
Scritto nel 1969, a due anni dalla promulgazione della Populorum progressio e a pochi mesi dalla Conferenza dell'episcopato latinoamericano di Medellin, "Dialogo della liberazione" è considerato il libro più importante della ricca produzione di Arturo Paoli e sintetizza in modo mirabile l'esperienza di quasi un decennio trascorso in Argentina dal piccolo fratello di Gesù, inviato in una delle località più povere del pianeta a rendere testimonianza del Vangelo. Convinto che l'America latina sia la terra che per storia, religiosità e cultura possa essere la più pronta a comprendere l'essenza liberatrice del messaggio evangelico, cerca di dare una risposta alle domande di un giovane interlocutore che si è avvicinato a lui e lo interroga sul senso della vita, della storia, della società. Ne scaturisce un libro che a differenza delle successive opere della teologia della liberazione, non si sofferma solo o principalmente sulla questione politico sociale, ma rivela l'intenso significato della parola liberazione in ogni aspetto e momento della vita dell'uomo. Sicché, come scrisse a suo tempo Nazareno Fabbretti con parole che mantengono una loro attualità, il libro interpella tutti noi, obbligandoci a fermarci, "a ritrovare noi stessi, a ricostruire il nostro mondo".
Un documento inedito del dialogo tra Santa Sede, governo cubano e governo Obama, scritto dall’unico vero testimone che fu protagonista di tutte le tappe del dialogo, che vide ed elaborò quel cammino che doveva portare al disgelo decennale tra il mondo di Fidel e quello cattolico e occidentale.
Un libro fondamentale per capire quale sarà il futuro del cristianesimo a Cuba, ma in generale in un Centro/ Sudamerica in profonda trasformazione, nonostante Trump.
Il cardinale JAIME ORTEGA ALAMINO è una figura di spicco del mondo cattolico cubano: fu lui ad accogliere sia papa Giovanni Paolo II che papa Benedetto XVI nei loro storici viaggi a Cuba.
"Per il cristiano dialogare - con chi appartiene a tradizioni ed esperienze reigiose diverse - è andare alla scoperta dei frutti dell'azione dello Spirito e potersene stupire. Lo spirito infatti è imprevedibile, sempre ci precede, semina germi di sapienza in ogni seria esperienza religiosa, opera laddove le nostre convenienze e convinzioni ne escludevano la presenza".
(Dionigi Tettamanzi)
Dialogare oggi non è cosa ovvia né facile. Molti ci rinunciano, altri vi si oppongono. È invece necessario essere seri e rigorosi nella ricerca della verità e coraggiosi nel remare controcorrente in un mare burrascoso. Questo libro raccoglie tutti gli interventi del card. Tettamanzi sul tema dell’Ecumenismo e del dialogo con le altre religioni. Un breve saggio di mons. Bottoni (Responsabile del settore Ecumenismo della Curia di Milano) inquadra gli interventi; infine completa il testo un'intervista con il cardinale su argomenti di attualità (accoglienza, dialogo, ascolto, ecc…).
Un aiuto, come cristiani e come francescani, a mantenere quelle condizioni climatiche spirituali favorevoli perche', col vento, col fuoco e col sangue, possiamo rinascere dallo Spirito e far si che da noi scaturiscano fiumi d'acqua viva". "
Attraverso le parole del cardinale Carlo Maria Martini e don Sergio Gianelli (per molti anni direttore della Fondazione diocesana per gli Oratori Milanesi), si delinea in questo volume l'affascinante percorso dell'oratorio. La «passione intelligente» di Martini e Gianelli può ancora oggi illuminare il cammino dell'oratorio presente e futuro, come testimoniano le loro stesse parole e le numerose interviste raccolte dal curatore del volume tra chi li ha conosciuti.
Don Fabio, in queste pagine, si pone accanto al lettore, sostando sui brani del Vangelo che il Lezionario propone nel ciclo liturgico dell'anno C, fondamentalmente centrato sul Vangelo secondo Luca. Come è noto, Luca indirizza il suo Vangelo e gli Atti degli Apostoli ad un certo Teòfilo, un greco in via di conversione. Questo Vangelo, quindi, ha una prospettiva di iniziazione per i pagani, e così deve esser letto e accolto: un Vangelo che ci vuole aiutare ad accedere all'eredità di Israele e del suo Messia, resa praticabile dall'annunzio della Chiesa e dei suoi Sacramenti. In questi commenti domenicali don Fabio si rivolge ai "Teòfilo" di oggi, per aiutarli a scoprire la forza e la solidità della Parola di Dio, Parola che, come egli ama ripetere, non va solo capita, ma soprattutto accolta. Solo così possiamo ritrovare il filo di noi stessi, del nostro passato e del nostro presente; e chi si perde questa Parola, perde il segreto dell'oggi. Con un linguaggio schietto e profondo, l'autore permette a ogni domenica e solennità di sprigionare quella forza luminosa che essa racchiude in sé.
Don Fabio, in queste pagine, si pone accanto al lettore, sostando sui brani del Vangelo che il Lezionario propone nel ciclo liturgico dell'anno B, fondamentalmente centrato sul Vangelo secondo Marco. Leggere il Vangelo richiede la giusta prospettiva: non lo leggiamo come una cronaca; dopo centinaia di anni di metabolizzazione culturale e spirituale, dopo che la croce e la risurrezione di Cristo hanno inondato la vita umana di mille prospettive diverse, e dopo una raffinata e distruttiva reazione culturale umana, noi stiamo di fronte ai testi evangelici con una serie di bias cognitivi composti di sovraletture di tutti i tipi: psicologiche, filosofiche, teologiche e perfino politiche, fuor-vianti e mistificanti. Come fare dunque? I testi vanno riportati nel loro alveo di lettura originario. E il nido originario dei testi della Bibbia è la proclamazione liturgica! Con un linguaggio schietto e profondo, don Fabio permette a ogni domenica e solennità di sprigionare quella forza luminosa che essa racchiude in sé.
Don Fabio, in queste pagine, si pone accanto al lettore, sostando sui brani del Vangelo che il Lezionario propone nel ciclo dell’anno A, centrato su Matteo. Le singole riflessioni sono precedute da un inquadramento ai vari tempi liturgici che permette di coglierne il significato più profondo e i tratti caratteristici. Con un linguaggio sempre schietto e profondo, don Fabio permette ad ogni domenica e solennità dell’anno di sprigionare quella forza luminosa che essa racchiude in sé.
“L’unico vero cammino della Chiesa cattolica che tutti i battezzati condividono è il percorso dell’anno liturgico. Il Signore del tempo e della storia è colui che ci fa uscire dalla storia mentre ci siamo ancora dentro”.
Don Fabio Rosini è Direttore del Servizio per leVocazioni della Diocesi di Roma. Con e per i giovani che la Provvidenza gli ha messo sul cammino, ha iniziato nel 1993 il percorso sul Decalogo e sui Sette Segni del Vangelo di Giovanni, che ha poi condiviso con tanti sacerdoti in Italia e all’estero. Commenta regolarmente il Vangelo domenicale per la Radio Vaticana e «Famiglia Cristiana». Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato i bestseller: Solo l’amore crea (2016), L’arte di Ricominciare (2018), L’arte di guarire (2020), San Giuseppe (2021).
«Generare è uno degli atti capitali non solo della creatura umana ma anche di ogni vivente. È, quindi, comprensibile che attorno ad esso si muova una galassia di componenti e di derivati non solo fisiologici, ma anche simbolici», così scrive il Cardinale Gianfranco Ravasi aprendo queste pagine affidate a una sorta di dittico. Nella prima tavola prevale una riflessione teologica e culturale sulla categoria "generazione" (il cui valore è palese sin dai primi capitoli della Genesi e dall'apertura dei Vangeli); nella seconda, costruita su un lessico biblico essenziale, si analizzano i termini disposti quasi a costellazione attorno all'asse fondamentale della generazione. Più che un saggio teologico una libera trattazione nel segno di un percorso tematico per «tenere insieme i fili di una rete simbolica che regge l'esistenza, l'esperienza e la conoscenza umana, vitale e spirituale.