
I rovinosi contagi dei terrorismi e dei fondamentalismi del nostro tempo epoca di ostilità totale e imprevedibile, in cui gli avversari mirano al reciproco annientamento - testimoniano in modo definitivo, afferma René Girard, che la violenza "mimetica" è la legge dei rapporti umani. Una legge che trovò inopinatamente la sua più radicale formulazione, poco tempo dopo la caduta di Napoleone, in un ufficio della Scuola Militare di Berlino, dove Carl von Clausewitz lavorava alla stesura di un trattato sulla guerra destinato a vedere la luce dopo la sua morte. Nel desiderio di affrontare l'argomento in modo più razionale rispetto agli strateghi che l'avevano preceduto, il generale prussiano arrivò in realtà a toccare il nucleo di un fenomeno assolutamente irrazionale: quello di uno scontro fatalmente portato all'estremo. Ma indietreggiò di fronte alla sua folgorante intuizione. "Che cosa succede quando si arriva alle estreme conseguenze, di cui Clausewitz intravede la possibilità prima di dissimularla dietro considerazioni strategiche?". Questa è la domanda che bisogna porsi oggi. "Dobbiamo dunque" dice René Girard "portare Clausewitz all'estremo, andando fino alla fine del tragitto che lui stesso ha interrotto". Girard lo fa nella forma dinamica di un lungo colloquio con Benoît Chantre, volgendosi anzitutto "a testi che nessuno sembra più leggere, in primo luogo quello di Clausewitz, quindi gli scritti apocalittici".
Questa via Crucis, scritta nel 1860 e ripresa nel 1885, ora per la prima volta in edizione italiana, pur nel suo specifico carattere di testo ottocentesco e ancora capace di suscitare interesse e stimolare riflessioni.
Il libretto presenta una serie di pensieri tratti dalle parole e dai messaggi di papa Francesco nei suoi primi giorni di pontificato. In essi risalta il volto della Chiesa, popolo di Dio, l'azione dello Spirito Santo artefice di unità; il ruolo di Maria, madre della Chiesa, il compito di ogni cristiano di confessare Gesù Cristo crocifisso e di annunciare il Vangelo. Una parola di particolare affetto il Papa rivolge anche ai giornalisti.
Popolo: parola centrale nell'azione pastorale di papa Francesco. Sia l'introduzione che l'antologia testimoniano come il Santo Padre ricordi sempre l'unica "debolezza" di Dio, quella dinanzi alla preghiera del Suo popolo. Se dunque è la preghiera la vera forza dell'uomo, non ci si deve stancare mai di bussare alla porta del cuore di Dio, di chiedere aiuto perché "quando è chiamato a difendere il suo popolo, Dio è un guerriero implacabile". Introduzione di Stella Morra.
Il percorso di questo volume intende approfondire il valore della politica, intesa nel suo pieno e vero significato, cioè di azione per il bene comune. Per questo motivo Benedetto XVI la definisce "elevata forma di carità" e, riprendendo l'insegnamento di sant'Ambrogio, indica le due principali caratteristiche che chi si occupa di politica dovrebbe avere: la giustizia e l'amore per la libertà. Come ricorda il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel contributo introduttivo ospitato nel libro "la società italiana sta attraversando una fase di profonda incertezza e inquietudine [...] Abbiamo bisogno in tutti i campi di apertura, di reciproco ascolto e comprensione, di dialogo, di avvicinamento e unità nella diversità".
Questo dizionario si propone di analizzare "L'Evangelo come mi è stato rivelato" di Maria Valtorta dal punto di vista letterario, finora mai affrontato, utilizzando come specifico punto di vista quello dei singoli personaggi, circa 1.600, descritti dall'autrice. Ne è emersa un'architettura raffinatissima, caratterizzata da una estrema coesione interna che ha anche il pregio di essere perfettamente godibile. Ognuna delle 579 biografie raccolte in questo primo volume fornisce uno specifico punto di vista su Gesù senza mai entrare in contrasto con le visioni di altri personaggi, purificando la figura dell'Uomo-Dio dalle numerose aberrazioni prodotte in duemila anni di storia.
Questo libro raccoglie alcune riflessioni che si sono susseguite negli anni, nella Memoria di P. David Maria Turoldo in occasione dell'anniversario della morte avvenuta il 6 Febbraio 1992. Un intero popolo si raduna ogni anno per custodire la memoria del poeta e profeta friulano.

