
Questo santo napoletano è uno dei più popolari del XVIII secolo, per il suo stile semplice e immediato e per la sua dottrina sul sacramento della Penitenza. E anche per aver composto, fra gli altri, uno dei canti natalizi più conosciuti ed eseguiti di sempre: "Tu scendi dalle stelle".
Il volume raccoglie una cinquantina di omelie in cui l'autore presenta il "volto" di tanti santi e beati di ogni epoca. Sono tanti spunti di riflessione, per suscitare il desiderio di conoscere meglio coloro che Dio ci ha dato come amici e modelli di vita: da Giuseppe lo sposo di Maria a Pio da Pietrelcina, da Stefano primo martire a Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, da Martino di Tours a Pier Giorgio Frassati, da Filippo Neri a Giovanni Bosco... Una ricca galleria di profili spirituali, accenni da cui si intuisce e si diffonde il fascino di figure straordinarie.
Originario di Alessandria d'Egitto (è nato nella seconda metà del III secolo), medico di grande talento e cristiano, Ciro curava gratuitamente tutti senza alcuna distinzione. Vittima della persecuzione di Diocleziano contro i cristiani, arrestato e processato come tale, Ciro diede ferma e coraggiosa testimonianza di fede affrontando la morte il 31 gennaio dell'anno 304.
Nato a Muro Lucano (Potenza) nel 1726, entrato nell'ordine dei Padri Redenzionisti, manifestò in vita vari fenomeni mistici. Il suo stile di vita era improntato alla penitenza e al servizio ai poveri e agli ammalati. Morì nel convento di Materdomini (Avellino) nel 1755.
Tommaso è nominato nei Vangeli nell'elenco dei Dodici. Era soprannominato Didimo ("Gemello") e l'evangelista Giovanni riporta quattro episodi in cui l'apostolo ha una parte rilevante. Dopo la risurrezione di Cristo, secondo un'antica tradizione Tommaso evangelizzò la Siria, la Persia e l'India, dove subì il martirio. Le ossa dell'apostolo, dopo varie traversie, giunsero e sono tutt'ora conservate nella cripta della cattedrale di Ortona.
Nato a Vicenza nel 1480 da illustre famiglia, fondò a Roma la "Compagnia del Divino Amore" che diede poi vita a Venezia a un piccolo ospedale per malati e incurabili. Successivamente fondò l'Ordine dei Chierici Regolari (familiarmente chiamati Teatini), animato da un forte senso apostolico di missione nella Chiesa e nella società. Terminò la sua esistenza terrena a Napoli (dove era stato chiamato dalle autorità civili e religiose della città per lo spirito riformatore che anima i Teatini) nel 1547.
Originario dell'Irlanda (nacque intorno al 540), nelle sue peregrinazioni missionarie Colombano giunse a evangelizzare i pagani di alcune regioni della Gallia, in particolare la Borgogna, e della Svizzera, e in Italia il popolo longobardo. Ovunque fondò monasteri, l'ultimo dei quali a Bobbio, dove morì nel 615.
Originario dell'isola greca di Egina (IV secolo), ordinato presbitero, riceve dall'imperatore Teodosio il permesse di evangelizzare le terre dell'Impero. Con il fratello Giuliano raggiunge l'Italia Settentrionale, costruendo chiese, predicando e convertendo intere popolazioni. Dopo la morte del fratello, Giulio raggiunge miracolosamente un'isola sul lago d'Orta (oggi Isola di San Giulio), dove fonda la centesima chiesa della sua missione e dove muore.
Per la prima volta in Italia l'epistolario di una grande santa. Giovanna di Chantal (1572-1641), sposa e madre, rimasta vedova, a seguito dell'incontro con Francesco di Sales consacrò la sua vita a Dio e fondò l'ordine delle Visitandine e numerosi monasteri. Questo volume ne racconta brevemente la vita evidenziando il cammino spirituale compiuto sotto la guida del vescovo di Ginevra, e quindi presenta le sue lettere ai figli, ai familiari, agli amici, passando poi a quelle scritte in quanto madre di una comunità e punto di riferimento dell'Ordine della Visitazione, fino al 1622, anno della morte di Francesco.
Nato ad Antiochia (Turchia) nel 250 circa d.C. da padre cristiano e madre pagana, Efisio si arruolò a 18 anni nell'esercito imperiale di Roma. Educato dalla madre al culto pagano, si convertì al cristianesimo e fu battezzato durante il viaggio che lo conduceva in Sardegna su incarico dell'imperatore per pacificare quella terra. Qui, denunciato e processato come cristiano, dichiarò coraggiosamente la sua fede. Condannato a morte, fu decapitato nel 303.
Nel IX secolo, negli anni attorno all'850, Costantino (Cirillo) e Metodio furono gli evangelizzatori della Grande Moravia e della Pannonia. Ricordati come "apostoli degli slavi", oggi sono venerati anche come compatroni d'Europa.
Un antico e straordinario documento redatto a Bergamo nel Duecento da un impareggiabile “cronista” dell’epoca, è al centro di una vera e propria “inchiesta” su colei che è ritenuta la prima santa della Chiesa di Bergamo. “Santa Grata e il suo Monastero in Bergamo Alta” è il titolo n. 500 della popolarissima “collana blu”, autentico fenomeno editoriale di Velar e Elledici, incentrato su pubblicazioni che presentano biografie di santi, beati di tutte le epoche.
Scritto da Roberto Alborghetti che aveva firmato anche la biografia “Sant’Alessandro Martire e patrono della terra di Bergamo”, già ristampata – il testo ricostruisce, come in una sorta di indagine giornalistica, la vicenda di Santa Grata, considerata la “compatrona” della Diocesi di Bergamo. Grata è colei che, giunta sul luogo della decapitazione del vessillifero della Legione Tebana, ne raccoglie le spoglie e le porta alla sepoltura. Con questo semplice e devoto gesto, la nobildonna Grata entra a pieno titolo nella storia della cristianità bergamasca. La sua vicenda e la sua testimonianza sono giunte fino a noi trasmesse da antichi luoghi di culto (la chiesa di Santa Maria Vecchia, il monastero benedettino di Santa Grata in Columnellis, la chiesa parrocchiale di Santa Grata Inter Vites), da immagini (si pensi agli affreschi duecenteschi custoditi nello stesso cenobio benedettino), da documenti storici (le diverse versioni delle Passiones) e da due opere fondamentali della storiografia: il Liber Pergaminus di Mosè del Brolo e il Legendario del Beato Pinamonte da Brembate.

