
Questo volume pubblica l'edizione critica delle ventuno Meditazioni delle Missioni al popolo di San Giuseppe Cafasso, tenute in Torino e nei paesi vicini verso il 1840-1843.
Se pensi di sapere tutto, ma proprio tutto, sulla vita di don Bosco, mettiti alla prova con i giochi e gli esercizi di enigmistica contenuti in queste pagine. Dopo un breve ripasso degli episodi più importanti della sua incredibile storia, leggendo le filastrocche in compagnia di Fido, prendi penna e matite colorate e... buon divertimento! Età di lettura: da 6 anni.
Ildegarda di Bingen, monaca benedettina del XII secolo, proclamata dottore della Chiesa nel 2012, è un soggetto di studio molto fecondo: la sua produzione spazia dalla teologia alla musica alla medicina, nella tradizione del sapere enciclopedico tipico del Medioevo, e contempla anche la corrispondenza con persone potenti e meno potenti del suo tempo, oltre ad una discreta attività come predicatrice. Questo testo, dopo una prima parte dedicata alla presentazione di Ildegarda e dei temi più importanti presenti nelle sue opere, esplora un aspetto particolare: il diretto rapporto che esiste tra il contenuto dei testi ildegardiani e l'esperienza visionaria da cui essi hanno origine. Basandosi su una analisi testuale dei brani più significativi presenti soprattutto nella trilogia visionaria (Libro Scivias, Libro dei meriti della vita, Libro delle opere divine), si esplora il rapporto tra l'evento della visione e le facoltà conoscitive umane, mettendo in evidenza i punti di contatto con la tradizione ed evidenziando gli elementi che fanno dell'esperienza di Ildegarda un unicum anche nella letteratura mistica.
Il presente lavoro è una visita discreta, attraverso le Agende, alle giornate dell'arcivescovo Angelo Giuseppe Roncalli, delegato apostolico in Turchia e Grecia e amministratore del Vicariato latino di Istanbul dall'inizio del 1935 al termine del 1944. È come dissetarsi a una fontana dalla quale zampilla la fresca acqua della carità nei gesti della vita quotidiana. Al termine di questo percorso, storico per il periodo temporale interessato, ma sempre attuale per il valore testimoniale del suo contenuto, emerge tutta la ricchezza delle opere di misericordia corporale e spirituale contenuta nei gesti semplici e quotidiani di Angelo Giuseppe Roncalli. Quello che è stato un itinerario spirituale personale è diventato, poi, il sentiero indicato a tutta la Chiesa quando, divenuto Papa Giovanni XXIII, all'apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II pronunciò le indimenticabili parole: "Ora la Sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore...".
In tutta la storia della Chiesa i santi e le ante sono stati sempre fonte e origine di rinnovamento, soprattutto nelle più difficili circostanze della sua missione nel mondo. Mons. Luigi Renzo, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, nel cuore del Giubileo, ha voluto rievocare i tratti più salienti della vita di quaranta tra santi, beati, venerabili e servi di Dio enucleazione con lucidità i messaggi derivanti dai loro esempi e dai loro insegnamenti. Con lo stile del dialogo tanto caro a papa Francesco e cn la chiarezza del maestro e la passione del pastore, prova a trarne motivi di incoraggiamento e di plauso, di correzione e di richiamo, in vista di quella revisione di vita personale, familiare e sociale attesa nella preghiera e auspicata nella predicazione.
Dalla Presentazione del Card. De Giorgi
La Storia e la Vita non sono due parole. Sono fili che s'intrecciano e a volte s'annodano. Si corre, si corre... verso quale traguardo? Perché affannarsi tanto se tutto finisce? In un attimo si può spegnere la luce e cala il sipario. Qual è il senso di tutto questo? C'è sempre una trama da scoprire, se non siamo distratti ed occupati dalle nostre corse quotidiane. I fili della Storia e della Vita possono diventare uno solo. Fili persi, fili ritrovati. Vita imprevedibile che passa da una Storia sorprendente. In questo caso ha un nome: Adele. Di Adele de Batz de Trenquelléon (1789-1828), fondatrice delle Suore Marianiste, è in corso la causa di beatificazione.
Sorpresa e gioia: sono i sentimenti che ho provato scorrendo questo libro. Sorpresa, innanzi tutto, per il numero dei diaconi - oltre duecento - che la Chiesa ha già riconosciuto beati e santi; in secondo luogo, sorpresa perché non mi risulta che sinora sia stata compiuta una ricerca così approfondita. Infine gioia, perché queste biografie valorizzano una volta di più la particolare vocazione al diaconato e perché gli autori sono diaconi permanenti della nostra amata diocesi di Torino. La parola «diacono» vuol dire «servo» ed indica la scelta che Gesù stesso ha compiuto nella sua vita terrena: non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti (cfr. Mt 20,28). Non a caso, alcuni beati e santi qui citati hanno scelto di restare diaconi, perché si ritenevano indegni di essere sacerdoti. Nel ringraziare gli autori che hanno realizzato quest'opera, desidero affidare a san Lorenzo, loro patrono, tutti i diaconi oggi in servizio e le future vocazioni al primo grado del sacramento dell'Ordine, non avendo migliore augurio da rivolgere loro di quello che è stato messo a tema in questo libro: la santità.
Questo testo vuole stuzzicare il desiderio della preghiera a partire dalle fibre del cuore di un uomo e di un maestro che ha fatto della preghiera la sua vita: sant'Agostino. Perché pregare? Per essere buoni nella condotta e nelle opere, per sintonizzare i propri desideri con quelli di Dio.
I Savoia sono la dinastia che ha regnato più a lungo in Europa: dieci secoli, dal conte Umberto I detto Biancamano, il capostipite, nato attorno al 980, ad Umberto II, ultimo re d’Italia nel 1946. Sono anche il Casato con il santorale più numeroso: comprese tre donne diventate Savoia per matrimonio, ci sono due santi, sette beati, tre venerabili e due serve di Dio, riconosciuti dalla Chiesa. Oltre a loro ci sono una marchesa impropriamente considerata beata, un duca diventato antipapa e una ventina di Savoia, alcuni vissuti nel secolo scorso, che sarebbero morti «in concetto di santità», ma dei quali non è stato avviato il processo di canonizzazione. Uomini e donne che oggi qualcuno definisce cristiani esemplari o testimoni della fede, e quindi meritevoli di segnalazione.
Senza esprimere giudizi sul Casato, né dimenticare che qualche riconoscimento ecclesiale è stato dato anche per opportunità politica, queste pagine intendono soprattutto sottolineare che si può essere cristiani esemplari in tutti gli ambienti. Regge comprese.
Attorno al 1598 Caravaggio dipinge un quadro che passerà alla storia con il titolo Marta rimprovera Maria Maddalena per la sua vanità: un’opera davvero unica nel suo genere, che segna un momento di svolta nella tradizione iconografica. Ma cosa ha trasformato Marta da sorella di Maria di Betania, come leggiamo nei vangeli, a sorella della Maddalena? E, soprattutto, quali sono stati gli elementi scatenanti di questa e di altre invenzioni iconografiche che la riguardano, come quella che la vede combattere contro un drago?
Prendendo le mosse da un’analisi delle fonti evangeliche e letterarie, il libro tenta di dare una risposta a molti degli interrogativi che ruotano intorno a questa importante figura femminile – l’unica donna a cui nei vangeli viene attribuita una dichiarata professione di fede – e mette in luce un mondo intricato e interessante. Una storia in cui l’arte diviene un riflesso non solo della fede, ma di tutte quelle componenti politiche e culturali che, nel corso del tempo, hanno mutato i caratteri, le simbologie e le attese su Marta, colei che «accolse Gesù nella sua casa».
Giovanni Battista de La Salle ha contribuito, in maniera determinante, a dare risposte alla carenza di educazione «per i figli degli artigiani e dei poveri» in Francia, tra la fine del ‘600 e l’inizio del ’700, acquisendo un posto indiscusso nella storia dell’educazione cristiana. La persona e l’opera del de La Salle possono rappresentare anche per gli educatori di oggi, spesso demotivati e scoraggiati, un punto di riferimento dal quale ripartire per una risposta orientata cristianamente, di fronte all’allarme educativo che si leva da più parti nella società contemporanea. Di qui la proposta “Opzione” de La Salle rivolta agli insegnanti e ai genitori del nostro tempo.
San Giovanni Battista de La Salle, dichiarato Patrono speciale degli educatori cristiani da Papa Pio XII il 15 maggio 1950, rappresenta per gli educatori del nostro tempo un orientamento sicuro.
Le Perle di San Francesco d’Assisi raccolgono un gran numero di brevi e folgoranti frasi di uno dei santi più amati di ogni tempo. Sono Perle attraversate da un unico «filo»: l’amore.
Per Francesco l’amore non è astrattezza, ma abbraccio, integrazione, è non sentire la diversità; è essere tutt’uno con se stesso, con il mondo, con chi sta nella felicità di vivere una sensazione, un’emozione.
Francesco ha consumato la sua intensa esistenza in quest’ansia di condivisione, di cui noi riusciamo a raccogliere solo le briciole, ma sono briciole preziose vere e proprie perle che fanno di questa vita un raro gioiello.

