
Un originale itinerario di meditazione e di preghiera costruito intorno alle tematiche spirituali dell’esperienza singolare di vita spirituale di santa Gemma Galgani. La profondità e la semplicità del percorso di Gemma aiutano il credente di oggi a lasciarsi guidare ad una vera revisione di vita personale e comunitaria. Un libro originale e prezioso.
Gemma Galgani è nata il 12 marzo 1878 a Borgonuovo di Camigliano (Lucca). Nel 1885 riceve la cresima e due anni dopo fa la prima comunione. La morte della mamma (1886), del fratello Gino (1894), del padre (1897) e una serie di malattie, contribuirono a purificare la «povera Gemma». La sera dell’8 giugno 1899 riceve le stimmate. Poco dopo la famiglia Giannini di Lucca la ospita in casa «come una figlia». In questa casa è vissuta circa due anni e mezzo: favorita da singolari doni mistici, vessata dal demonio, partecipa di tutti i dolori della Passione, fino al supremo abbandono dell’agonia, coronato l’11 aprile 1903 col suo olocausto. È riconosciuta beata da Pio XI nel 1933 e santa da Pio XII nel 1940.
Il 4 ottobre 1970, Paolo VI, che era solito ricorrere a gesti simbolici ben ponderati e meditati, ha dichiarato «Dottore della Chiesa» una donna che non sapeva né leggere né scrivere chiamandola l’«umile e sapiente vergine domenicana, Caterina da Siena». La storia di Caterina è stata la spiegazione vivente del paradosso evangelico della sapienza dei semplici. Il libro di Emilia Granzotto racconta nei particolari la vita straordinaria di questa santa, umile e saggia al tempo stesso e mostra quale sia stato l’influsso dell’opera di Caterina non solo nella storia ecclesiale ma anche in quella civile e politica.
Emilia Granzotto è nata a Bologna dove si è laureata in lettere moderne. Nel dopoguerra ha intrapreso la professione di giornalista lavorando per importanti testate: «Il Tempo», «L’Espresso», «Panorama». Nel corso della sua lunga carriera ha incontrato e intervistato i grandi della terra, da Eisenhower, a Churchill, a Molotov e ha partecipato, come inviata, ad alcuni degli avvenimenti più importanti della seconda metà del secolo scorso. Dopo essersi ritirata dal giornalismo ha scritto libri di argomento religioso.
Il «Santo dei voli», così è chiamato dalla pietà popolare san Giuseppe da Copertino per le sue frequenti estasi. La fama di santità di questo frate francescano si diffuse mentre era ancora in vita. A quattrocento anni dalla nascita, i fedeli continuano a rivolgersi con fiducia a questo santo semplice e schietto, vicino ai sofferenti, maestro di umiltà e di preghiera. È considerato il patrono degli studenti.
P. Bonaventura Danza appartiene all’Ordine dei Frati Minori Conventuali.
Monica, nata a Tagaste in Numidia nel 331, sposò un nobile pagano di nome Patrizio, dal temperamento impulsivo e irascibile. Ella si trovò, dunque, a vivere un matrimonio impegnativo, reso ancor più difficile dalla nascita di Agostino, un figlio tanto geniale quanto inquieto. Monica, tuttavia, donna forte fu all’altezza della situazione. L’Autore, patrologo e storico della Chiesa antica, ne ricostruisce la vita e la personalità sullo sfondo della storia e della società del tempo. Monica morì nel 387 alle porte di Roma e nella Città Eterna è particolarmente venerata. I fedeli riconoscono in lei la madre che dovette affrontare le difficoltà proprie della vita di famiglia. Per questo, al di là della lontananza nel tempo, Monica è ancora oggi una santa attuale, venerata e amata.
Mons. Giovanni Falbo è nato nel 1944. Sacerdote dal 1968, è uno studioso dei Padri della Chiesa e dei primi quattro secoli dell’era cristiana. Laureato in teologia, è stato professore di patrologia presso il Centro «Ut unum sint». Ha collaborato all’istituzione dell’IRS Ostiense di cui è stato il primo direttore e docente di patrologia e storia della Chiesa antica. Dal 1977 è parroco della popolosa parrocchia di Santa Monica a Lido di Roma. Attualmente è segretario della Commissione presbiterale del Lazio e membro della Commissione presbiterale italiana.
Colpito dalla grazia lungo la mulattiera che da San Giovanni Rotondo conduceva a Manfredonia, Camillo de Lellis si pente della vita passata e si converte a Dio. È l’inizio di una vita esemplare dedicata all’assistenza dei malati e dei poveri. Attingendo dalla ricca mole di testimonianze raccolte nella Positio, il volume ripercorre il cammino di santità di san Camillo de Lellis attraverso la voce di quanti hanno condiviso con lui le fatiche e l’impegno nei confronti dei diseredati, fornendo così un vivido ritratto a tutto tondo del patrono dei malati e degli ospedali.
Domenico Casera (Campodaccio, Bolzano 1920), docente al «Camillianum», istituto internazionale di teologia pastorale sanitaria, è direttore della rivista Camillianum. Per le Edizioni San Paolo ha curato i volumi tratti dalle opere di san Camillo de Lellis Servire con ogni perfezione gli infermi (1897) e La riforma ospedaliera. Regole e documenti (1991).
Il volume mette a fuoco la centralità della dimensione francescana nel santo di Pietrelcina. Padre Pio ripercorre il cammino di Francesco e il suo pensiero corre costantemente alla croce e alle sofferenze di Cristo, esprimendo la gioia profonda che gli deriva dal condividerle.
Un’altra caratteristica tipicamente francescana della personalità di Padre Pio è il suo spirito di totale confidenza in Gesù e nel sostegno del Padre celeste. Come Francesco, egli vive questa confidenza con uno spirito di assoluta semplicità e umiltà, che raccomanda incessantemente ai destinatari delle lettere come le più alte virtù cristiane.
Gianluigi Pasquale, nato a Vicenza nel 1967, sacerdote cappuccino, è dottore in teologia (Pontificia Università Gregoriana). Dopo due anni di insegnamento presso la Gregoriana, è ora preside a Venezia dello Studio Teologico «Laurentianum» dei cappuccini veneti. Insegna nel medesimo Studio Teologico e nel «Biennio filosofico-teologico per laici» del Seminario patriarcale di Venezia. Membro della Società Italiana per la Ricerca Teologica (SIRT) e dell’Associazione Teologica Italiana (ATI), ha pubblicato: La teologia della storia della salvezza nel secolo XX, Dehoniane, Bologna 2002; La storia della salvezza, Paoline, Milano 2002; Padre Pio. Sperare oltre il soffrire, Jaca Book, Milano 2003. Ha inoltre curato, per la San Paolo, i tre volumi Padre Pio. Le mie stimmate (2002), Padre Pio. Vittima per consolare Gesù (2002) e Padre Pio. Modello di vita spirituale (2003).
Gli storici sono concordi nel definire il Borromeo “genio pratico” della sofferta Riforma cattolica; da lui perseguita con infaticabile attività pastorale, si estese, non senza incontrare resistenze e difficoltà, a ogni settore della vita della Chiesa, lasciando tracce indelebili.
La biografia di San Carlo oggi parla ancora. Per il suo amore alla Chiesa e per i fratelli, per i quali donò tutto se stesso prima ancora dei suoi beni; con la sua vita povera e austera, aliena dai costumi, certo non edificanti, del suo tempo.
Angelo Majo (1926-2003), ordinato sacerdote nel 1949, laureato in filosofia, ha insegnato presso il Seminario del Duomo di Milano ed è stato rettore del Collegio arcivescovile di Monza. Dal 1970 al 1983 ha diretto l’ufficio stampa della Curia di Milano e dal 1974 è stato arciprete del Duomo. Ha fondato l’Associazione Amici del Duomo e la NED (Nuova Editrice Duomo). È stato un apprezzato studioso della tradizione ambrosiana e ha diretto il Dizionario della Chiesa ambrosiana in 6 volumi. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato Il Duomo di Milano. Storia, arte, vita religiosa (1999), Amicizia. Valore umano e cristiano (2000), e con la giornalista Mimma Russo Sant’Ambrogio. Il racconto della vita (1997) e Il cardinale Giovanni Colombo (1998).
Carissimi, c’è una notizia che ci riempie di gioia che, con questa mia lettera, voglio comunicare ufficialmente a tutta la nostra Chiesa di Milano: il prossimo 16 maggio, il papa Giovanni Paolo II proclamerà santa Gianna Beretta Molla, madre di famiglia. È la prima canonizzazione che riguarda direttamente la nostra Diocesi dopo san Carlo Borromeo, è la prima madre di famiglia che, dopo i primi tempi del cristianesimo e dopo il Medioevo, viene riconosciuta come santa da tutta la Chiesa.
L’esistenza di questa donna meravigliosa è stata tutta incentrata su Gesù Cristo, è stata una traduzione concreta di alcuni tratti del volto di Gesù da lei contemplato e amato.
(dalla Lettera del cardinale Dionigi Tettamanzi alla diocesi di Milano)
Pietro Molla è nato a Mesero (Milano) nel 1912. Laureato in ingegneria meccanica è stato per lunghi anni direttore di una grande azienda milanese. Sposò Gianna Beretta il 24 settembre 1955. Dal loro matrimonio nacquero quattro figli: Pierluigi, Mariolina, Laura e Gianna Emanuela. Dopo la morte della moglie nel 1962 ha continuato la sua attività imprenditoriale. Attualmente vive a Milano.
Elio Guerriero è nato a Capriglia (Avellino) nel 1948. Ha studiato teologia e filosofia e si occupa in particolare di storia della Chiesa. Ha curato l’edizione italiana delle opere di Hans Urs von Balthasar e ne ha scritto la prima biografia. L’interesse per santa Gianna deriva dall’attenzione balthasariana per la femminilità, immagine della bellezza materna e sponsale della Chiesa.
Due vite in una sola. Apostolica e mistica. Santa Maria Crocifissa (1813-1855), al secolo Paola Di Rosa, ha trascorso la sua esistenza nell’esercizio della carità evangelica, ma allo stesso tempo ha sperimentato dolori, passioni e gioie che rientrano nella misteriosa sfera della mistica. Fondatrice delle Ancelle della Carità di Brescia, un esercito di donne che opera con professionalità nel mondo della sofferenza più dura e più drammatica degli ospedali. La Congregazione fondata da Paola Di Rosa era indirizzata principalmente al mondo sanitario, ma in seguito si è estesa ad asili, scuole e collegi per l’educazione della gioventù, dispensari, colonie alpine e marine...
Paola era ricca, nobile; avrebbe potuto vivere negli agi, nelle comodità. Invece realizzò il suo capolavoro d’amore in soli quarantadue anni di vita.
Cristina Siccardi, nata a Torino il 2 maggio 1966, è sposata e ha due figli. Laureata in lettere moderne con indirizzo storico, ha collaborato con La Stampa e La Gazzetta del Piemonte; scrive per il settimanale Il nostro tempo e per diversi periodici culturali. È membro di alcune accademie italiane, fra cui «Paestum», «Costantiniana», «Ferdinandea» e «Archeologica italiana». Fra i titoli pubblicati ricordiamo: Giulia dei poveri e dei re. La straordinaria vita della marchesa di Barolo (1992; 19982); Maria Teresa alla conquista di Cascia. L’ineffabile avventura dell’erede di santa Rita (1993); Elena, la regina mai dimenticata (1996); Martire a vent’anni. Teresa Bracco (1998); Mafalda di Savoia. Dalla reggia al lager di Buchenwald (2000); Madre Amedea Vercellone. Fra misticismo e azione nella Torino del Seicento (San Paolo, 2001); Giovanna di Savoia. Dagli splendori della reggia alle amarezze dell’esilio (2001); Pier Giorgio Frassati. Modello per i cristiani del Duemila (San Paolo, 2002); Vivere e narrare la missione. Gian Paola Mina (San Paolo, 2003); La bambina di “Padre Pio”. Rita Montella (2003); Monsignor Luigi Talamoni (San Paolo, 2004); Santa Vincenza Gerosa (San Paolo, 2005).
Sugli inizi della vita e dell’attività di san Domenico ci sono notizie molto scarse. Roquebert argina questa lacuna con la sua grande conoscenza della storia dei Catari e della geografia francese. Gli basta un nome di persona o di luogo per stabilire delle circostanze e dei percorsi. Il suo racconto è sempre lineare e convincente, tratteggiando la figura del grande predicatore francese con abilità incomparabile. Incaricato dapprima di riconquistare con la predicazione il sud della Francia dove l’eresia catara ha fatto grandi progressi (1206 – 1216) Domenico cerca di convertire gli eretici con la predicazione e con l’esempio di una vita cristiana umile e povera. Pur costretto a stare dalla parte dei crociati, ne prenda sempre più le distanze fino a quando, nel 1217 Onorio III riconosce ufficialmente l’ordine che si diffonde in Francia, in Spagna, in Italia, in Ungheria. Domenico fissa la sua dimora a Bologna, dove muore nell’agosto del 1221.
Michel Roquebert è uno dei più noti studiosi di storia del Catarismo (cfr. I Catari, Ed. San Paolo, 2003), che ha studiato per almeno trent’anni. Vincitore del Grand Prix d’Histoire dell’Académie Française, è autore di molte opere, la più importante delle quali è la sua ricerca sulle fonti del catarismo in cinque volumi.
Il Custode del Redentore (Redemptoris custos) è l’Esortazione apostolica di Giovanni Paolo II sulla figura e la missione di san Giuseppe nella vita di Cristo e della Chiesa. La sfera affettiva, che nella devozione popolare avvolge la figura di san Giuseppe, non deve far dimenticare il suo ruolo nella redenzione. Giuseppe di Nazaret vi partecipò servendo la persona e la missione di Gesù mediante l’esercizio della sua paternità. Il volume esplora i misteri della vita di Gesù sottolineando il significato teologico e il compito di san Giuseppe.
Tarcisio Stramare, degli Oblati di San Giu seppe, è docente di Sacra Scrittura presso la Pontificia Università Urbaniana e presso la Pontificia Facoltà Teologica "Marianum", socio ordinario della Pontificia Accademia Teologica, incaricato dalla Santa Sede per le edizioni della Nova Vulgata e direttore del Movimento Giuseppino.
«Figlio mio, non credere che la mia agonia sia stata di tre ore, no; io sarò, per cagione delle anime da me più beneficate, in agonia sino alla fine del mondo». (Lettera 3)
Così diceva Gesù a Padre Pio in una visione, esortandolo a soffrire e lottare per la santificazione del clero. La visione non è nuova né per il contenuto né per la forza dell’espressione. In fondo il tema è già enunciato nelle lettere del Veggente dell’Apocalisse alle sette Chiese d’Asia ed è ripreso da sante di sicura ortodossia come santa Brigida e santa Caterina. Questo per dire che siamo nel cuore della spiritualità cristiana.
Prosegue con questo volume la pubblicazione delle lettere inedite di Padre Pio, che in questo volume si rivelano incisive e per certi aspetti sconvolgenti.
Gianluigi Pasquale , dottore di ricerca in Teologia (Pontificia Università Gregoriana) e dottorando di ricerca in Filosofia (Università degli Studi «Ca’ Foscari» in Venezia), è preside a Venezia dello Studio Teologico «Laurentianum» dei Cappuccini Veneti, affiliato alla Facoltà di Teologia del Pontificio Ateneo «Antonianum» di Roma. Svolge la sua attività di docenza come professore stabile nel medesimo Studio Teologico e come professore incaricato presso la Facoltà di Diritto Canonico «Istituto San Pio X» del «Marcianum» in Venezia. Socio della Società Italiana per la Ricerca Teologica (SIRT) e dell’Associazione Teologica Italiana (ATI), oltre a vari articoli in italiano, tedesco, inglese e francese firmati su diverse riviste specializzate, ha pubblicato: La teologia della storia della salvezza nel secolo XX, Dehoniane, Bologna 2002; La storia della salvezza. Dio Signore del tempo e della storia, Paoline, Milano 2002; Padre Pio. Sperare oltre il soffrire, Jaca Book, Milano 2003; Oltre la fine della storia. La coscienza cristiana dell’Occidente, Bruno Mondadori, Milano 2004; Aristotle and the Principle of Non-Contradiction, Academia Verlag, Sankt Augustin 2005. Ha inoltre curato, per la San Paolo, i quattro volumi: Padre Pio. Le mie stimmate (2002); Padre Pio. Vittima per consolare Gesù (2002); Padre Pio. Modello di vita spirituale (2003); Padre Pio. Nel segno di Francesco (2004), già tradotti in lingua ceca e inglese. È responsabile nazionale del Servizio Cultura dei Cappuccini Italiani e Direttore della Collana «I Mistici Francescani» (Edizioni Francescane di Padova).

