
Nella fede e nella carità riunisce gli interventi di Papa Francesco nel corso del suo viaggio apostolico in Turchia - che si è svolto dal 28 al 30 novembre scorsi, toccando Ankara e Istanbul -. Dal saluto ai giornalisti nel corso del volo Roma-Ankara, alla conferenza stampa durante il volo di ritorno, passando per l'incontro con le autorità turche, la visita al presidente degli affari religiosi, la Messa nella cattedrale cattolica dello Spirito Santo a Istanbul, la preghiera ecumenica nella chiesa patriarcale di San Giorgio, la preghiera ecumenica, la divina liturgia e la dichiarazione congiunta con il Patriarca ecumenico Bartolomeo.
Un nuovo titolo si aggiunge alla collana "Le parole di Papa Francesco" e raccoglie gli interventi del Pontefice rivolti ai detenuti: "Questo segno è una carezza di Gesù" pronunciato all'Istituto Penale per Minori di "Casal del Marmo" in occasione del giovedì santo (28 marzo 2013); "Tutti siamo uguali davanti al padre" pronunciato durante l'incontro con i poveri e i detenuti svoltosi presso la Cattedrale di Cagliari (Domenica, 22 settembre 2013); "Nessuna cella è così isolata da escludere il Signore" rivolto ai partecipanti al Convegno Nazionale dei cappellani delle carceri italiane (Aula Paolo VI, 23 ottobre 2013); "Una giustizia che sia umanizzatrice", lettera ai partecipanti al XIX Congresso Internazionale dell'Associazione Internazionale di Diritto Penale e del III Congresso dell'Associazione Latinoamericana di Diritto Penale e Criminologia (dal Vaticano, 30 maggio 2014); "Il Signore è un maestro di reinserimento" pronunciato presso il piazzale della Casa Circondariale di Castrovillari (Cosenza) (21 giugno 2014); "Una sofferenza con speranza" presso la Casa Circondariale di Isernia (5 luglio 2014); "Il rispetto della dignità umana" rivolto alla Delegazione dell'Associazione Internazionale di Diritto Penale (Sala dei Papi, 23 ottobre 2014); "Ogni giorno alla presenza di Dio" pronunciato presso la Casa Circondariale "Giuseppe Salvia" di Poggioreale (21 marzo 2015) e "L'amore di Gesù non delude mai" pronunciato in occasione del Giovedì Santo...
All'interno di questo libretto sono contenute tredici meditazioni di Papa Francesco destinate ai detenuti. La volontà del Santo Padre è quella di ricordare a tutti coloro i quali vivono la sofferta condizione di chi è privato della libertà che niente e nessuno potrà sottrarre loro dall'Amore misericordioso di Dio. Il messaggio di consolazione e speranza, di luce e di gioia contenuto in queste pagine ha infatti il compito di aiutare i detenuti a considerare la loro condizione di solitudine come un tempo per scoprire la presenza di Dio in loro e assieme a loro. "Il Signore - dice Papa Francesco non rimane fuori dalla tua cella. Egli è dentro con te, anche Lui è un carcerato. Nessuna cella è così isolata da escludere l'amore di Dio". L'invito alla preghiera contenuto in questo volume non è rivolto esclusivamente ai detenuti ma a tutti coloro che li hanno a cuore e nel cuore: "Nel tuo cuore i carcerati hanno un posto? - dice Papa Francesco - Tu preghi per loro, perché il signore li aiuti a cambiare vita?".
Il presente volume affronta il tema del perdono dei detenuti. Papa Francesco "ha incontrato otto volte i detenuti in carceri italiane e straniere. In questo modo egli si fa continuatore della tradizione, ripresa dopo circa novant'anni di interruzione, da Giovanni XXIII con la sua storica visita ai reclusi di Regina Coeli il 26 settembre 1958. Ciò che accomuna le parole e i pensieri dei pontefici raccolti in questa antologia è che nessuna pena può mai estinguere un peccato, solo il perdono che viene da Cristo può portare la pace alle coscienze. È su questo mistero di misericordia che si diffonde il messaggio del Vangelo e giunge oltre le mura spesse delle carceri". Il volume contiene una antologia di testi sul tema delle carcerati di Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
Il saggio della Weil sui partiti politici e sulla loro aspirazione totalitaria, che risulta oggi di grave attualità, viene proposto nella traduzione e con il commento del grande sociologo Franco Ferrarotti, che per primo scoprì e propose in Italia questo testo.
Questa breve ma preziosa operetta, presentata per la prima volta in traduzione italiana, scritta a cavallo tra il 1946 e il 1947, cerca di fare il punto sul difficile rapporto epocale tra modernità e cristianesimo. Il titolo del libro appare programmatico, come lo sviluppo dell’intero scritto, il quale evidenzia con chiarezza le solide acquisizioni balthasariane dopo un paziente, profondo e intenso ascolto della filosofia moderna. P. Henrici afferma che questo libro “è il vero e proprio ‘Discours de la méthode’ […].
Questo saggio può valere come implicita risposta al rimprovero di ostilità nei confronti della Scolastica. Balthasar intende la filosofia cristiana come un filosofare nella fede e con lo sguardo rivolto alla teologia”. In questo testo l’autore traccia le linee fondamentali per un incontro fecondo tra la filosofia moderna e il pensiero cristiano: la prima dal punto di vista formale e la seconda dal punto di vista contenutistico. Esso rappresenta un’ottima sintesi della ricerca balthasariana di un equilibrio dinamico e dialogico tra filosofia e teologia.
Nel 2000 Papa Giovanni è stato proclamato beato. Per l’occasione il Seminario di Bergamo ha organizzato alcuni incontri tenuti da eminenti storici e teologi riportati in questo volume. Al centro delle riflessioni di Monticone, Zanchi, Acerbi, Bertuletti e Lafont vi è stata l’azione più innovativa e lungimirante di Papa Giovanni: la convocazione del concilio Vaticano II.
Le famose quattro meditazioni sul mistero pasquale, date dal noto predicatore alla Casa Pontificia nella Quaresima dell’anno 2004 e l’omelia tenuta nella basilica di San Pietro nel Venerdì Santo dello stesso anno, durante la liturgia della Passione presieduta dal Santo Padre. Una esposizione di tenore pastorale e spirituale, seguendo un percorso nuovo e diverso, suggerito dalla dottrina tradizionale dei quattro sensi della Scrittura: storico, cristologico, morale ed escatologico.
Raniero Cantalamessa, francescano cappuccino, è nato a Colli del Tronto (AP) nel 1934. Ordinato sacerdote nel 1958, si è laureato in teologia a Friburgo (Svizzera) e in lettere classiche all’Università Cattolica del S. Cuore di Milano. È stato membro della Commissione Teologica Internazionale dal 1975 al 1981. Nel 1979 ha lasciato l’insegnamento per dedicarsi a tempo pieno al ministero della Parola. Dal 1980 è Predicatore della Casa Pontificia. È chiamato a parlare in varie parti del mondo. Ha scritto diversi libri, tradotti in una quindicina di lingue estere. Ha pubblicato presso le Edizioni San Paolo i seguenti libri: Il Soffio dello Spirito (19982); Gesù Cristo il Santo di Dio (19994).
Pubblicato in inglese a New York nel 1923, "Il Profeta" è unanimemente considerato il capolavoro dello scrittore-pittore libanese. L'opera di Gibran esce qui in edizione economica rispetto all'edizione maggiore pubblicata nel 2005 con le illustrazioni originali dell'autore. Il saggio introduttivo, autentica miniera di informazioni, contribuisce alla rilettura e alla reinterpretazione del testo gibraniano.
Il volume, diviso in due parti, indaga sulla bellezza e il fascino che essa esercita. Il primo capitolo - dedicato al Bello nella Bibbia - passa in rassegna la poesia biblica, la Genesi come capolavoro di Dio, l'Antico e il Nuovo Testamento. Il secondo capitolo ha invece per tema la Bellezza e pensiero teologico, con un excursus che va da Platone ad Aristotele, da S. Agostino e S. Tommaso d'Aquino, fino ad affrontare possibili prospettive future.
DESTINATARI
Studenti, membri di gruppi biblici, appassionati d'arte e artisti.
AUTORI
Gianfranco Ravasi, nato nel 1942 a Merate, è sacerdote della diocesi di Milano dal 1966. Dal 2007 è presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e Presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. Membro di numerose accademie e istituzioni culturali italiane e straniere è autore di una settantina di volumi, tra i quali meritano di essere segnalati alcuni studi di grande rilievo scientifico come il commento a Giobbe, il Libro dei Salmi, Qohelet, il Cantico dei Cantici. Recentemente ha curato il dizionario Temi teologici della Bibbia (Ed. San Paolo 2010). Tra le sue opere ricordiamo: Nuova guida alla Bibbia (Ed. San Paolo, 2008), I Vangeli del Dio con noi (2009), Qohelet. Il libro più originale e scandaloso delL'Antico Testamento, Un mese con Maria. 31 immagini bibliche (Ed. San Paolo, 2008).
Marko Ivan Rupnik nasce nel 1954 a Zadlog, in Slovenia. Dal 1973 entra a far parte dei Gesuiti e successivamente consegue il dottorato alla Gregoriana. Artista conosciuto internazionalmente, ha realizzato il mosaico della Cappella Redemptoris Mater in Vaticano. Oggi dirige il Pontificio Istituto Orientale e il Centro Aletti. Sue pubblicazioni: Una conoscenza integrale. La via del simbolo (2010), Il cammino della vocazione cristiana di risurrezione in risurrezione (2007), The color of light (2003).
Nei Salmi delle ascensioni (dal 120 al 134) la salita fisica verso la Città Santa si presta ad essere colta come simbolo dell’ascensione a Dio, cui tutti siamo chiamati: Colui che ci ha fatti per sé, attira a sé il nostro cuore inquieto. Perciò, questi canti si offrono come una metafora della vita, cammino dell’uomo verso la Città celeste dov’è la vera dimora e patria di ciascuno di noi. Entrare nel mondo evocato da questi Salmi vuol dire educarsi al desiderio di Dio, riconoscendo in Lui la vera meta, da sempre intravista e non ancora posseduta, e cogliendo nel Suo abbraccio promesso il porto sospirato cui orientare la navigazione della vita personale e della storia nella sequela del Figlio, morto e risorto per noi.
destinatari
Sacerdoti, gruppi di preghiera.
Autore Bruno Forte, sacerdote nel ‘73, dottore in teologia nel ‘74 e in filosofia nel ‘77, è stato a lungo titolare della cattedra di teologia dogmatica nella Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale a Napoli. Ha tenuto lezioni e conferenze in molte università europee e americane, e corsi di aggiornamento e di esercizi spirituali nei vari continenti. Delle sue opere la principale è la Simbolica Ecclesiale, pubblicata dalle Edizioni San Paolo in otto volumi tra il 1981 e il 1996. Dal 2004 è arcivescovo metropolita di ChietiVasto.
Tutte le religioni riconoscono l'importanza dell'esperienza del pellegrinaggio, del mettersi in cammino verso un luogo sacro. Lo spostamento fisico assume così un profondo significato: non è semplicemente percorrere una distanza geografica o raggiungere una meta a lungo desiderata, bensì un simbolo di un percorso da compiere e che dura tutta la vita. Si tratta di uscire da se stessi, dalle proprie comode abitudini, per mettersi alla ricerca di Dio, mossi dalla nostalgia dell'infinitamente Altro, che chiama ogni uomo ad andare oltre i propri limiti e nello stesso tempo si fa trovare da chiunque lo cerca con cuore sincero.
Destinatari
L'autore si rivolge a tutti quelli che, con cuore sincero e mettendosi anche fisicamente in cammino, cercano Dio e si fanno trovare da Lui
Autore
Anselm Grün (1945) è un monaco benedettino tedesco dell'abbazia di Münsterschwarzach nei pressi di Würzburg. Scrittore, conferenziere e terapeuta, è oggi uno dei più apprezzati maestri di spiritualità, le cui opere sono tradotte nelle principali lingue. Presso le Edizioni Messaggero ha pubblicato: Preghiera come incontro (1995); I sogni nel cammino spirituale (1996); La dramma perduta (2000); L'arte di perdonare (2001); Sotto le ali del sacro (2002); Mosè e il roveto (2002); Lacerazioni (2003); Eucaristia rito che trasforma (2004).

