
A completamento del volume 'Il pensiero moderno secondo J. Maritain', Piero Viotto ricostruisce la storia del pensiero contemporaneo.
Nuovo saggio sull’origine delle Idee, l’opera filosofica senz’altro più importante e matura di Rosmini, aveva suscitato immediatamente dopo la pubblicazione (1830) numerose reazioni, di grandi consensi ma anche di profondo dissenso. Vincenzo Gioberti è tra gli intellettuali che manifestano apertamente una posizione critica. Tale polemica dà origine in un primo momento ad un vivace scambio epistolare tra i due e successivamente, nel 1846, spinge Rosmini a chiarire la sua posizione nel Vincenzo Gioberti e il panteismo. Lezioni Filosofiche, pubblicato anonimo, in cinque puntate sul «Il Filocattolico» di Firenze e poi in un unico volume. Si tratta di un’opera d’eccezione tra gli scritti di Rosmini: scritta per essere pubblicamente pronunciata - cosa che però non avvenne mai -, l’opera presenta uno stile fluente, vivido e ricco, e costuisce un documento prezioso della realtà filosofica e intellettuale italiana della seconda metà dell’Ottocento.
Un'opera fondamentale e di grande respiro in cui si rinvengono i germi del cattolicesimo liberale. L'opera che in maniera organica presenta il pensiero di Rosmini suscitò grande eco ai suoi tempi e trovò calorosa accoglienza presso gli ambienti liberali. Scientificamente riveste un alto valore, per il suo carattere sistematico e per la trattazione strettamente logica dell'argomento, tutto formulato attraverso deduzioni concettuali. Il diritto come Rosmini spiega in Filosofia del diritto (1841-45) - ha come suo fondamento la persona, perché "la persona dell'uomo è il diritto umano sussistente, quindi anche l'essenza del diritto".
Nata in Russia nel 1883, ma cresciuta ed educata in Francia nel vivace clima culturale ed artistico parigino, Raissa Maritain fu sposa e compagna di J acques Maritain li di;donario ricostruisce la sua straordinaria avventura spirituale ed intellettuale, attraverso una rigorosa e ampia schedatura dei suoi numerosi scritti: 34 schede che ripercorrono l'iter creativo di ciascuna opera dalla genesi all' edizione definitiva.Sono stati predisposti alcuni apparati critici che ne favoriscono la consultazione: a) La nota biografica. b) L'elenco delle schede in lingua italiana. c) L'elenco cronologico delle prime edizioni. d) Le note di corrispondenza presentano le relazioni intercorse con fùosofi e teologi, romanzieri e poeti, artisti e musicisti. e) Le Biografie dei Grandi Amici ricostruiscono la rete di amicizie di Raissa e Jacques, e attestano la vastità e l'influenza che i Maritain hanno avuto sui contemporanei. f) L'Elenco delle riviste cui Raissa ha collaborato. g) La Bibliografia. Completano il volume l'indice per argomento e l'indice dei nomi.
L'esperienza umana e spirituale di Benedetto XVI, il primo papa emerito nella storia. J. Ratzinger, enfant prodige della teologia e intellettuale europeo, è stato prefetto della Dottrina della fede ed eletto papa nel 2005: papa del pensiero più che del gesto, papa «teologo» più che «di governo». Figura complessa e insieme di autentica semplicità evangelica, difensore della «fede dei semplici», timido ma all'occorrenza deciso, intende rimuovere la «sporcizia dalla Chiesa», si batte contro la marginalizzazione della religione nel mondo contemporaneo e propone la «differenza cristiana»: Dio è amore. Limiti e scandali interni non intaccato la sua profezia ecclesiale.
La vita corre, e spesso sono le mille esigenze quotidiane a decidere per noi. Per questo Anselm Grün propone una riflessione per ogni giorno dell'anno per aiutarci a guardare in una luce diversa gli impegni e le realtà che ci circondano. In questa sorta di diario l'Autore propone per ogni mese dell'anno un tema specifico che, da un lato, corrisponde al corso naturale delle stagioni e, dall'altro, tiene conto dello svolgersi dell'anno liturgico. Questo itinerario in 365 tappe è una palestra di vita bella, autentica fiduciosa... e di fede matura, per imparare a immergere sempre di più la vita nello Spirito di Gesù e vivere così in modo nuovo, più consapevole. Ogni giorno, anche quello apparentemente più insignificante può essere guardato con occhi nuovi.
John Henry Newman (1801-1890) ha sviluppato una riflessione filosofica originale circa la questione della certezza nel suo "Essay in Aid of a Grammar of Assent" (1870), con il quale si inserisce nella britannica tradizione filosofica di riflessione sulla gnoseologia e l'atto d'assenso. Il volume presenta uno studio sulla genesi dell'opera, offrendo una ricostruzione del pensiero newmaniano attraverso l'intera sua produzione, la corrispondenza e gli scritti in cui vengono rielaborate le tesi contenute nel saggio. Inoltre, ripercorrendo la riflessione sulla certezza, in ambito britannico, si fanno emergere, per paragone, i fattori di originalità del Saggio di Newman: lo specifico realismo fondato sul primato della persona e una diversa e più ampia concezione moderna della razionalità, elaborata dinamicamente, come attestano le riflessioni sulle nozioni di real, notional, probability.
Nell’orizzonte della questione antropologica, il volume si confronta con il fenomeno che costituisce una delle grandi sfide contemporanee: la rivoluzione biotecnologica, che sta modificando i modi del pensare e dell’agire e, quindi, del vivere. Di fronte a questo fenomeno il cristiano non può non porsi la domanda su fin dove la ricerca scientifica che sfocia in una nuova cultura sia autorizzata a violare i confini della natura umana, ignorando il principio fondamentale per il quale se tutto è permesso all’uso della scienza per l’uomo, non tutto è permesso all’uso dell’uomo per la scienza. La sfida della rivoluzione biotecnologica, infatti, è la componente culturale dell’identità umana, la quale deve rapportarsi sempre alla componente naturale della medesima. Tale rapporto oggi è diventato molto problematico, perché la stessa natura umana è stata “culturalizzata”, nel senso che viene “ripensata”, rivoluzionata, trasformata. Gli interventi sono raccolti attorno a tre plessi: la dignità della persona, il suo fondamento e il dibattito bioetico da esso suscitato; i problemi specifici legati al fine vita; infine la fondazione della legge naturale.
Ignazio Sanna (1942), arcivescovo di Oristano, dottore in filosofia, teologia e diritto canonico, è stato Pro-Rettore dell’Università Lateranense e docente ordinario di Antropologia teologica presso la Facoltà di Teologia della medesima Università. È autore di numerosi saggi su riviste specializzate e di numerose voci in dizionari ed enciclopedie teologiche. Tra le sue pubblicazioni: La cristologia antropologica di Karl Rahner, Paoline, Roma 1970; L’uomo via fondamentale della Chiesa, Dehoniane, Roma 19893; Immagine di Dio e libertà umana, Città Nuova, Roma 1990; Dalla parte dell’uomo. La Chiesa e i valori umani, Paoline, Roma 1992; Chiamati per nome. Antropologia teologica, San Paolo, Cinisello Balsamo 20043; Le beatitudini del prete. Un progetto di spiritualità sacerdotale, Piemme, Casale Monferrato 1995; Fede, scienza e fine del mondo. Come sperare oggi, Queriniana, Brescia 1996; La teologia e l’esperienza di Dio. La prospettiva cristologica di Karl Rahner, Queriniana, Brescia 1997; Karl Rahner, Morcelliana, Brescia 2000; L’antropologia cristiana tra modernità e postmodernità, Queriniana, Brescia 2004; L’identità aperta, Queriniana, Brescia 2006. Per le nostre edizioni ha curato i volumi: La sfida del post-umano (2005), Legge di natura e interculturalità (2006) e Emergenze umanistiche e fondamentalismi religiosi. Con quale dialogo? (2008).
Nouwen invita chi si impegna attivamente nei problemi della convivenza e della pace a radicare la propria testimonianza nella preghiera, nella gioia e in uno spirito di amore, in un costante contatto vitale con Gesu. Henri j.m. Nouwen e`noto in tutto il mondo come uomo spirituale e fecondissimo scrittore contemplativo. Ma in realta egli ha separato la propria intimita con cristo dalla stretta solidarieta con il mondo ferito. In questi ricchissimi scritti raccolti da john dear, tutti inediti per l'italia, lo sguardo di nouwen si allarga all'azione sociale fino ad abbracciare i problemi piu`attuali del nostro vivere: l'im pegno nonviolento per la pace ed il disarmo nuleare, il movidarieta nel divario tra nord e sud del mondo, i temi della giustizia sociale e della politica internazionale, il dramma dell'aids o dell'handicap fi sico e mentale o ancora della
L'anno prima di morire, Nouwen (1932-1996) aveva iniziato una nuova avventura spirituale, un anno sabbatico per riflettere e scrivere. Questo diario spirituale e frutto di quella esperienza. Nel 1995 henri nouwen si prese un anno sabbatico" di meditazione e riflessione dalla sua comunita, l'arca di daybreak in canada, per scrivere e far visita alla famiglia e agli amici. Nouwen sapeva che preghiera e amicizia crescono insieme e ambedue richiedono una cura continua. Questo libro registra il fiorire dell'amicizia e della preghiera durante il suo ultimo anno di vita. Dovunque vada, henri e`consapevole della bonta, anche in mezzo alle erbacce; riceve gentilezze, le riconosce, e`grato per esse e ricambia. Leggere il suo diario e`diventare un suo compagno per un anno: col cardinale joseph nernardin durante la malattia, con un uomo disabile che gli mostra il volto di cristo, con una famiglia di trapezisti che gli insegnano a volare, col padre novantratreenne che lo ammonsice che "non sarai ricordato tanto per i tuoi libri, ma per quello che hai fatto per gli altri e per lo spirito con cui lo hai fatto". Soltanto thomas mer tone e c.s. Lewis hanno avuto un impatto paragonabile al suo sulla spiritualita cristiana negli stati uniti. "
In un tempo che ci assilla con grandi interrogativi, questo ‘breviario’ è un invito a ricercare la profondità nella vita. In questi testi distribuiti nel corso dell’anno si può percepire, giorno dopo giorno, l’energica forza del pensiero e la sommessa voce del cuore. Entrambe, insieme, fanno spazio alla Parola di Gesù che sempre ci interpella.
Dalla quarta di copertina:
I testi di questo ‘breviario’ rappresentano stimoli al pensare e al credere, sono impulsi per l’orientamento personale, indicano direzioni verso cui camminare e orizzonti entro i quali trovare la propria sicurezza. Soprattutto sono un invito alla ricerca di profondità nella vita, in un tempo che ci assilla con grandi interrogativi.
In questi testi del cardinale Joseph Ratzinger, distribuiti nel corso dell’anno, si può percepire, giorno dopo giorno, l’energica forza del pensiero e la sommessa voce del cuore che, insieme, fanno spazio all’interpellante parola di Gesù: «Lo Spirito di Dio vi guiderà a conoscere tutta la verità» – se intelletto e cuore lo sapranno accogliere.
I rovinosi contagi dei terrorismi e dei fondamentalismi del nostro tempo epoca di ostilità totale e imprevedibile, in cui gli avversari mirano al reciproco annientamento - testimoniano in modo definitivo, afferma René Girard, che la violenza "mimetica" è la legge dei rapporti umani. Una legge che trovò inopinatamente la sua più radicale formulazione, poco tempo dopo la caduta di Napoleone, in un ufficio della Scuola Militare di Berlino, dove Carl von Clausewitz lavorava alla stesura di un trattato sulla guerra destinato a vedere la luce dopo la sua morte. Nel desiderio di affrontare l'argomento in modo più razionale rispetto agli strateghi che l'avevano preceduto, il generale prussiano arrivò in realtà a toccare il nucleo di un fenomeno assolutamente irrazionale: quello di uno scontro fatalmente portato all'estremo. Ma indietreggiò di fronte alla sua folgorante intuizione. "Che cosa succede quando si arriva alle estreme conseguenze, di cui Clausewitz intravede la possibilità prima di dissimularla dietro considerazioni strategiche?". Questa è la domanda che bisogna porsi oggi. "Dobbiamo dunque" dice René Girard "portare Clausewitz all'estremo, andando fino alla fine del tragitto che lui stesso ha interrotto". Girard lo fa nella forma dinamica di un lungo colloquio con Benoît Chantre, volgendosi anzitutto "a testi che nessuno sembra più leggere, in primo luogo quello di Clausewitz, quindi gli scritti apocalittici".