
Solo tre capitoli per tracciare il volto di un grande santo del secolo XVI e per far percepire la ricchezza spirituale di un uomo di Dio: san Filippo Neri (1515-1595). Da queste pagine il Fondatore dell’Oratorio viene presentato come una figura di spicco nell’azione riformatrice del Concilio di Trento, un uomo di grandi relazioni, semplice, gioviale e sempre vicino alla gente, in particolare ai giovani. Un libro sintetico, ricco di dati e informazioni per un primo incontro con il grande santo.
Padre Cistellini Antonio, grande storico della Congregazione dell’Oratorio e promotore della spiritualità e santità di san Filippo Neri, ha consacrato circa trent’anni della sua vita a una delle più prestigiose opere dedicate al venerato “Apostolo di Roma”: San Filippo Neri, l’Oratorio e la Congregazione oratoriana. Storia e spiritualità, in tre volumi, Brescia 1989.
Un ampio trattato di mariologia che si caratterizza per: 1)l’attenzione riservata all’insieme della problematica mariana, senza escludere le questioni controverse; 2) il ricorso a un grande numero di documenti del magistero cattolico e lo spoglio della ricchissima letteratura teologica sul tema; 3) l’estrema sicurezza della dottrina, incentrata su una dichiarata fedeltà al pensiero dei papi e dei vescovi; 4) l’attenzione agli sviluppi futuri della mariologia, soprattutto per quanto riguarda i rapporti con le altre tradizioni cristiane.
Salvatore M. Perrella (Napoli, 1952), sacerdote dei Servi di Maria, ha studiato filosofia e teologia a Napoli, Firenze e Roma, ove si è specializzato in mariologia e laureato in teologia. È docente di teologia dogmatica e mariologia presso la Pontificia Facoltà Teologica “Marianum”, la Pontificia Università “Antonianum” e l’Istituto Patristico “Augustinianum” di Roma. È membro del consiglio direttivo della Pontificia Academia Mariana Internationalis (PAMI, Città del Vaticano); fa parte dell’Associazione Mariologica Interdisciplinare Italiana (AMI, Roma). Le sue pubblicazioni scientifiche vertono sul magistero e sulla mariologia moderna e contemporanea. Ha recentemente pubblicato: I “vota” e i “consilia” dei vescovi italiani sulla mariologia e sulla corredenzione nella fase antepreparatoria del Concilio Vaticano II, Roma 1994; «Virgo ecclesia facta». La Madre di Dio tra due millenni. Summula storico-teologica, Roma 2002; Maria Vergine e Madre. La verginità feconda di Maria tra fede, storia e teologia, Cinisello Balsamo 2003; La Madre di Gesù nella coscienza ecclesiale contemporanea, Città del Vaticano 2005; «Non temere di prendere con te Maria» (Mt 1,20). Maria e l’ecumenismo nel postmoderno, Cinisello Balsamo 2004; Le apparizioni mariane, “dono” per la fede e “sfida” per la ragione, Cinisello Balsamo 2007.
Carlo Houben (1821-1893), olandese di origine, entrato nella congregazione dei Passionisti appena impiantata in Nord Europa, viene mandato in Irlanda. Un paese povero, stremato dalle carestie, ancora legato alla Gran Bretagna, dissanguato dalle emigrazioni. È richiesto il suo aiuto per sostenere una povera comunità che agli inizi della sua presenza nella “Terra dei Santi” veniva messa duramente alla prova da difficoltà di ogni genere.
Carlo spende tutte le sue energie per il bene degli irlandesi. Le tante conversioni e le innumerevoli grazie, che i fedeli ottengono per l’intercessione di questo fedele e tanto umile servo di Dio, lo fanno chiamare ancora oggi «il taumaturgo di Dublino».
Padre Tito Zecca è sacerdote passionista. Nato a L’Aquila nel 1941, è laureato in teologia al Pontificio Ateneo “Antonianum” di Roma e per diversi anni ha insegnato in alcune Facoltà teologiche. Più volte segretario in vari convegni di studio su beati e santi delle congregazioni passioniste. Autore di numerose pubblicazioni, tra libri e articoli su riviste, prevalentemente su temi di teologia spirituale e di spiritualità e agiografia della Congregazione della Passione. Tra queste segnaliamo: Santa Gemma Galgani (San Paolo, 20022); Sola con Gesù solo. Colloqui estatici della stigmatizzata di Lucca (San Paolo, 20032); Gli Angeli nella vita e negli scritti di Gemma Galgani (Paoline Ed., 2005).
La spiritualità di san Paolo diventa un paradigma, un modello di dedizione totale e di affidamento al disegno di Dio sulla storia, una modalità espressiva nel parlare di Dio e nel parlare a Dio, che entra nel ritmo stesso della scrittura del santo di Pietrelcina, cosicché possiamo parlare di echi paolini nel suo Epistolario.
Padre Pio, infatti, subisce il fascino degli scritti di Paolo al punto da entrare in profonda sintonia con l’apostolo delle genti, e quasi da assimilarne il pensiero e il modo di scrivere. Ne risultano spesso pagine di eccezionale intensità umana e spirituale.
Gianluigi Pasquale, cappuccino, dottore di ricerca in Teologia (Pontificia Università Gregoriana) e dottore di ricerca in Filosofia (Università degli Studi «Ca’ Foscari» in Venezia), è professore di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università «Antonianum» di Roma e lo Studio Teologico affiliato «Laurentianum» di Venezia, di cui è anche preside. Svolge, inoltre, la sua attività di docenza come professore incaricato nella facoltà di Diritto Canonico «Istituto San Pio X» del «Marcianum» in Venezia e presso il Priesterseminar «Redemptoris Mater» di Berlino.
Un pensiero per ogni giorno dell’anno in compagnia di Padre Pio.
I testi che compongono il volume sono tratti dagli scritti del Santo di Pietrelcina, dalle sue lettere ad amici e confratelli o a semplici fedeli che chiedevano a lui una parola di conforto e di incoraggiamento. Scegliendo i testi più diretti ed incisivi e disponendoli lungo tutti i giorni dell’anno, si è voluto mettere a disposizione dei lettori la potenza della spiritualità e della personalità di Padre Pio, un vero padre nella fede e nella vita.
Gianluigi Pasquale, cappuccino, dottore di ricerca in Teologia (Pontificia Università Gregoriana) e dottore di ricerca in Filosofia (Università degli Studi «Ca’ Foscari» in Venezia), è professore di Teologia Dogmatica presso la Pontificia Università «Antonianum» di Roma e lo Studio Teologico affiliato «Laurentianum» di Venezia, di cui è anche preside. Svolge, inoltre, la sua attività di docenza come professore incaricato nella facoltà di Diritto Canonico «Istituto San Pio X» del «Marcianum» in Venezia e presso il Priesterseminar «Redemptoris Mater» di Berlino.
Uno dei più importanti poeti francesi del '900, Grand Prix de poésie de l'Académie Française nel 1970, laico e agnostico, rimane folgorato da una figura, per molti aspetti opposta, come quella del santo Curato di Ars, noto per le sue difficoltà negli studi e i conseguenti dubbi dei superiori se ammetterlo o no all'ordinazione sacerdotale. Perché?
Forse attratto proprio dall’opposto di sé, Jean Follain, da laico e agnostico quale si dichiarava, rimane affascinato e scrive questo delizioso libretto, pieno di meraviglia e di leggerezza, colpito da quella semplicità disarmante del Curato d’Ars che fece confondere i sapienti e illuminò la vita civile del suo tempo. In esso, oltre al valore saggistico, si unisce il valore letterario, che sicuramente verrà esaltato nella traduzione italiana a cura di Gabriella Fiori, docente di letteratura francese presso l'Università di Firenze e autrice di una celebre biografia di Simone Weil.
Jean Follainè uno dei più importanti poeti francesi del '900, Grand Prix de poésie de l'Académie Française nel 1970. Figlio di un professore di scienze, uomo di legge prima come avvocato poi come giudice, membro del Pen-Club, poeta riconosciuto e apprezzato con prestigiosi riconoscimenti, invitato in molti paesi del mondo quale uno dei più raffinati ambasciatori della cultura francese.
Il tema del sacerdozio ha attratto l’intelligenza di Paolo VI già dai tempi del seminario e della formazione e, in seguito, negli anni di impegno pastorale come arcivescovo della Diocesi di Milano. Il volume, in maniera articolata e profonda, mette in luce un aspetto fondamentale della persona di Paolo VI in il suo essere “sacerdote”, facendone emergere tutte le peculiarità.
L’autore, studiando la spiritualità sacerdotale di Paolo VI, riprende in modo esemplare l’impegno di comprendere sempre più profondamente che cosa significhi essere sacerdote e vivere davvero come tale, cioè riprende quella domanda sempre attuale: “chi è il sacerdote?” .
Il volume è frutto di un lavoro condotto con grande serietà. Si avvale ditutta la documentazione oggi disponibile su Paolo VI che l’autrice studiaormai da decenni, offrendo così un prezioso contributo per far conosceree amare di più questo grande papa. L’opera affronta la figura di Montini a partire dalle sue radici familiari e spi-rituali, soffermandosi poi sul suo ministero alla Segreteria di Stato e con igiovani universitari e sull’esperienza dell’episcopato milanese. Ciò che emerge dalla biografia è, poi, la centralità del pontificato diMontini nella storia ecclesiale, ma anche civile, politica, culturale delNovecento: la documentano la paziente tenacia nel condurre a termine ilConcilio e soprattutto il post Concilio;i viaggi,fino a quel momento impen-sabili; la spiccata coscienza ecumenica; la lettura mai banale e liquidatoriadella contestazione giovanile;l’infaticabile e grandioso magistero per la pace;l’atteggiamento fermo sui valori, soprattutto quelli legati alla difesa e pro-mozione della vita umana;la continua disponibilità al dialogo e alla trattati-va, di fronte alle crisi che a più riprese investivano in quegli anni il corpoecclesiale; la sensibilità sociale, a livello planetario; la compartecipazioneaffettuosa alle sofferenze dei poveri…
Maria Goretti, giovane originaria di Corinaldo, nelle Marche, si trasferì presto con la famiglia nelle Paludi Pontine, dove visse in estrema povertà. Fu uccisa non ancora dodicenne, vittima di un tentativo di violenza. L’attualità di questa piccola santa non è nel fatto di cronaca nera, simile a tanti altri del nostro tempo, ma nella preparazione vigile e operosa al sacrificio della vita.
L’aspetto tipico della spiritualità di Marietta è la semplicità della fede. Alle grandi scelte non si arriva attraverso un atto solitario di eroismo, ma attraverso un cammino ordinario di piccoli gesti quotidiani, un cammino iniziato dentro una comunità, vissuto dentro una famiglia, assunto e concretizzato ogni giorno.
Dino De Carolis è un religioso della congregazione dei Fratelli della Dottrina Cristiana. Lavora da anni come insegnante ed educatore di bambini e giovani. Ha pubblicato Maria Goretti, una santità nel quotidiano, Paoline, 20032.
Il libro tratteggia la vita e la spiritualità della prima Santa sposata dell’epoca moderna: la Santa delle mamme, della famiglia, ma soprattutto la Santa della vita e della gioia, che non esita a mettere a repentaglio la sua vita – perdendola poi effettivamente – per la sua quarta figlia. Pur non essendo l’unica mamma che ha dimostrato questo coraggio,in un’epoca in cui il valore della vita umana, della vita non ancora nata, viene messo in discussione, proprio oggi,il gesto eroico di Gianna Beretta Molla è un segno che dimostra l’autentico amore di quelle mamme cristiane, capaci di donare la vita fino all’ultima conseguenza.Sicuramente non è per caso che Giovanni Paolo II abbia beatificato la giovane mamma il 24 aprile 1994 e, successivamente, canonizzata il 16 maggio 2004.Già Paolo VI,quand’era arcivescovo di Milano, aveva esaltato il suo mirabile gesto per mettere in luce il valore e il coraggio di tante mamme cristiane.
Oggi la Chiesa è chiamata a vivere una missione più essenziale,fondata sulla testimonianza cristiana.Il dono di sé,l’attenzione alla cultura,il dialogo,la solidarietà,l’impegno per la promozione e la liberazione dell’uomo… sono logiche conseguenze della valenza testimoniale della vocazione cristiana. Nella sua esperienza in Abissinia (1839-1860) san Giustino de Jacobis ha reso operativa la spiritualità missionaria della Chiesa. La sua esemplarità referenziale deve ricondurci al rapporto fondamentale con Gesù Cristo e con lo Spirito Santo,veri protagonisti della missione.In questa struttura cristologica e pneumatologica è saldamente radicata la spiritualità di ogni cristiano.Nella struttura dialogica della sua vocazione missionaria e nella permanente obbedienza alla chiamata di Cristo Gesù, Giustino de Jacobis ha realizzato uno degli esempi più interessanti e riusciti d’inculturazione nell’Africa del XIX secolo.
Bella, colta, amante della musica e musicista. Un temperamento di fuoco che niente riesce a fermare.Ma Elisabetta Catez (1880-1906) vuole ancora di più:l’infinito,semplicemente! Un “Infinito” che ha un nome,che è presenza e al quale si consacrerà completamente. Dalla penna ardente di padre Marie-Michel la storia di un incontro fra una giovane donna eccezionale e Colui che dimora nel segreto del suo cuore,al di là della festa,dell’amicizia e d’una vita quotidiana brillante. Il volume tratteggia, con un linguaggio molto semplice e diretto, la figura, il pensiero e l’insegnamento della beata Elisabetta della Trinità (1880-1906),monaca carmelitana.In appendice,alcuni testi significativi di Elisanetta e l’itinerario dei sui viaggi.
AUTORE Padre Marie-Michel,carmelitano,dal 1983 divide la sua vita fra contemplazione ed evangelizzazione,soprattutto in mezzo ai giovani. Nel 1984 è fra i fondatori della scuola “Jeunesse-Lumière”,a fianco del padre Daniel-Ange.Nel 1997 fonda insieme a fratel Marie-Van il Carmelo della Vergine Missionaria.Comunità contemplativa,mariana e missionaria,questo nuovo boccio vive della spiritualità di Teresa di Lisieux e di Marcel Van in terra carmelitana.

