
Il compleanno è un giorno speciale. Amici e parenti lo celebrano insieme al festeggiato, augurandogli ogni bene per il nuovo anno di vita che lo attende.
In questo libro padre Anselm Grun invita a guardare con gratitudine all'anno appena trascorso e a scoprire, dietro tutti gli auguri e i buoni propositi, il regalo più grande di tutti: la vita.
Ti auguro che, nel giorno del tuo compleanno, tu possa riconoscere una cosa: <<Io sono benedizione per gli altri. Sì, proprio io! Sono consapevole dei miei errori e delle mie debolezze. Posso però riconoscere, senza superbia e con immensa gratitudine, che nella vita mi è stato concesso più volte di essere benedizione per gli altri>>. Così potrai lodare con riconoscenza Dio per le benedizioni che in tante occasioni ha riversato su di te e perché ti ha dato essere, a tua volta, una benedizione per gli altri (Anselm Grun).
Il regalo più profondo e originale per chi ami davvero.
Anselm Grun, nato nel 1945, dottore in teologia e monaco benedettino, è attualmente priore amministratore dell'Abbazia di Munsterschwarzach, in Germania. E' noto come uno dei più fecondi e apprezzati scrittori di spiritualità in Europa. Tra le sue opere principali ricordiamo: Come essere in armonia con se stessi; - Non farti male.
Vissuto con semplicità, sincerità e umiltà, Carlo Maria Martini è morto allo stesso modo. Non ha nascosto il senso di smarrimento, ha rifiutato di prolungare la vita oltre la soglia della dignità, ha chiesto che qualcuno gli tenesse la mano. E motivi di riflessione vengono dal nitido testamento spirituale sulla Chiesa, dalla coraggiosa lettera della nipote Giulia sulla sofferenza dell’uomo Martini, dall’omaggio di migliaia e migliaia di persone, non soltanto cattoliche e non soltanto credenti. Accompagnato da voci preziose (Enzo Bianchi, Bartolomeo Sorge, l’ex brigatista Balducchi, Moni Ovadia e tanti altri), Diario di un addio è il racconto di giornate dalle quali traspare l’ultima lezione di Martini. Anzi, il suo ultimo dono d’amore.
Vittorio Messori è il più noto scrittore cattolico a livello internazionale, autore di bestseller tradotti in tutto il mondo. Ha firmato, tra l'altro, due libri intervista con gli ultimi due papi. Eppure, Messori non è nato cattolico. La famiglia e la scuola ne avevano fatto un anticlericale e un razionalista della dura scuola torinese. Poi, nell'estate del 1964, accadde qualcosa di imprevedibile: un incontro con il Vangelo - al quale dedicherà gli studi di una vita - che, come a forza, lo "converte". Una storia insolita, in fondo drammatica, che Messori descrive per la prima volta in questo dialogo con il collega Andrea Tornielli, svelando particolari finora taciuti. Una svolta radicale, tale da rovesciare la sua vita e quella dei molti che, grazie ai suoi libri, scopriranno o riscopriranno la fede. Uomo di frontiera tra le "due culture" - ha lavorato a lungo a "La Stampa" e da anni collabora al "Corriere della sera", ma si è impegnato anche ad "Avvenire" e nel Gruppo di "Famiglia cristiana" - Messori è credente dalla prospettiva cattolica ortodossa e, al contempo, non conformista, aliena da ogni clericalismo, integralismo o moralismo di sorta. "Giudico le idee di tutti. Non giudico la vita di alcuno", dice. In questo libro - che è storia di una vita, ma anche riflessione di grande spessore culturale - si offre, tra l'altro, una replica ai pamphlets attuali che accusano di ignoranza o scarsa intelligenza chi abbia ancora il coraggio di dirsi credente.
Conoscere il proprio Angelo custode è un privilegio di pochissime anime elevate misticamente. Anime con una grande missione da realizzare su questa terra.
Una di queste anime elette è certamente Maria Valtorta, il cui Angelo protettore le era apparso un giorno presentandosi con il nome di Azaria, che in ebraico significa "aiuto del Signore".
Queste pagine - scritte da un sacerdote esperto angelologo, cofondatore dell'Associazione Cattolica di San Michele Arcangelo e da uno studioso di meditazione spirituale, entrambi autori di numerosi libri di successo - presentano una descrizione accurata degli Angeli e degli Arcangeli, la loro missione e la loro funzione secondo gli scritti della mistica, in particolare "Il Libro di Azaria" in cui sono raccolti gli insegnamenti che l'Angelo le dona direttamente.
Una sorta di viaggio alla riscoperta della spiritualità presente in tutte le predicazioni di Carlo Maria Martini, per lasciarsi nuovamente rapire da parole di incredibile forza e fascino. Il volume è strutturato in due parti: nella prima viene analizzato il passaggio dalle predicazioni montiniane a quelle martiniane e il rapporto tra lectio divina e omelia; nella seconda vengono invece riportati i testi di quindici predicazioni inedite particolarmente significative tenute dal Cardinale nella Città Santa.
Un'analisi attenta e lucida di un tema sempre attuale e incandescente, quello dei mali della politica e della sua necessaria "conversione" perché sia sempre più al servizio dell'uomo e della società del futuro. Corruzione, malaffare, immoralità: Carlo Maria Martini si accosta a ciascuna problematica con i criteri di giudizio che si convengono alla spada affilata della Parola di Dio: chiarezza, fermezza e verità. Uno sguardo, il suo, che cerca di cogliere le criticità aperte senza mezze misure, di indagarne gli oscuri percorsi, sforzandosi al contempo di intravedere possibili vie d'uscita e motivi di speranza per la sua città ma anche per l'intera comunità civile. Il volume raccoglie sette interventi che l'Arcivescovo emerito di Milano ha tenuto negli anni centrali del suo magistero alla guida della diocesi ambrosiana e che dimostrano come, ancora una volta, Carlo Maria Martini continui a essere un imprescindibile punto di riferimento spirituale e culturale per la Chiesa post conciliare e per la società civile.
Il volume raccoglie pagine preziose, in gran parte inedite e custodite negli archivi diocesani dell'Azione Cattolica ambrosiana, che mettono in luce la grande attualità delle riflessioni del cardinale Carlo Maria Martini sul modo di essere prete in una Chiesa scossa da cambiamenti epocali. Ciò che il cardinale non si stanca mai di sollecitare nei sacerdoti è la consapevolezza che il loro servizio va speso in profonda comunione con i fedeli e in un'ottica di dedizione assoluta alla vita dei fratelli, con lo sguardo sempre rivolto al primato "pratico" della Parola. Preti con il Vangelo in mano, preoccupati innanzitutto di annunciare a tutte le donne e gli uomini la buona notizia, e per questo ansiosi di circondarsi di fedeli laici, con una uguale passione evangelizzatrice, desiderosi di spendersi per portare l'annuncio cristiano fino ai confini della terra, nei propri ambiti di vita.
Per Zaccheo, quell’uomo sotto la pianta, che non aveva mai
visto, è stata un’improvvisa, un’imprevista presenza che gli
ha detto una novità su se stesso, una novità come promessa.
L’io rinasce in un incontro è il quinto volume della serie “L’Equipe”, in cui si riproducono le lezioni e i dialoghi di don Giussani con i responsabili degli universitari di Comunione e Liberazione. Nel 1986 si verificò il disastro della centrale nucleare di Chernobyl. Giussani riprese l’immagine dell’accaduto in una memorabile diagnosi sulla situazione: “È come se i giovani di oggi fossero tutti stati investiti dalle radiazioni di Chernobyl: l’organismo, strutturalmente, è come prima, ma dinamicamente non è più lo stesso. Vi è come un plagio fisiologico operato dalla mentalità dominante”, la cui conseguenza è una debolezza di coscienza e una profonda fragilità affettiva. Dove la persona si può ritrovare? La persona ritrova se stessa imbattendosi in una presenza che sprigiona un’attrattiva, che provoca e “sconvolge per una corrispondenza alla vita secondo la totalità delle sue dimensioni”. Le incalzanti pagine del libro dispiegano il significato di questa risposta.
Un'inchiesta condotta sul campo, in Argentina, che fa piena luce sul modo di muoversi di Jorge Mario Bergoglio negli anni dei desaparecidos. Lungi dall'essere stato connivente o passivo, Bergoglio mise in salvo quanti poté, preti e laici, cattolici come lontani dalla fede, a costo di elevati rischi personali e con stratagemmi talora rocamboleschi. A dittatura finita, il cardinale di Buenos Aires si è fatto voce della richiesta di perdono da parte della chiesa per le sue responsabilità in quella "guerra sporca".
Perché sant'Ignazio di Loyola ha fondato i gesuiti? Voleva riunificare due dimensioni che la modernità, segnata dalla Riforma di Calvino, aveva disgiunto: il cuore e la ragione, il pensiero e le emozioni. È quanto afferma il gesuita Jorge Mario Bergoglio nei testi qui presentati per la prima volta al lettore italiano. Da questa separazione derivano - secondo il futuro papa molti degli snodi oscuri della storia moderna: il primato assoluto della scienza rispetto all'etica; la separazione della società in classi contrapposte; l'annullamento del popolo, disprezzato da élite che usano un "potere senza cuore"; la fine dell'unità della Chiesa. Con la finezza di un pensiero plasmato dall'umanesimo cristiano, Bergoglio ci aiuta a comprendere il "segreto" della Compagnia: "Ignazio è l'uomo che rende possibile il dialogo tra la parola di Dio e la cultura della sua epoca; quel dialogo si fa istituzione". Pagine da gustare per conoscere l'appartenenza più intima di papa Francesco. Inedito in italiano.