
La visione agostiniana del Cristo totale vanta studi considerevoli. L'autore va oltre i limiti degli studi precedenti per dare un suo contributo rilevante e solido alla conoscenza di questo aspetto della cristologia e dell'ecclesiologia dell'Ipponate; per la cura nella citazione delle opere di Agostino, per la conoscenza della letteratura secondaria, per l'intuito teologico, il senso ecclesiale e la capacità di sistematizzazione.
Gli studi francescani sono stati a lungo influenzati dal magistero storiografico di Paul Sabatier, che finì per gettare una pesante ombra sul ruolo della Chiesa Romana, rea di aver incatenato quella che era stata una vera effervescenza dello Spirito. I grandi progressi compiuti nello studio delle origini francescane negli ultimi cinquant'anni consentono ora un approccio più equilibrato. Di tutto ciò il libro si sforza di render conto, concentrandosi su alcuni "passaggi" esistenziali di Francesco e sul suo progressivo inserimento nella vita della Chiesa: dai rapporti con il vescovo di Assisi Guido I all'incontro con papa Innocenzo III; dalla vita solitaria dei primordi al costituirsi di un gruppo. La conferma della Regola da parte di Onorio III, nel novembre del 1223, non estinse le inquietudini all'interno della famiglia francescana, che perdureranno anche nei secoli futuri.
L'Annuncio evangelico nella predicazione francescana: la scelta del tema dell'annuale corso estivo di francescanesimo organizzato dell'Ist. Teologico di Assisi e dalle famiglie francescane Italia centrale, sett.2014, da un lato risente l'eco dell'Evangelii gaudium di papa Francesco e dall'altro prosegue un cammino avviato nel 2012 con un'analisi della Regola di San Francesco.
Il metodo scientifico ha permesso alla teologia di entrare e permanere nelle università. La sapiente attualizzazione della Scrittura, nella semplicità delle forme e nella freschezza dello Spirito, non ha mancato di contraddistinguere l'opera di molti santi che hanno unito la loro teologia alla predicazione universitaria e parrocchiale. Tommaso e Newman hanno saputo mediare efficacemente la parola di Dio attraverso la loro scienza e la loro santità di vita.
Più che a conservare o a innovare, i francescani tendono a indebolire la forza dogmatizzante di alcuni orientamenti di carattere sia filosofico e politico che teologico. L'assunto teorico generale è che, essendo espressione della libertà progettuale del loro autore, le cose - fenomeni, eventi, prospettive sono "res et signa", con un senso che passa attraverso la loro struttura senza però risolversi in essa. In questa cornice teorica viene discussa la diffusa persuasione, secondo cui una prospettiva storiografica è attendibile unicamente in rapporto al suo impianto razionale. Atteggiamento diffuso, di cui qui viene problematizzato l'aspetto intransigente e lo scarso coinvolgimento esistenziale. In tale contesto si ripropongono alcuni tratti degli itinerari - filosofico-scientifico (Bacone), filosofico-teologico (Bonaventura, Scoto) e filosofico-politico (Occam) - dei maggiori rappresentanti della Scuola Francescana, con l'intento di mostrarne la fecondità sia teoretica che pastorale a condizione che siano liberati dal peso di una razionalità fondante e autoreferenziale.
Sollecitayi dall'indizione dell'anno giubilare della misericordia, che coincide con l'ottavo centenario dell'idulgenza della Porziuncola, gli organizzatori dell'annuale corso estivo di francescanesimo dell'Istituto Teologico di Assisi hanno voluto analizzare come i francescani - uomini e donne, consacrati e laici, contemplative e missionari -, a partire dagli inizi dell'esperienza di Francesco d'Assisi e giungendo fino a oggi, abbiano vissuto e annunciato la misericordia di Dio con le parole e le opere. I saggi qui raccolti presentano questo cammino, che parte da frate Francesco e arriva ai giorni nostri attraverso figure significative e una multiformità di esperienze espressive dell'unico carisma.
Frate Francesco si dichiarava “ignorante e illetterato”, eppure ci ha lasciato oltre una ventina di scritti, alcuni di notevole dimensione e tutti densi di concetti e valori tratti dal messaggio evangelico.
Tra i pensatori antichi Agostino è senza dubbio quello più presente nel dibattito filosofico e teologico contemporaneo. Anche autori non credenti e distanti da qualsiasi dimensione religiosa non esitano, infatti, a riconoscere nell’opera del Vescovo di Ippona un punto di riferimento essenziale e imprescindibile per una riflessione non ideologica sull’uomo e sulla sua vicenda esistenziale.
Se la storia conduce all'ambito dell'esperienza, allora lo spazio risulta più adatto per esprimere l'inesprimibile. Attraversando gli scritti di Agostino, è possibile ricomprendere la relazione tra Dio e l'uomo nell'amplius della crescita dell'uomo nei riguardi di Dio.
Un percorso interessante e per certi aspetti anche affascinante, in grado com'è di portarci all'interno di una delle vicende più note, e anche più complesse, della storia della Chiesa. Lungi dall'essere questioni interne all'Ordine dei frati Minori, le tensioni tra i vari "rami" del "francescanesimo" hanno infatti coinvolto la vita ecclesiale, culturale, sociale e politica italiana, e in parte anche europea, tra gli inizi del XIII secolo e l'avvio del XVI.
Paolo VI è senz'altro il primo papa moderno, forse il più moderno che la Chiesa ha avuto finora: per la sua apertura alla cultura contemporanea e per la centralità della testimonianza nel suo magistero. Davvero è il papa della testimonianza: la quale è dono e sorgente di responsabilità e sola permette di aver accesso all'evento della Rivelazione, perché è il 'farsi' oggi della verità nell'amore. Gesù lo attesta con tutto il messaggio della sua esistenza, parole e gesti, morte e vittoria sulla morte. La sua testimonianza dice la verità dell'uomo e la verità di Dio, inseparabili. «La testimonianza, dunque, non come un di più che s'aggiunge all'accoglienza della verità del Vangelo in quanto essa viene fatta nell'agápe. Ma come la sua dinamica, la sua forma, il suo evento».
Le analisi storiche sviluppate da Maranesi e Guida sui testi di Francesco e Chiara permettono al lettore non solo di conoscere la novità evangelica vissuta e realizzata dai due Santi assisani nell'organizzare la vita delle loro fraternità, ma anche di intravedere slarghi di riflessione sull'oggi dell'autorità all'interno delle nostre relazioni. Il testo, dunque, non è solo uno strumento per approfondire un'esperienza storicamente circoscritta, ma può essere letto anche come preambolo per un serio dialogo con la nostra realtà religiosa e sociale, aprendo su di essa alcuni interrogativi e provocazioni di grande interesse (dalla Premeessa di Maria Chiara Riva, osc).
Pietro Maranesi. ofmcap, professore ordinario all'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Assisi, professore di studi Francescani :: Assisi e Roma e coordinatore della Licenza di Teologia e studi francescani di Assisi. Tra le sue numerose pubblicazioni a carattere francescano ricordiamo: L'eredità di frate Francesco, Porziuncola. Assisi 2009; La Fragilità in Francesco d'Assisi, Messaggero, Padova 2018; Chi è mio Padre?, Porziuncola, Assisi 2018.
Marco Guida, ofm, preside della Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum (Roma). Professore di agiografia francescana a Roma e all'Istituto Teologico di Assisi, ha pubblicato diversi studi sulle fonti agiografiche dei secoli XIII-XV Tra questi ricordiamo: Una leggenda in cerca d'autore: la Vita di santa Chiara d'Assisi. Studio delle fonti e sinossi intertestuale, Société des Bollandistes, Bruxelles 2010; Tommaso da Celano, Leggenda di santa Chiara vergine, Paoline, Milano 2015.