
In questo libro sono presentate le virtù e la vita dello sposo terreno della Vergine Maria. Emblema di una vita fatta di silenzio, di riflessione e di dolce cura ovvero di quei cardini che hanno reso la sua esistenza ricca di amore infinito. San Giuseppe è stato, dunque, il primo sacerdote di Cristo.
"L'autore in poche pagine ha saputo riassumere e raccontarci i tratti caratterizzanti la figura e la spiritualità di Padre Pio. Con un ingegnoso e ben riuscito artificio letterario, ci racconta Padre Pio, proprio dalla A alla Zeta. Ringrazio l'autore e per il bene spirituale che questo libretto apporterà a quanti lo leggeranno." (dalla presentazione di Fr. Mariano Di Vito, OFM Cap., Direttore "Voce di Padre Pio")
Con il Capitolo di Pentecoste del 1217 inizia la vicenda missionaria del nascente Ordine francescano. Guidati da frate Elia da Cortona, alcuni frati furono inviati "oltremare" come testimoni di fraternità e di pace per fondare una nuova Provincia francescana (l'odierna Custodia di Terra Santa). Due anni dopo, nel 1219, è lo stesso Francesco a recarsi nella città di Damietta, in Egitto, assediata dai crociati. Qui incontrerà il sultano al-Malik al-Kamil e probabilmente otterrà un salvacondotto per poter visitare per la prima volta i Luoghi Santi. Le linee guida indicate da Francesco per la missione dei frati sono semplici: prima la testimonianza di vita e poi l'annuncio esplicito del Vangelo. Da allora, fino ad oggi, seguendo queste indicazioni i frati della Custodia hanno vissuto accanto alle popolazioni di Terra Santa, aperto la strada ai pellegrini, fondato scuole e opere sociali, subendo spesso anche persecuzioni e sofferenze. Questo libro racconta la loro storia. Una storia lunga 800 anni. A cura di Giuseppe Caffulli. Contributi di: Francesco Patton ofm, Clara Maria Fusciello osc, Sergio Ferdinandi, Christian Grasso, Cesare Vaiani ofm, Filippo Sedda, Giuseppe Ligato, Giuseppe Buffon ofm, Onorato Grassi, Sara Cibin, Corrado Scardigno, Pacifico Sella ofm, Giovanni Claudio Bottini ofm.
Con scritti di Paloma Gómez Borrero, Giorgio Costantino, Salvatore Izzo, Caterina Maniaci, Gianni Maritati, Enzo Romeo, Emanuele Roncalli, Angelo Scelzo, Gian Franco Svidercoschi, Marco Tosatti, Fabio Zavattaro Un patto mediatico che corre sul filo dell'umanesimo. È il patto che Karol Wojtyla ha stretto con i giornalisti di tutto il mondo e in particolare con i vaticanisti. Hanno vissuto si può dire con Karol Wojtyla per quasi 27 anni. Chi più chi meno. Il primo papa straniero dell'epoca moderna. Una scelta, anche questa, che sembra essere frutto della primavera conciliare. Una sfida in più per tutti perché, oltre i testi ufficiali, il pontificato di Giovanni Paolo II, si è sviluppato attraverso gesti e parole, non programmati, studiati, e spesso nemmeno mai scritti, "improvvisati" e forse per questo più efficaci. In questo Giovanni Paolo II ha fatto scuola, e oggi, che ci stiamo abituando alla informalità di papa Francesco, il pensiero dei vaticanisti "anziani" spesso corre a quelle improvvisazioni, al "ciclone Wojtyla" che davvero ha cambiato il mondo. Un compito spesso non facile ma sempre esaltante, una sfida professionale ed umana continua. Più che un lavoro, un'amicizia. Questo libro nasce proprio dalla volontà di rinnovare quella amicizia ora non più con un papa, ma con un santo. Un omaggio se volete, o piuttosto pagine di un diario che ognuno di noi porta nel cuore.
Una testimonianza dell'Arcivescovo Piero Marini che per diciotto anni è stato accanto a Giovanni Paolo II come Maestro delle Cerimonie Liturgiche Pontificie. "Ricordo quegli occhi e quello sguardo che mi accompagneranno per il resto della mia vita. Porterò con me la sensazione di bene e affetto della sua mano stretta alla mia. Erano le sue mani, quelle che sono state imposte sul mio capo nel '98, quando il papa ha voluto ordinarmi vescovo. E quegli occhi che vedo ancora, quelle braccia distese quando mi dava l'abbraccio di pace. Sono segni di gioia e sofferenza nel suo ricordo".
Con finezza di spirito e delicatezza di cuore, le monache del Monastero Santa Rita da Cascia hanno scritto questa raccolta di lettere per la Pastorale familiare. Partendo dall'esperienza umana e religiosa di Santa Rita, traspare forte il messaggio: "Riscoprire il Vangelo come scuola di vita". Donna, sposa, madre e vedova, santa del perdono e della famiglia: Rita da Cascia, oggi più che mai, può guidare le famiglie. È possibile amare come Dio ci ama, ci dobbiamo credere con tutti noi stessi. Solo così si possono superare le inevitabili difficoltà e le incomprensioni che la vita di coppia riserva. Nella vita matrimoniale, è necessario riconciliarsi con la propria storia, con il proprio partner, con i figli, insomma è necessario guardarsi ogni giorno con gli occhi di Dio. Con la potenza d'amore che li abita, i genitori potranno prendere per mano i figli sulla via della vita, per realizzare così una famiglia nuova, una famiglia felice, come Dio vuole.
La vita e la dottrina di Veronica sono, infatti, un cibo "disceso dal cielo", tanto sono impregnate di divino; sembrano, infatti, una ruota che gira continuamente sopra un unico perno: Dio. Se è sempre difficile scrivere dei Santi, è pressoché impossibile farlo quando i Santi hanno scritto di se stessi, perché nessuno riuscirà a farlo meglio di loro. Se poi ce n'è di quelli che hanno riempito ventiduemila fogli, come ha fatto S. Veronica Giuliani, usando non solo l'inchiostro, ma anche il proprio sangue e quello di Gesù, è meglio rinunciarci. Tuttavia è lecito tentare: rintracciare e presentare i sentieri percorsi dalla Santa, che sono quelli della grazia e della fede, è come raccogliere le famose molliche di cui voleva cibarsi la povera donna cananea che Gesù incontrò nella Fenicia, e saziarsene.
S. Vincenzo de' Paoli (1581-1660) ebbe il suo anno di grazia nel 1617. In due momenti e in due luoghi scoprì la sua missione, che era di rispondere alla fame di Parola di Dio e di Pane di frumento che avevano gli uomini del suo e del nostro tempo. In queste pagine siamo invitati a meditare per un ritorno alle sorgenti della sua e della nostra chiamata a contemplare e servire.
Santa Teresa d'Avila è stata, ed è ancora oggi, un donna straordinaria che ha saputo unire l'orazione al vivere quotidiano. Proprio per questo motivo il suo messaggio profondamente spirituale si rivolge a tutti coloro che intendono approcciarsi alla preghiera in modo diverso e profondo. Ciò che la Santa spagnola ci lascia come eredità spirituale si racchiude in una frase: "L'orazione mentale non è altro se non un rapporto di amicizia, un trovarsi frequentemente da soli a soli con chi sappiamo che ci ama" (Vita 8,5).
Papa Francesco, ha detto che Maria Maddalena «prima di incontrare Gesù era in bali?a del maligno (cfr Lc 8,2), e ora è diventata apostola della nuova e più grande speranza». Molto oggi viene affidato alle donne. Esse nel tempo sono state come le polene che sulla prua delle navi hanno aperto all'umanità nuovi orizzonti, terre inesplorate e permesso di conoscere culture ricche e diverse. Il libro è diviso in sette capitoli, come la settimana biblica. Sono capitoli agili, veloci, in presa diretta.
Il volume raccogli alcuni scritti di S. Massimiliano Kolbe e contiene in appendice la Novena di Pentecoste. «Quando il fuoco dell'amore si accende, non può trovare posto nei limiti del cuore, ma divampa al di fuori, incendia, divora, assorbe altri cuori. Conquista anime sempre più numerose al proprio ideale: all'Immacolata!» (S. Massimiliano Kolbe).
Bernardino da Siena (al secolo Bernardino degli Albizzeschi, 1380-1444), è stato un francescano e teologo italiano, appartenente all'Ordine dei frati minori. Nacque a Massa Marittima in provincia di Grosseto, l'8 settembre 1380, dalla nobile senese famiglia degli Albizzeschi, dove il padre Tollo era governatore, e lo stesso giorno venne battezzato nella cattedrale. Rimasto orfano a 6 anni, si trasferì a Siena dove frequentò gli studi e visse agiatamente, curato dalle zie. Dopo aver vestito l'abito a ventidue anni, iniziò un'intensa attività come predicatore girando e predicando con forbito linguaggio per tutta l'Italia settentrionale. La sua predicazione fu così incisiva da essere sprone di forte rinnovamento per la Chiesa cattolica italiana e per tutto il movimento francescano. Nelle sue prediche insisteva sulla devozione al Santissimo Nome di Gesù. Si ritiene che grazie a lui il Cristogramma JHS sia entrato nell'uso iconografico comune e sia divenuto familiare alla gente. Infatti ai fedeli che ascoltavano le sue prediche venivano fatte baciare delle tavolette di legno incise con il monogramma JHS, sormontato da un Crocifisso e attorniato da un sole d'oro in campo azzurro, al centro del cerchio del sole le tre lettere JHS. Il sole ha dodici raggi che san Bernardino, in relazione al nome Gesù, così descrive: I Rifugio dei peccatori; II Vessillo dei combattenti; III Medicina degli infermi; IV Sollievo dei sofferenti; V Onore dei credenti; VI Splendore degli evangelizzanti; VII Mercede degli operanti; VIII Soccorso dei deboli; IX Sospiro di quelli che meditano; X Aiuto dei supplicanti; XI Debolezza di chi contempla; XII Gloria dei trionfanti. Fu proclamato santo nel 1450 da papa Niccolò V, appena sei anni dopo la morte avvenuta a L'Aquila, il 20 maggio 1444.