
Con questo nuovo volume la LEV prosegue la sua pubblicazione dei discorsi e le omelie di papa Francesco. Sono qui raccolti i discorsi pronunciati durante il viaggio a Rio de Janeiro, dal 22 al 29 luglio 2013, in occasione della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù.
La Cittadella don Milani. Rocca e Barbiana.
La Pro Civitate Christiana di Assisi e quella canonica sul Monte Giovi, nel Mugello toscano. I fili sono documentati: fatti di pensiero, di consonanze e di testimonianze intrecciate.
L'attenzione. della Pro Civitate per la brezza di Barbiana si manifesta quando questa non è ancora vento impetuoso che spinge a rinnovare la scuola, a discutere il sociale, t smuovere la politica, a scuotere la Chiesa: i tempo della speranza conciliare incrocia, nella Cittadella cristiana di Assisi, l'ansia e le pratiche positive di quanti iniziano a far propria la profezia di don Lorenzo e se ne fanno banditori concreti. Ma le parole ricondotte alle pagine di questo libro non raccontano solamente una storia trascorsa. La interrogano, semmai; la dicono di nuovo guardando a quanto ancora quella vicenda sta generando nel presente per aprire, senza posa, con determinazione spazi di futuro.
Qui si raccolgono copioni teatrali da e su don Lorenzo Milani - e il teatro pesa: smuove per via di emozione - presentati in Assisi nel remoto 1969 nel 2023; qui la conversazione col primo bambino che vide e venne visto da don Lorenzo a Barbiana rimbalza tra la memoria e il presente, tra i ricordi e l'attività intensa sviluppata nel corso di un anno dedicato al centenario della nascita del priore in cui s'è raccolta una quantità inattesa di iniziative: molte avviate da tempo, altre inventate da poco, spesso avendo la Fondazione che di don Lorenzo reca il nome come sostegno o affiancatrice. Della Fondazione quel bambino è ora presidente.
Tra presente e futuro queste pagine si pongono come uno strumento di discernimento e di lavoro.
Questo volumetto introduce al pensiero di una fra le più particolari personalità della cultura cristiana del Novecento. Gesuita e scienziato (geologo e paleontologo), Teilhard de Chardin ha lasciato un messaggio di grande attualità teologica e spirituale, proponendo una visione cosmica della fede cristiana, attraverso un'evoluzione creatrice capace di una progressiva sintesi, di cui l'uomo sin dalla sua origine può e deve essere protagonista. Perno di questo movimento cosmico è la figura di Cristo, in cui - come diceva san Paolo - "tutte le cose sussistono", Principio coordinatore, organizzatore e insieme significatore di tutto.
Ogni ferita chiede pazienza.
Ogni dolore cela una speranza.
Ogni bambino ha il volto dell'amore.
Ogni viandante segue la sua stella.
Ogni nomade trova casa a Nazaret.
Ogni giorno è Natale.
Celebrare la festa cristiana più importante dell'anno rispettando culto e tradizione è cosa buona, ma il senso autentico del Natale passa attraverso l'Incarnazione del Vangelo nel quotidiano, nella decisione di seguire una volta per sempre Gesù sulla sua via radicale di semplicità, di povertà, di rispetto di sé e degli altri.
Coltivare la pazienza giorno per giorno, affrontare il dolore senza smettere di essere persone di speranza, riconciliarsi con la creazione, abbracciare l'"ecologia integrale": sono i passi suggeriti dal papa in questo percorso di meditazione che invita a vivere il grande mistero della Nascita di Cristo trecentosessantacinque giorni l'anno.
"È Natale" dice il grande evento dell'incarnazione del Verbo, sconvolgente e perenne novità nella storia e in ogni storia del farsi carne della parola divina, e, insieme, il ripetersi rituale di una celebrazione entrata nella civiltà, che ha creato costume, con tutte le sue contraddizioni. Turoldo, con il tipico suo linguaggio di fede pura, immediata, e di denuncia senza veli dell'ipocrisia e della scandalosa, perfino orrenda, lontananza dal senso della festa, riporta il lettore al centro del gioioso annuncio di liberazione e all'inesauribile principio di umanità che scaturisce dalla presenza in mezzo a noi del Figlio di Dio.
"È Natale" dice il grande evento dell'incarnazione del Verbo, sconvolgente e perenne novità nella storia e in ogni storia del farsi carne della parola divina, e, insieme, il ripetersi rituale di una celebrazione entrata nella civiltà, che ha creato costume, con tutte le sue contraddizioni. Turoldo, con il tipico suo linguaggio di fede pura, immediata, e di denuncia senza veli dell'ipocrisia e della scandalosa, perfino orrenda, lontananza dal senso della festa, riporta il lettore al centro del gioioso annuncio di liberazione e all'inesauribile principio di umanità che scaturisce dalla presenza in mezzo a noi del Figlio di Dio.
Questo volume tenta di rispondere al bisogno, da più parti avvertito, di avere tra le mani un testo che raccolga, in maniera sistematica, le numerose riflessioni di teologia della pace che fanno di don Tonino un testimone più che un teologo. Egli, infatti, interpellato dagli eventi storici e soprattutto da coloro che subiscono volenza e oppressione nella storia e dalla storia, aveva fatto della pace la sfida più importante per i cristiani del nostro tempo.
La preghiera dei Salmi nelle parole del Papa. Se Dio parla all’uomo, anche l’uomo parla a Dio e il Salterio raccoglie preziose preghiere che riflettono gioia, dolore, scoraggiamento, fiducia, abbandono, supplica, ringraziamento… l’intera Storia dell’uomo.
L'umorismo è un atteggiamento che, in virtù di una fiducia più profonda, riconosce, in mezzo alle assurdità e alle debolezze spesso curiose della vita umana, una sorta di velata amabilità. È di questo 'umorismo' di Dio su e con gli esseri umani che il libro di Giona, questa meravigliosa fiaba biblica, dà testimonianza.
Il "classico" di Carlo Carretto nasce da un manoscritto maturato dall'autore nei giorni della malattia, per dire che "il bene è la prima e l'ultima parola, che il male vero non è quello che affligge il nostro corpo e che, sopra questo doppio mistero del bene e del male, si eleva l'assoluto dell'amore divino" (dalla prefazione di Luigi Alici). L'Editrice propone una nuova edizione, e come osserva il prefatore rileggere un libro "ha questo di straordinario: non è mai un ritorno puro e semplice al passato; è un dialogo tra passato e presente, serve a fare un bilancio (...) a riprendere in considerazione strade abbandonate troppo presto"."... I laici presero coscienza di essere chiesa e capirono che la loro fede non li spingeva solo ad atti di culto, ma li impegnava a realizzare nel mondo il messaggio evangelico. Tutto diventava materia religiosa: la casa, la politica, i rapporti sociali, la professione, la vita, l'amore". E l'Autore incontra nella fase finale della sua vita, ormai malato, la testimonianza di una famiglia che lo accoglie con amore fraterno in spirito di autentico apostolato: laici così - il sogno di Carretto! - danno testimonianza viva di essere popolo di Dio, con la loro famiglia piccola chiesa. Il libro si chiude con la proposta di sei piccole liturgie da celebrare da soli o in comunità perché "nulla resiste alla forza della preghiera".