
"Simone Weil ha convertito molti non cattolici, ha deconvertito molti cattolici": è sufficiente questa affermazione di un noto teologo per testimoniare quale rivoluzionario valore abbia assunto, nel Novecento, un pensiero che si dipana in una piccola costellazione di "libri duri e puri come diamanti, dal lento ritmo incantatorio, dal francese sublime" (secondo le parole di Costina Campo). Una costellazione al centro della quale si colloca "Attesa di Dio", raccolta di scritti - composti fra l'autunno del 1941 e la primavera del 1942 - apparsa postuma nel 1949 per le cure di Joseph-Marie Perrin, l'affabile padre domenicano che fu amico, confidente e destinatario delle sei lettere che, dettate da un ineludibile "bisogno di verità", costituiscono parte essenziale dell'opera.
«Nella nostra anima c'è qualcosa a cui ripugna la vera attenzione molto più violentemente di quanto alla carne ripugni la fatica. Questo qualcosa è molto più vicino al male di quanto lo sia la carne. Ecco perché ogni volta che si presta veramente attenzione si distrugge un po' di male in se stessi. Un quarto d'ora di attenzione così orientata ha lo stesso valore di molte opere buone. L'attenzione consiste nel sospendere il proprio pensiero, nel lasciarlo disponibile, vuoto e permeabile all'oggetto, nel mantenere in se stessi, in prossimità del pensiero ma a un livello inferiore, e senza che vi sia contatto, le diverse conoscenze acquisite che si è costretti a utilizzare. Nei confronti di tutti i pensieri particolari già formati, il pensiero deve essere come un uomo in cima a una montagna che, guardando davanti a sé, al tempo stesso percepisce, pur senza guardarle, molte foreste e pianure sottostanti. E soprattutto il pensiero deve essere vuoto, in attesa, non deve cercare alcunché, ma essere pronto ad accogliere nella sua nuda verità l'oggetto che sta per penetrarvi» (Simone Weil)
L'attenzione - scrive Simone Weil - consiste nel sospendere il pensiero, nel lasciarlo disponibile, vuoto e permeabile all'oggetto, nel mantenere vicino al pensiero, ma a un livello inferiore e senza contatto con esso, le varie conoscenze acquisite che si è costretti a utilizzare. In un mondo che, nello studio, nella politica, persino negli spazi deputati all'istruzione, alla comunicazione e al pensiero, manca sempre più di attenzione, queste parole richiamano ognuno di noi a una doppia responsabilità: non confondere l'attenzione con la prestazione e comprendere pienamente che è sempre un'apertura, un'attesa - attesa dell'altro, attesa di sé, attesa dell'Altro da sé. L'attenzione è una disposizione del corpo, della mente e dello spirito: nella sua forma più pura è già preghiera.
Una selezione di testi brevi di papa Francesco, per accompagnare la preghiera e la riflessione nel breve ma intenso tempo di Avvento, quattro settimane vissute sulle note della speranza e dell'invito del Papa a rivitalizzarla ogni giorno. Strumento utile per la preghiera personale, ma anche comunitaria. I brani, selezionati per accompagnare tutti i giorni del tempo forte, possono essere valorizzati per introdursi anche all'ascolto personale della Parola o alla celebrazione comunitaria.
Spunto di partenza è il romanzo "Il Codice Da Vinci", fortunato bestseller dell'americano Dan Brown, nuovo appuntamento contro il Cristianesimo, nuovo "attacco" alla Chiesa. Da qui parte un fuoco di fila di domande di Andrea Tornielli, vaticanista del quotidiano "Il Giornale", a Padre Fanzaga, fondatore, direttore e speaker di Radio Maria.
Solo a scorrere le prime pagine dei giornali e le rassegne stampa internazionali ci si accorge di come sia in atto, fin dagli inizi del pontificato di papa Ratzinger, un attacco alla Chiesa, al papato e, in particolare, alla figura dell’attuale Pontefice. Un attacco dimostrato dal pregiudizio negativo, pronto a scattare su qualsiasi cosa il Papa dica o faccia, pronto a enfatizzare e creare «casi internazionali»: le polemiche suscitate dal discorso di Ratisbona; il caso clamoroso delle dimissioni dell’arcivescovo di Varsavia Wielgus, che aveva collaborato con i servizi segreti comunisti; le critiche mosse alla pubblicazione del documento che liberalizza l’uso della messa antica; la revoca della scomunica ai vescovi lefebvriani, coincisa con la diffusione dell’intervista negazionista di uno di loro; la crisi diplomatica per le dichiarazioni sul preservativo durante il viaggio in Africa; il dilagare dello scandalo degli abusi sui minori.
C’è una strategia orchestrata dietro questo attacco? O piuttosto un’assenza di regia e di strategia comunicativa? E questo attacco ha origine solo fuori della Chiesa o nasce anche all’interno degli ambienti ecclesiali?
Due autorevoli vaticanisti svolgono un’inchiesta a tutto campo, che documenta tutto ciò che è avvenuto, facendo parlare i protagonisti e gli osservatori più qualificati, raccogliendo carte e testimonianze inedite, che aiutano a ricostruire quanto accaduto nei sacri palazzi, e più in generale nella Chiesa, durante le crisi di questi primi cinque anni di pontificato.
Proprio del bellissimo saggio della Weil sull'Ilia-de si presenta qui una nuova versione commentata, oltre allo scritto su Israele e i gentili, al capitolo "Israele" de La pesanteur et la grâce e a tre importanti lettere, inedite in italiano, sulla questione ebraica.
Un invito all'ascolto del testo evangelico che favorisce la meditazione e l'interiorizzazione.
I commenti sintetici alle tre letture delle domeniche dell’anno liturgico elaborati da Enzo Bianchi per la riflessione,la preghiera personale e l’animazione dei gruppi biblici.Dopo il titolo vengono riportate le citazioni bibliche e il volume scandisce i tempi dell’Anno Liturgico: Avvento, Natale, Ordinario, Quaresima, Pasqua, Feste e Solennità. Lo stile di Enzo Bianchi è inconfondibile,sobrio,profondamente radicato nel testo biblico ma attento alle dinamiche liturgiche della comunità che celebra la propria conversione e salvezza ogni domenica.
AUTORE Enzo Bianchi (Castel Boglione,Monferrato, 1943) è fondatore e priore della Comunità Monastica di Bose.Direttore di Parola, Spirito e Vita,membro della redazione della rivista internazionale di teologia Concilium,è autore di numerosi testi,tradotti in molte lingue sulla spiritualità cristiana e sulla grande tradizione della Chiesa,scritti tenendo sempre conto del vasto e multiforme mondo di oggi. Collabora a La Stampa, Avvenire, Luoghi dell’in-finitoe,in Francia,a La Croix, Panoramae La Vie.Tra i suoi libri ricordiamo:i commenti esegetici e spirituali,Adamo dove sei?(1994), Apocalisse di Giovanni (1990,n.e.2000);i saggi, Pregare la Parola(1974,n.e.1994),Il radicalismo cristiano(1980),Vivere la morte(1983, n.e.1996),Da forestiero(1995),Altrimenti (1998),Le parole della spiritualità. Per un lessico della vita interiore(1999,n.e.2003),Non siamo migliori (2002),Cristiani nella società(2003), Dare senso al tempo(2003),Nuove apocalissi (2003),Ai presbiteri (2004),La differenza cristiana(2006);l’intervista a cura di Marco Guzzi,Ricominciare(1991,n.e.1999).Nella presente collana ha già pubblicato Una vita differente(2005,20062),Il Padre nostro: Compendio di tutto il Vangelo(2008).
100 frasi tratte dagli scritti, dalle omelie e dai discorsi di don Tonino Bello, che costituiscono il suo lascito spirituale.
Sono qui raccolti, su iniziativa del Dicastero per la Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, tutti i discorsi di papa Francesco ai religiosi tra il 2017 e il 2022 ordinati secondo dieci parole-chiave che delineano la dimensione della consacrazione religiosa nel nostro tempo. Tra le parole-chiave vi sono, per esempio, «cammino», «discernimento», «fedeltà», «memoria». Presentazione del cardinale Joao Braz de Aviz e dell'arcivescovo José Rodriguez Carballo.

