
Il libro narra in modo semplice e accattivante la figura di sant'Antonio, abate; figura austera e luminosa, uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa, sempre presente nel devoto ricordo dei cristiani. Vissuto tra il III e IV secolo e sempre vivo per la sua valida intercessione presso il Signore, specialmente per il suo nobile esempio di orante e di penitente, di forte difensore contro i nemici di Cristo, soprattutto contro il diavolo.
Il libro racconta di San Rocco di Montpellier, vissuto tanti secoli fa ma sempre vicino a noi nella memoria della pietà cristiana. Egli visse moltissimi secoli fa, ma è sempre vicino ai fedeli e nella pietà cristiana. Fu pellegrino e messaggero soprattutto verso i bisognosi, e nei suoi viaggi soccorse soprattutto colore che erano affetti dalla peste.
Santa Brigida si presenta come una testimone significativa dello spazio che può avere nella Chiesa il carisma vissuto in piena conformità alle esigenze della comunione ecclesiale.
Proseguendo il discorso ideale, iniziato con la pubblicazione, con l'Editrice Domenicana Italiana, del primo volume dal titolo Verità, bellezza e scienza, e del secondo volume, dal titolo Etica, bioetica e politica, e dal sottotitolo, posto in entrambe, Temi di filosofia aristotelico-tomistica, ora, con questo terzo volume, avente lo stesso sottotitolo e per titolo Attualità di San Tommaso, non fa che ribadire lo stesso proposito; cioè, oggi si avverte la necessità di ritornare ai princìpi ispiratori della filosofia aristotelico-tommasiana. Si tratta, però, di un ritorno da effettuare non mediante un appiattimento anacronistico, che farebbe un torto a questa stessa filosofia, ma mediante un ritorno che ripensi i problemi di oggi alla luce di quei princìpi, i quali, quanto più sono conservati nella loro formulazione originaria, tanto più se ne coglie la loro immensa fecondità euristica, profondamente umana, ragionevole e positivamente laica, nel momento stesso in cui sono applicati, come si fa anche in questo terzo volume, ai problemi in cui vive e si dibatte l'uomo moderno. Con questo volume l'Autore intende dimostrare che l'esigenza di tornare in modo particolare all'epistemologia e alla metodologia tommasiana ha dalla sua validi motivi e giustificazioni, perché vede in esse la possibilità per la filosofia e per la teologia di uscire dalle secche in cui da tempo si sono incagliate, dopo aver seguito, e in alcuni casi inseguito, gli orientamenti della filosofia moderna, giunta ormai al capolinea, sebbene continui ad avere ancora i suoi strenui difensori e i suoi santuari. La post-modernità, da tempo iniziata, sta già facendo comprendere che l'uomo ha bisogno di essere aiutato da un pensiero, sia filosofico sia teologico, attento ai problemi reali e non arroccato nei vuoti giochi di parole e negli ossimori, cui la filosofia e la teologia sembra che abbiano affidato le loro ultime carte. L'autore ha voluto soprattuto sottolineare che questo ritorno alla realtà deve essere accompagnato da un'ermeneutica, anch'essa realistica, aperta alla conoscenza oggettiva, che rompa il guscio di una pretesa trascendentalità soggettiva, la cui universalità è solo un pio desiderio dei suoi cultori, allo scopo di leggere, secondo verità e giustizia, sia il grande libro della natura sia tutte quelle immense ricchezze, affidate alla scrittura dai grandi pensatori del passato, presupposti ineliminabili di una communitas dai solidi fondamenti.
La Somma teologica di san Tommaso d’Aquino, è paragonabile ad una cattedrale, e per conoscerla niente è più appropriato di una visita guidata, in compagnia di una guida appassionata, che permetta di comprendere meglio Tommaso.
Nella sua concezione della vita morale, Tommaso, spera sempre che l'attrazione del bene conduca ogni essere umano verso la contemplazione di Colui è che il suo creatore.
Con l'aiuto di numerose citazioni, di esempi e di sintesi chiare sui diversi concetti, l'autore ci introduce alla teologia dell'amicizia con Dio.
L'autore affronta un argomento spinoso e difficile: il dialogo. E lo fa dal particolare angolo di vista della letteratura. Egli, spaziando tra epoche, culture e religioni individua, proprio nella letteratura, la capacità di unire le differenze e di ciò offre numerosi esempi.
San Giovanni Damasceno (VII-VIII sec. d.C.) , attingendo dal pensiero cristologico orientale, affermava che «la carne di Cristo era strumento della divinità». Il giovane Tommaso d'Aquino, commentando le Sentenze di Pietro Lombardo, ripropone questo pensiero per indicare da dove il merito di Cristo attingesse la capacità di irradiazione universale della Salvezza. Nella maturità, nella esposizione della Summa Theologiae, Tommaso scopre per la "carne", per l'umanità di Cristo, il ruolo di causa efficiente "strumentale" della divinità, la quale viene riaffermata causa efficiente "principale" della Salvezza. Questa evoluzione propone un messaggio di estremo interesse. Il presente studio segue il cammino del teologo Tommaso nel suo sviluppo, evidenziando come il suo sforzo di bene-dire di Dio è vita, ricerca della verità, preghiera, contemplazione e anche insegnamento.
Tutti cercano la felicità. I problemi nascono quando si tratta di determinare la natura della felicità. Molti si sono applicati a studiarne la natura, a definirla e a descriverla, tra costoro possono essere ricordati in particolare: Aristotele, Seneca, Agostino d'Ippona, Bonaventura da Bagnoregio, Alberto Magno, Boezio di Dacia, Tommaso d'Aquino. Proprio su quest'ultimo verte il contenuto di queste pagine. L'autore analizza alcune opere del filosofo e teologo medievale Tommaso d'Aquino e propone una sintesi della riflessione che l'Angelico ci ha tramandato del concetto di «beatitudine», quale ha indagato ed esposto nelle sue opere e perseguito nella sua vita di religioso domenicano.
L'utilizzazione della logica, nell'ambito della Letteratura cristiana antica, trova una diffusa e fondamentale presenza non solo nella produzione di opere filosofiche ma anche di quelle a sfondo apologetico, esegetico, morale o di quelle a carattere prevalentemente antropologico o teologico-filosofico. Il presente volume, nei quattro rapidi capitoli che lo compongono, enuclea gli elementi di fondo che caratterizzano l'applicazione della logica in due autori del tardo-antico: Gaio Mario Vittorino e Agostino d'Ippona. Delle loro opere, qui trattate, ne viene fuori un quadro significativamente modificato, rispetto a quello tradizionalmente delineato dal vaglio critico della ricerca specializzata.
Il segreto di Maria Maddalena è l'aver sempre voluto amare. Non ha mai desiderato altro. Non ha mai cercato di fare altro. Ella è divenuta una specialista, una professionista dell'amore. Ha compreso che amare non è un affare di ordine sentimentale, quella cosa mielosa e ingombrante, ma che riguarda la volontà, quella di essere per l'altro. Un dono.
Il testo si sofferma sulla figura di San Giuseppe che è una è una figura singolare; egli con Maria svolge un ruolo determinante per il compimento del disegno divino. La vicenda umana e spirituale di San Giuseppe ci è di monito e insegnamento per farci comprendere come può essere faticoso interpretare e fare la volontà di Dio, come si cresce nella spiritualità, nella fede, nella vocazione e come Dio rivela così la missione che affida a ognuno di noi. Le riflessioni riguardano più ambiti: biblico, liturgico, patristico, teologico, spirituale, morale, antropologico L'autore si inserisce nella scia di tutti coloro che si augurano venga posta una speciale attenzione al santo protettore della Chiesa, con l'indizione di un anno giubilare a lui dedicato.
Il testo contiene un'analisi di alcuni Inni liturgici dedicati a san Giuseppe e dei commenti alla Esortazione apostolica Redemptoris Custos. Nella prima parte sono presentati una serie di Inni liturgici dedicati a san Giuseppe, nei quali si scorge il riflesso di quanto la Chiesa ha sempre pensato e insegnato su san Giuseppe. Nella seconda parte l'autore raccoglie alcuni propri studi riguardanti temi di particolare interesse sulla figura di san Giuseppe, concentrando l'attenzione sull'Esortazione apostolica Redemptoris Custos e soffermandosi sui misteri della vita nascosta di Gesù, dei quali san Giuseppe è stato particolare ministro. La ricerca, poi, si allarga al pensiero dei grandi maestri Agostino e Tommaso, ammiratori di san Giuseppe e attenti alla sua presenza e ruolo nella storia della salvezza.

