
Dopo le dimissioni del precedente "amministratore delegato" - papa Ratzinger - la Chiesa ha terminato definitivamente la "stagione dei saldi". Con papa Bergoglio ha aperto una nuova era, affrontando alla radice l'ormai riconosciuta obsolescenza del prodotto - la Dottrina cattolica - e una evidente inadeguatezza di fronte alle istanze della società moderna. Per dare un segno di vicinanza con i suoi "consumatori" - i fedeli - papa Francesco ha dato avvio alla riforma dello IOR, alla costituzione di un Consiglio di Amministrazione di otto saggi cardinali, a un ripensamento globale della sua "rete vendita" di vescovi, sacerdoti e cardinali, giungendo addirittura a intraprendere l'insolita iniziativa di un sondaggio a livello mondiale su come le parrocchie affrontano oggi questioni sensibili: controllo delle nascite, divorzio, unioni omosessuali. La rivoluzione della Chiesa è in corso e le sorprese non mancheranno. Questo papa ha dimostrato non solo di essere un grande comunicatore, ma un maestro di leadership, uno stratega in grado di mettere in atto il "marketing del significato": una grande operazione di recupero di valori autentici capace di scatenare una rivoluzione etica non solo in ambito ecclesiale, ma anche politico, economico e mediatico.
Le tre virtù teologali, fede, speranza e carità, sono il cuore della vita cristiana. Esse mettono l'uomo in comunione con Dio e ne fanno il testimone di Dio qui sulla terra. Mancava finora un'esposizione catechetica semplice, alla portata di tutti, su queste tre virtù. Queste pagine si propongono di accompagnare il cristiano lungo il cammino di santità attingendo ai grandi insegnamenti della tradizione spirituale. Mai come oggi un mondo smarrito ha avuto bisogno di cristiani che portino la luce, la fiducia e l'amore.
Il testo dell’arcivescovo emerito di Milano ha origine nel contesto dell’anno pastorale in cui il cardinale Carlo Maria Martini guidava la diocesi, e non solo, ad attendere con vigilanza Colui che sta alla porta della nostra vita ogni giorno, e a guardare oltre. E proponeva di guardare alle virtù teologali e cardinali come compagne quotidiane della vita degli uomini e delle donne desiderosi di sviluppare delle abitudini buone per camminare con fede verso il futuro. Come ricordava il vicario generale di allora, monsignor Giovanni Giudici, a proposito di questa catechesi: «Impariamo che, mentre è indispensabile che i cristiani ascoltino, contemplino, preghino le promesse di Dio circa la vita eterna, è altrettanto essenziale che siano attenti e spiritualmente laboriosi circa il loro presente».
In un discorso rivolto a educatori, descrivendo sinteticamente la mentalità postmoderna come un'atmosfera e un movimento di pensiero che si oppone al mondo così come lo abbiamo finora conosciuto, il cardinale indicava, per essere preparati a educare, la necessità di fare proprie quattro attitudini: «Non essere sorpreso dalla diversità; non avere paura di ciò che è diverso o nuovo, ma consideralo come un dono di Dio. Corri dei rischi; la fede è il grande rischio della vita. Sii amico dei poveri. Alimentati con il Vangelo». E per sviluppare queste attitudini «virtuose» suggeriva quattro esercizi: lectio divina, autocontrollo, silenzio, umiltà.
La virtù per i giovani: è più facile fare le cose difficili
Ripensando agli anni trascorsi a fianco dell’arcivescovo Carlo Maria Martini, ricordo sempre questa sua parola, rivolta ai giovani durante una meditazione. «È più facile fare le cose difficili». Il tono di questa parola risuonava nello stesso tempo entusiasmante e pacificante: è più facile fare le cose difficili perché il nostro cuore è fatto per le cose grandi, la mediocrità non è per noi!
«È più facile fare le cose difficili». Ho sempre pensato che fosse l’applicazione morale virtuosa del suo motto episcopale «Pro veritate adversa dirigere». Di fatto, mi hanno sempre colpito la sua curiosità e il suo desiderio di entrare nelle situazioni più intricate e complesse, a volte con un coraggio che solo un gesuita abituato a camminare a piedi da solo in mezzo ai disagi può trovare.
Quando in Duomo, nella prima sciagurata guerra del Golfo, gridò la preghiera di «intercessione» e ci spiegò che intercedere significava mettersi in mezzo con le mani sulle spalle dei due contendenti, l’arcivescovo svelò un tratto del suo stile, che avevamo visto tante volte incompreso, ma che avremmo riconosciuto tante altre volte realizzato concretamente nei rapporti interpersonali, nei conflitti ecclesiali, nei momenti dello smarrimento civile e in tante altre scelte della vita.
Nel grande corridoio dell’arcivescovado di Milano, opposto alla cappella, c’è il busto di bronzo del cardinale Schuster che prega con le mani giunte, e ricorda l’ascesi e la fedeltà agli impegni sacerdotali. Quando ricordo quel luogo, rivedo anche l’arcivescovo Martini che cammina con la Bibbia in mano; e lo rivedo in compagnia di un profeta, di un apostolo, o di un personaggio qualunque. Sono loro che lo conducono attraverso la lectio, la meditatio, l’oratio e la contemplatio, la discretio e l’actio a sentire il Signore che gli dice: «È più facile fare le cose difficili!».
Mons. Franco Agnesi - Introduzione al volume «Le virtù»
I fondamenti della fede:
l’eredità di Benedetto XVI Il cuore pulsante del ricco magistero di Benedetto XVI è stato il tema della fede. La collana “I fondamenti della fede” intende raccogliere, organizzare e diffondere il più possibile questa eredità. Costituita da dieci volumi, che attingono al suo ricco patrimonio di omelie, catechesi e discorsi, vuole proporre, attraverso le parole dirette di Benedetto XVI, una sintesi autorevole e completa della dottrina e della vita cristiana, per guidare i credenti a riscoprire la propria identità e aiutare quanti non credono a conoscere i contenuti fondamentali della fede.
Il libro:
• Le Virtù Teologali
• La Fede
• La Speranza
• La Carità
• La vita virtuosa
Le tre virtù teologali - fede, speranza e carità - compongono uno dei grandi arazzi della teologia e della spiritualità di Benedetto XVI. Ciascuna di queste virtù si nutre dell'altra e opera mediante l'altra. La fede è l'inizio di tutto e quindi anche la sorgente delle altre virtù. Ma se la stessa fede non è sospinta dalla speranza e non è alimentata dalla carità cammina invano. Perciò, le tre virtù teologali sono necessarie e inseparabili. Sull'insieme di queste tematiche si articola la riflessione di Benedetto XVI, che attinge sempre alla concretezza teologica e alla sapienza catechetica nell'interpretazione e nella meditazione della Parola di Dio.
Il discorso della montagna, e soprattutto la parte dedicata alle beatitudini, nonostante la sua complessità è uno dei passaggi più amati e citati dei vangeli. Ma che senso hanno al giorno d'oggi queste parole ? Enzo Bianchi ce ne offre un'interpretazione toccante e ispirata, in cui ci fa comprendere come l'invito alla gioia di Gesù, "rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli", mostri la sua caparra già nel presente. Vivendo le beatitudini, infatti, pur con tutti i nostri limiti e peccati, possiamo sperimentare già qui e ora la felicità che consiste nel vivere come Gesù e con lui. "È lui che ti indica il tesoro, ed è lui stesso il tesoro per te" come ricorda Gregorio di Nissa. E in questo messaggio di speranza del priore di Bose, proprio Gesù, che insegna un cammino di gioia, è la nostra beatitudine che apre tutti i giorni davanti a noi le vie della felicità cui anela ogni essere umano.
Un libro per rintracciare la felicità nel viaggio della propria vita, avendo Dio come simpatico compagno di cammino. Scritto da due uomini che conoscono la felicità, ne sentono la mancanza, ne godono. Anselm Grün e Clemens Bittlinger sviluppano una spiritualità della strada. Testo suddiviso in 19 brevi capitoli. Gli autori illustrano le diverse “vie” interiori che possono condurre l’uomo a realizzare il suo desiderio di felicità attraverso quelli che vengono chiamati “indicatori stradali”: la crisi, la tranquillità, la pausa, il perdono, la creatività, il ritorno, la semplicità, l’amore, i libri… Ogni capitolo inizia con un brano della Sacra Scrittura. Attraverso un’attenta narrazione commentata di questi testi, i due autori individuano le caratteristiche di quei personaggi che meglio esprimono un profilo essenziale della vita felice e lo consegnano al lettore. Un percorso di spiritualità dal sapore biblico.
Destinatari
Sia giovani che adulti.
Autore
Anselm GRÜN, monaco benedettino ed esperto consigliere spirituale, è tra gli autori cristiani più conosciuti e amati del nostro tempo. Molte delle sue opere, bestseller internazionali, sono state pubblicate in Italia dalle Edizioni Messaggero Padova. Clemens BITTLINGER, pastore evangelico e cantautore, utilizza la musica, l’arte e la cultura come strumenti di evangelizzazione, è autore di inni sacri e di libri di successo.
Un invito a riscoprire la ricchezza del Vangelo e a farne tesoro per il cammino spirituale di tutto l'anno. Padre Livio commenta i brani delle cinquantadue domeniche dell'anno liturgico con il suo stile, corredato di preziosi riferimenti biblici ed esegetici. Uno scrigno da cui attingere indicazioni evangeliche per il vivere quotidiano, per le proprie scelte etiche e per quel progetto di salvezza che coinvolge non solo i credenti, ma tutti gli uomini di buona volontà.
Le meditazioni di Enzo Bianchi sulla crocifissione – dove Gesù, oltre a promettere il paradiso al buon ladrone, pronuncia le famose “sette parole” che nella storia della pietà cristiana daranno origine al pio esercizio di meditazione – sulla Domenica delle Palme e sul Venerdì Santo.
Il secondo volume del percorso di preparazione alla Pasqua guidato dal fondatore della Comunità di Bose, uno degli autori di spiritualità più letti al mondo.
Permesso, grazie, scusa.
Tre parole magiche per vivere in pace e gioia in famiglia, ma anche in comunità, con gli amici, sul posto di lavoro…
Le tentazioni sono “compagne di viaggio” di ogni uomo che cerca di vivere una vita autentica e libera. Esse non sono, come spesso si crede, un ostacolo alla fede, ma un invito a imparare l’arte della resistenza, e a riscoprire il momento della prova come esperienza essenziale alla libertà: senza tentazione non c’è libertà!
Anche Gesù, nella sua esistenza terrena, ha vissuto l’esperienza della tentazione, così come attestato dai Vangeli. E non si è trattato di episodi occasionali, ma della testimonianza della sua lotta spirituale durata fino alla prova suprema della croce.
In questo prezioso volumetto, Enzo Bianchi traccia un percorso biblico che, attraverso l’analisi dei brani evangelici sulle tentazioni di Gesù, porta il lettore a scoprire il senso della propria lotta spirituale.
Destinatari
Un ampio pubblico di lettori, credenti e non.
Autore
Enzo Bianchi (1943) è fondatore e priore della Comunità Monastica di Bose. È autore di numerosi testi, tradotti in molte lingue, sulla spiritualità cristiana e sulla grande tradizione della Chiesa, scritti tenendo sempre conto del vasto e multiforme mondo di oggi. Collabora con «La Stampa», «Avvenire», e, in Francia, con «La Croix», «Panorama» e «La Vie». Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato, tra gli altri: Il Padre nostro. Compendio di tutto ilVangelo (20082), L’amore vince la morte (20082), Ascoltate il figlio amato! (2008), Perché pregare, come pregare (2009), Il Padre Nostro spiegato da Enzo Bianchi (2010) e Una lotta per la vita. Conoscere e combattere i peccati capitali (2011).
Le Tempeste, racconti ancora inediti in Italia e ora per la prima volta tradotti dall'arabo, occupano un posto importante nella produzione di Gibran. Precedenti di un anno l'uscita de Il Profeta, sono fondamentali per la comprensione dell'opera principale. Rispetto al Gibran più noto non mancano però le differenze. Anzitutto qui prevale una vena pessimistica. Emblematico a questo proposito l'apologo Il demonio, dove un sacerdote, venuto in soccorso di un ferito grave scopre che questi è appunto il demonio. L'aiuto prestato al più terribile dei nemici, l'impossibilità di fare diversamente, per Gibran significa riconoscere in modo spregiudicato il Male come ineluttabile, o meglio come volto nascosto e necessario del bene. Quella della "tempesta" è un'immagine per dire gli aspetti negativi del mondo, gli sconvolgimenti della natura e della vita interiore, da cui l'uomo uscirà con la riflessione e l'illuminazione. Ma non solo. Il suo significato è anche autobiografico, e rimanda alla presenza in Gibran di due anime, quella orientale e quella occidentale, ancora in conflitto e non in armonia come accadrà ne Il Profeta. Gli interrogativi che attraversano questi racconti troveranno nella figura del Profeta risposte sicure e rassicuranti, tutte positive. Per questa ragione Le Tempeste si pongono come lettura indispensabile per seguire la genesi del pensiero di Gibran.