “separato” ma quella soglia attraverso cui il sacro esce fuori dal perimetro del tempio e trasfigura il mondo.
I due libri su Gesù scritti da Benedetto XVI sono due eventi editoriali eccezionali.
Questo libro non ha la pretesa di dire tutto quello che ci sarebbe da dire su un «Francesco» che sta rivoluzionando la Chiesa (il mondo) e, soprattutto, non vuole essere irriverente né contro Dio né contro Colui del quale parla. È una frase mutuata dal giornale (e ripresa dal pèubblico giovanile che ha seguito le ultime fasi del Conclave in tv). Questo non vuol dire che nei Conclavi passati Dio abbia «fallito il bersaglio»; vuol solo dire che – grazie a certi particolari che Papa Francesco ci ha fatto vedere, e che crescono con l'anima – Egli è «entrato» subito nel cuore di chi l'ha visto in televisione.
L'Autore, giornalista de L'Osservatore Romano, offre un profilo completo e accattivante del primo Papa non europeo, del primo che ha scelto di chiamarsi Francesco e del primo Papa gesuita. Tre primati raggiunti in appena due giorni di Conclave!